Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Qui la risposta di Fides et Forma
.
Nell'Italia di oggi, malata di egoismo ed individualismo, sempre più alla deriva dal punto di vista ormai anche della normale convivenza e civiltà, non poteva mancare in questa ripresa dalle vacanze – che sempre meno gente può permettersi – la silenziosa e mortale clava del Vaticano, a rimettere ordine tra i sacerdoti non allineati con il pensiero unico autorizzato sotto i porticati di San Pietro.
A pochi giorni dalla ripresa dei lavori parlamentari sul testamento biologico, il Vaticano ha diffuso infatti una dura nota di condanna contro i 41 sacerdoti che – ormai 5 mesi fa – si erano espressi a favore della libertà di scelta sulla fine della vita, firmando un appello pubblicato poi dalla rivista Micromega. Erano i giorni in cui si susseguivano uno dopo l’altro gli sconcertanti episodi di bigottismo e populismo politico-istituzional-ecclesiale che hanno accompagnato passo passo le sofferte evoluzioni del caso Eluana Englaro.
A distanza di cinque mesi il vaticano regola insomma i conti con i 41 preti ribelli che si erano permessi di opporsi alle istruzioni impartite dalla CEI ed alla legge sul testamento biologico.
La Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede ha inviato una lettera riservata ai vescovi delle diocesi di appartenenza dei 41 preti con un ordine preciso: convocarli per richiamarli all'ordine ed eventualmente punirli.... Continua a leggere...
Questa la risposta data alla redazione di A Sud dal direttore del blog Fides Et Forma, tal Francesco Colafemmina, uno dei tanti inquisitori del cattolicesimo in libera uscita. Anche poco intelligente, dal momento che trova motivo di vanto il fatto che su una lista di 41 sacerdoti almeno 8 (per loro fortuna) non stanno più “tra le fila”. Io caro sig. Colafemmina mi preoccuperei fossi nel Santo padre e in Santa madre chiesa , o forse dobbiamo pensare che vi rallegrate perchè finalmente e democraticamente (no?) la purezza dello spirito cristiano è stato epurato da tanta feccia (gay, no global, comunisti, antiberlusconiani)?? Altro che Opus Dei Colafemmina, brr... (A.M)
Gentile Redazione di A Sud,
in merito all'articolo da voi pubblicato sulla questione dei "41 sacerdoti" che farebbero "paura" al Vaticano, essendo stato citato il blog da me curato, vorrei precisarvi i seguenti punti:
a. Il blog non è vicino all'Opus Dei, ma è espressione del mio pensiero individuale.
b. Il Vaticano non ha espresso la decisione di "punire" i suddetti sacerdoti ma soltanto leggittimamente di verificarne la aderenza al Magistero Ecclesiale in termini di fine vita.
c. E' fondamentale operazione di informazione svelare che almeno 8 dei suddetti non sono più sacerdoti da anni. E alcuni di essi sono sospesi "a divinis".
d. Sarà sconcertante per Voi ma i Sacerdoti fanno voto di obbedienza al proprio Vescovo, dunque prima del loro pensiero individuale devono obbedire al Magistero ecclesiale, altrimenti possono benissimo abbandonare la Chiesa, come peraltro hanno fatto taluni dei suddetti 41.... Continua a leggere...
Ieri ho salvato da spazzatura certa, pulito e regalato a un caro amico che sicuramente ne farà buon uso, una raccolta del quotidiano Il Manifesto dal 1971 al 1986.
Quindici anni di storia d’Italia. Un pezzo importante della storia del nostro paese. Gli anni terribili, “innominabili, rimossi e maledettamente belli” come questa persona li definisce.
Fa un certo effetto prendere quei volumoni in mano e leggervi la storia delle proteste, delle fabbriche, del movimento studentesco, del carcere, della repressione, giorno dopo giorno, come in un film.
Anche se Il Manifesto spesso non fu tenero con gli attori di quelle battaglie, credo che recuperare questa collezione sia stato importante,resta una preziosa testimonianza da sinistra, di quanto avveniva.
Nel tempo e con pazienza, trascriveremo qualche articolo, magari i più interessanti, racconteremo qualche episodio, magari i più dimenticati.
