Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Io vi faccio i miei più sinceri auguri di un felice Anno Nuovo e vi invito a festeggiare l’arrivo del 2007 come meglio ritenete più opportuno.
Vi rammento però che Benedetto XVI in un ulteriore ingerenza in un evento che non ha nulla di religioso come i festeggiamenti di Capodanno ammonisce che la fine dell’anno non va attesa solamente con “riti mondani” ma rifacendosi alla Vergine Maria.
Egli ha detto che “nelle ultime ore di ogni anno solare, assistiamo al ripetersi di taluni riti mondani che nell’attuale contesto sono prevalentemente improntati al divertimento, vissuto spesso come evasione dalla realtà, quasi ad esorcizzarne gli aspetti negativi e a propiziare improbabili fortune”.
Quindi mi raccomando niente mutandine rosse, niente dodici chicchi d’uva, niente lenticchie, niente baci sotto il vischio, niente “chi non lo fa a capodanno non lo fa tutto l’anno”…
PRIMA PARTE
Dedico questa parte del diario messicano a mi amiga Monique Camus, valiente y sensible mujer oaxaqueña.
Ricevo tramite mail da parte di Sara Méndez, de
la Red Oaxaqueña de Derechos Humanos la prima edizione dell’opuscolo “Voci del coraggio a Oaxaca. Violazioni dei diritti umani delle donne nel conflitto sociale e politico” prima edizione del 10 dicembre 2006.
Lo tradurrò per il diario messicano in più riprese in quanto si compone di varie sezioni. La versione originale si può scaricare in formato pdf da qui. Credo che sia interessante perché al di là di quanto già è stato detto sulla situazione politica attuale in Messico che chiunque sia dotato di buona volontà a questo punto dovrebbe già conoscere, al di là anche degli episodi di violenza più eclatanti che si sono verificati in questi ultimi mesi a Oaxaca, ci sono poi aspetti e modalità diverse della repressione di cui se notizie generiche vengono fornite dalla stampa straniera nessun riferimento appare su quella italiana o europea. Possiamo solo immaginare che sulle donne la repressione sia stata ... Continua a leggere...
“…los de abajo
conocen el silencio, padecen el silencio,
mas no se callan”.
Julio Carmona
Mi rivesto di silenzio,
denudando per un attimo i ricordi del passato
affinchè possano prendere luce e godere.
Se fosse facile,
con una sola parola gridata forte
cancellare
il silenzio di tante voci, di tanto dolore!
Il silenzio non è solo una parola,
magari sussurrata piano,
il silenzio ce l’hai nel cuore.
Si prenderanno per mano negli anni a venire,
il silenzio di chi non ha voce e il mio,
raccontandosi storie antiche
senza tempo.
In silenzio i fratelli amanti
uscirono dalle acque gelide del lago
per fondare l’ Impero del Sole.
Con gran baccano d’armi e di croci
giunsero dal mare orde di uomini feroci,
increduli al cospetto di cotanta bellezza,
accecati da tanta ricchezza,
e dopo il sangue e il ladrocinio
fu il silenzio…
Da Il Manifesto del 28 dicembre 2006
Narcos e generali, la resa dei conti La Colombia sull'orlo del caos. Dal computer di un capo paramilitare escono nomi di politici, generali e narcotrafficanti, «committenti» di omicidi e stragi. Lo scandalo innesca confessioni, accuse, ricatti. Emerge tra gli altri il nome di un famigerato comandante, cittadino italiano: ma perché l'ambasciata d'Italia ha dato il passaporto a Salvatore Mancuso? Guido Piccoli Nelle prossime settimane la Colombia potrebbe conoscere un bagno di sangue peggiore di tutti quelli accaduti nella sua travagliata storia. Paradossalmente però potrebbe anche avviarsi a diventare un paese normale. Cosa sta accadendo? L'attuale caos è stato determinato da alcuni episodi. Come il casuale ritrovamento del computer di un capo delle Auc (Autodefensas Unidas de Colombia, famigerata organizzazione paramilitare di estrema destra), Jorge 40, ... Continua a leggere...
Immagine di AURELIO ANTONA
Ascoltando: Papá cuentame otra vez - Ismael Serrano
Welby è morto, ha perfino concordato con il suo medico quando iniziare la somministrazione della sedazione, lui non avrebbe voluto essere sedato per poter rendersi conto di morire, “mi devo concentrare sulla mia morte, è la prima volta che muoio”, avrebbe detto, ma la prassi….e poi un freddo comunicato per informare il mondo del decesso.
Forse c’erano altre modalità per sollevare il problema, molto più intime e riservate, senza coinvolgere i politicanti, forse c’era un altro modo per morire, magari per mano di chi tanto ci ha amati, come sicuramente avviene molto più spesso di quanto si pensi con la complicità del silenzio notturno delle corsie degli ospedali.. A me non sarebbe piaciuto morire al cospetto di Pannella…ma chissà chi ha scelto veramente , se lui, se i suoi cari, se la politica o l’opinione pubblica.... Continua a leggere...
