Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
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L'Honduras è sempre stato un paese affetto da “instabilità cronica” e l'ultimo colpo di Stato del giugno 2009 che ha deposto il presidente legittimo Manuel "Mel" Manuel "Mel" Zelaya ne è la prova.
Dal 1936 e per lunghi 16 anni il paese visse sotto la dittatura del generale Tiburcio Carías Andino, già fondatore del Partido Nacional. 16 lunghi anni caratterizzati da uccisioni politiche, sparizioni forzate, torture e arresti indiscriminati.
Di Annalisa (del 30/05/2010 @ 11:57:22, in Cuba, linkato 1263 volte)
Por CUBA
Sin discutir la buena fe de los intelectuales Italianos que recientemente se han posicionado públicamente contra el gobierno Cubano, después de la trágica muerte en la cárcel de Orlando Tamayo Zapata, hablando - aunque siempre basándose en información proviniendo de los Estados Unidos - "de prisioneros políticos y de consciencia" en las cárceles de Cuba, nosotros quisiéramos recordar a la opinión publica italiana, subyugada por una prensa "independiente" desde siempre enemiga de la revolución castrista, revolución esta que sigue siendo un punto de referencia y una fuerte inspiración para todas las fuerzas políticas siempre más numerosas, y no solo en America Latina, que luchan por un mundo sin explotación, sin guerra y sin violencia.
La muerte de Zapata, que el gobierno Cubano ha públicamente recordado con dolor y sentimiento de solidariedad, mientras que todavía se espera que el gobierno italiano haga un gesto similar por la muerte de Stefano Chucchi y del suicidio de decenas de encarcelados en nuestras muy democráticas prisiones, ha servido de ocasión para una campaña de desvergonzada difamación "democrática" de la revolución cubana. No importa que Zapata fuera detenido por varios crímenes y que solo recientemente intentara dar a la propia protesta carcelaria una precisa connotación política (incluida la petición de disponer de una cocina y de un teléfono privado en la celda).... Continua a leggere...
padre Andrès Tamayo
Questa è la risposta che mi ha inviato il Dr. Romeo Enzo, capo redattore esteri del TG 2 alla mia mail in cui comunicavo la mia (e vostra) indignazione per l’organizzazione dell’evento in cui era ospite il Mons. Maradiaga:
Cara Signora, Non ci conosciamo ma mi permetta di dirLe che Lei sta gratuitamente rovesciando un cumulo di fango su una persona che da' la vita per il suo popolo, specie per i più poveri. Il cardinale Rodriguez Maradiaga e' un globe trotter della carita', uno che si e' impegnato come pochi per ottenere la cancellazione del debito che pesa sui cosiddetti paesi in via di sviluppo, a cominciare dall'Honduras. Evidentemente, gentile Signora, le sue informazioni sono del tutto inesatte e farebbe bene a spegnere la sua (incomprensibile) acredine verso una personalita' di cui tutta l'America Latina dovrebbe andare orgogliosa. Saluti. Enzo Romeo
Ora è ovvio che il Dr. Romeo è libero di presenziare a tutti gli eventi nel modo che ritiene più opportuno, è anche ovvio però che i cittadini si domandino se è compatibile o meno la sua presenza in qualità di giornalista della RAI (servizio pubblico) in un incontro , dove non si parla tra l’altro nemmeno di politica e nemmeno di temi legati alla sua professione, e dove è prevista la presenza di un cardinale considerato dall’opinione pubblica di mezzo mondo come sostenitore di un colpo di Stato.... Continua a leggere...
Di Geraldina Colotti
Anarchici, squatter, centri sociali... Per la questura sono un network itinerante del disordine e della violenza, per chi non ha niente e resta ai margini della società perbene, sono una sponda corsara e generosa, armata solo del proprio sarcasmo.
Venerdì, 14 maggio, verso le 4 del pomeriggio. Fra i pellegrini diretti al Duomo per l'ostensione della Sindone, molti nasi rivolti verso il cielo indicano un evento inaspettato: sulle Porte palatine, un gruppo di anarchici ha issato uno striscione che dice «Liberi tutti». Poco dopo, alcuni ragazzi verranno placcati da agenti in borghese, gettati a terra e ammanettati, alla fermata del tram. In serata, si saprà che due di loro sono stati arrestati con l'accusa di resistenza e lesioni. Uno verrà rilasciato sabato sera, prima ancora dell'udienza di convalida, l'altro invece domenica scorsa.
Per consentire la visione del sacro lenzuolo che, secondo la tradizione cattolica, ha avvolto il viso di Gesù Cristo (circa cinque minuti di sosta davanti alla teca che lo conserva), il prefetto di Torino, Paolo Padoin, ha ottenuto altri 200 uomini in più, arrivati da tutta Italia.... Continua a leggere...
