Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

Là dove la legge finisce, comincia la tirannide, quando la legge sia trasgredita a danno di altri, e, chiunque nell’autorità ecceda il potere conferitogli dalla legge e faccia uso della forza che ha al proprio comando per compiere nei riguardi dei sudditi ciò che la legge non permette, cessa in ciò, d’esser magistrato, e, in quanto delibera senza autorità, ci si può opporre a lui come ci si oppone a un altro qualsiasi che con la forza viola il diritto altrui…
J.LOCKE
Sta rimbalzando in questi giorni in alcune mail lists sia italiane che latinoamericane alle quali sono iscritta, la notizia secondo la quale sarebbe stato inviato alla Corte Penale Internazionale (in avanti CPI), perché lo prenda in esame, un fascicolo riguardante un processo, archiviato già in Colombia, contro l’ ex presidente Álvaro Uribe, per “ingiurie e calunnie” da lui commesse contro la Comunità di San José di Apartadó.
Questo il testo dell’agenzia (fonte El Espectador):
“Questo martedì (17 agosto) è stata rimessa alla CPI il primo processo nel quale, dopo aver lasciato il potere, è stato assolto l’ex presidente Álvaro Uribe Vélez. La riunione plenaria della Camera dei Rappresentanti ha deciso di archiviare un caso in cui l’ex capo di Stato era accusato di ingiuria e calunnia, dopo che nel 2002, durante un Consiglio di Sicurezza a Carepa (Antioquia), aveva accusato la Comunità di San José di Apartadó e padre Javier Giraldo di essere fiancheggiatori della guerriglia. Dopo questo fatto vennero assassinate 20 persone in questo municipio. Conoscendo quella dichiarazione fu (Uribe ndt) denunciato presso la Commissione d’Accusa per ingiuria e calunnia , processo che si è concluso con l’archiviazione questo martedì. Per questo il Polo Democratico Alternativo ha sollecitato le copie di detto caso e ha annunciato il suo immediato invio alla CPI …”
Ora, sebbene siamo tutti d’accordo che contro l’ex presidente colombiano Álvaro Uribe valga bene qualsiasi accusa e qualsiasi denuncia, rallegrarsi come leggo in giro, di questa notizia (che notizia non è e lo vedremo), secondo me è completamente inutile oltre che stupido.... Continua a leggere...

Un cementerio inmenso. Es la "fosa común más grande de América Latina", como la definieron desde meses, o sea desde cuando fue descubierta a principios de este año en el municipio de La Macarena, región del Meta, en Colombia.
Ahora por fin se trata de una fosa D.O.C. como le decimos en Italia a los productos cuya calidad es atestiguada por un título de Denominación de Origen Controlada. Su existencia finalmente ha sido certificada por una delegación de observadores internacionales integrada por parlamentarios de Europa y de EE.UU quienes han testimoniado que lo que iban denunciando los pobladores de La Macarena era la verdad. ... Continua a leggere...

Un immenso cimitero. Si tratta della “fossa comune più grande d’America latina”, come viene definita da mesi, da quando cioè a principio di quest’ anno è stata scoperta nel municipio di La Macarena, regione del Meta, in Colombia. Adesso finalmente la fossa comune è una fossa D.O.C., è stata certificata cioè da una visita di una delegazione internazionale formata da parlamentari europei e statunitensi che hanno potuto testimoniare che quanto andavano da tempo denunciando alle autorità colombiane i contadini del luogo e gli abitanti del circondario, era vero.
In Colombia, la democratica e civile Colombia, (niente a che vedere con quel covo di dittatori e brutta gente come il Venezuela e Cuba) succede infatti che se per esempio gli abitanti di una comunità denunciano la presenza di un gigantesco “cimitero clandestino” dove spuntano femori e costole dappertutto e dove i cani e gli avvoltoi vanno a fare merenda, ci sia bisogno poi di un’intera delegazione di osservatori internazionali che lo confermino.... Continua a leggere...

Le autorità statunitensi, appellandosi al Patriot Act e per mezzo della loro sede diplomatica in Colombia hanno respinto la richiesta di visto presentata dal giornalista Hollman Morris per “presunte attività terroriste” del medesimo. Morris doveva recarsi negli Stati Uniti per partecipare alla prestigiosa borsa di studio Nieman presso l’Università di Harvard che gli era stata assegnata per l’anno accademico 2010 – 2011 insieme ad altri 11 giornalisti di riconosciuta fama internazionale. ... Continua a leggere...

