Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Tempo fa scrissi sulla marcia contro le FARC del 4 febbraio, definendola “la marcia della vergogna”.
Qualcuno si risentì anche per questo. Mi dispiace, ma non posso che confermarlo.
E questo perchè lo stesso governo che con grande impegno e profusione di mezzi aveva appoggiato quell’ iniziativa, trasformandola in uno show planetario, adesso sta in varie occasioni, tramite i suoi portavoce più accreditati, bollando come è solito fare in questi casi come “evento organizzato dalle FARC”, la marcia in solidarietà per le vittime del paramilitarismo e dei crimini di Stato organizzata per il 6 marzo prossimo da varie organizzazioni sociali tra le quali il Movimento delle Vittime dei Crimini di Stato, la Confederazione Unitaria dei Lavoratori (CUT) e l’organizzazione Nazionale dei Popoli Indigeni (ONIC). E’ la stessa musica di sempre che si ripete, quando lo stato colombiano desidera prendere le distanze da realtà troppo scomode le affianca alle FARC, ... Continua a leggere...
“Si Carlos Gaviria participa en la concentración del próximo lunes 4 de febrero y por lo tanto, sale a "tirarse la marcha, te volveremos picarillo vivo a machete y hacha…".
E’ la minaccia inviata da un gruppo paramilitare operante in località Ciudad Bólivar, a sud di Bogotá al presidente del Polo Democratico Alternativo e consegnata alla sede del Partito.
Praticamente se Gaviria non partecipa alla marcia di domani verrà fatto a pezzettini con ascia e machete....
Per chi avesse ancora dubbi....
La marcia del quattro.
editoriale di
Carlos A. Lozano Guillén.
Non prenderò parte alla marcia del 4 febbraio prossimo, convocata dal governo indecente di Álvaro Uribe Vélez, dalla terrorista Fondazione Cubano Nordamericana di Miami, dal criminale di lesa umanità Salvatore Mancuso e dai partiti della “parapolitica”, tra le altre “bellezze” che si esibiranno per le strade della Colombia e dei paesi di altre latitudini.
Non è una marcia contro il sequestro e ancor meno a favore dello scambio umanitario. Si sbaglia chi crede ingenuamente che questo argomento rientra nei propositi bellici e intolleranti dei promotori. Non è casuale la scelta della data della marcia che coincide con la stessa in cui quale vari anni fa, il colonnello Hugo Chávez e altri militari venezuelani cercarono di rovesciare Carlos Andrés Pérez.... Continua a leggere...
Con una coincidenza temporale quanto mai sospetta, proprio mentre il presidente venezuelano Hugo Chávez, dopo la liberazione di Clara Rojas e Consuelo González de Perdomo, chiedeva che le FARC fossero considerate non come un gruppo terroristico ma come un movimento belligerante, ecco che appare da FACEBOOK, il noto social network statunitense, un gruppo che in meno di un mese riesce ad organizzare una marcia mondiale contro le FARC.
“Un milione di voci contro le FARC” è il nome che è stato dato all’iniziativa che inizierà alle ore 12 (ora colombiana) del 4 febbraio contemporaneamente in circa 100 città di tutto il mondo.
Il sito creato per l’occasione si chiama “colombiasoyyo” e pubblica il medesimo appello in dieci lingue diverse. ... Continua a leggere...
Un test del DNA stabilì una settimana fa, e la notizia fu confermata successivamente da un comunicato delle FARC, che il piccolo Emmanuel, di cui l’unica foto disponibile è quella a fianco, era “libero” nelle mani del governo Colombiano.
Comunque sia andata, ci auguriamo che possa far parte presto della sua famiglia di origine e nella migliore delle ipotesi possa riabbracciare presto la sua mamma, se come è vero, giunge notizia dal Venezuela che le FARC avrebbero comunicato a Hugo Chávez le coordinate per la liberazione di Clara Rojas e Consuelo González de Perdomo, che potrebbe avvenire già domani.
Lo abbiamo immaginato in una foresta, “bimbo della giungla”, come lo definì la Repubblica in un articolo di Omero Ciai, lo abbiamo immaginato trascorrere tra i guerriglieri i suoi appena tre anni e mezzo di vita. I media ci hanno venduto la sua immagine di bambino maltrattato, costretto a vivere in prigionia, ... Continua a leggere...

