Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Murió el 21 de julio en su casa de Santiago a los 93 años de edad, don Luís Corvalán, figura histórica del movimiento obrero chileno y ex secretario general del Partido Comunista de Chile desde 1958 hasta 1990. Detenido en la isla Dawson tras el golpe militar en 1973, fue liberado por una amnistía de 200 presos políticos y canjeado por el disidente ruso Vladimir Bukovsky. Recibió asilo político en URSS y regresó a Chile en solamente en 1988. En el día de hoy fue homenajeado por más de tres mil personas. Lo recuerdo con éste poema de Gustavo Valcárcel, notable y revolucionario poeta peruano. (AM)
X ESTE es Corvalán el muy querido, ducho en campos de concentración en luchas proletarias, en ternuras de esposo y padre, de combatiente y hombre de militante sin arrugas de soldado que ignora lo que es la rendición.
Cuando te pienso entre mil muros se me cae el alma para arriba y se une a ella a la gran ronda que pide libertad para tus sueños.... Continua a leggere...
Ricevo e pubblico la lettera che a poche ore dal terremoto l'amica Rayen Kvyeh ci ha inviato per rassicurarci sul fatto che stava bene e per raccontarci ciò che stava avvenendo. Rayen vive a Temuco.
Cara amica, caro amico
Da questa terra, scossa da terremoti e devastata dalle acque, ti scrivo queste poche righe, intrise di sentimenti di dolore e di rabbia.
Il terremoto – tsunami è stato ed è terribile.
Ha trascinato persone, case, ospedali, navi, ponti, strade, assemblaggi elettrici, e così via.
Siamo senza acqua, senza luce, senza cibo, senza trasporti e senza comunicazioni.
I grandi supermercati che vendono generi alimentari, rimangono chiusi. Il suoi MODERNI SISTEMI DI VENDITA, non funzionano. Non importa se il popolo non ha cibo. E’ fine mese e la maggior parte dei settori popolari, si è trovata con le dispense vuote aspettando la paga. La disperazione per mancanza di acqua e cibo per i bambini, ha portato la gente ad assaltare i supermercati in cerca di cibo.
LA MADRE TERRA, TUTTA LA NATURA SI È RIBELLATA e non funziona nulla.
Il Cile si vanta di essere uno STATO MODERNO E RICCO, tuttavia, la sua modernità è inutile in questi tragici istanti. L'aiuto dello Stato non raggiunge il popolo affamato, assetato, che piange i suoi cari scomparsi o morti mentre i grandi supermercati, mantengono gli alimenti nei loro lussuosi magazzini, aspettando che vengano ripristinati i moderni sistemi di vendita. Solo piccoli negozi di quartiere hanno continuato a provvedere alle popolazioni e hanno ormai esaurito le loro provviste. La Comunità Lafkenche* sono scappate verso i monti, e nelle valli e montagne sono crollate le case e le cose si sono perse e loro sono rimasti isolati. ... Continua a leggere...
Recibo y publico la carta que ha enviado mi amiga Rayen Kvyeh para asegurarnos que está bien y para contarnos la situación. Ella vive en Temuco.
Querida amiga - Querido amigo:
Desde esta tierra , sacudida por temblores y arrasada por las aguas , te escribo estas cortas líneas, impregnadas de sentimientos encontrados de dolor y rabia. El terremoto-- maremoto fue y es terrible.- Arrasó con gente, casas, hospitales, barcos, puentes, caminos, montajes eléctricos, etc. Estamos sin agua, sin luz, sin alimentos., sin transporte y sin comunicación..- Los grandes supermercados de ventas de alimentos, se mantienen cerrados. Sus MODERNOS SISTEMAS DE VENTAS, no funcionan. No importa si el pueblo no tiene alimentos. Es fin de mes y la gran mayoría de los sectores populares, estaba con sus despensas vacías esperando el pago. La desesperación de falta de agua y alimentos para los niños, llevó a la gente a asaltar los supermercados en busca de alimentos. LA MADRE TIERRA, LA NATURALEZA TODA SE HA LEVANTADO y nada funciona. Chile hace gala de ser un ESTADO MODERNO Y RICO, sin embargo, su modernidad no sirve de nada en estos trágicos momentos. La ayuda del estado no llega al pueblo hambriento , sediento , llorando a sus seres queridos desaparecidos o muertos y los grandes almacenes, guardan los alimentos en sus lujosas instalaciones esperando que se restauran sus modernos sistemas de ventas. Sólo los pequeños almacenes de barrios se han mantenido abasteciento a las poblaciones y han agotado sus provisiones. ... Continua a leggere...
