Immagine
 Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
 
"
un urlo selvaggio denso ...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta la forza delle ferite di un amore a brandelli contro queste ore di padroni affamati di sangue di retate contro le sbarre pesanti dell'emarginazione contro le foreste di un dolore e una solitudine senza fine.

Ferruccio Brugnaro
"
 
\\ : Articolo
Voci del coraggio a Oaxaca - Violazioni dei diritti umani delle donne nel conflitto sociale e politico - Seconda parte
Di Annalisa (del 15/04/2007 @ 23:50:08, in Messico, linkato 1158 volte)
 

LA VIOLENZA OMICIDA CONTRO LE DONNE A OAXACA
(La storia di Maria Luisa)
 
Una non sa fino a che punto può arrivare un marito. Fin da piccola ti insegnano che gli uomini sono donnaioli, molti sono alcolizzati, che altri picchiano e prendono con forza le donne. Ma non immagini mai che l’uomo con il quale ti sei sposata, possa arrivare a picchiarti fino a che non si stanchi, fino a che tu non svieni perché il dolore non lascia fiato nemmeno più per il pianto e il corpo preferisce così  l’incoscienza.
Maria Luisa, indigena zapoteca di San Francisco Lachigoló, avrebbe mai immaginato qualcosa del genere di suo marito tutte le volte che tornava a casa ubriaco e la picchiava davanti ai suoi figli? avrebbero  mai immaginato qualcosa del genere, lei e tutte le donne di questa o qualsiasi altra comunità, con un velo di amarezza, senza poter fare nulla, quando sono picchiate dai loro mariti arrabbiati per la cena fredda, per la mancanza di soldi, per una stupidaggine?
Ci sono alcune che pensano che è la donna che va cercando di essere picchiata, perfino di essere ammazzata. Di Maria Luisa, picchiata fino alla morte da un marito geloso che affermava che sua moglie gli metteva le corna, dicono alcune donne che lei se lo è voluto, che Heriberto ha solo difeso il suo onore di uomo ingannato.
Maria Luisa non ha avuto la possibilità di veder crescere i suoi due figli. In paese si sapeva che Heriberto la picchiava, anche se nessuno nella comunità di San Francisco Lachigolò è intervenuto, fino al giorno in cui lui ha avuto la mano pesante e lei non si è più rialzata.
Maria Luisa è entrata soltanto a 22 anni nella lista delle vittime mortali della violenza contro le donne a Oaxaca che ogni anno conta più di 40 donne assassinate nello stato. Heriberto è entrato in un’altra lista, quella che annovera i nomi degli uomini che pur avendo commesso un  omicidio sono giudicati come se in realtà fossero delle vittime. Con l’appoggio di  una legge che giustifica i crimini verso le donne, basata  nei pregiudizi e nel sessismo che riempie le menti dei servitori pubblici incaricati di concedere  e applicare  giustizia, le donne diventano cittadine di seconda categoria. E le donne indigene e povere, per l’importanza che rivestono per il  Diritto, la Giustizia, e la Democrazia, non sono  quasi nemmeno cittadine.
Heriberto, uscito dal carcere in meno di due anni, fu perdonato legalmente per aver reso orfani i suoi figli, assolto dalle violenze che esercitò su di lei per anni, ed esonerato in nome dell’onore maschile. Fu, in un assurdo senza fine, l’oratore ufficiale durante la cerimonia di liberazione degli arrestati indigeni, con il governatore a capo della manifestazione.
Maria Luisa si trova quindi  nel luogo  dove giacciono senza giustizia centinaia di donne vittime della violenza ed Heriberto nella lista ancora più grande, di coloro che godono dell’impunità.
 
Epilogo
Le notizie dei quotidiani annunciano ad otto colonne una decisione presa dal Congresso di Stato in un giorno memorabile, è stata  abolita nel Giorno Internazionale delle Donne l’impunità per il delitto d’onore o commesso in stato violento emotivo. In alcune istanze di governo si trovano risoluzioni con la didascalia: “A Oaxaca, la parità dei sessi verso una politica statale….8 marzo, decisione storica e d’avanguardia della LIX legislatura statale” El Istituto de la Mujer  applaude e definisce coraggioso, sensibile e moderno il presidente del Congresso.
Maggio 2006. Il volto irriconoscibile di Osiris appare in tutte le pagine dei quotidiani di Oaxaca. Una di più. Da agosto 2005 ad aprile 2006 ventitrè lapidi con nomi di donne sono in attesa che la giustizia le conceda il riposo.
 