Fonte ABP Noticias
Oggi l’Agenzia Bolivariana de Prensa /Colombia offre ai suoi lettori una notizia che a suo tempo fu sottratta ai mezzi di informazione e che la protagonista ha raccontato il giorno delle elezioni a quanti stavano discutendo con lei mentre la radio stava informando che era stata sconfitta in quella che la stampa chiama Consulta Conservadora.
La caratteristica degli otto anni del governo di Uribe è che non è trascorso un solo giorno di questo lungo periodo senza che sia venuto alla luce almeno uno scandalo di corruzione, di partecipazione di importanti narcotrafficanti, e di paramilitari negli ambienti più vicini a Uribe, di crimini, un governo che di fronte all’inefficacia contro la guerriglia assassina umili contadini e li traveste da guerriglieri morti in combattimento. Un presidente eletto grazie alle minacce esercitate contro la popolazione dai gruppi paramilitari che poi sono stati legalizzati. ... Continua a leggere...
FARC, ETA, CHAVEZ E, PERCHE’ NO? BELZEBU’
di Guido Piccoli
La notizia è di quelle bomba. Scoperti vincoli tra le Farc e l’Eta, sotto la protezione del governo Chávez. In realtà il nostro Saviano aveva già annunciato d’avere le prove della collaborazione tra Farc e Eta. Al posto di Chávez aveva sistemato la camorra campana e il legame tra i tre soggetti erano la droga e le armi. Il giudice Velasco spara più in alto, attaccando il Venezuela. E di mezzo c’è il terrorismo, cioè il reciproco addestramento di Farc e Eta sull’uso degli esplosivi e l’aiuto che l’Eta avrebbe dato ai guerriglieri per ammazzare presidenti, ambasciatori e politici colombiani. Ci siamo presi la briga di leggere la documentazione che il giudice rende pubblica (Auto de procesamiento 75/09). La verità sull’asse del Male verrebbe dalle dichiarazioni di agenti spagnoli, di un paio di guerriglieri “reinsertados” e dal computer di Raul Reyes, il “ministro degli esteri” delle Farc, ucciso dal bombardamento attuato su ordine dei governi di Washington e Bogotà in territorio ecuadoriano due anni fa. Un vaso di Pandora che Chávez ha definito qualcosa che è diventato “folclore colombiano”. La documentazione è tenuta insieme da molta letteratura che, senza prove più credibili, appare un fantasy mal scritto.... Continua a leggere...

Tre ufficiali colombiani hanno accusato il generale in ritiro Mario Montoya, ex capo dell’Esercito ed attuale ambasciatore della Colombia in Repubblica Dominicana, di aver partecipato alla pianificazione dell’Operazione Fenix condotta nella regione dell’Urabá e culminata in quello che è conosciuto come il massacro di San José de Apartadó. Esattamente cinque anni fa, il 21 febbraio del 2005, a San José de Apartadó, venivano brutalmente massacrate otto persone appartenenti alla locale Comunità di Pace. Si trattava di cinque adulti e tre bambini, Natalia e Santiago Muñoz, rispettivamente di 6 anni e 18 mesi e Deiner Guerra di 10 anni, sgozzati con i machete dopo aver assistito all’omicidio dei loro genitori. Deiner era figlio di Luis Eduardo Guerra Guerra, il più importante leader della comunità, ucciso barbaramente anche lui.
Secondo la recente confessione dei tre ufficiali dell’esercito, resa nel corso del processo che proprio in questi giorni vede implicati 10 militari per responsabilità dirette nel massacro, ... Continua a leggere...

El sábado 20 de febrero, en Milán (Italia), miles de personas protagonizaron una combativa marcha en solidaridad con las luchas antiimperialistas de los pueblos del mundo. En esta movilización internacionalista, con una pancarta a la cabeza con la consigna “MUCHOS PUEBLOS, UNA SOLA LUCHA”, se destacó un fuerte contingente de las asociaciones y comités solidarios con los pueblos latinoamericanos, llevando una gran pancarta con el tricolor bolivariano y la consigna “POR LA NUEVA COLOMBIA , LA PATRIA GRANDE Y EL SOCIALISMO”, rodeada por las banderas de aquellos pueblos y sus organizaciones que vanguardean la histórica lucha por la segunda y definitiva independencia de Nuestra América: Colombia, Venezuela, Cuba, Bolivia, Nicaragua, Honduras, Ecuador, El Salvador, Bolivia, etc.... Continua a leggere...
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