Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
di Edo Dominici
Il leader del Movimento per l’emancipazione del delta del Niger (Mend), Henry Okah, sotto processo per traffico di armi e tradimento, ha accettato l’offerta di amnistia fatta dal governo, lo ha confermato oggi il suo avvocato, Femi Falana. Falana ha detto oggi che non sa quando il leader dei ribelli sarà rilasciato e precisando che “questo dipende da ciò che il governo decide”, ma ha espresso fiducia nel fatto che “succederà molto presto”.
“Henry Okah ha accettato l’amnistia incondizionata offerta dal Presidente Yar’Adua,” ha dichiarato l’avvocato e difensore dei diritti umani alla AFP. ” Okah è preoccupato per il deterioramento del suo stato di salute in carcere e vuole essere al più presto liberato”.
Falana ha detto che il suo cliente “non ha ancora firmato alcun documento formale per la sua accettazione dell’offerta di amnistia ma sono in corso i colloqui tra i funzionari del governo e i suoi avvocati sui dettagli della sua liberazione”.... Continua a leggere...
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Prosegue l’uragano “Piper Alpha”, la guerra dichiarata dal Mend agli impianti petroliferi del delta del Niger. Dopo i devastanti attacchi dei giorni scorsi agli impianti nel Delta State della Chevron, da ieri gli attacchi, come anticipato dal gruppo ribelle si sono estesi allo Stato di Bayelsa. Dopo l’attacco alla Shell questa notte i militanti hanno distrutto un importante oleodotto dell’Agip (Eni). Attaccato un impianto Agip nella regione di Bayelsa, nel sud della Nigeria. La responsabilità dell’azione è stata rivendicata dal Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger. Un comunicato ha annunciato che ” l’oleodotto è stato distrutto ”. Il Mend aveva esortato le numerose compagnie petrolifere straniere che operano nel delta del Niger a evacuare il loro personale dopo che il 7 giugno scorso, i ribelli avevano proclamato la ”guerra del petrolio”. Dopo l’evacuazione del personale deciso ed attuato dalla Chevron mercoledì 17 il gruppo aveva esortato le altre compagnie a seguirne l’esempio per evitare il rischio di vittime civili. Al momento l’Eni non ha rilasciato dichiarazioni sull’accaduto. Puntuale invece il comunicato di rivendicazione del Mend, pubblicato integralmente... Continua a leggere...
L'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, è stato insignito pochi giorni fa del premio Corporate Social Responsibility Award 2009, assegnato dalla FPA - Foreign Policy Association alle aziende e alle personalità distintesi nella responsabilità sociale di impresa e nel contributo allo sviluppo sostenibile delle aree in cui operano.
Nel ricevere notizia del premio - che verrà consegnato durante una cerimonia di premiazione a New York - l'amministratore delegato ha sottolineato la soddisfazione dell'impresa italiana, ribadendo che "esso testimonia il forte impegno dell'ENI per la responsabilità sociale, che è parte integrante della storia dell'impresa, sin dai tempi di Mattei".
Probabilmente la FPA – che dal 1918 si occupa prevalentemente di studiare e divulgare informazioni sulla politica estera degli Stati Uniti e su questioni di interesse globale - ha dimenticato, prima di decidere di assegnare il premio all'impresa petrolifera nostrana, di monitorarne l'operato nei circa 70 paesi in cui è presente, dove forti sono i dubbi sulla sostenibilità ambientale e sociale delle attività estrattive. ... Continua a leggere...
Si tengono su Radio Onda Rossa una serie di puntate che avranno per tema la Nigeria e la lotta del MEND (il movimento per la liberazione del Delta del Niger) rispetto alle multinazionali del petrolio.
Per aggiornamenti costanti si possono visitare i siti Porta Metronia e A Sud. Qui di seguito saranno disponibili invece i link ai file audio delle trasmissioni.
Audio trasmissione del 10 Giugno 2009
Audio trasmissione del 17 Giugno 2009 con l'intervento di Enzo Mangini di Carta
Ricordo che domani mattina su Radio Onda Rossa la seconda puntata della serie di trasmissioni sulla Nigeria e il Mend. Alle 11.
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Un video di soldati nigeriani che uccidono due fratelli disarmati nel delta del Niger. Il Mend condanna le esecuzioni definendole “crimini di guerra” e richiede un’inchiesta internazionale.
Proseguono gli attacchi del gruppo ribelle agli impianti petroliferi.
Lunedì la Chevron aveva confermato danni all’oleodotto Makaraba-Utonana-Abiteye e un incendio all’impianto Makaraba Jacket 5 nello Stato del Delta. Ieri i militanti hanno colpito la stazione di Abiteye sempre gestita dalla Chevron, “provocando un altro problema ai sistemi sfociato in un vasto incendio che sta consumando l’intero impianto”, dice un comunicato del Mend. Non è stata possibile per il momento una verifica indipendente in assenza di comunicati della compagnia.