L’ABUSO DEL POTERE NELLA PARTECIPAZIONE POLITICA DELLE DONNE
(La storia di Guadalupe)
 
Guadalupe Ávila Salinas, aspirante alla presidenza municipale di San José Estancia Grande, municipio del distretto di Jamiltepec, nella costa di Oaxaca e dirigente del Partito della Rivoluzione Democratica nella regione, fu assassinata il 3 ottobre 2004 dall’allora presidente municipale di quella località, Cándido Palacios Loyola, il quale le sparò alle spalle a bruciapelo quattro colpi di pistola per poi darle il colpo di grazia.
Guadalupe era una donna apprezzata nella comunità e tutto lasciava supporre che avrebbe vinto le elezioni, fatto che causò tensioni tra gli appartenenti al PRI , dal momento che aveva assicurato che una volta vinto, avrebbe aperto delle indagini e le avrebbe portate a termine sui precedenti governanti priisti.
I fatti sono avvenuti quando il sindaco Cándido Palacios seppe che Guadalupe aveva portato in questa comunità un’amica medico che veniva dal Distretto Federale, la quale avrebbe curato le donne della comunità nell’Unità Medica Rurale dell’Istituto Messicano di Sicurezza Sociale.
Palacios si presentò in quel luogo dove si trovavano per lo meno  10 donne ed alcuni adulti per reclamare a gran voce con che diritto svolgeva questo tipo di attività e senza udire ragioni  le gridò, “non mi importa, ti ammazzerò”  per poi prendere la sua pistola calibro 38 e spararle quattro colpi anche se altre fonti giornalistiche parlano di tre. Inoltre causò una ferita all’addome alla dottoressa Georgina Solano Alvarez, del servizio sociale la quale fu ricoverata nell’ospedale di Jamiltepec.
D’accordo con i testimoni presenti, il sindaco uscì e sparò altri due colpi, si diresse  a casa dove prese un fucile e  senza che nessun poliziotto facesse nulla per fermarlo, salì su di un camion di birre per abbandonare il luogo indisturbato. Erano le undici di mattina quando Guadalupe Ávila morì.
Cirilo Ávila Salinas, suo fratello qualificò l’atto come una codardia , “non solo perchè si trattava di mia sorella ma anche perchè avevano distrutto la vita di una donna , una grande lottatrice che voleva solo servire il suo popolo”.
Cirilo assicurò che Guadalupe, “visse  e morì per i suoi ideali”  e chi la assassinò bruciò uno dei suoi più grandi sogni e cioè “essere presidente municipale del nostro paese”, dove aveva tutte le possibilità di vincere.
Guadalupe Ávila Salinas era diplomata alla scuola di Diritto dell’Università Autonoma di Puebla , lasciò orfani  Karina di 12 anni , Paul di 7 e Israel di 4.
Il contesto politico nel quale avvennero questi fatti , in una zona di Oaxaca, vede  pratiche tiranniche di controllo politico, dirette da alcune famiglie della regione, che comprendono anche tattiche di violenza e minacce per dissuadere i cittadini a votare; protetti dal PRI che ha ripetuto queste strategie di violenza per molti anni ed in tutto il territorio di Oaxaca per continuare ad ottenere il potere.
 
IL POTERE AUTORITARIO SULLA CONDIZIONE DI GENERE E DI ETNIA
(La storia di Isabel)
 
Il 25 ottobre del 2006 si mobilitò nella città di Oaxaca una Carovana Femminista e una parte di questa fu a far visita a Isabel Almaraz.
In un giorno di visite nel carcere Ixcotel di Oaxaca, per giungere al reparto femminile delle imputate,  bisogna passare per cinque porte, registrarsi tre volte e attraversare tre cortili. Durante il percorso si vedono altre donne con i loro bambini, che mentre giocano con essi, realizzano con le loro mani palloni da calcio. Si vedono anche uomini, con le loro mogli e figli, perché le altre donne erano sole? e con altre donne e con i loro figli, senza i compagni?
Nell’ area femminile c’era odore di umidità, di cibo, del ferro da stiro, si udiva il mormorio delle altre donne, il rumore della televisione, il pianto di un neonato. Isabel è apparsa con una cartellina in mano e aveva una lettera scritta alle deputate e senatrici dell’attuale governo,  una lettera in più oltre a quelle scritte durante questi ultimi quattro lunghi anni, la stessa che le destinatarie avranno  già ricevuto.
Isabel ha lo sguardo, la calma, il fisico minuto e la pazienza delle donne zapoteche, là in mezzo a tanta umidità, alla vigilanza estrema, all’ isolamento, aspetta una volta al mese che giunga il giorno di visita affinché sua sorella le porti le sue figlie :Doris di 8 e Denise di 5 anni. Ognuno di questi giorni di questi lunghi anni, pensa con tranquillità al modo in cui la sua denuncia venga ascoltata e la sua situazione si risolva.
Dopo la costituzione dell’Esercito Popolare Rivoluzionario (EPR) nel 1996, furono  arrestati  alcuni abitanti di  San Augustín Loxicha e alcuni membri della sua comunità per presunti vincoli con questo gruppo armato. Ci sono state anche persecuzioni, assassini e violenze sulle donne e sette casi di sequestro.
Isabel fu arrestata il 25 giugno del 2002 a  Santa Cruz Xoxocotlán, in un municipio di Oaxaca.
 
