Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Ascolta la trasmissione da qui
Ho seguito ieri mattina la trasmissione Radio 3 Mondo. Sorvolando sul titolo (Que viva la revolucion (faticoso mettere gli accenti?)...basta che sia degli altri), ho trovato banale, quasi puerile l’esordio con la registrazione del discorso di Chávez all’ONU in cui egli chiama Bush “diablo”. Ci sarebbe stato tanto da dire per iniziare il discorso, con tutto ciò che sta dicendo e facendo Chávez (fatti che cambieranno la storia e che i miei figli probabilmente studieranno a scuola, ma forse per Gian Antonio Stella Chávez sui libri di storia verrà citato solo per aver dato del diavolo a Bush...). ... Continua a leggere...
Parlatene, parlatene, mentendo spudoratamente ma parlatene! Male ovviamente!
Questo sembra essere l’imperativo a cui rispondono tutti coloro che si occupano di informazione mainstream, quando l’argomento trattato è Cuba.
Spesso mi chiedo dove finisca il giornalismo e inizi la mistificazione.
Pierluigi Battista in questo suo articolo dentro alla mistificazione ci sguazza a piene mani, a partire dal titolo: “Quegli applausi a Moore o la vera specialità di Cuba: Carceri più che ospedali.”
Cuba non è perfetta, (quale paese lo è?) e per un borghese del nord probabilmente non è il miglior posto dove vivere.
Cuba non è una democrazia (almeno nel senso liberal-parlamentare) ma su una cosa più o meno sono tutti d’accordo: il suo sistema sanitario è uno dei più democratici al mondo, perché è totalmente gratuito e soprattutto perché è accessibile a tutti. Vedremo inoltre di seguito come sia anche uno dei migliori in quanto a efficienza.
Tutti d’accordo (più o meno) ma certamente non Pierluigi Battista e il Corriere della Sera di cui egli è vice direttore.
In tutto l’articolo, che è una dura critica a Michael Moore e al suo film Sicko presentato recentemente a Cannes, non c’è una riga, dico una, supportata da un dato certo, da una fonte, da una citazione.
Il peggior sfoggio di banalità e stereotipi che mi sia capitato di leggere ultimamente.... Continua a leggere...
Televisión Basura o comunicación popular (la auténtica libertad de expresión) Junio de 2007
Por Raul Isman (Redacción Popular) La expresión televisión basura es útil y práctica para definir en pocas y sintéticas palabras el contenido de la mayor parte de la programación de los grandes medios; como es sabido, orgánicamente ligados al capital globalizado e imperialista. La expresión resulta plenamente justificada al recordar como un periodista especializado en banalidades farandulescas recomendó poner una bomba para asesinar a recolectores de residuos informales (llamados en nuestra Argentina cartoneros), colocando explosivos en la citada basura. La verdadera e inmunda basura es la que se propala durante casi todo el día en dichos medios. Para los empresarios, los massmedia no son sólo un modo de amasar grandes ganancias. ... Continua a leggere...
Confesso che nonostante sia deprimente il fatto che la sanità americana sia buona o cattiva a seconda dell’argomento da trattare, mi ha fatto sorridere questa mattina leggere sul Corriere della Sera queste parole di Massimo Gaggi nella stessa rubrica dove pochi giorni fa il Vicedirettore Pierluigi Battista dava ironicamente del “fiero smascheratore delle bugie del potere” e del “genio della mistificazione” a Michael Moore: “In America quella della sanità è una ferita aperta: 46 milioni di cittadini senza alcuna assistenza, un sistema basato su assicurazioni private che dovrebbe essere più efficiente dei sistemi pubblici europei e che invece risulta mediamente più costoso e farraginoso…”.
Il PRC è un partito composto da uomini. Gli uomini di un partito hanno delle idee, spesso diverse fra di loro.
Non credo che su Cuba all’interno del PRC ci sia stato “lo strappo” di cui ho sentito parlare, credo invece che ci sia un dibattito acceso e vivo fra posizioni diverse.
