Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Amo il silenzio. Quello interrotto soltanto dal rumore degli oggetti, il digitare su una tastiera, una macchina che passa in strada, la voce di un vicino, il caffè che sale...rumori che giungono ovattati, in punta di piedi e non fanno rumore. Il silenzio popolato dai miei pensieri e solo i miei, che vanno, vengono, danzano, disegnano magici ghirigori nella mente e poi, anche loro in punta di piedi, spariscono.
E' questo un silenzio dolce, sensuale, invitante e seducente e non si chiama solitudine come i convulsi del vivere credono. E' un vivere al revés. Un silenzio leggero che ti fa chiudere un attimo gli occhi per poi riaprirli davanti a uno specchio. Dirsi: ecco io ci sono.
E ci sono tanti altri silenzi, diversi modi di stare in silenzio. Silenzi pesanti come macigni che spezzano dentro, silenzi devastanti come sarebbe il silenzio del mondo se il pianeta intero all'improvviso smettesse di pulsare e noi di vivere...
Silenzi fatti di occhi negli occhi, di istanti eterni eppur brevissimi, di dita intrecciate, di respiri...
Ma il silenzio a volte può essere come un dono, che ricambiamo a colui il quale ci ha omaggiato del suo silenzio. E' questo un silenzio amaro, amaro come ogni vendetta. E' un silenzio manovale, che costruisce muri. Muri di solitudini. Sì, è questa la vera solitudine.
La portaerei USS BOXER
Ha scelto un sinistro personaggio già tristemente noto in America centrale, l’amministrazione Bush, per promuovere l’allargamento in alcuni stati di quella regione del Plan Mérida, il programma messo a punto dagli Stati Uniti per combattere il traffico di stupefacenti e la criminalità organizzata ad esso legata che transita attraverso la frontiera con il Messico, ma che coinvolge anche altri paesi di quella sottile striscia di terra che unisce l’America del Nord all’America del Sud. John Negroponte, sotto segretario di Stato americano ha appena concluso infatti un viaggio che alla fine di maggio lo ha visto nel Salvador, Guatemala e Honduras, con il fine di mettere in pratica ciò che aveva preannunciato in una sua recente visita in Messico: “dividere gli sforzi e ampliare la nostra strategia di combattimento al crimine organizzato anche ai paesi amici del Centroamerica”.
Il suo passaggio però in America centrale è stato segnato da una forte protesta popolare.
In Honduras, dove tra il 1981 e il 1985 fu ambasciatore nella seconda sede diplomatica più grande dell’America latina (e una delle basi CIA più attive del mondo in quegli anni), è stato accolto al grido di “asesino” . Negroponte infatti, che in Honduras era chiamato “il proconsole”, in realtà coordinava e gestiva le attività in Nicaragua dei Contras,... Continua a leggere...
Fonte: Le Monde 3/2/2006
Leggo su più giornali questa mattina che Ahmadinejad “gela l’europa” perchè ha dichiarato di voler continuare con il suo programma di arricchimento dell’uranio.
L’Europa ormai si gela e si surriscalda a seconda di che aria tiri negli Stati Uniti, ma a voi, cittadini del mondo, non viene nemmeno un brividino piccolo piccolo nella schiena sapendo che Israele, Cina, Russia, Francia, Stati Uniti, Pakistan, India , Corea del Nord ... e chissà quanti altri hanno l’atomica?
Ahmadinejad gela e Istraele no? Ma Ahmadinejad è musulmano e ha detto bene ieri sera Alex Zanotelli, al Palazzo delle Esposizioni a Roma, in un discorso tuttavia non riferito all’Iran e all’atomica, ricordando che “abolito il comunismo, bisogna ora costruire il nuovo nemico, e questo nuovo nemico oggi sono i musulmani”.
...
Dal blog di Marco Camisani Calzolari:
"Viviamo in anni di grande trasformazione in cui alcuni viaggiano serenamente con carrozze trainate da cavalli, mentre altri sfrecciano con potenti automobili su strade ancora sterrate. I semafori non sono ancora stati inventati e per risolvere il problema si usano sui neo automobilisti gli stessi frustini che andavano bene per i cavalli. Molti si sentono come Benigni e Troisi nel film “Non ci resta che piangere”, in cui ci si trova a vivere in quel presente che altri invece chiamano futuro, ma per molti tratti si ha la percezione di vivere in un passato in cui alcuni traguardi di modernità non sono ancora stati raggiunti."
