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 Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
 
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un urlo selvaggio denso ...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta la forza delle ferite di un amore a brandelli contro queste ore di padroni affamati di sangue di retate contro le sbarre pesanti dell'emarginazione contro le foreste di un dolore e una solitudine senza fine.

Ferruccio Brugnaro
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\\ : Storico : Honduras (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
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L'Honduras è sempre stato un paese affetto da  “instabilità cronica” e l'ultimo colpo di Stato del giugno 2009 che ha deposto il presidente legittimo Manuel "Mel" Manuel "Mel" Zelaya ne è la prova.
Dal 1936 e per lunghi 16 anni il paese  visse sotto la dittatura del generale  Tiburcio Carías Andino, già fondatore del Partido Nacional. 16 lunghi anni caratterizzati da uccisioni politiche, sparizioni forzate, torture e arresti indiscriminati.
La famiglia dell’attuale Cardinale di Tegucigalpa, ...

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padre Andrès Tamayo

Questa è la risposta che mi ha inviato il Dr. Romeo Enzo, capo redattore esteri del TG 2 alla mia mail in cui comunicavo la mia (e vostra)  indignazione per l’organizzazione dell’evento in cui era ospite il Mons. Maradiaga:

 

Cara Signora,
Non ci conosciamo ma mi permetta di dirLe che Lei sta gratuitamente rovesciando un cumulo di fango su una persona che da' la vita per il suo popolo, specie per i più poveri. Il cardinale Rodriguez Maradiaga e' un globe trotter della carita', uno che si e' impegnato come pochi per ottenere la cancellazione del debito che pesa sui cosiddetti paesi in via di sviluppo, a cominciare dall'Honduras. Evidentemente, gentile Signora, le sue informazioni sono del tutto inesatte e farebbe bene a spegnere la sua (incomprensibile) acredine verso una personalita' di cui tutta l'America Latina dovrebbe andare orgogliosa.
Saluti.
Enzo Romeo

 

 

Ora è ovvio che il Dr. Romeo è libero di presenziare a tutti gli eventi nel modo che ritiene più opportuno, è anche ovvio però che i cittadini si domandino se è compatibile o meno la sua presenza in qualità di giornalista della RAI (servizio pubblico) in  un incontro , dove non si parla tra l’altro nemmeno di politica e nemmeno di temi legati alla sua professione,  e dove è prevista la presenza di un cardinale considerato dall’opinione pubblica di mezzo mondo come  sostenitore di un colpo di Stato....

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Il cardiMale Oscar Rodríguez Maradiaga interverrà venerdì 28 maggio alla presentazione del libro del Dr. Giuseppe Crea: “"Agio e disagio nel servizio pastorale. Riconoscere e curare il burnout nella dedizione agli altri"
Presso le suore Suore Guanelliane, Piazza S. Pancrazio 9 – Roma
Intervengono oltre all’autore del libro e al Cardinale:
 
Prof. Eugenio Fizzotti, presidente dell’Alæf
Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (ALÆF)
 
Dott. Enzo Romeo, giornalista, caporedattore esteri TG2  (???)
 
Modera: dott. Fabrizio Mastrofini, giornalista radio vaticana
 
Qui di seguito qualche indirizzo per i volenterosi che volessero dimostrare tutta la loro indignazione per l’invito rivolto al Cardinale golpista di Tegucigalpa.
 
Giuseppe Crea:
Per telefono:  
06/7843151              06/7843151   
339/3708944             339/3708944    
(ore serali)
Per e-mail: crea.gius@tiscali.it
 
 
Figlie di Santa Maria della Provvidenza
c.a. Superiora
Sr. Giustina Valicenti
info@cgfsmp.org
    
prof. Eugenio Fizzotti, presidente dell’Alæf
Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (ALÆF)
President, Prof. Dr. Eugenio Fizzotti
Piazza Ateneo Salesiano, 1 - 00139 Roma
Tel. (+39)-3488291299            (+39)-3488291299  ; Fax (+39)-06-87290656
E-mail:
info@logoterapiaonline.it
 
dott. Enzo Romeo, caporedattore esteri TG2 mail: e.romeo@rai.it ????
redazione tg2 06-33171152  
 
Modera: dott. Fabrizio Mastrofini, giornalista radio vaticana ...