Non so perché Sansonetti si sia preso la briga sul giornale del PRC di far pubblicare degli articoli che sicuramente non rispecchiano le anime di tutto il partito. E le numerose lettere che sono state pubblicate in questi giorni lo dimostrano.
Non credo che la manifestazione a L’Aquila non dovesse essere autorizzata, visto che era una manifestazione organizzata contro il 41 bis, che a detta dei partecipanti, sarebbe equivalente alla tortura.
Possiamo dissentire o meno da questo punto di vista , purtroppo le manifestazioni spesso rappresentano un’incognita anche per gli organizzatori ed effettivamente non si sa mai come vanno a finire, un po’ come le partite di calcio.
Il fatto è che il corteo si è di fatto trasformato per la presenza di alcuni elementi, che sicuramente veri terroristi non erano, in un corteo in solidarietà a Nadia Desdemona Lioce che in regime di 41 bis ci si trova da tempo insieme ad altri 160 detenuti del carcere aquilano, di cui proprio uno, accusato per reati di mafia, si era suicidato il giorno precedente.
E’ noto ormai che la Colombia trova spazio sulle pagine de La Repubblica solo quando fornisce occasione per parlare di Ingrid Betancourt o di Gabriel García Márquez.
Omero Ciai è stato inviato in Colombia dal quotidiano per il quale lavora, per il ritorno di Gabo nella sua Arataca -Macondo, dopo un’assenza del premio Nobel dalla sua città natale durata ventiquattro anni.
Evviva! Finalmente l’occasione giusta per i lettori de La Repubblica di conoscere un po’ della realtà e della lunga guerra che tormenta un paese dimenticato da tutti.
Poiché questo sito si occupa di disinformazione, e poiché La Repubblica in questo è particolarmente esperta, vorrei segnalarvi alcuni articoli al riguardo apparsi negli ultimi giorni in vari siti:
La Patria Grande di Attilio Folliero
Altre storie di Giuseppe Galluccio
Gennaro Carotenuto
“La vita degli uomini dipende da Dio e dalla tua collaborazione….”
Così diceva il cappellano militare della polizia della provincia di Buenos Aires, Christian Von Wernich il cui processo è iniziato a La Plata lo scorso 5 di luglio, ai detenuti dei centri clandestini di tortura della dittatura argentina a cui “misericordiosamente” faceva visita.
Sebbene per il momento il religioso si sia avvalso della facoltà di non rispondere, e in alcune precedenti dichiarazioni annesse al processo abbia definito i CCD (Centri Clandestini di Detenzione) semplicemente come delle carceri con tanto “di scudo e bandiera” e i desaparecidos “carcerati che nessuno maltrattava”, le accuse contro di lui, supportate da decine di testimonianze, sono gravissime. ... Continua a leggere...
In risposta a Massimo Cavallini che sostiene che tutta la stampa in particolare quella colombiana, ha accolto le nuove proposte di Uribe come "aperture" ecco le mie fonti:
Semana, dove tutto lascia intendere tranne che si tratti di un’apertura e dove viene citato più volte Moncayo.
BBC dove si parla di propuesta “inviable” El Universal che titola : "La proposta fatta da Uribe alle Farc non è accettabile dicono analisti colombiani" El Espectador, dove da tutto il tono dell’articolo compresi i ripetuti riferimenti ai fischi rivolti ad Uribe tutto si lascia intendere tranne che quel giorno egli abbia fatto una proposta accettabile.
Possono bastare?
Secondo me sì e rendono chiaramente l’idea che Uribe sta diventando imbarazzante anche per quella stessa stampa che egli manipola e controlla abbondantemente.
La proposta di Uribe "un'apertura" l'ho letto solo sul Corriere della Sera, ed è tutto dire..
Che poi Massimo Cavallini ci voglia far credere che su El Tiempo si potrebbe trovare scritto che la proposta di Uribe è una farsa questo lo trovo poco serio oltre che offensivo per l'intelligenza altrui.
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