“Alcuni giorni prima del mio arresto lasciai il  paese di San Augustín Loxicha, paese emarginato e dimenticato, dove non c’è medico e ancor meno specialista, mia madre era quasi moribonda e questo mi obbligò ad allontanarmi dal mio paese natio in cerca di un medico specialista  che la curasse e stando qui in città la ricoverai all’Ospedale Civile, lottai fino all’impossibile per salvarla ma sfortunatamente il destino non mi aiutò; la morte strappò dal mio fianco la persona a me più cara, lasciandomi con il dolore e la tristezza, l’ingiustizia si approfitta della mia persona solo per il fatto di essere di  Loxicha, dove le autorità giudiziali statali mi accusano di sequestro e di un presunto vincolo con il gruppo armato EPR, delitti e segnalazioni totalmente false. Dal giorno del mio arresto ho lasciato le mie due figlie, all’epoca la prima aveva  4 anni e la seconda 1 anno e 6 mesi, rimanendo queste bambine in totale stato di abbandono”.
 
Dal 2002 si trova nell’area delle imputate nel carcere di Ixcotel, il tempo passa e suo marito non lo vede dal momento dell’arresto e non sa che fine abbia fatto. Non vede da 6 mesi il suo avvocato, non ha accesso alla sua pratica ed è molto controllata. Le fanno visita solo sua sorella e le sue bambine.
 
“Sono cosciente che non ho commesso alcun delitto, riconosco solo che il mio unico delitto è essere indigena ed essere di Loxicha:per questo le autorità mi hanno privato della mia libertà”.
 
Cosa c’è dietro il fatto di incolpare Isabel oltre al potere autoritario che si esercita sulla sua condizione di genere e di etnia? Isabel da quattro anni continua a sporgere denunce davanti a molteplici autorità: istituzioni, convegni, chiede di essere libera, tante e tante volte, e chiede sempre la stessa cosa, chiede giustizia e libertà, in ogni occasione chiede di essere libera, chiede di poter veder crescere Doris e Denise.
 
NEGAZIONE DEL DIRITTO ALL’ABORTO LEGALE A OAXACA
(La storia di Maria)
 