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Di Annalisa (del 22/05/2010 @ 00:29:03, in Honduras, linkato 1023 volte)
Fonte:
il manifesto - 21 maggio 2010
di Geraldina Colotti

«Persona non grata». Con una lettera letta ieri dalla mediattivista Annalisa Melandri, un gruppo di associazioni e forze politiche ha accolto così il cardinale honduregno Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, invitato dalla Comunità di Sant'Egidio a tenere una conferenza all'Istituto italo-latinoamericano di Roma. Oscar Maradiaga - dicono le associazioni - in Honduras è soprannominato il «cardimale», per aver dato il suo appoggio ai golpisti che, il 28 giugno del 2009, hanno rovesciato il governo legittimo di Manuel Zelaya, espellendolo in pigiama in Costa Rica.


Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e presidente della Caritas internazionale, ha ribattuto che quella espressa in Honduras non è stata una sua posizione personale, ma quella di tutti i vescovi honduregni, sollecitati dalle parrocchie che chiedevano un pronunciamento: «Oltretutto - ha affermato - in quel momento io non ero nemmeno in Honduras, ma in Italia, eppure sono stato definito 'cardinale golpista'». ...

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Di Annalisa (del 21/05/2010 @ 22:57:35, in Honduras, linkato 900 volte)

El CardiMal

Il Cardinale durante la conferenza - Foto di Lauretta Pilozzi

Questo è il testo (più o meno) che avevo preparato per il mio intervento all'IILA e che ho letto dopo aver ascoltato per più di un'ora la conferenza del Cardinale Maradiaga sul tema: "Oltre la violenza e la povertà. Proposte di cambiamento per l'America Latina". E' di oggi la notizia dell'omicidio da parte di alcuni sicari di Olayo Hernández Sorto, membro del COPINH e del FNRP. Aveva moglie e 5 figli il cui sostentamento dipendeva dal suo lavoro.

Si è parlato qui di Diritti Umani e di povertà. Quindi volevo condividere una riflessione con voi. 

Per quanto riguarda i  Diritti Umani io credo che si debba aver ben chiara in mente una cosa, e cioè che rispetto alle violazioni dei Diritti Umani esistono sempre due attori: chi commette la violazione e  chi la subisce. Generalmente   commettono violazioni dei Diritti Umani lo Stato e i suoi apparati (esercito, polizia, magistratura…). Se io sequestro una persona e la torturo verrò incriminata e condannata presumibilmente per sequestro di persona,  violenza privata o tentato omicidio.  Uno Stato che sequestra, tortura o uccide persone  viene condannato dagli organismi internazionali preposti, ammesso che ciò accada,  per tortura, sparizione forzata o per  esecuzioni  extragiudiziali  che sono reati permanenti e imprescrittibili proprio perché rientrano nell’ambito delle violazioni dei Diritti Umani e vengono considerati crimini contro l’umanità. 

A questi due attori ne va aggiuno un terzo  e cioè chi legittima le violazioni dei diritti umani,  chi le benedice e legittimandole  si rende complice dell’IMPUNITA’ dei criminali. ...

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Di Annalisa (del 18/05/2010 @ 23:14:49, in Honduras, linkato 823 volte)
 
"La povertà e l'ingiustizia sociale sono le veri armi di distruzione di massa". Sul sito di Caritas Internationalis, il presidente dell'istituzione Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga accoglie i visitatori con questa frase. Peccato che lo stesso Maradiaga, aricvescovo di Tegucigalpa, capitale dell'Honduras, non abbia condannato il colpo di Stato militare che il 28 giugno scorso ha rovesciato il governo democraticamente eletto nel Paese centroamericano. Adesso Maradiaga è stato invitato nel nostro Paese dalla Comunità di Sant'Egidio e dall'Istituto Italo-LatinoAmericano; le due istituzioni hanno ricevuto una lettera firmata da decina di realtà dalla società civile italiana, e da singoli cittadini. Un modo per dichiarare pubblicamente che Maradiaga, in Italia, è "persona non grata". 
 

Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, il cardinale dell'Honduras, arcivescovo di Tegucigalpa,
  presidente della Conferenza episcopale honduregna e della Caritas Internazionale, è invitato a Roma a partecipare in un incontro pubblico dalla Comunità di Sant'Egidio e dall'Istituto Italo-LatinoAmericano il prossimo 20 maggio alle ore 18.00 presso la sede dell’IILA in Piazza Benedetto Cairoli 3.
Nel novembre scorso il “CardiMale”, come è stato ribattezzato in Honduras, era stato invitato a Parigi dall'Istituto Cattolico per ricevere una Laurea Honoris Causa insieme all'ex presidente del Fondo monetario internazionale, Michel Camdessus. Ma la cerimonia era stata annullata per le forti proteste di vasti settori dell'opinione pubblica francese ed internazionale.
Parigi ha infatti condannato il violento colpo di Stato militare e confindustriale che il 28 giugno del 2009 ha rovesciato il governo legittimo. Viceversa il cardinale Maradiaga prendeva da subito posizione a favore del golpista Roberto Micheletti, mentre il Presidente Costituzionale Manuel Zelaya era sequestrato dai militari ed espulso dal suo Paese. Immediata la condanna dell’ONU, dell OEA (Organizzazione degli Stati Americani), di UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane), e di numerosi organismi di difesa dei Diritti Umani  oltre che della stessa Unione Europea. L’ALBA (Alleanza Bolivariana delle Americhe), il SICA (Sistema d'Integrazione Centroamericana), ed il Gruppo di Rio hanno anche approvato sanzioni contro le autorità illegittime dell’Honduras. 
L'Italia, per bocca del ministro degli Esteri Frattini ha parlato di una "grave violazione della legalità e delle regole democratiche".
Nei giorni seguenti al golpe, come portavoce della Conferenza Episcopale Honduregna, Maradiaga appare in televisione, a reti unificate,  per leggere un comunicato in cui invitava Zelaya a non intraprendere "azioni precipitose come un ritorno in patria" per evitare di "scatenare un bagno di sangue". Nel suo comunicato non spende una sola parola per condannare la repressione che ha accompagnato il golpe, eppure le cifre delle violenze fanno paura. Secondo il COFADEH (Comitè de Familiares de Detenidos Desaparecidos en Honduras) durante il colpo di stato ci sono stati 16 esecuzioni, più di 500 feriti, 1046 arresti. Nel periodo da giugno 2009 ad aprile 2010 risultano 47 persone assassinate per militanza politica e 7 per conflitti legati alla terra.  Di notte vige un coprifuoco non dichiarato e chi lo viola si espone al rischio serio di aggressioni, rapimenti, stupri.
Il Presidente della Conferenza Episcopale honduregna non pronuncia una parola sulla soppressione dei diritti civili e sulla chiusura dei media che non hanno appoggiato il golpe, come ad esempio Radio Progresso che pure è animata da gesuiti. Niente sulle minacce di morte ai giornalisti, le intercettazioni telefoniche e il blocco degli accessi ad Internet.
Viceversa, su Zelaya il cardinale dichiara: “l’iniziativa apparentemente meritevole di Zelaya, tenere gli incontri del governo in diverse cittadine in tutto il Paese, aveva in realtà lo scopo di istillare odio tra le classi”. Nonostante gli anni trascorsi, dal Cile di Pinochet, dall'Argentina di Videla, dal Perù di Fujimori, l'atteggiamento della Chiesa ufficiale non cambia, benché esistano numerose voci anche al suo interno che si levano contro il golpe e la repressione in Honduras.
Una spiegazione può essere stata l’ingresso dell’Honduras nell’ALBA il 26 agosto 2008 ed il progressivo avvicinamento di Zelaya a Hugo Chavez, visto dal cardinale honduregno e dalla gerarchia cattolica venezuelana come il “diavolo in persona”.
Per Maradiaga,  infatti l'Honduras era un banco di prova per il tipo di politica che ha permesso a Chavez di vincere le elezioni in Venezuela e forse la destituzione violenta di Zelaya, per il cardinale, era il male minore. Di certo, nella vicenda permangono parecchi punti oscuri, tra cui l'allusione ad una lettera di dimissioni che Zelaya avrebbe preparato, cosa da questi smentita. Il copione si ripete: come era successo in Venezuela nel golpe del 2002 contro Chavez, un alto prelato citava una lettera di dimissioni del Presidente mai esistita. E negli anni ‘80, il cardinale  si distinse  per aver denunciato i sacerdoti che simpatizzavano con le lotte dei popoli salvadoregno e nicaraguense, denunce che hanno comportato torture, morti ed espulsioni.
In Honduras, nel gennaio 2010 si sono tenute elezioni “riparatrici” sotto ferreo controllo militare e seppur con un astensione record del 70% si è voluto garantire la continuità del Colpo di Stato. Il nuovo governo di Porfirio Lobo, ha premiato e promosso infatti i suoi principali autori materiali ed intellettuali, alcuni addirittura presso le Nazioni Unite. I protagonisti del golpe permangono nella Corte Suprema di Giustizia senza alcun processo ne revisione da parte del nuovo parlamento.  La cosiddetta Commissione della Verità istituita dal nuovo presidente che tenta così di rompere l’isolamento internazionale, è composta da personaggi affini al golpe e non imparziali, come non potranno esserlo, d’altronde, le sue possibili conclusioni.
Questi solo alcune delle ragioni, più che sufficienti, che ci motivano a chiedere cosa abbia ispirato non solo l'IILA, ma soprattutto la Comunità di Sant’Egidio ad invitare in Italia un simile controverso personaggio ed esigere la cancellazione di questa iniziativa.
Da parte nostra, lo dichiariamo persona non grata.