Chi avesse curiosità o domande rispetto a qualche evento o articolo in particolare può scrivermi.
"Las ultimas palabras" è una canzone di Marcelo Coulon che utilizza come testo l'ultimo discorso fatto da Salvador Allende.
Ringrazio Stefano AbulQasim. per la segnalazione del video
di Marinella Correggia, Annalisa Melandri
«Ora soluzione politica»
Intervista dal carcere del Callao, dove è sepolto vivo da quasi 20 anni, a Víctor Polay, leader dell'Mrta, il Movimento rivoluzionario Túpac Amaru. «La nostra lotta era giusta e non è stata vana. Ma il tempo delle armi è finito: in Perú e in una America latina che va vista con speranza e ottimismo»
Sepolti vivi da molti anni per aver lottato contro una dittatura militare riconosciuta di recente colpevole di aver commesso crimini di stato e di lesa umanità: sono gli ex-guerriglieri peruviani del Mrta (Movimiento Revolucionario Túpac Amaru), gruppo non inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche dall'Unione europea che lo qualifica come «insorgente». Abbiamo intervistato, attraverso i suoi avvocati, il fondatore e leader del Mrta Víctor Polay. Che chiede una campagna internazionale per una soluzione politica.
Era in corso una festa diplomatica quel 17 dicembre 1996 alla residenza di Lima dell'ambasciatore giapponese nel Perú dell'autocrate Alberto Fujimori (ancora enfant gâté degli Usa e dell'occidente), quando 14 guerriglieri del Mrta guidati da Néstor Cerpa Cartolini fecero irruzione prendendo in ostaggio i partecipanti, contro i quali non fu usato alcun tipo di violenza. ... Continua a leggere...
Túpac Amaru en espera del alba
Entrevista a Víctor Polay Campos
Enterrados vivos desde hace muchos años por haber luchado contra una dictadura recientemente reconocida culpable de crímenes de Estado: son muchos ex guerrilleros del Mrta( Movimiento Revolucionario Túpac Amaru), organización que la Unión Europea, a pesar de la solicitud del gobierno peruano no ha incluido en la lista de los grupos terroristas. Hemos entrevistado por medio de sus abogados, ya que su régimen carcelario no lo permite de otra forma, al fundador y ex líder del Mrta, Víctor Polay Campos. Quien pide una campaña internacional por una solución política: “nuestra lucha era justa y no ha sido en vano. Pero el tiempo de las armas ha terminado en Perú y en una América Latina a la que hay que mirar con esperanza y optimismo”.
por
Marinella Correggia
Annalisa Melandri
il manifesto (Roma, Italia)
10/9/2009
Había una fiesta el 17 diciembre de 1997 en la residencia del embajador japonés en el Perú del dictador Alberto Fujimori, cuando catorce guerrilleros del Mrta (Movimiento revolucionario Túpac Amaru) encabezados por Néstor Cerpa Cartolini irrumpieron en el salón tomando como rehenes a los encumbrados invitados, contra quienes nunca usaron violencia. Los catorce emerretistas pedían la liberación de 400 presos políticos del Movimiento, desde años encerrados en las cárceles del país, al frío de los 4000 metros como en Yanamayo o en “celdas tumbas” como en la base naval del Callao, llamada la “Guantánamo peruana”, donde ya entonces estaba detenido el ideólogo y jefe político y militar del Mrta: Víctor Polay Campos.
La toma de la embajada terminó en una masacre. Después de cuatro meses de resistencia, ignorada por la política internacional aunque se desarrollaba ante los ojos del mundo entero y en el contexto de una América Latina en las tinieblas de las dictaduras o de los gobiernos neo liberales de derecha, todos los guerrilleros fueron ejecutados, luego de rendirse, en un blitz de las fuerzas armadas especiales de Perú el 22 abril de 1997. Hace doce años. Parece una eternidad. Mucho ha cambiado en América Latina, que vive nuevos amaneceres. En Perú no es así.