Ad Oaxaca, come negli altri stati del paese, l’aborto a causa di violenza sessuale è un diritto e non è considerato come un delitto. Secondo la legge vigente, una donna che sia stata vittima di violenza e che da tale violenza ne risulti una gravidanza, ha diritto ad abortire se così decide.
Oggi come oggi, nessun discorso morale, etico o religioso può giustificare una gravidanza frutto di tale violenza all’integrità fisica e psicologica di una donna o di una giovane.
Garantire il diritto all’aborto è il minimo, una richiesta di giustizia che beneficia principalmente le donne povere che non hanno accesso a un aborto sicuro nel mercato clandestino. Ciò nonostante l’accesso reale ed opportuno a questo diritto con il sostegno e la protezione delle istituzioni dello Stato, si vede negato in pratica per pressioni religiose, lacune legali e la doppia morale imperante.
Questa situazione genera storie come quella di Maria.
Il 10 agosto del 2004, Maria giovane oaxaqueña di 19 anni, con disfunzione uditiva (è sordomuta) e sua madre, si recarono davanti all’agenzia del Ministero Pubblico specializzata in delitti sessuali, per presentare una denuncia per violenza sessuale contro lo zio della giovane, così come per segnalare che a seguito di questa aggressione Maria presentava una gravidanza indesiderata.
Nella denuncia penale ambedue segnalarono che Maria non desiderava portare a termine questa gravidanza. Ciò nonostante l’agente specializzato in delitti sessuali, Fulvia Rocio Hernández Cruz non dette ascolto a questa situazione e non facilitò in nessun modo a Maria l’accesso all’interruzione della gravidanza legale. Solamente spiegò  alla mamma della vittima che dovevano attendere il deposito dell’indagine preliminare per procedere con la richiesta dell’interruzione della gravidanza.
Durante quasi due settimane la sua famiglia aspettò che l’agente del Ministero Pubblico (MP) depositasse l’indagine preliminare. Intanto Maria già era a dieci settimane e mezzo di gravidanza e in virtù del fatto che il Codice Penale dello stato di Oaxaca indica come legale l’interruzione della gravidanza frutto di una violenza fino ai tre mesi di gestazione a partire dalla data della violenza sessuale, cercarono appoggio nelle organizzazioni civili del Collettivo Huaxyacac.
Le appartenenti a questa organizzazione esposero direttamente al Procuratore Generale della Giustizia dello Stato, Rogelio Chagoya Romero, la situazione di emergenza nella quale si trovava Maria, il quale indicò che era sufficiente la copia certificata dell’indagine preliminare affinché l’Ospedale Generale “Dr. Aurelio Valdivieso” offrisse il servizio richiesto. Ciò nonostante il direttore di questo ospedale, José Manuel Rodriguez Domingo negó il servizio, segnalando che quello non era un documento valido per interrompere legalmente una gravidanza.
Sollecitarono quindi di nuovo l’intervento della Procura  Generale della giustizia di Stato, per ottenere che l’agente del MP inviasse una comunicazione scritta al direttore dell’Ospedale Generale nella quale si certificava che Maria presentava una gravidanza frutto di una violenza sessuale e che l’interruzione di questa gravidanza costituiva un’azione non punibile , in accordo alla legislazione penale vigente, ma in questa seconda occasione il direttore dell’Ospedale Generale negò a prestare tale servizio medico, argomentando che in quella comunicazione non era specificato chiaramente di interrompere una gravidanza.
Di fronte a questa situazione, la madre di Maria ed il suo avvocato si presentarono alla Commissione Statale dei Diritti Umani con lo scopo di presentare una denuncia per la mancata prestazione di un servizio sanitario, senza immaginare  che il funzionario di turno  Cuauhtémoc Cortès Ramírez si negasse a presentarsi al suo ufficio argomentando che il caso non era urgente e che si trovava lontano dalla Commissione.
Mentre Maria compiva dodici settimane di gravidanza, l’Indagine preliminare fu finalmente consegnata al sesto tribunale penale, a carico di Violeta Sarmineto Sanguines e con indicazioni del Procuratore e previo accordo con il  Segretario della Salute, Fulvio Rocio Herández Cruz  emise una seconda comunicazione diretta al Direttore dell’Ospedale, José Manuel Rodríguez Domingo.
Dopo un lungo e tortuoso percorso burocratico di quasi un mese, per poter accedere all’autorizzazione dell’interruzione della gravidanza, Maria fu ricoverata il 1 di settembre all’Ospedale Generale “Dr. Aurelio Valdivieso”, dove rimase ricoverata 41 ore senza che le fu praticato l’aborto.
Per questo e in risposta  anche di un verbale ricevuto da tre distinte fonti che coincidevano nell’affermare che per “ordini superiori” il procedimento medico era stato sospeso, il 3 di settembre, le appartenenti al Collettivo Huaxyacac insieme alla madre di Maria ottennero la dimissione volontaria e finalmente l’interruzione legale della gravidanza fu eseguita fuori dalle istituzioni pubbliche della salute.
Traduzione di Annalisa Melandri
 
              
 
Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
I commenti sono disabilitati.
Ci sono 5500 persone collegate