Questa la mail ricevuta dalla direzione di Hydromania, ieri:
Signora Annalisa Melandri, la informiamo che sta utilizzando il logo Hydromania, che è un marchio privato di nostra esclusiva proprietà, sul suo sito personale senza nessuna autorizzazione da noi concessa. Pertanto la diffidiamo, fin da ora, a cancellarlo dal suo sito entro e non oltre 24 ore, compresi i link di collegamento ai nostri indirizzi e-mail, assolutamente non autorizzati ,onde evitare azioni legali nei suoi confronti.
Potevano scrivere tante altre cose, potevano inventarsi che l’addetto alla biglietteria ha agito liberamente, che quindi si dissociano da tali iniziative di selezione razziale della clientela del tutto arbitrarie e che avrebbero preso provvedimenti. Magari era tutto falso, magari davvero agli addetti della biglietteria viene ripetuto ogni mattina di non far entrare rom, zingari, negri, animali, marziani... e di annusare tutti coloro che entrano come qualcuno qui (commento n. 21 propone di fare nelle nostre scuole pubbliche). Avrebbero potuto anche stare zitti e non scrivere nulla, avrebbero potuto perfino scrivere una bella lettera a Repubblica... Ma Berlusconi docet... ci vuole la mano dura, con tutti, dai clandestini, agli abitanti di Chiaiano, dai giornalisti, ai magistrati...etc... etc... L’Italia si adegua. Vietato protestare. E tra un po’ cari amici, guai a protestare tutti insieme. Ci sta pensando la Marcegaglia ad abolire la Class Action. Non è anche lei che sta governando questo paese?
P.S.
A proposito:
Mosaico Arredamenti ha denunciato il blogger Sergio Sarnari chiedendogli 400.000 euro di danni per diffamazione perchè costui si era permesso di raccontare in un post, documentandoli, i disservizi riscontrati in una consegna di mobili da parte del noto mobilificio.
La blogosfera sta testimoniando grande solidarietà a Sergio Sarnari per quanto accaduto.
Sul sito di Marco Camisani Calzolari c’è una lettera all’Amministratore di Mosaico Arredamenti che si può firmare lasciando il proprio nominativo tra i commenti. Vi pregherei di farlo questa sera stessa. Domani la lettera verrà inviata con tutte le firme al destinatario. Purtroppo ne sono venuta a conoscenza soltanto questo pomeriggio.
Victor Ancalaf “werken” (messaggero) del popolo mapuche è stato in carcere come prigioniero politico in Cile, per cinque anni, dal 2002 al 2007, accusato secondo una legge che risale agli anni della dittatura di Pinochet di incendio terrorista, senza che a suo carico ci siano state prove valide.
E’ stato recentemente in Europa e in Italia, in un lungo viaggio che ha avuto lo scopo di testimoniare ancora una volta, la difficile condizione e la strenua lotta del popolo mapuche per i suoi diritti.
A.M. Victor, sei uscito dal carcere l’anno scorso dopo aver scontato una condanna di cinque anni e un giorno con l’accusa di incendio terrorista. Non si tratta di un capo d’accusa ereditato dalla dittatura di Pinochet?
V.A. Sì, infatti. In Cile abbiamo ancora leggi che risalgono alla costituzione politica degli anni ’80. L’applicazione di questa legge nei processi contro il popolo mapuche è stata sempre sproporzionata. Questo non può configurarsi come atto terroristico perchè non ha mai messo a rischio la vita delle persone. La protesta del popolo mapuche è una protesta senza armi.... Continua a leggere...
“Tener primeramente claro que el valor de la Tierra no tiene precio”.
Victor Ancalaf
Victor Ancalaf , ex preso político mapuche, ha realizado en los días pasados una extensa gira en Europa, compartiendo experiencias y esperanzas.
Muy interesantes fueron los encuentros que tuvo en Italia con la gente de la Val di Susa, qué igualmente al pueblo mapuche se encuentra luchando por la soberanía sobre la tierra y los recursos naturales.
A.M. - Victor, Usted salió de la carcel el año pasado, después de haber cumplido una condena de cinco años y un día por el crimen de incendio terrorista. ¿No se trata esa de una imputación heredada por la dictatura de Pinochet?