Primi firmatari:

Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Osservatorio Informativo sulle Americhe - Selvas.org, CICA  (Collettivo Italia - Centro America ),  Coordinamento Associazione Italia-Nicaragua,   Associazione A SUD-ONLUS,  Rete dei Comunisti, Radio Città Aperta, Associazione e rivista  Nuestra America, Centro Studi Cestes-Proteo, Associazione La Villetta per Cuba, Casa Editrice Natura Avventura,   Lucia Agrati, Gruppo di Roma e Coordinamento nazionale Rete Radiè Resch, Gabriella Bentivoglio Gruppo Rete Radiè Resch Macerata, Fernanda Bredariol Gruppo Rete Radiè Resch  (Lancenigo-Maserada-Spresiano) , Antonio Vermigli Gruppo Rete Radiè Resch  (Quarrata, Pistoia) , Maria Teresa Gavazza Gruppo Rete Radiè Resch  (Alessandria) , Giuliano Ciapetti, Amig@s MST- Italia  (Firenze) Serena Romagnoli, Claudia Fanti, Benedetta Malavolti, Marta Gomes, Amig@s MST-Italia (Roma), Ettore Zerbino, Renata Ilari, Franco Fuselli, Marina Criscuoli, Ambretta Tasso, GianCarlo Corazza, Pierugo Bertolino, Arianna Sale, Dario Rossi, Luisa Devena, Alessandro Leni, Gabriella Barresi, Giovanna Savoldi, Roberto Masciadri, Amig@s MST-Italia (Milano), Annalisa Melandri,

Firme internazionali: Redes-Amigos de la Tierra (Uruguay), Oficina Ecumenica Monaco (Germania), Coordinacion Internacionalismo Buko (Germania), ALBA-Austria, IGLA, (Austria), Guatemala Solidaritat (Austria), France Amerique Latine (Francia), Alianza Social Continental Centro America, Movimiento Social Nicaraguense Otro Mundo es Posible, Alianza Social Continental, Instituto Rosa luxemburg (Brasile-Germania)