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Antifascismo (14)
Anti-mafia (13)
Appuntamenti (84)
Argentina (10)
Boicottaggio Israele (5)
Bolivia (12)
Brevi (1)
Briciole/Migas (60)
Cile/Chile (16)
Colombia (103)
Conferenza Mondiale delle Donne - Caracas 2011 (3)
Controvideo (1)
Cosa si stanno dicendo?/Qué se dicen? (2)
Cuba (8)
Diario boliviano (3)
Dis-informazione/Des-información (69)
Ecuador (4)
El Salvador (1)
En español (58)
Fondazione Neruda/Fundación Neruda (6)
Haiti (4)
Honduras (29)
Humor (20)
Il mondo/El mundo (44)
Immagini/Imagenes (42)
In Italia (119)
Insieme per il Trullo (7)
Interviste (9)
Invito alla lettura/Invitación a la lectura (26)
La memoria (21)
La peggiore/La peor (7)
Lavoro (8)
Lettere/Cartas (29)
Libia (1)
LIMEDDH (26)
Mapuche (16)
Messico (48)
Musica (6)
Nigeria/Il Mend (9)
Non solo poesia (25)
Palestina/Medio Oriente (6)
Paraguay (3)
Perù (24)
Poesia (4)
Poesie mie/Mis Poemas (18)
Repubblica Dominicana (6)
Segnalo/Recomiendo (6)
Società/Sociedad (25)
Traduzioni/Traducciones (16)
Uruguay (4)
Venezuela (21)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
Ricordi quelle famos...
27/07/2010 @ 21:54:42
Di Titus
Leggetevi TUTTI ques...
27/07/2010 @ 18:21:46
Di Francesco
Enzo Tiezzi é scompa...
27/07/2010 @ 11:25:00
Di paolo manzelli
a quando la notizia ...
27/07/2010 @ 10:23:31
Di bruno rosa
La banalizaciòn del ...
26/07/2010 @ 23:39:57
Di sandra
Un ultimo appunto pe...
26/07/2010 @ 23:13:57
Di Die
Ciao Annalisa, era m...
26/07/2010 @ 23:04:32
Di Diego ... o Die
Nello stesso giorno,...
25/07/2010 @ 19:09:49
Di Titus
Se non ci fossi biso...
25/07/2010 @ 03:07:37
Di Mauro Pigozzi
Ma soprattutto, la c...
25/07/2010 @ 02:16:11
Di Paolo
Notizia assai intere...
25/07/2010 @ 02:13:03
Di Paolo
Ogni tanto mi conced...
25/07/2010 @ 00:43:32
Di Annalisa
Hola querido y estim...
25/07/2010 @ 00:42:20
Di Annalisa
Caro Sig Andrea, Le ...
24/07/2010 @ 14:22:52
Di Marco Bazzoni
Hasta siempre don Lu...
23/07/2010 @ 21:33:21
Di Pedro


Titolo
Sei d'accordo con il boicottaggio dei prodotti israeliani?

 Si
 No
 Non so

Titolo

 

 

 

(clicca sull'immagine per ascoltare)

 

El Blog de los Bolivarianos en México
COLLABORAZIONI / COLABORACIONES:
  (LIMEDDH)
- Ass. Wenuykan – Amicizia con il popolo Mapuche
 
 

 

 

 

HOME PAGE

 

Subscribe in a reader                                      

 

Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 asud

 

 

Constitución de la República Bolivariana de Venezuela

Reforma Costitucional en Venezuela 2007

 

 

    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Listening…Musica

Radio Red del Sur – La antena de trova en internet

Samba Pa Ti – Santana

 

Reading … Libri… Libros...

Piero Bevilacqua - Miseria dello sviluppo (Editori Laterza)

Slavoi Ziozek - In difesa delle cause perse (Ponte alle grazie)

Giorgio Ruffolo - Il capitalismo ha i giorni contati (Gli struzzi Einaudi)

 

Watching… Film

 

En el tiempo de las mariposas , 2001

 

 

 

 

La ragazza delle balene, 2002

 

 

 

 

 

 

 

  

 

Add to Technorati Favorites BlogItalia.it - La directory italiana dei blog

Top Tags

on Annalisa Melandri

We do not currently have tags for this blog.

Get this widget Powered by Technorati



Titolo
America Latina
Altramerica - Marco Coscione
La Patria Grande - Attilio Folliero
Latinamericaneggiando di Gabriella Saba
Latinos - Il blog di Paolo Manzo
Latinoamerica express - Fabrizio Lorusso
Antiper - critica rivoluzionaria dell'esistente.teoria e prassi del non ancora esistnte
Disinformazia il blog di Mauro Pigozzi
Libera Roma - antifascismo a Roma
Polvere da sparo - Valentina Perniciaro
Lavoro
Primo Maggio - foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati
Cuba
Messico
Perú
Boicotta Israele - Rete per il boicottaggio
Arte, poesia,letteratura
Javier Heraud - Poesia Latinoamericana in italiano
Javier Heraud - Poesia Latinoamericana en español
Amici
Concienciapersonal - Monique Camus
La penna che graffia - Riccardo Gavioso
Fotografia
Editoria
Radio
RadioReddelSur - La antena de trova en internet


21/12/2024 @ 19:30:42
script eseguito in 161 ms