Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
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un urlo selvaggio
denso
...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta
la forza delle ferite
di un amore a brandelli
contro queste ore
di padroni affamati di sangue
di retate
contro le sbarre pesanti dell'emarginazione
contro le foreste di un dolore
e una solitudine senza fine.
Di Annalisa (del 15/02/2010 @ 22:48:05, in Haiti, linkato 657 volte)
Delmas (Port au Prince) Foto Fabrizio Lorusso
Gli amici Fabrizio Lorusso e Diego Lucifreddi si sono recati da Città del Messico dove vivono ad Haiti, ospiti dell’associazione locale per la difesa dei Diritti Umani AUMOHD, il cui presidente è l’avvocato Evel Fanfan. A questa piccola ma attivissima associazione ovviamente non è giunta nemmeno una briciola di tutti gli aiuti internazionali stanziati per l’emergenza terremoto eppure i suoi membri, quasi tutti avvocati, si prodigano costantemente fornendo internet gratuito per le comunicazioni a chi ne avesse bisogno, medicinali e assistenza di qualsiasi genere. Da anni presenti sul territorio offrono consulenze gratuite in materia di lavoro e assistenza legale, accompagnando anche gli abitanti del quartiere di Delmas nella realizzazione di progetti di cucina comunitaria. Per sostenere economicamente l’associazione AUMOHD, sottoscrivere qui. (AM)
Port au Prince e la notte di pioggia a un mese dal terremoto di Fabrizio Lorusso 15 febbraio 2010 Ad Haiti non è ancora ufficialmente iniziata la stagione delle piogge, per fortuna manca ancora qualche mese come nel resto dei Caraibi, ma anche qui ci sono i mesi pazzi e alle 4 del mattino dell’11 febbraio, la capitale ha vissuto ore di disagio e paura per le piogge intense cadute durante alcune ore. Rispetto agli uragani che periodicamente sconvolgono il paese o alle piogge torrenziali di maggio e giugno quello dell’altra sera poteva considerarsi solo uno “sfogo temporalesco” notevole ma non eccessivo. Purtroppo anche un po’ d’acqua può far notizia. Circa un milione e duecentomila sfollati si sono infatti ritrovati ai bordi di fiumi di fango e detriti, con le loro tende e i giacigli invasi dall’acqua, secondo un copione che potrebbe ripetersi ogni giorno se nelle prossime settimane non verrà risolto il problema delle abitazioni. Gli accampamenti ufficiali e spontanei che sono stati allestiti nei parchi, nelle piazze e per le strade non sono pronti per drenare i flussi d’acqua piovana e quindi gli interventi previsti dalla comunità internazionale, dalle autorità e dagli stessi campi autogestiti dovranno presto cercare di risolvere questo problema. ...
Federico si è addormentato da un po’ sdraiato nel pratino davanti alla porta dell’ ufficio della logistica del WFP, che è anche il posto dove internet funziona sempre. Ha trovato una coperta abandonata, un cartone, una palma e chiama il tutto casa. È tardi, quasi l’una ormai, volevo leggere cosa scrivono i giornali e selezionare un po’ di foto, oltre che scrivere un pezzo sulla gran farsa degli aiuti. Ormai i cancelli della base ONU sono chiusi e comunque non troverei un passaggio per tornare da Fiammetta, la coordinatrice di AVSI ad Haiti che ci ha permesso di accamparci a casa sua. Mi devo arrangiare e trovare un posto dove sdraiarmi qualche ora nella base della Minustah.
Per fortuna molte macchine dell’ Onu dentro la base vengono lasciate aperte proprio per dormirci, visto che molti hanno perso la casa e tanti giornalisti o volontari non sanno dove riposare....
Le tormente e gli uragani da secoli sono fenomeni naturali frequenti nei Caraibi e in altre regioni del mondo.. Ora però sono più frequenti, più improvvisi e più potenti che mai. Si tratta della vendetta della crosta terrestre e dell’atmosfera aggredite, depredate, saccheggiate, riscaldate, contaminate... dagli esseri umani e dai modi di produzione e distribuzione esistenti durante tutta la storia del nostro pianeta.
L’industria in genere, e il capitalismo e l’imperialismo in modo particolare, detengono i migliori e più stravaganti record in questa persistente aggressione. Hanno scatenato tutti i demoni e potenziato tutte le reazioni distruttive dell’ambiente depredato e avvelenato.
Ma questo non è l’aspetto peggiore, piuttosto lo è l’impoverimento atroce e simultaneo degli esseri umani e dell’ambiente dove vivono....
Di Annalisa (del 16/04/2008 @ 22:52:13, in Haiti, linkato 1447 volte)
Un dimostrante mangia erba di fornte ad un casco blu dell'ONU durante le recenti proteste contro il carovita (AP Photo/Ariana Cubillos)
5 morti e decine di feriti. Questo è il saldo delle proteste avvenute a partire dalla fine di marzo ad Haiti contro l’alto costo della vita, in uno dei paesi più poveri dell’America Latina e dei Caraibi, dove l’80 per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno e dove oggi, a differenza di 20 anni fa, quando si produceva il 95 % del riso consumato, se ne importa l’80% dagli Stati Uniti.
Proteste però anche contro i circa 9000 militari della Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione di Haiti (MINUSTAH), che dal 2004, cioè da quando il presidente Aristide in seguito ad un colpo di stato è stato costretto a rifugiarsi Sud Africa, presidiano il paese.
Militari accusati più volte dalla popolazione locale di aver compiuto, restando tuttavia impuniti, crimini che vanno dalle violenze sessuali alle torture....