Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Seguono le dichiarazioni e l’intervista rilasciate il 28 agosto al Club de Periodistas, al termine della riunione per la costituzione del Frente contra la Represión, alla stampa e alla televisione messicana da Elvira Arellano di ritorno dall’incontro con il presidente Felipe Calderón e il ministro degli Affari Esteri Patricia Espinosa.
Elvira Arellano fu deportata già altre due volte dagli Stati Uniti, una volta nel 1997, un’altra nel 2002 e l’ultima il 19 agosto 2007.
L’ultima volta è stata quella che ha destato maggiormente l’attenzione dei media e della comunità internazionale.
Forse per questo il presidente Calderón ha deciso di riceverla. Fino a quel momento infatti era una indocumentada (senza documenti) come milioni di altri messicani.... Continua a leggere...
Il 28 agosto nel Club de Periodistas di Città del Messico si è tenuta la prima assemblea del Frente Nacional contra la Represión, (Fronte Nazionale Contro la Repressione) organizzata da moltissime associazioni civili tra cui il comitato EUREKA (per la Difesa dei Prigionieri, Perseguitati, Desaparecidos ed Esiliati Politici del Messico) fondato dalla senatrice Rosario Ibarra de Piedra (PT Partido del Trabajo) che presiede anche la Commissione Nazionale dei Diritti Umani in Senato.
Alla riunione hanno partecipato associazioni civili per la difesa dei diritti umani, la Asamblea Popular de los Pueblos de Oaxaca, el Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra de San Salvador Ateneo, il Consejo para la Defensa de Los Derechos Humanos e la LIMEDDH tra gli altri.
La necessità di unire le forze e convocare un Fronte Nazionale contro la repressione si è fatta urgente in quanto ormai in Messico si sta assistendo ad una progressiva militarizzazione dello Stato e il governo federale già precedentemente con Fox e ora con l’attuale presidente Calderón sta portando avanti una politica di sistematica repressione di ogni manifestazione di protesta civile dei movimenti popolari, di cui Atenco e Oaxaca hanno rappresentato soltanto l’espressione più visibile e più internazionalmente conosciuta di quanto sta accadendo nel paese. ... Continua a leggere...
L'arrivo di Flavio Sosa all'aeroporto di Oaxaca (foto La Jornada)
Il 15 agosto scorso, in seguito alle forti pressioni della comunità internazionale e delle associazioni per la difesa dei diritti umani, Flavio Sosa Villavicencio, leader dell’Assemblea Popolare di Popoli di Oaxaca (APPO) e suo fratello Horacio sono stati trasferiti dal penitenziario di massima sicurezza di Città del Messico al carcere regionale dello stato di Oaxaca.
I due fratelli Sosa si trovavano nel penitenziario del Altiplano dal 4 dicembre del 2006 quando furono arrestati “a sorpresa” dopo una conferenza stampa nella quale si assicurava che erano in corso trattative per risolvere il conflitto sociale allora in corso.
Il governo di Oaxaca ha diffuso un comunicato secondo il quale il trasferimento dei fratelli Sosa è avvenuto per accogliere le richieste dei loro familiari nonchè quelle della Commissione Nazionale dei Diritti Umani.... Continua a leggere...
Arrivo a Oaxaca alle 3 del mattino in autobus, 7 ore di viaggio da Città del Messico.
Domandiamo al tassista che ci sta accompagnando in albergo se la situazione sia tornata tranquilla dopo la violenta repressione di un anno fa della protesta civile dei maestri e del movimento sociale della APPO e dopo gli ultimi gravi episodi del 17 luglio di quest’anno, quando in occasione della festività della Guelaguetza popular sono state arrestate circa trenta persone e un uomo si trova tutt’ora in gravissime condizioni in ospedale. Come infastidito dalla domanda, a mezza bocca e a bassa voce ci dice che adesso la situazione è più tranquilla, che ci sono turisti e che "quelli della APPO sono tornati da dove sono venuti, erano venuti da fuori a creare problemi" dice. ... Continua a leggere...
Da Oaxaca giungono segnali preoccupanti che mostrano chiaramente che, nonostante le rassicurazioni del governatore dello Stato Ulises Rúiz, la situazione è tutt’altro che tornata alla normalità dopo i tragici avvenimenti dell’anno scorso.
La lucha sigue, la lotta continua, come concludono i numerosi messaggi che giungono dalla cittadina messicana.
Il 16 luglio, giornata conclusiva della Guelaguetza magisterial - Popular, (come è stata ribattezzata l’antica festività indigena della Guelaguetza l’anno scorso dalla APPO e dalla XXII sezione del Sindacato dei Lavoratori dell’Istruzione di Oaxaca), ci sono stati violentissimi scontri tra gli organizzatori della manifestazione folkloristica e diversi reparti della polizia agli ordini del governatore Rúiz e della Presidenza della Repubblica.... Continua a leggere...