Di Geraldina Colotti
LE MONDE diplomatique - Il Manifesto
Giugno 2009
«In Cile, la siriuazione dei mapuche peggiora,
la repressione continua – dice la poetessa Rayen
Kvyeh al manifesto –. Nonostante le promesse
della presidente Michelle Bachelet, si continua ad applicare
la legge antiterrorismo del dittatore Pinochet.
Per far condannare in quanto terroristi i mapuche che
si battono per il recupero delle proprie terre, vengono
prodotte prove inaccessibili alla difesa e testimoni falsi
che depongono mascherati, pagati anche 50 milioni di
pesos. Spese che figurano nel bilancio della Procura
della repubblica». Al Museo delle arti e tradizioni popolari
di Roma, dove l’abbiamo incontrata, Rayen
Kvyeh ha presentato la sua nuova raccolta, Luna di cenere,
a cura di Antonio Melis. «Dall’oriente/ le voci degli
avi mi chiamano,/ il sogno dei loro fuochi/ circola
nel mio sangue ribelle…» recita una poesia dal titolo
Araucaria prigioniera. Rayen elenca i nomi delle comunità
colpite dalla costruzione delle centrali idroelettriche
dell’impresa spagnola Endesa (ora gruppo Enel),
nell’alto Bio bio, canta la resistenza ambientalista dei
mapuche, la battaglia per il recupero dei loro territori
Ieri si è tenuta a Roma l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio di Podlech, il gendarme cileno braccio destro di Pinochet accusato di atrocità e massacri quando era gerente del carcere di Temuco.
Al termine dell'udienza la giudice ha deciso per il rinvio a giudizio. Il processo (per i reati di strage, sequestro a scopo di estorsione e omicidio plurimo aggravato) inizierà nel novembre prossimo.
Una volta tanto, incredibilmente, la giustizia italiana sembra aver dato risposta alle aspirazioni di giustizia delle vittime.
Per quanti non conoscessero i pregressi: Il pm italiano Capaldo iniziò anni fa l'indagine sul Plan Condor e i desaparecidos di origine italiana.. Tra essi l'italo-cileno Omar Venturelli, ucciso da Podlech a Temuco. In base alle indagini venne emesso ordine di cattura internazionale anche contro Podlech, che fu fermato l'anno scorso in Spagna dove si era recato nientepopodimeno che in vacanza (in Cile gode di assoluta immunità). La moglie Fresia Cea e la figlia Maria Paz Venturelli si sono costituite parte civile assieme al comune di Pavullo (paese di origine di Venturelli) e alla regione Emilia Romagna.
Si incontreranno la settimana prossima con il pubblico ministero romano Giancarlo Capaldo per essere sentiti nell’ambito dell’inchiesta sull’ex procuratore militare di Temuco, Alfonso Podlech Michaud, i testimoni cileni che dovrebbero chiarire alcuni aspetti sulle sue dirette responsabilità nella scomparsa del sacerdote italiano Omar Venturelli.
Alfonso Podlech,73 anni, indagato insieme ad altre 139 persone dalla procura di Roma nell’inchiesta su 25 desaparecidos di origine italiana, scomparsi nell’ambito delle operazioni del Plan Condor, il piano criminale messo in atto dalle polizie segrete dei vari paesi latinoamericani guidate e coordinate dalla CIA con lo scopo di annientare l’opposizione a quei regimi dittatoriali negli anni 70, si trova ancora in carcere a Rebibbia. Era stato arrestato in Spagna grazie a un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura romana nel luglio scorso, e proprio un mese fa il gip del tribunale di Roma, Sante Spinaci, sentito il parere contrario del procuratore Capaldo ha respinto una richiesta di scarcerazione presentata dall’ avvocato della difesa Mauro Cusatelli.
La delegazione cilena, accompagnata da Fresia Cea Villalobos, moglie di Omar Venturelli Leonelli, l’ex sacerdote italiano professore di pedagogia all’Università Cattolica di Temuco e della cui sparizione è accusato proprio Alfonso Podlech, è composta da Ruth Kries, vedova del Dr. Hernán Enriquez Aravena, militante del Partito Comunista, capo del Servizio Nazionale Sanitario delle Province di Malleco e Cautín, da Carlos Lopez Jara, ex prigioniero politico condannato da Podlech, da Jeremias Levinao, mapuche,... Continua a leggere...
