Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
UN APPELLO ALLE FORZE DEMOCRATICHE E ANTIFASCISTE DELLA CAPITALE E D'ITALIA Esattamente un anno fa, attraverso un infame disegno di legge l'"Ordine del Tricolore", ambienti governativi cercavano di infliggere l'ennesimo fendente mortale alla storia repubblicana del Paese assimilando partigiani e repubblichini alla medesima visione mistificatrice e senza memoria del nostro passato. Grazie alla mobilitazione spontanea e di massa dell'Italia antifascista l'aborrito proposito rientrava ma nei mesi successivi sistematicamente si continuava a perseguire, a più livelli, un preciso obiettivo: riscrivere, in spregio alla verità, ... Continua a leggere...

Vignetta Mauro Biani
Liberazione occupata
di Alessandro Portelli
23 aprile 2009
Avevamo un Presidente Operaio. Il terremoto ci ha regalato un Presidente Odontotecnico che aggiusta le dentiere alle anziane signore. Adesso, grazie ai buoni uffici di Franceschini, abbiamo anche un Presidente Partigiano che si prepara ad andare a celebrare il 25 aprile.
Io non capisco che bisogno c'era di insistere per regalare a Berlusconi un ennesimo palcoscenico. Berlusconi non viene il 25 aprile perché finalmente si è convinto che i partigiani avevano ragione, che la Costituzione non è bolscevica, e che la colpa delle Fosse Ardeatine è dei nazisti. No, viene il 25 aprile perché alla fine la bulimia prevale sull'ideologia: «Non lo lascio alla sinistra», ha detto. Come dire che non poteva sopportare che esistesse nella sfera pubblica uno spazio non occupato da lui e non definito dalla sua presenza.
Il migliore omaggio che potesse rendere alla Resistenza , Berlusconi lo faceva standosene in famiglia il 25 aprile. Era un modo per dire che l'antifascismo è una differenza. Non esclude nessuno, ma ridefinisce chi include.
Ora, il 25 aprile che viene non ridefinisce Berlusconi, ma è Berlusconi che venendo ridefinisce il 25 ... Continua a leggere...

"Sono manifestazioni di idee" Letizia Moratti
La giunta comunale della città di Milano, Medaglia d’Oro della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione, oggi lascia il compito della difesa dei valori dell’antifascismo e della libertà contro la feccia neonazista giunta da tutta Italia e da tutta Europa, a circa 500 coraggiosi giovani italiani antifascisti che scenderanno in piazza contro quest’iniziativa, per consentire la quale è prevista la presenza di un migliaio di agenti di polizia, la chiusura di una stazione della metropolitana e la deviazione di venti linee di autobus. Tutto ciò per rendere possibile lo svolgimento di un "congresso" di negazionisti, razzisti e nazisti, i cui simboli, linguaggi e teorie sono apertamente vietate dal nostro codice penale, oltre che ovviamente dalla coscienza civile (per i fortunati che ne sono provvisti).
“Sono manifestazioni di idee, se non ci sono problemi di ordine pubblico non mi sento di intervenire”ha detto il sindaco Letizia Moratti. Idee che vale la pena ricordare al sindaco hanno causato migliaia di morti.... Continua a leggere...

Appena dieci giorni dopo: The Guardian
Fonte: The Independent - Friday, 20 March 2009 Peter Popham reports
The flames are going out all over Italy. Tomorrow, the flame which for more than 60 years has been the symbol of neo-Fascist continuity with Mussolini, will disappear from mainstream politics. The National Alliance, the last important home of that inheritance, is "fusing" with Silvio Berlusconi's People of Freedom party to give the governing bloc a single identity and a single unchallenged leader.
The change has been a long time coming – 15 years and more. Mr Berlusconi broke the great taboo of Italian post-war politics after he won his first general election victory in 1994 and incorporating four members of the National Alliance into his coalition.
Embracing the Fascists and neo-Fascists was taboo for good reason. For one thing, their return after they had led the nation to ruin in the war was banned by the new Constitution, whose Article 139 states, "the re-organisation, under whatever form, of the dissolved Fascist party, is forbidden." ... Continua a leggere...

Manganello democratico
Fonte: QuiNews Foto: Repubblica.it
Tensione a Roma. Dopo la prima carica della polizia avvenuta nel piazzale Aldo Moro antistante l’ingresso dell’Università, anche all’uscita su via Cesare De Lollis della Sapienza si sono verificati nuovi scontri tra forze dell’ordine e studenti. La situazione è tesa.
“Quanto si sta verificando in queste ore all’universita’ La Sapienza e’ a dir poco inaudito. Le cariche delle forze dell’ordine, che vogliono impedire agli studenti di muovere in corteo pacifico verso la manifestazione indetta dalla Flc-Cgil contro i tagli all’istruzione operati dal Governo, e’ il primo atto di un provvedimento assurdo che limita il diritto allo sciopero e riduce gli spazi di partecipazione democratica”. E’ quanto afferma la consigliera regionale della Sinistra, Anna Pizzo, in merito agli scontri di stamane in piazzale Aldo Moro.

Nell'armadietto c'erano anche volantini inneggianti al nazi-fascismo.
Nell'armadietto dell'aula dove si riuniscono i giovani di destra della facoltà di Scienze Politiche di Roma 3 sono state trovate spranghe e catene. La scoperta è stata fatta questa mattina da studenti e personale dell'istituto. Nell'armadietto c'erano anche volantini inneggianti alle associazioni 'Foro753', 'Azione Universitaria', 'Il Manifesto di Verona'. ... Continua a leggere...

“Il compito dei comunisti oggi è quello di difendere la storia della Resistenza ma soprattutto di proseguire la loro lotta, non solo per difendere le conquiste che hanno conseguito (Costituzione, diritti democratici ecc.), ma per completarla. A nostro avviso completare la loro lotta vuol dire lottare per la democrazia reale e per il socialismo, per costruire una società libera dal fascismo e dai parassiti che oggi la governano, per una società diretta dai lavoratori, per fare dell’Italia un nuovo paese socialista”.

Quello alle spalle di Gianfranco Fini con il braccio alzato nel saluto romano è Roberto Menia, il promotore della legge che ha istituito il 10 febbraio come "Giorno del Ricordo" dedicato ai martiri delle Foibe .
Qui, ripuliti e soddisfatti al governo... 

sono sempre loro, dalla strada al palazzo, il fascismo al governo. Ormai Menia può tenere le braccia incrociate... complimenti Italia!
“Quello che oggi viene chiamato revisionismo ha radici lontane, che risalgono al periodo finale della Seconda Guerra Mondiale quando il movimento partigiano divenne un pericolo mortale per le classi dominanti che avevano messo al potere il fascismo, abbandonandolo solo quando divenne chiaro che i sogni imperiali si stavano trasformando in una catastrofe che minacciava di travolgere il loro stesso ruolo dominante perchè gran parte degli uomini e delle donne che erano diventati partigiani le armi non le avevano prese soltanto per liberarsi dall’occupazione nazista e fascista ma anche per spazzare via chi del fascismo era stato il padrino e per costruire un mondo diverso che sembrava possibile a portata di mano...”
Ascolta qui l’intervista realizzata da Radio Onda Rossa a Sandi Volk (storico, Trieste) sulle Foibe e il revisionismo di Stato.
Riferimento: Foibe: Revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica. Atti del convegno Foibe: la verità. Contro il revisionismo storico
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