LA VIOLENZA OMICIDA CONTRO LE DONNE A OAXACA
(La storia di Maria Luisa)
Una non sa fino a che punto può arrivare un marito. Fin da piccola ti insegnano che gli uomini sono donnaioli, molti sono alcolizzati, che altri picchiano e prendono con forza le donne. Ma non immagini mai che l’uomo con il quale ti sei sposata, possa arrivare a picchiarti fino a che non si stanchi, fino a che tu non svieni perché il dolore non lascia fiato nemmeno più per il pianto e il corpo preferisce così l’incoscienza.
Maria Luisa, indigena zapoteca di San Francisco Lachigoló, avrebbe mai immaginato qualcosa del genere di suo marito tutte le volte che tornava a casa ubriaco e la picchiava davanti ai suoi figli? avrebbero mai immaginato qualcosa del genere, lei e tutte le donne di questa o qualsiasi altra comunità, con un velo di amarezza, senza poter fare nulla, quando sono picchiate dai loro mariti arrabbiati per la cena fredda, per la mancanza di soldi, per una stupidaggine?
La mia amica Monique Camus ha partecipato a Città del Messico alla II Convenzione Nazionale Democratica convocata allo Zócalo capitolino da AMLO, ricordiamo che dopo la vittoria elettorale di Felipe Calderón ottenuta a suon di brogli il 2 luglio scorso, Andrés Manuel López Obrador il 16 settembre 2006 aveva convocato allo Zócalo di Città del Messico la I Convenzione Nazionale Democratica alla quale avevano partecipato più di un milione di persone e che al di là delle rivendicazioni sulla frode elettorale aveva lo scopo di organizzare le azioni future.
Si creò allora il governo parallelo guidato da AMLO che giurò fedeltà (leggi qui) al suo popolo il 20 novembre 2006 sempre allo Zócalo di Città del Messico.
Mi amiga Monique Camus participò a la II Convención Nacional Democratíca realizada en el Zócalo capitolino. Recordamos que despuès de la victoria de Felipe Calderón ganada por fraudes el 2 de julio pasado, Andrés Manuel López Obrador convocó al Zócalo de Ciudad de México el 16 de septiembre la I Convención Nacional Democrática a la que participaron más de un millón de personas y que además de hacer rivendicaciones sobre el fraude electoral tenía el intento de organizar las acciones futuras.
Se formó entonces el gobierno paralelo y el Presidente legítimo AMLO juró ser fiel a su pueblo (aquí) el 20 de novembre de 2006 en la plaza de lo Zócalo capitolino.
PRIMA PARTE
Dedico questa parte del diario messicano a mi amiga Monique Camus, valiente y sensible mujer oaxaqueña.
Ricevo tramite mail da parte di Sara Méndez, de
la Red Oaxaqueña de Derechos Humanos la prima edizione dell’opuscolo “Voci del coraggio a Oaxaca. Violazioni dei diritti umani delle donne nel conflitto sociale e politico” prima edizione del 10 dicembre 2006.
Lo tradurrò per il diario messicano in più riprese in quanto si compone di varie sezioni. La versione originale si può scaricare in formato pdf da qui. Credo che sia interessante perché al di là di quanto già è stato detto sulla situazione politica attuale in Messico che chiunque sia dotato di buona volontà a questo punto dovrebbe già conoscere, al di là anche degli episodi di violenza più eclatanti che si sono verificati in questi ultimi mesi a Oaxaca, ci sono poi aspetti e modalità diverse della repressione di cui se notizie generiche vengono fornite dalla stampa straniera nessun riferimento appare su quella italiana o europea. Possiamo solo immaginare che sulle donne la repressione sia stata ... Continua a leggere...
Dopo aver sobillato per settimane intere gli animi della popolazione civile contro
la APPO ed i suoi simpatizzanti, dopo aver nei giorni scorsi incitato ad invadere e bruciare gli uffici di EDUCA, una organizzazione non governativa che promuove lo sviluppo locale ed istruisce la popolazione sui suoi diritti civili e legali e accusata pubblicamente dall’emittente controrivoluzionaria di costruire molotov ed altri esplosivi, finalmente lunedì scorso, intorno alle ore 13, Radio Ciudadana ha interrotto le sue trasmissioni.
Emittente clandestina e senza licenza, creata apposta per sostenere il governatore Ulises Ruiz nella sua campagna contro
la APPO , Radio Ciudadana, trasmettendo dalla frequenza 99.1 FM e grazie alla compiacenza degli industriali della locale cooperativa di comunicazione (gruppo ACIR) che, ritirando dalla fine di ottobre il segnale alle emittenti libere... Continua a leggere...
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