“Siamo cinquemila, qui/in questa piccola parte della città./Quanta umanità/in preda alla fame, al freddo, alla paura, al dolore,/alla pressione morale, al terrore, alla pazzia./Ma tutti con lo sguardo fisso alla morte./Che spavento fa il volto del fascismo!”
Sono alcuni dei versi dell’ultima poesia scritta da Victor Jara prima di essere barbaramente torturato e poi ucciso da 44 colpi di pistola nello stadio Cile ( che oggi porta il suo nome), il 15 settembre 1973, pochi giorni dopo il golpe cileno che in brevissimo tempo gettò speranze, sogni e le stesse vite di milioni di persone in un pozzo nero senza fondo. Il volto terribile del fascismo fu quello del generale Augusto Pinochet e di tutti i militari di vario ordine e grado che interpreti di un delirio al limite della follia omicida, misero in pratica fedelmente ogni passaggio dei più efferati manuali di tortura.
In quello stadio, trasformato in campo di concentramento a cielo aperto, i destini e le storie di cinquemila persone si intrecciarono. Moltissimi morirono, altri scomparvero e non ... Continua a leggere...
Il 18 ottobre Michelle Bachelet è stata ricevuta da Papa Benedetto XVI in Vaticano, in un incontro che, secondo quanto rende noto un comunicato della Santa Sede: “ha permesso uno scambio di informazioni e riflessioni sulla situazione socio-politica del Cile e sul suo ruolo in America Latina”.
Nell’ incontro inoltre è stato ribadito “il contributo positivo apportato dalla Chiesa Cattolica alla società cilena, specialmente negli ambiti sociale ed educativo” .
La presidenta ha invitato il Papa in Cile ricordando l’importanza della visita di Giovanni Paolo II nel 1987, il contestatissimo viaggio papale immortalato nella storica fotografia che lo ritrae al balcone della Moneda con il dittatore Augusto Pinochet.
Il punto chiave dell’incontro tra la presidente del Cile e il Papa, incontro che sicuramente non potrà non essere gradito alla destra cilena ultraconservatrice e cattolica e all’Opus Dei fortemente presente nel paese, forse è proprio questo. Immaginiamo infatti lo spirito ghignante di Pinochet aleggiare nel salone mentre Benedetto XVI e Michelle Bachelet conversano amabilmente.
Tra gli invitati all’udienza papale c’erano oltre ai presidenti del Senato, della Corte Suprema e della Camera dei Deputati del Cile, il ministro degli Esteri, il presidente della Federazione Nazionale dei Lavoratori del Petrolio, la figlia di Michelle Bachelet, il calciatore under-20 Nicolás Medina, Isolde Reuque dirigente del Centro Culturale Mapuche , (indossando tra l’altro un abito tradizionale indigeno, come aveva fatto due giorni prima anche Jeannette Paillan, ... Continua a leggere...
El 18 de octubre Michelle Bachelet ha sido recibida por el Papa Benedicto XVI, en un encuentro que, según dio a conocer un comunicado de prensa de la Santa Sede: “ha permitido un intercambio de información y reflexiones sobre la situación sociopolítica de Chile y su papel en América Latina.”
En ese encuentro se ha confirmado “el compromiso positivo de la Iglesia Católica en la sociedad chilena, sobre todo en los ámbitos sociales y educativos.
La presidenta invitó el Papa a Chile, recordando cuánto fue importante la visita de Juan Pablo II en 1987, el criticado viaje papal inmortalizado en la histórica fotografía donde aparece en el balcón de la Moneda junto con el dictador Augusto Pinochet.... Continua a leggere...
E’ vergognoso quello che sta accadendo in questi giorni in relazione al viaggio di Michelle Bachelet, la presidente cilena.
Nonostante tutto quello che è accaduto in questo ultimo anno in Cile, proteste represse, prigionieri politici, arresti di massa e qualche morto nel corso delle manifestazioni, l’arrivo della presidente progressista cilena, quella che con la sua elezione avrebbe dovuto ridare lustro alla democrazia cilena, è stato accompagnato dal silenzio di tutta la nostra stampa.
E’ vergognoso che mentre a Roma qualche giorno prima si permettono svastiche e croci celtiche, saluti romani e canti fascisti ad un manifestazione di AN, due donne di mezza età Violeta Valenzuela, cittadina italiana di 50 anni presidente dell’Associazione Wenuykan e Jeannette Paillan 38 anni, mapuche ... Continua a leggere...
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