L’8 novembre scorso, prima di recarsi alla Cumbre Iberoamericana a Santiago del Cile, Hugo Chávez ha incontrato con la senatrice colombiana Córdoba a Caracas, il Comandante delle FARC Iván Márquez in funzione delle trattative in corso per lo scambio dei prigionieri.
Si tratta di uno storico incontro propedeutico a quello che dovrebbe avvenire nella selva colombiana con il Comandante in Capo delle FARC, Manuel Marulanda, alias Tirofijo.
Hugo Chávez ha detto di “avere molta fede” per la buona riuscita dello scambio umanitario.
Le trattative proseguono in un clima cordiale e di collaborazione e questo dimostra ulteriormente il fallimento della politica dura portata avanti dal presidente colombiano Uribe che si è sempre rifiutato di riconoscere l’esistenza di un conflitto sociale nel paese e di trovare una soluzione politica più che militare allo stesso.
...
Il 29 settembre scorso, agenti del DAS accompagnati da circa 50 soldati hanno perquisito la sede dell’Associazione Contadina della Valle del fiume Cimitarra (ACVC) e hanno arrestato quattro suoi attivisti. Si tratta di Andrés Gil, Oscar Duque, Evaristo Mena e Mario Martínez.
Al momento non sono state rese note le accuse mosse contro di loro.
Il presidente Alvaro Uribe in passato aveva accusato spesso l'ACVC, che rappresenta una delle associazioni di contadini più importanti in Colombia, di essere il “braccio politico” della guerriglia e i suoi attivisti sono stati oggetto di minacce e atti intimidatori. Gli attivisti arrestati già erano stati perseguiti in ragione del loro impegno come attivisti sociali a favore delle comunità di contadini del Magdalena Medio.
Oscar Duque fu arrestato arbitrariamente nell’ottobre del 2006 e rilasciato dopo pochi giorni grazie alla pressione internazionale e nazionale.... Continua a leggere...

Incontro di Hugo Chávez nel Salón Boyacá del Palacio de Miraflores a Caracas con la senatrice colombiana Piedad Córdoba e un gruppo di familiari dei prigionieri delle FARC tra i quali il professor Moncayo.
Fonte: Il Manifesto
Il leader del Venezuela comincia la mediazione tra il presidente Uribe e il guerrigliero «Tirofijo». Un'incredibile partita di poker, in palio la vita di 45 sequestrati
Guido Piccoli
Se non si mercanteggiasse sulla vita e la libertà di tanta gente, soldati e guerriglieri compresi, quanto accade in Colombia potrebbe apparire un gioco d'azzardo. Più precisamente un poker, nel momento dei lanci e rilanci, quando i giochi sono fatti, si bluffa e bisogna mantenere i nervi a posto. Intorno al tavolo verde sono in tre: Alvaro Uribe e Hugo Chávez, rispettivamente il presidente più reazionario e più rivoluzionario dell'America Latina, e Tirofijo, il capo guerrigliero più longevo del mondo. All'incredibile partita si è arrivati dopo il fallimento del tentativo di Uribe di liberare con un'azione di forza alcuni dei 45 sequestrati e prigionieri che le Farc vorrebbero scambiare con 400 loro uomini detenuti nelle carceri nazionali. Era la metà del giugno scorso. Mentre fingeva di scarcerare un paio di centinaia di detenuti, spacciandoli per guerriglieri, e rimetteva in libertà - contro la sua volontà - Rodrigo Granda, (1)responsabile delle Farc ... Continua a leggere...
|
|
Ci sono 383 persone collegate
<
|
aprile 2025
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
America Latina
Antiper - critica rivoluzionaria dell'esistente.teoria e prassi del non ancora esistnte
Lavoro
Primo Maggio - foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati
Cuba
Messico
Perú
Repressioni
Mapuche
Centro de políticas públicas
Medio Oriente
Amici
Fotografia
Editoria
Radio
26/04/2025 @ 09:53:23
script eseguito in 163 ms
|