Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Questa lettera è stata pubblicata da Liberazione il 27/09/06
Alla fine di settembre nel viterbese verrà organizzato da Forza Nuova un raduno della durata di tre giorni a cui parteciperanno fascisti e neonazisti di tutta Europa.
Il programma è il seguente: “Il Campo d’Azione è ormai un punto di incontro fondamentale per chi vuole contribuire alla pratica forzanovista e vivere in armoniosa fratellanza i valori e lo spirito del Cameratismo propri di una Comunità organica di Lotta e Destino. Vieni con Noi, se sei come Noi”.
Motivo di orgoglio per gli organizzatori della “marcia intorno a Roma” come è stata definita è la partecipazione tra gli altri, del Npd tedesco nel cui programma spiccano i temi più cari alla destra razzista, nazista e xenofoba. Personalmente mi fa paura e mi preoccupa il fatto che queste ideologie abbiano tanto seguito tra i più giovani che spesso senza neppure avere un minimo di cultura storica ostentano svastiche e croci celtiche come simboli di una nuova modernità che altro non è che un ritorno al più oscuro e tragico passato. Invito tutti a leggersi il testo integrale della legge n. 645 del 1952 (legge Scelba) ed a interrogarsi su questa nuova deriva fascista e neonazista che si sta verificando in tutta Europa.
INVIATA AI GIORNALI IL 4 OTTOBRE 2006
AL TRULLO ESPLODE LA RABBIA
In riferimento al gravissimo episodio di rappresaglia di chiara matrice xenofoba e razzista contro un bar abitualmente frequentato da immigrati romeni in zona Trullo a Roma, vorrei fare alcune precisazioni.
Vivo in questa zona ormai da parecchi anni ed il fenomeno del degrado, che ora viene ricondotto solo ed esclusivamente alla presenza degli extracomunitari, come anni fa fu per la presenza degli zingari per la vicinanza del campo nomadi solo recentemente smantellato, ha raggiunto proporzioni spaventose.
Il discorso è molto più ampio e va al di là del singolo episodio dei giorni scorsi, che pure ne rappresenta l'evidenza e coinvolge tutti gli abitanti di ogni nazionalità ed estrazione sociale.Esistono infatti realtà fin troppo diverse tra sé che devono convivere in uno spazio ristretto e penalizzante dove non ci sono opportunità per nessuno, dove si sommano e si scontrano problematiche differenti quali quella relativa alla mancanza degli alloggi, alla sicurezza, alla pulizia, alle strutture ricreative e culturali inesistenti.
Il quartiere è stato progressivamente abbandonato a se stesso, sono stati spesi soldi e tanti per i marciapiedi e i lampioni ma nulla viene fatto per la sicurezza, dov’è per esempio il poliziotto di quartiere tanto declamato da Berlusconi? Le poche ma sane attività e le iniziative che vengono condotte nel quartiere atte a favorire un’integrazione culturale tra gli abitanti o che rappresentano comunque un punto di incontro e di confronto rispetto all’ambiente sociale, non sono adeguantamente sostenute e sponsorizzate e gli sforzi e l'impegno di tanti cittadini viene reso sterile e privo di prospettive per la mancanza di supporto e sostegno da parte della pubblica amministrazione.
E quando non si vedono alternative, quando non si offrono valide opportuinità ecco che diventa tutto normale, ecco che si arriva anche paradossalmente a giustificare il fatto (come purtroppo ho sentito dire spesso in questi giorni) che una squadraccia di trenta incappucciati vada per le vie del quartiere decidendo di farsi giustizia da sé.
Annalisa Melandri
Roma
Roma, 11 Aprile 2006
ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Egregi Signori, Internet come tutti sanno è una finestra aperta sul mondo, permette infatti a tutti noi comuni cittadini di accedere a notizie ed informazioni difficilmente accessibili se provenienti da paesi lontani. Qualche giorno fa questa finestra mi ha evidenziato realtà e problematiche che purtroppo già conoscevo provenienti dalla Colombia e cioè la corruzione della sua classe politica ed il fatto che in quel paese l'ingiustizia si legalizza proprio nelle sedi in cui questa dovrebbe essere più tenacemente combattuta. Ora ho scoperto che abbiamo accolto nel nostro paese come diplomatici ... Continua a leggere...
Con gli amici Elio Bonomi (NOTIZIE DALL’IMPERO) ed Antonio Pagliula, (VERO SUD AMERICA) abbiamo deciso di inviare questa lettera al quotidiano La Repubblica rilevando ancora una volta purtroppo lo scarso interesse che il medesimo ha per quanto accade nella “democratica” Colombia di Álvaro Uribe.