En el 2003 la “Comisión de la Verdad y la Reconciliación” ha evidenciado que la guerrilla de los Túpac Amaru se diferenciaba de la de Sendero Luminoso por “métodos y objetivos” por “reivindicar siempre sus acciones, por abstenerse de atacar a la población inerme y en algunas coyunturas dio muestras de estar abierta a negociaciones de paz”. El Mrta considerado por la misma Comisión responsable de apenas el 1,8% de las muertes y desapariciones de persona ocurridas bajo el conflicto armado entre los años 1980 y 2000 (contra el 54% de Sendero Luminoso y el 37% de las Fuerzas Armadas) ha luchado contra dos de los gobiernos más controvertidos de la historia del país. ... Continua a leggere...
RED DE ALERTA TEMPRANA
(Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos A.C., Limeddh; Fundación Diego Lucero A.C. FDL; Asociación de Familiares de Detenidos Desaparecidos y Víctimas de Violaciones de Derechos Humanos en México AFADEM-FEDEFAM, Asociación por la Defensa de los Derechos Humanos y la Equidad de Género, ASDDHEG; Asociación de Derechos Humanos del Estado de México, ADHEM; Red Universitaria de Monitores de Derechos Humanos, RUMODH; Centro de Derechos Humanos Coordinadora 28 de Mayo.)
OSSERVATORIO PER LA PROTEZIONE DEI DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI
(Programma congiunto dell’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura OMCT e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani FIDH)
LETTERA DISPONIBILE SU QUESTA PAGINA INTERNET
Alziamo le nostre voci contro l’impunità e per la presentazione con vita di Francisco Paredes Ruiz!
Il 26 settembre prossimo si compiono ormai due anni dalla detenzione-sparizione forzata di José Francisco PAREDES RUIZ, difensore dei diritti umani e co-fondatore della Fondazione Diego Lucero A.C.
Como denunciato dalle sue figlie, dai compagni e dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, il 23 settembre del 2007, Francisco PAREDES RUIZ aveva partecipato a un evento commemorativo previsto per in quella data a Madera, Chihuahua. Il 25 settembre ritorna a Morelia, e il giorno seguente l’ultimo contatto che si ha con lui è una telefonata, effettuata tramite cellulare circa alle 18.30 del pomeriggio a una delle sue figlie per avvisarla che stava tornando a casa. Non è mai più tornato e il giorno 28 il suo furgoncino è stato trovato aperto nei pressi del suo domicilio.
Nel corso di questi due anni sono state realizzate numerose azioni presso gli uffici statali e federali, governativi e dei diritti umani, senza che ad oggi si sia ottenuta nessuna risposta soddisfacente.
E’ deplorevole che nonostante il governo messicano sia firmatario degli strumenti internazionali che mettono fine alla pratica della sparizione forzata considerata un crimine di lesa umanità e un crimine di Stato, gli incaricati di applicare la giustizia contro questo delitto non abbiano nessuna sensibilità rispetto a un caso così grave come quello descritto, cosa che è stata messa in risalto dalla negligenza delle autorità preposte proprio nei momenti più decisivi per poter agire per la difesa della vittima.
A due anni dalla scomparsa di José Francisco PAREDES RUIZ, non ci sono stati progressi nelle indagini preliminari della PGR e della PGJM. In Messico non esistono strumenti giuridici e nemmeno la volontà politica per ottenere la presentazione in vita dei detenuti scomparsi.
E’ per questo che facciamo un appello alle organizzazioni, persone solidali, simpatizzanti intellettuali, artisti di tutto il mondo affinché alzino le loro voci fin da ora e fino a quando Francisco non ottenga la sua libertà. La lettera di adesioni sarà inviata alle autorità interessate il prossimo 26 settembre alla scadenza dei due anni della sparizione forzata di Francisco PAREDES.