Un filmato pubblicato da diversi siti internet di giornali Nigeriani, in cui soldati della JTF uccidono sommariamente due fratelli, sta mettendo fortemente in imbarazzo il governo nigeriano. ... Continua a leggere...
L’ esecuzione di Ken Saro Wiwa, poeta e attivista per la difesa dei diritti umani, e di altri otto militanti del Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni (Mosop), da lui fondato nel 1990, avvenuta per mano di un gruppo di paramilitari il 10 novembre 1995, fu decisa dal regime dittatoriale nigeriano di Sani Abacha per reprimere la battaglia che il leader ambientalista da tempo stava portando avanti contro lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e in difesa del popolo Ogoni.
Da Ogoniland, il territorio del Delta del Niger dove questi vivono e dove sorgevano gli impianti della multinazionale anglo-olandese Shell, in 30 anni sono stati estratti 30 miliardi di dollari di petrolio, senza che gli abitanti di quella zona ne traessero alcun beneficio. Anzi,quella zona ha subito nel tempo una devastazione ambientale spaventosa e permanente, restandone definitivamente compromessa, tanto che il Delta del Niger è una delle aree più inquinate del mondo.
La Shell inoltre, per difendere le proprie attività estrattive e il proprio personale presente nella zona, negli anni scorsi ha finanziato ed armato gruppi di paramilitari, nonché la stessa polizia nigeriana, come hanno ammesso anche alcuni suoi funzionari.
Il governo nigeriano, finanziato economicamente e militarmente dalla multinazionale del petrolio ha commesso contro il popolo Ogoni numerose e documentate violazioni dei diritti umani: dalle detenzioni arbitrarie, alle torture, ... Continua a leggere...
di Edo Dominici per A Sud
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Nigeria: Delta del Niger, combattimenti proseguono, ma per il governo “conflitto finirà presto”. Mend: Abbiamo fatto esplodere due oleodotti e cinque “flow-station”della Chevron. Eni – 50 mila barili /giorno. Il governatore del Rivers State: “Militanti combattono per una giusta causa”.
Secondo i quotidiani locali, sarebbero più di mille e cinquecento le persone appartenenti a diverse comunità della regione, in gran parte civili, uccise nei primi dieci giorni dell’offensiva dell’esercito nigeriano. È impossibile verificare la situazione nei villaggi della regione, dove ci sarebbe i civili morti e migliaia di rifugiati, poiché l’accesso ai luoghi teatro dell’operazione militare è fortemente limitato. Il Mend nella notte ha fatto saltare due oleodotti e cinque stazioni di pompaggio della Chevron. Scaroni (ENI) “Abbiamo chiesto la force majeure su 50.000 barili" in Nigeria.
Le forze armate della Nigeria hanno reso noto nel fine settimana di aver liberato diversi cittadini filippini in ostaggio dei gruppi ribelli, ma in un comunicato diffuso oggi il Mend ha smentito questa informazione, chiarendo di aver rilasciato tre ostaggi filippini come annunciato in un precedente comunicato. ... Continua a leggere...
"...Loro vivono lì e noi qui. Già. Oggi mentre tornavo a casa guardando gli stranieri ed in particolare gli africani alle fermate dell’autobus pensavo che una volta si andava dall’Europa a prenderli con le navi mentre ora per diventare “schiavi” come i loro antenati devono pure pagarsi il viaggio su barconi fatiscenti…Così va il mondo, purtroppo, nell’indifferenza generale, in una sorta di egoismo legalizzato e il dramma che ogni giorno va in scena in tutti i Delta del Niger del mondo sembra proprio non appartenere a nessuno..." (un commento sul sito Portametronia)
di Edo Dominici per A Sud
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Nel Delta State l’esercito attacca un campo del Mend sarebbero almeno 200 i militanti uccisi, tra loro potrebbe esserci Government Ekpemukpolo alias Tompolo . Ucciso da un “colpo vacante sparato dall’esercito” uno degli ostaggi filippini.
Una giornata di combattimenti e comunicati, di morti reali o presunti ,di vittorie schiaccianti e di smentite, in una regione nella quale i giornalisti non sono tollerati dall’esercito e dove spesso anche i rari quotidiani locali hanno difficoltà a verificare sul campo quanto sta realmente accadendo. Il bilancio degli scontri di venerdì, secondo il Vanguard , tra civili, soldati e militanti potrebbe essere di oltre 250 morti.
Il Movimento per l´emancipazione del delta del Niger (Mend) oggi ha ribadito la dichiarazione di «guerra totale» in tutta la regione del Delta del Niger.
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