V.A. - Sì, claro. En Chile todavía seguimos con la legislación de la costitución politica de los años ’80. La aplicación de esa ley en los juicios contra el pueblo mapuche ha sido siempre desmedida. No se configura como terrorismo por lo que nunca se ha puesto en riesgo la vida de personas. La protesta del pueblo mapuche es una protesta sin armas.
A.M. – ¿Eso quiere decir que se trata de una protesta pacífica?
V.A. - No, la protesta mapuche non es y no podría ser pacífica, por lo que el gobierno de Chile no es pacífico con nosotros, se trata de una forma de protesta donde no se ponen en riesgo vidas y donde no se utilizan armas.
A.M. - Parece que en Chile la Concertación que actualmente està gobernando el país, además de continuar con las leyes represivas contra el pueblo mapuche, sigue también con las políticas neoliberales de los años de la dictatura.? En ese sentido qué batallas están llevando adelante?
V.A. - Estamos luchando duramente contra las políticas mercantilisticas neoliberales, ... Continua a leggere...
Hasta finales de la Segunda guerra mundial, Europa fue un continente de emigrantes. Decenas de millones de Europeos partieron a las Américas para colonizar, escapar de las hambrunas, las crisis financieras, las guerras o de los totalitarismos europeos y de la persecución a minorías étnicas.
Hoy, estoy siguiendo con preocupación el proceso de la llamada "directiva retorno". El texto, validado el pasado 5 de junio por los ministros del Interior de los 27 países de la Unión Europea, tiene que ser votado el 18 de junio en el Parlamento Europeo. Siento que endurece de manera drástica las condiciones de detención y expulsión a los migrantes indocumentados, cualquiera sea su tiempo de permanencia en los países europeos, su situación laboral, sus lazos familiares, su voluntad y sus logros de integración.
A los países de América Latina y Norteamérica llegaron los europeos, masivamente, sin visas ni condiciones impuestas por las autoridades. Fueron siempre bienvenidos, Y. lo siguen siendo, en nuestros países del continente americano, que absorbieron entonces la miseria económica europea y sus crisis políticas. Vinieron a nuestro continente a explotar riquezas... Continua a leggere...
Incontri con JORGE GIORDANI Economista, già ministro della programmazione economica del Venezuela.
Giovedì 12 giugno - ore 18
Sala Pintor, presso Carta
Via dello Scalo di San Lorenzo 67
Jorge Giordani
Giorgio Baratta, International Gramsci Society
Guido Piccoli, giornalista e sceneggiatore, autore di "Colombia il paese dell'eccesso"
Francesca Bria, giornalista
Marinella Correggia, giornalista
Fabio Amato, esteri PRC
Coordina Anna Cotone.
Contestualmente sarà presentato il libro:
L'alba dell'avvenire. Socialismo del XXI secolo e modelli di civiltà dal Venezuela e dall'America Latina, edizioni Punto Rosso 2007, a cura di Marinella Correggia e di Claudia Fanti
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Alla direzione di Hydromania,
Io sicuramente non avrei nessun problema se i miei figli si trovassero a fare il bagno a mare o in piscina con uno zingaro, quello che farò però sarà spiegargli perchè non li porterò mai più a Hydromania. Leggo infatti su Repubblica di sabato 7 giugno una lettera firmata dalla signora Ilaria de Laurentiis (che ringrazio) dove denuncia di come a una famiglia rom, composta da padre, madre e una bambina , che voleva accedere al parco pagando regolarmente il biglietto d’ingresso, sia stata negata tale possibilità in quanto “zingari”. Alla richiesta di spiegazioni, alla signora il personale addetto ha risposto: “Signora, lei vorrebbe che suo figlio facesse il bagno in piscina con uno zingaro?” Non so cosa abbia fatto la signora Ilaria, io personalmente me ne sarei andata all’istante.
Esprimo piena solidarietà alla famiglia vittima di quanto sopra e a voi profondo disprezzo per il vostro atteggiamento.
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P.S Hydromania è un grande parco acquatico alle porte di Roma, anche molto bello, ma episodi di razzismo come questi sono GRAVISSIMI. Non si può lasciar correre, io la lettera l’ho mandata e invito tutti voi a fare altrettanto, anche copincollando quella sopra, denunciando quanto più possibile questa vergogna, perchè simili fatti non si ripetano più.
Questi gli indirizzi:
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