Gentile Direttore Ezio Mauro, meno male che fu lo stesso Omero Ciai, in una discussione sul blog dello storico e studioso di America Latina, Gennaro Carotenuto, ad ammettere che La Repubblica si occupa pochissimo di Colombia: “negli ultimi anni ci siamo occupati di Colombia solo per il sequestro Betancourt” (avvenuto nel 2002). Così adesso, oltre ad aspettarci di leggere notizie provenienti dalla Colombia solo nel caso che la Betancourt venga liberata, (in quanto a dire di Ciai una guerra civile che va avanti da più di 50 anni non interessa a nessuno), non ci meravigliamo del fatto che l’arresto del corrispondente di TeleSUR in Colombia avvenuto il 12 novembre scorso per La Repubblica semplicemente non sia una notizia per cui valga la pena scrivere almeno poche righe. Il giovane Fredy Muñoz Altamiranda è stato accusato sulla base di semplici testimonianze senza nessun fondamento, di essere un terrorista, ribelle, appartenente alle FARC. L’arresto è stato condannato con forza da tutte le federazioni latinoamericane dei giornalisti nonché da Reporters sans Frontières che ne chiede l’immediata scarcerazione. Il fatto assume un aspetto ancora più inquietante in quanto si ipotizza un tentativo di colpire direttamente l’emittente televisiva TeleSUR e ciò che essa rappresenta nel nuovo panorama politico latinoamericano. Bastavano veramente poche righe. E proprio mentre oggi, 23 novembre, pubblicate l'editoriale in prima pagina di Timoty Garton Ash, il quale afferma che "i giornalisti si sono tradizionalmente attribuiti un ruolo di vigilanza nei confronti del potere, fosse esso politico, militare o economico" viene spontaneo chiedersi se per La Repubblica questo abbia sempre valore. Annalisa Melandri Antonio Pagliula Elio Bonomi
Gentile Direttore Piero Sansonetti
Le scrivo a proposito della recente intervista di Angela Nocioni a Massimo D’Alema apparsa sulla prima pagina di Liberazione del 3/01/07 dove la giornalista con una caduta di stile degna del peggior Omero Ciai di La Repubblica, dall’alto di chissà quale piedistallo ed evidentemente ignorante in materia di economia politica, si permette di definire la redistribuzione della ricchezza “un’elemosina ai poveri”, tanto che lo stesso D'Alema è stato costretto a darle una brevissima lezione in merito, spiegandole che "redistribuire la ricchezza è uno dei compiti principali degli Stati moderni". Sicuramente la scuola di
La Repubblica che
la Nocioni sempre più spesso sta frequentando dà i suoi frutti. Toni così sprezzanti e offensivi sono propri del buon Omero Ciai, che tanto per dirne una, il 3 dicembre scorso, da Caracas dove si trovava in occasione delle elezioni, si è permesso di definire il popolo venezuelano “sussidiato e fannullone” descrivendolo come una massa inetta capace solo di vivere di sussidi.
Ora se argomentazioni del genere trovano spazio su
La Repubblica certamente non fa meraviglia più a nessuno ma come è possibile che li ritroviamo anche sulla prima pagina di un quotidiano che si vanta di essere comunista?
Annalisa Melandri
Roma
testo integrale dell'intervista a Massimo D'Alema qui
sull'articolo di Ciai del 3/12/06 cosa dice Annalisa qui
inoltre sempre sull’intervista di Angela Nocioni a Massimo D’Alema vi consiglio il post di Gennaro Carotenuto con un’intervista a Tito Pulsinelli qui
Caro (si fa per dire) G.W. Bush , le sue dichiarazioni spesso e volentieri mi lasciano sconcertata spingendomi più di una volta a chiedermi se lei “ci è o ci fa”.
I suoi discorsi contengono infatti talmente tali e tante insensatezze che sto pensando seriamente di farne un’enciclopedia, magari in fascicoli raccolti per argomenti: per esempio
La Democrazia , I Diritti Umani, Le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, Saddam e il libero tribunale che lo ha condannato, Abu Ghraib Grand Hotel, Guantanamo Resort….
Strano destino il suo, abituati come ci ha fino a questo momento alle sue sparate quasi quotidiane, una volta tanto che le esce di bocca una sacrosanta verità questa rischia quasi di passare inosservata.
L’affermazione che "Chávez sta andando contro la storia" perché intende nazionalizzare elettricità e telefoni nel suo paese e soprattutto restituire ai venezuelani il controllo dei giacimenti petroliferi è quanto di più vero lei abbia affermato ultimamente.
Se intendiamo il corso della storia come lei lo intende e come ... Continua a leggere...