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Il cardiMale Oscar Rodríguez Maradiaga interverrà venerdì 28 maggio alla presentazione del libro del Dr. Giuseppe Crea: “"Agio e disagio nel servizio pastorale. Riconoscere e curare il burnout nella dedizione agli altri"
Presso le suore Suore Guanelliane, Piazza S. Pancrazio 9 – Roma
Intervengono oltre all’autore del libro e al Cardinale:
Prof. Eugenio Fizzotti, presidente dell’Alæf
Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (ALÆF)
Dott. Enzo Romeo, giornalista, caporedattore esteri TG2 (???)
Modera: dott. Fabrizio Mastrofini, giornalista radio vaticana
Qui di seguito qualche indirizzo per i volenterosi che volessero dimostrare tutta la loro indignazione per l’invito rivolto al Cardinale golpista di Tegucigalpa.
Giuseppe Crea:
Per telefono:
06/7843151 06/7843151
339/3708944 339/3708944
(ore serali)
Per e-mail: crea.gius@tiscali.it
Figlie di Santa Maria della Provvidenza
c.a. Superiora
Sr. Giustina Valicenti
info@cgfsmp.org
prof. Eugenio Fizzotti, presidente dell’Alæf
Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (ALÆF) President, Prof. Dr. Eugenio Fizzotti Piazza Ateneo Salesiano, 1 - 00139 Roma Tel. (+39)-3488291299 (+39)-3488291299 ; Fax (+39)-06-87290656 E-mail: info@logoterapiaonline.it
dott. Enzo Romeo, caporedattore esteri TG2 mail: e.romeo@rai.it ????
redazione tg2 06-33171152
Di Annalisa (del 22/05/2010 @ 23:46:34, in Cuba, linkato 1568 volte)
Per Cuba
Senza discutere sulla buona fede degli intellettuali italiani che hanno di recente preso posizione pubblica contro il governo cubano a seguito della tragica morte in carcere di Orlando Tamayo Zapata, parlando – ma sempre sulla base delle informazioni USA – di “prigionieri politici e di coscienza” nelle galere di Cuba, noi desideriamo ricordare alla pubblica opinione italiana, succube di una stampa “indipendente” da sempre nemica della rivoluzione castrista, che questa rivoluzione continua a essere un punto di riferimento e una potente ispirazione per tutte le forze che, sempre più numerose non solo in America Latina, si battono per un mondo senza sfruttamento, senza guerra e senza violenza. La morte di Zapata, che il governo cubano ha pubblicamente ricordato con dolore e senso di solidarietà, mentre si attende ancora che il governo italiano faccia qualche gesto analogo per la morte di Stefano Cucchi e il suicidio di decine di carcerati delle nostre democratiche prigioni, è stata occasione per una campagna di sfacciata denigrazione “democratica” della rivoluzione cubana. Non importa che Zapata fosse anzitutto detenuto per svariati reati comuni e solo di recente avesse inteso dare alla propria contestazione della vita carceraria (compresa la richiesta di disporre di una cucina e di un telefono privato in cella) una precisa connotazione politica. Non importa che anche pubblici documenti di Amnesty International diano atto che a Cuba non è mai stato torturato nessuno (eccetto che nella base americana di Guantanamo) e non si sono mai praticate quelle esecuzioni extragiudiziali per cui si è reso tristemente famoso il “democratico” Stato di Israele. Non importa, infine, che in un recente processo in Florida sia stato accertato che un vecchio e riconosciuto terrorista come Santiago Alvarez sia stato tra i finanziatori costanti delle Damas de blanco: anche loro certamente in buona fede, ma altrettanto certamente utilizzate dalla CIA per le sue manovre–che durano da cinquant’anni con una serie impressionante di attentati – per rovesciare il democratico governo di Cuba. ... Continua a leggere...
Una avalancha de mensajes y la lectura de una carta incómoda le arruinaron la “fiesta” al religioso
por Giorgio Trucchi
La presencia del cardenal Oscar Rodríguez en Roma, el pasado 20 de mayo, no pasó desapercibida.
Era justamente ese el objetivo de las diferentes organizaciones y movimientos sociales, asociaciones y partidos políticos que promovieron el envío de un documento de rechazo a la presencia del cardenal hondureño en Italia, por considerarlo coautor y participe del golpe cívico-militar que ha ensangrentado el suelo hondureño.
"NO GRATO" fue el escueto pero significativo mensaje que apareció en el "objeto" de la avalancha de e-mail, que fueron reenviados a la Comunidad San Egidio y al Instituto Italo-LatinoAmericano (IILA), organizaciones que invitaron a Mons. Oscar Rodríguez Maradiaga para hablar de "los cambios en América Latina".... Continua a leggere...