War on Want (Gran Bretagna), Ecologistas en accion (Spagna), Asociacion de solidariedad Bolivariana (Spagna), Omal-Paz con dignidad (Spagna), Informationsburd Nicaragua; Wuppekel (RFA), Casa del Mundo, Monaco (Germania), Venezuela Avanza, Monaco (Germania), Alianza antiguerra y racismo de Monaco (Germania), Observatorio de la deuda en la globalizacion (Spagna), Fundacion Mundubat, Pais Vasco (Estado Espanol), Ecuador Decide, Comision Intereclesial Justicia y Paz (colombia), Parti de Gauche (Francia), 

E nominalmente: Nora Cortinas, Madres de Plaza de Mayo, Linea Fundadora (Argentina), Lourdes Palacios, Diputata FMLN (El Salvador), Marina Sosa, FMLN (El Salvador)
inviare a:
Att. Ambasciatore Paolo Bruni Segretario Generale IILA
seg.generale@iila.org

Att. Comunità di Sant' Egidio
info@santegidio.org
m2000@santegidio.org

internazionale.ambrosiana@caritas.it, segreteria@caritasitaliana.it
europa.ambrosiana@caritas.it,
caritas.ambrosiana@caritas.it
caritas.ambrosiana@caritas.it,
stampa.ambrosiana@caritas.it
territorio.ambrosiana@caritas.it,

e una copia in CCN per americalatina@rifondazione.it
 
Di Annalisa (del 18/05/2010 @ 22:42:10, in Honduras, linkato 749 volte)

Mons. Oscar Rodríguez Maradiaga arriva in Italia. Il suo attivo sostegno al colpo di Stato non deve passare inosservato

 
di Giorgio Trucchi
 
Erano passati pochi giorni dal colpo di Stato che aveva deposto e mandato in esilio il presidente costituzionale dell’Honduras, Manuel Zelaya, quando il cardinale e arcivescovo di Tegucigalpa, Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, è apparso su tutti i principali canali televisivi del paese, lasciando senza parole buona parte della popolazione.
Per chi non lo conosceva bene o comunque aveva poca dimestichezza con le vicende honduregne, il cardinale Rodríguez era salito alla ribalta internazionale per essere stato segnalato come uno dei papabili dopo la morte di Giovanni Paolo II. E l’idea di un Papa centroamericano aveva fatto correre la fantasia di molti.
 
Il discorso del Cardinale non aveva invece stupito gli honduregni. L’atteggiamento apertamente favorevole al colpo di Stato e al governo di fatto di Roberto Micheletti, le insinuazione sui presunti reati commessi da Zelaya e l’invito rivolto a quest’ultimo a non cercare di rientrare nel paese “per evitare un bagno di sangue”, non erano state infatti solamente parole profetiche....

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Di Annalisa (del 22/01/2010 @ 22:36:38, in Honduras, linkato 1170 volte)

Il golpe avvenuto in  Honduras   il 28 giugno scorso  che ha deposto e cacciato dal paese il presidente democraticamente eletto nel 2006 Manuel Zelaya e che ha visto l’insediamento manu militari  di Roberto Micheletti (dello stesso partito di Zelaya, il Parito Liberale) che ricopriva la carica di presidente del Congresso Nazionale,  è stato oramai di fatto legittimato con le elezioni del 30 novembre, realizzate in un clima di paura e di tensione,  tra repressione, detenzioni arbitrarie, omicidi e senza la presenza di osservatori internazionali. Porfirio Lobo  è  il nuovo presidente del paese e  si insedierà formalmente il 27 gennaio prossimo. Il governo uscente del golpista Roberto Micheletti e il nuovo esecutivo stanno  tentando di conquistare  adesso agli occhi miopi della comunità internazionale un volto democratico che convince veramente poco.  E nel frattempo  tentano di salvare gli autori materiali del golpe garantendo l’impunità sia a Roberto Micheletti ...