INVITO TUTTI GLI AMICI BLOGGER CHE DOVESSERO AVERE PROBLEMI O INSODDISFAZIONI CONIUGALI DI QUALSIASI GENERE A SCRIVERE LE LORO LETTERE E INVIARLE AL DIRETTORE DI LA REPUBBLICA
Gentile Direttore
Ezio Mauro
Questa mattina ero al bar con quella sfigata della mia amica Giuditta V. con la quale mi incontro tutte le mattine per la consueta colazione e per condividere con lei pene e dolori. La sua vita a partire da quella matrimoniale infatti è un totale disastro. Poverina sa, ha un marito… Leggendo La Repubblica abbiamo trovato però la soluzione a tutti i suoi problemi. Innanzitutto vogliamo ringraziarla per questo, è difficile infatti che un grande giornale mainstream come il suo possa avere a cuore i problemi sentimentali e coniugali di tanti suoi lettori tanto da avere il coraggio di pubblicarli addirittura in prima pagina.
Infatti sicuramente darà questa opportunità anche a Giuditta come già ha fatto questa mattina con la signora Veronica Berlusconi, mi pare si chiami così quella poveraccia di stamattina, così violata nella sua identità di donna…
Voglio dire, con tutto ciò che accade nel mondo: la guerra in Iraq, Vicenza che non ci sta, i neonazifascisti che vogliono riscrivere la storia, i nostri ragazzi in Afghanistan, il riscaldamento del pianeta, gli errori di Bush e in ultimo anche Fidel che sta molto meglio (con buona pace di Omero Ciai) dedicare un paginone ... Continua a leggere...
Gentile redazione di Fahrenheit, sono indignata per le affermazioni false e tendenziose del giornalista Rocco Cotroneo, ospite della vostra trasmissione di venerdì in merito alla Chiesa cattolica brasiliana e alle relazioni tra i presidenti Lula e Chávez.
Ci sono 130 milioni di cattolici in Brasile, e in gran parte (purtroppo) vivono in favelas, e le relazioni tra Lula e Chávez sono così buone che il primo ha partecipato alla campagna elettorale dell'ultimo.
Vi sarei molto grato se per amore di verità rettificaste pubblicamente le "inesattezze" di Cotroneo.
Mi capita inoltre proprio oggi di leggere queste parole del vescovo di Lugano Mons. Pier Giacomo Grampa in merito alla realtà della chiesa cattolica in Brasile: "Non è possibile raccontare nel breve spazio di una colonna, di un paese vasto, complesso contrastato e contraddittorio come il Brasile e nemmeno della sua Chiesa con le sue 269 diocesi, 434 vescovi, di cui 135 emeriti, circa 130 milioni di cattolici e la presenza di oltre 400 tra movimenti ecclesiali e nuove comunità... ... Continua a leggere...
Lettera consegnata al Presidente della Colombia Àlvaro Uribe tramite l’Ambasciata colombiana il 21 febbraio 2007 durante il Sit-In per chiedere la fine dell’impunità e il rispetto “del diritto di distinzione”della popolazione civile dagli attori armati.
Carta para el Presidente de Colombia Àlvaro Uribe que le ha sido entregada por medio de la Embajada colombiana el 21 de febrero 2007 en el curso d un Sit-In para pedir el fin de la impunidad y el respeto “del derecho de distinción” de la población civil en el conflicto armado.
Colombia Vive!
Rete Italiana di Solidarietà
con le Comunità di Pace Colombiane Onlus
Città di Narni,
Città per la Pace
(Provincia di Terni, Italia)
Al
Doctor
Alvaro Uribe Velez
Presidente Repubblica Colombia
Palacio de Nariño – Cra 8 n. 7-20
Bogotà
Fax. 00571-5662071
Asunto:
2° Aniversario de la Masacre del 21 de febereo de 2005 a Mulatos y Resbalosa Veradas CdP San José de Apartadò ( Urabà – Colombia) – Dos años de impunidad. ... Continua a leggere...
Embajada de la Rèpublica Bolivariana
de Venezuela en Italia
Via Nicolò Tartaglia n. 11
00197 Roma
Estimado Embajador Rafael Lacava
Roma, 18 Marzo 2007
En esos días me he enterado de la noticia de la visita en Italia y en Europa del señor Alejandro Peña Esclusa, quien además de conceder entrevistas en la prensa (diario Il Tempo) y participar a transmisiónes radiales (Zapping) ha sido recibido hasta por el diputado Cesa del Partido UDC y por el Cardenal Martino en Vaticano.
No obstante desde su sitio él empuje hacia un cambio radical de política en Venezuela y dice que eso non es posible con una salida electoral por lo tanto con intentos abiertamente golpistas, en Italia Peña Esclusa fue presentado por lo medios, los periodistas ... Continua a leggere...
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