Fonte ABP Noticias
Oggi l’Agenzia Bolivariana de Prensa /Colombia offre ai suoi lettori una notizia che a suo tempo fu sottratta ai mezzi di informazione e che la protagonista ha raccontato il giorno delle elezioni a quanti stavano discutendo con lei mentre la radio stava informando che era stata sconfitta in quella che la stampa chiama Consulta Conservadora.
La caratteristica degli otto anni del governo di Uribe è che non è trascorso un solo giorno di questo lungo periodo senza che sia venuto alla luce almeno uno scandalo di corruzione, di partecipazione di importanti narcotrafficanti, e di paramilitari negli ambienti più vicini a Uribe, di crimini, un governo che di fronte all’inefficacia contro la guerriglia assassina umili contadini e li traveste da guerriglieri morti in combattimento. Un presidente eletto grazie alle minacce esercitate contro la popolazione dai gruppi paramilitari che poi sono stati legalizzati.
Passiamo ai fatti. Nell’agosto del 2002 Alvaro Uribe nominò come ministro della Difesa Marta Lucía Ramírez, e lei in seguito a questo incarico, per motivi di sicurezza, andò a vivere in un appartamento del Club el Nogal.
Il nuovo ministro scoprì nel suo nuovo ufficio che la corruzione dilagava nello stesso ministero e in tutte le istituzioni e quindi volle compiere delle indagini su ogni caso credendo di avere l’appoggio del governo. Non si rendeva conto che faceva parte del governo più corrotto e criminale della storia della Colombia.
Un venerdì, il 7 febbraio del 2003, sei mesi dopo la sua nomina , il Club El Nogal venne distrutto da una bomba.
Mentre i vigili del fuoco cercavano di spegnere l’incendio, i militari occupavano e sgomberavano l’appartamento del ministro Marta Lucía Ramírez dove erano custoditi gli archivi sui casi di corruzione che stava iniziando a svelare.
Sette anni dopo, sconfitta nella Consulta Conservadora racconta ai suoi amici sulle sue disavventure con il governo di Uribe e chi scrive questo articolo si è trovato ad ascoltare dalla propria bocca dell’ex ministro la testimonianza della sua Valle di Lacrime sconosciuta dalla maggior parte degli abitanti del paese del Sacro Cuore.
Nel Club el Nogal c’era il posto di comando delle AUC dal quale disegnavano la loro pagina internet e dove si riunivano con i loro soci che erano anche i ministri di Uribe: per citarne uno solo : Fernando Londoño Hoyos.
L’autore materiale dell’attentato, come in un racconto di Gabriel García Márquez non sapeva di avere sulla sua auto l’esplosivo che avrebbe provocato la distruzione dell’immobile e che il governo attribuí alla guerriglia che smentí di aver preso parte all’attentato, ma come nel caso del “Collar Bomba”, l’apparato disinformatore del regime continua ad affermare che fu opera dell’insorgenza.
Traduzione Annalisa Melandri
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