Fonte:
di Geraldina Colotti
«Persona non grata». Con una lettera letta ieri dalla mediattivista Annalisa Melandri, un gruppo di associazioni e forze politiche ha accolto così il cardinale honduregno Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, invitato dalla Comunità di Sant'Egidio a tenere una conferenza all'Istituto italo-latinoamericano di Roma. Oscar Maradiaga - dicono le associazioni - in Honduras è soprannominato il «cardimale», per aver dato il suo appoggio ai golpisti che, il 28 giugno del 2009, hanno rovesciato il governo legittimo di Manuel Zelaya, espellendolo in pigiama in Costa Rica.
Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente della Caritas internazionale, ha ribattuto che quella espressa in Honduras non è stata una sua posizione personale, ma quella di tutti i vescovi honduregni, sollecitati dalle parrocchie che chiedevano un pronunciamento: «Oltretutto - ha affermato - in quel momento io non ero nemmeno in Honduras, ma in Italia, eppure sono stato definito 'cardinale golpista'». ... Continua a leggere...
Il Cardinale durante la conferenza - Foto di Lauretta Pilozzi
Questo è il testo (più o meno) che avevo preparato per il mio intervento all'IILA e che ho letto dopo aver ascoltato per più di un'ora la conferenza del Cardinale Maradiaga sul tema: "Oltre la violenza e la povertà. Proposte di cambiamento per l'America Latina". E' di oggi la notizia dell'omicidio da parte di alcuni sicari di Olayo Hernández Sorto, membro del COPINH e del FNRP. Aveva moglie e 5 figli il cui sostentamento dipendeva dal suo lavoro.
Si è parlato qui di Diritti Umani e di povertà. Quindi volevo condividere una riflessione con voi.
Per quanto riguarda i Diritti Umani io credo che si debba aver ben chiara in mente una cosa, e cioè che rispetto alle violazioni dei Diritti Umani esistono sempre due attori: chi commette la violazione e chi la subisce. Generalmente commettono violazioni dei Diritti Umani lo Stato e i suoi apparati (esercito, polizia, magistratura…). Se io sequestro una persona e la torturo verrò incriminata e condannata presumibilmente per sequestro di persona, violenza privata o tentato omicidio. Uno Stato che sequestra, tortura o uccide persone viene condannato dagli organismi internazionali preposti, ammesso che ciò accada, per tortura, sparizione forzata o per esecuzioni extragiudiziali che sono reati permanenti e imprescrittibili proprio perché rientrano nell’ambito delle violazioni dei Diritti Umani e vengono considerati crimini contro l’umanità.
A questi due attori ne va aggiuno un terzo e cioè chi legittima le violazioni dei diritti umani, chi le benedice e legittimandole si rende complice dell’IMPUNITA’ dei criminali. ... Continua a leggere...
Alla Comunità di Sant’Egidio
Roma
fax 06.580.01.97
Roma, 17 maggio 2010
Siamo venuti a conoscenza soltanto ora dell’invito rivolto al Mons. Oscar Rodríguez Maradiaga, cardinale e arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras) da parte della Comunità di Sant’Egidio e dall’Istituto Italo-Latino Americano, per tenere la conferenza che si svolgerà presso la sede dell’ILA a Roma il 20 maggio prossimo sul tema: “Oltre la violenza e la povertà. Proposte di cambiamento per l’America latina”.
Sappiamo che il Mons. Maradiaga, fin dai giorni immediatamente successivi al colpo di Stato avvenuto in Honduras il 28 giugno dell’anno scorso, con il quale è stato deposto e cacciato dal paese il presidente legittimamente eletto Manuel Zelaya, si è distinto per le sue posizioni apertamente schierate con il governo golpista di Roberto Micheletti e contrarie al ritorno di Manuel Zelaya nel paese.
Il Mons. Maradiaga, e la gerarchia cattolica honduregna, avevano d’altra parte espresso già prima del golpe, forte perplessità e opposizione verso il progetto, portato avanti dal governo Zelaya, di installare una Quarta Urna nelle sedi elettorali, progetto che avrebbe condotto ad un’Assemblea Costituente in un paese dove vige tutt’ora la Costituzione scritta dal dittatore Policarpo Paz nel 1982. Un’Assemble Costituente che avrebbe restituito finalmente un po’ di sovranità popolare ad un paese, L'Honduras, uno dei più poveri del mondo, con una mortalità infantile del 48% fino al 5° anno di età, con una disparità tra classi ricche e classi povere tra le più alte in assoluto. Un paese dove vige un sistema sociale in cui una decina di famiglie possiede la totalità della ricchezza e del potere, controlla le istituzioni politiche e giudiziarie e, in combutta con le gerarchie militari ed ecclesiastiche, gestisce ogni aspetto della vita sociale ed economica.... Continua a leggere...
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