Di Annalisa (del 22/12/2006 @ 15:31:58, in Perù, linkato 1843 volte)
Da una recente inchiesta del El Commercio, risulterebbe che la popolarità del presidente peruviano Alan García negli ultimi sei mesi, abbia registrato un calo di consensi pari a 17 punti. Le sue roccaforti continuano ad essere Lima e la costa nord, dove tra l’altro ha ottenuto il maggior numero di voti nelle recenti elezioni presidenziali del maggio scorso. Varie sono le interpretazioni: secondo l’analista politico Eduardo Toche questa tendenza è dovuta al fatto che la popolazione inizia a esigere l’applicazione di misure governative che possano dare risultati concreti a breve termine. Altri analisti invece credono che la caduta di popolarità del presidente sia dovuta in realtà al fatto che il popolo lo sente troppo vicino alla destra, troppo interessato alla risoluzione dei problemi dell’oligarchia del paese e veramente troppo onnipresente nei mezzi di comunicazione, quasi come un “maestro di cerimonie”. Probabilmente hanno avuto un ruolo importante anche le pressioni che sta ... Continua a leggere...
Di Annalisa (del 22/12/2006 @ 15:30:00, in Perù, linkato 1559 volte)
Según una recièn encuesta de El Comercio, parecería que la popularidad del presidente peruano Alan García en los últimos seis meses de gobierno hubiera registrado una tendencia a la baja de 17 puntos.
Sus baluartes siguen siendo Lima y la costa norte, donde obtuvo los votos que le permitieron ganar en las elecciones del pasado mes de mayo.
Hay diferentes interpretacciones de esto: para el analista político Eduardo Toche esta tendencia se debe al hecho que la población ha comenzado a exigir medidas que tengan resultados concretos a corto plazo.
Otros analistas creen que la caída de popularidad del presidente en realidad se debe al hecho de que la gente lo percibe demasiado cercano a la derecha , demasiado interesado en la resolución de sus problemas y en verdad también demasiado presente en los medios ... Continua a leggere...
di Vladimir Simonov
Reseau Voltaire
La morte a Londra dell’ ex-spia russa Alexandre Litvinenko contaminato dal polonio 210 è stata l’occasione giusta per la stampa atlantista per lanciare una nuova campagna di denuncia contro la Russia. La logica banale che vuole imporre all’opinione pubblica si può riassumere in questo modo: siccome Litvinenko era un oppositore del Cremlino, Vladimir Putin ha sicuramente ordinato il suo assassinio. Ciò nonostante in pochi giorni, vecchi agenti dello spionaggio, sono usciti in fretta dall’ombra per presentarsi ai riflettori delle telecamere televisive, raccontando le loro versioni dei fatti, alcune più romanzesche di altre. Il giornalista russo Vladimir Simonov fa un bilancio di queste accuse e della loro attendibilità.
Probabilmente Conan Doyle, Simenon e Le Carrè insieme non sarebbero stati capaci di complicare così tanto lo svolgimento dei fatti come lo ha fatto la morte di Alexander Litvinenko.... Continua a leggere...
Ascoltando....
Francisco (Pancho) Villa - Victor Jara
Pancho è Pancho Villa, eroe della rivoluzione messicana del 1910-1911, Paco è Paco Ignacio Taibo II, il quale dopo aver scritto una eccellente biografia di Che Guevara, sceglie ora di narrare la vita di uno degli eroi del suo paese.
Il quotidiano La Jornada ne ha anticipato il”capitolo zero”. L’edizione italiana uscirà nel 2007 per Marco Tropea Editore con la traduzione di Pino Cacucci.
Riporto qui di seguito un passo del “capitolo zero” in cui con poche parole e districandosi magistralmente con quel linguaggio così particolare che lo distingue, tra falsità e verità, tra realtà storica e leggenda, Paco Ignacio Taibo II rende la personalità e il valore di Doroteo Arango Arámbula, da tutti meglio conosciuto come Pancho Villa.
E forse ricordare proprio ora il suo valore e la sua personalità può contribuire a ridare a tutto il Messico quella dignità che è stata calpestata dagli avvenimenti degli ultimi mesi.
E a noi, lettori lontani, ma emozionalmente vicini, può comunque dare motivo di partecipazione alla lotta che non è solo della APPO o dei maestri di Oaxaca o dei sostenitori di AMLO, ma è quella, sempre e comunque condivisibile, di ogni popolo e individuo quando affermano e reclamano i diritti fondamentali del vivere.
“Questa è la storia di un uomo i cui metodi di lotta si dice siano stati studiati da Rommel (falso), da Mao Tse Tung (falso) e dal Subcomandante Marcos (vero). Che reclutò Tom Mix per la Rivoluzione messicana (abbastanza improbabile, ma non impossibile), che si fece fotografare a fianco di Patton (non è molto divertente, Gorge a quell’epoca era un tenentello di poca importanza), che aveva avuto una relazione con María Conesa , la vedette più importante della storia del Messico (falso, ci provò ma non ci riuscì) e che uccise Ambrose Bierce (assolutamente falso). ... Continua a leggere...
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