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Di Annalisa (del 27/12/2009 @ 15:56:22, in Honduras, linkato 1154 volte)
 
Di Annalisa (del 17/10/2009 @ 18:44:45, in Honduras, linkato 1108 volte)
chi vuole se lo stampa e lo fa girare come meglio crede. Gracias
RESPINGIAMO IL GOLPE   IN HONDURAS!
 
Sono trascorsi oltre tre mesi dal golpe in Honduras finanziato e realizzato dalla cricca oligarchica del paese che detiene la totalità della ricchezza e del potere politico.
Il governo fascista di Roberto Micheletti ha decretato come ultima mossa per consolidare la sua dittatura, lo stato d'assedio e  la sospensione delle garanzie costituzionali, accentuando la repressione contro il Fronte nazionale di resistenza popolare e contro  la popolazione civile che si oppone con ogni mezzo al golpe pagando un alto prezzo di sangue e di arresti.
L'Honduras, uno dei paesi più poveri del mondo, con una mortalità infantile del 48% fino al 5° anno di età, con una disparità tra classi ricche e classi povere tra le più alte in assoluto. Un sistema sociale dove una decina di famiglie possiede la totalità della ricchezza e del potere, controlla le istituzioni politiche e giudiziarie e, in combutta con le gerarchie militari ed ecclesiastiche, gestisce ogni aspetto della vita nel piccolo paese centroamericano.
  
Manuel Zelaya , il presidente legittimo del paese è  asserragliato in queste ore  all’interno dell’Ambasciata brasiliana, rientrato in Honduras clandestinamente dopo essere stato cacciato nel giugno scorso   manu militari perché tentava di realizzare alcune riforme sociali  delle quali avrebbero beneficiato gli strati più poveri della popolazione.
Già aveva aumentato il salario minimo del 60% e dall’agosto dello scorso anno l’Honduras era entrato  a far parte dell’Alba, l’Alternativa Bolivariana delle Americhe, il progetto di integrazione politico, economica e sociale dei paesi progressisti latinoamericani.
Proprio l’adesione all’Alba, osteggiata dai settori più ricchi e reazionari del paese, sembra sia stato uno dei motivi scatenanti del golpe, oltre alla proposta di Zelaya di indire un’Assemblea Costituente per modificare  la Costituzione scritta dal dittatore Policarpo Paz nel 1982, in un periodo segnato da arresti, torture, sparizioni di persone, una modifica che avrebbe restituito finalmente un po’ di sovranità popolare alla nazione.
 
L’Honduras è sempre stato una vera e propria   “Repubblica delle Banane”, la sua politica e la sua economia, fin dal XIX  secolo, sono state influenzate in maniera determinante dagli interessi della potente United Fruit Company che ha imposto dittatori e presidenti a suo piacimento, comportandosi come prolungamento degli interessi politici ed economici di Washington nel paese.
Tutti coloro che pensavano che, con l’avvento di Obama alla Casa Bianca,  sarebbe iniziata una nuova fase nei rapporti tra Stati Uniti e paesi dell'America latina, non più caratterizzata dalla supremazia militare ed economica nord americana, dovranno ricredersi. Il “cortile di casa” fa sempre gola ai settori più retrivi di Washington.
 
Sono gli alti gerarchi del Pentagono, quelli che fanno capo al Comando Sud e che  hanno recentemente concordato con il governo narcoparamilitare di Uribe  l’installazione di 7 nuove basi americane in Colombia, quelli che hanno riattivato le operazioni militari della IV flotta; sono sempre quelli che in questi giorni stanno imponendo il complice silenzio del governo americano rispetto alle terribili notizie che giungono ogni giorno da Tegucigalpa, che sono stati complici fin dall’inizio del golpe in Honduras.
 
È urgente la mobilitazione di tutti i democratici, gli antifascisti, gli antimperialisti contro la barbarie e l'arroganza dei potenti.
 
Per esprimere solidarietà al Frente Nacional de Resistencia Popular, per avere informazioni e aderire a nuove iniziative in Italia scrivere a:
 
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