FIRMA COME ORGANIZZAZIONE
Inviando i seguenti dati:
Nome Organizzazione/Contatto/Telefono/Mail/Città /Paese
FIRMA COME PERSONA
Inviando i seguenti dati:
Nome Organizzazione/Contatto/Telefono/Mail/Città /Paese
INVIARE LA FIRMA DI ADESIONE TRAMITE POSTA ELETTRONICA:
CORDIALMENTE
RED DE ALERTA TEMPRANA
OSSERVATORIO PER LA PROTEZIONE DEI DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI (Programma congiunto dell’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura OMCT e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani FIDH)
A due anni dalla detenzione-sparizione forzata del difensore dei diritti umani
José Francisco Paredes Ruiz
La Fondazione Diego Lucero A.C. (FDL), che fa parte della Red de Alerta Temprana (Rete di Attenzione Immediata), è un’organizzazione che lavora per la difesa dei diritti umani in Messico in particolar modo nelcampo delle indagini e dellaricerca della verità rispetto agli oltre 1300 casi di sparizioni forzate avvenute durante la cosiddetta guerra sucia (guerra sporca), il recupero della memoria storica, la difesa dei diritti umani e anche rispetto alle proposte di modifiche di leggi in materia di diritti umani.
Il 26 settembre prossimo si compiono ormai due anni dalla detenzione-sparizione forzata di José Francisco PAREDES RUIZ, difensore dei diritti umani e co-fondatore della Fondazione Diego Lucero A.C.
Come denunciato dalle sue figlie, dai compagni e dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, il 23 settembre del 2007, Francisco PAREDES RUIZ aveva partecipato ad alcuni eventi commemorativi previsti in quella data a Madera, Stato del Chihuahua e il giorno 25 settembre stava facendo ritorno a Morelia.
Il 26 settembre l’ultimo contatto che si ha con lui è una telefonata, effettuata tramite cellulare circa alle 18.30 del pomeriggio a una delle sue figlie per avvisarla che stava tornando a casa. Non è mai più tornato e il giorno 28 il suo furgoncino è stato trovato aperto nei pressi del suo domicilio.
Come membro attivo della Fondazione Diego Lucero aveva partecipato in diverse iniziative in difesa dei diritti umani che l’associazione civile aveva organizzato nello Stato di Michoacán. Brevemente ricordiamo le seguenti:... Continua a leggere...
L'ambasciata brasiliana a Tegucigalpa, dove da ieri si trova Mel Zelaya dopo essere entrato nel paese in maniera assolutamente improvvisa e inaspettata, e' sotto assedio. L'esercito golpista ha sparato sulla folla uccidendo due persone e sta sgomberando le case vicine in vista di un' attacco alla sede diplomatica brasiliana.
In Italia tutto tace, la notizia non merita nemmeno una piccola nota nei tiggi' serali e penso che in altri tempi, sicuramente migliori, ci sarebbero state tante manifestazioni spontanee sotto le ambasciate dell'Honduras in tutta Europa.
Forza Mel. Micheletti a la mierda...
Mi spiegate che ha detto di tanto grave Ahmadinejad all'Assemblea ONU di ieri tanto da far andare via i rappresentanti di molti paesi? Ha solo detto che Israele ha applicato "politiche disumane" a Gaza.
Non è stata proprio la commissione di inchiesta dell’ONU appena 10 giorni fa a esprimersi sull’operato di Israele a Gaza durante l’operazione Piombo Fuso con parole durissime? “Crimini di guerra contro l’umanità e gravi violazioni del diritti internazionale”, questo è quanto sostanzialmente è emerso forse sul rapporto più completo e obiettivo che sia stato redatto rispetto a quanto compiuto da Israele nella Striscia di Gaza nel gennaio scorso e che probabilmente finirà sul tavolo del Tribunale Penale Internazionale.
Ajmadinejad ha soltanto detto la verità.
Per un Berlusconi che continua a dire boiate invece non si alza nessuno. Nessuno ha avuto nulla da ribadire alla colossale cretinata detta ... Continua a leggere...
|
|
Ci sono 1373 persone collegate
<
|
ottobre 2024
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
America Latina
Antiper - critica rivoluzionaria dell'esistente.teoria e prassi del non ancora esistnte
Lavoro
Primo Maggio - foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati
Cuba
Messico
Perú
Repressioni
Mapuche
Centro de políticas públicas
Medio Oriente
Amici
Fotografia
Editoria
Radio
14/10/2024 @ 14:21:51
script eseguito in 177 ms
|