L'antifascismo si agisce e non si celebra. Dimissioni per Moratti e De Corato
"Sono manifestazioni di idee" Letizia Moratti
La giunta comunale della città di Milano, Medaglia d’Oro della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione, oggi lascia il compito della difesa dei valori dell’antifascismo e della libertà contro la feccia neonazista giunta da tutta Italia e da tutta Europa, a circa 500 coraggiosi giovani italiani antifascisti che scenderanno in piazza contro quest’iniziativa, per consentire la quale è prevista la presenza di un migliaio di agenti di polizia, la chiusura di una stazione della metropolitana e la deviazione di venti linee di autobus. Tutto ciò per rendere possibile lo svolgimento di un "congresso" di negazionisti, razzisti e nazisti, i cui simboli, linguaggi e teorie sono apertamente vietate dal nostro codice penale, oltre che ovviamente dalla coscienza civile (per i fortunati che ne sono provvisti).
“Sono manifestazioni di idee, se non ci sono problemi di ordine pubblico non mi sento di intervenire”ha detto il sindaco Letizia Moratti. Idee che vale la pena ricordare al sindaco hanno causato migliaia di morti.
Le iniziative previste dal Comune di Milano in programma per la celebrazione del 25 aprile, giorno della liberazione dalla dittatura fascista, a questo punto appaiono soltanto come la ripetizione simbolica e sterile di eventi e valori dei quali da tempo la giunta comunale ha preso le distanze. L’antifascismo si agisce e non si celebra.
Saranno considerati responsabili pertanto il sindaco di Milano Letizia Moratti e il vicesindaco De Corato per tutto ciò che potrà oggi accadere.
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