Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La protesta più violenta negli ultimi 17 anni di Concertazione.
Il 29 marzo si celebra in Cile il Giorno del Giovane Combattente in memoria di Eduardo e Rafael Vergara Toledo uccisi dalla dittatura di Pinochet quello stesso giorno dell’anno 1985, avevano rispettivamente 20 e 18 anni.
La famiglia Vergara Toledo, di umili origini era formata da quattro figli e Pablo il maggiore, già appartenente al MIR era stato di esempio di impegno sociale e militanza per gli altri fratelli. Morirà anch’egli nel 1988 insieme ad Aracely Romo giovane donna militante del MIR.
Solo nel 2005 si è stabilito che l’assassinio di Eduardo e Rafael Vergara Toledo fu commesso da funzionari di polizia nel clima di “repressione politica dell’epoca”.
Questo è ciò che si legge oggi, sulla prima pagina del Corriere della Sera, a firma di Ernesto Galli della Loggia in un suo editoriale dal titolo “Addio ai padri” (in cui esamina la situazione della scuola e gli atteggiamenti dei giovani in tale contesto):
“….più o meno nello stesso periodo (1960) ha preso forma una gigantesca rivoluzione scientifico-tecnica di portata generale, sì, ma capace di irrompere in modo pervasivo nella quotidianità del privato (si pensi alla pillola, alla tv, a Internet, all’ingegneria genetica), ed è in questa nuova quotidianità – distruttiva degli antichi universi valoriali e stilistici rappresentati universalmente dalla scuola- che si forma la nuova soggettività giovanile….”
Ora passi per Internet, passi per la TV, qualche dubbio sull’ingegneria genetica che non mi sembra che irrompa in modo così pervasivo nella quotidianità di tutti noi, ma sulla pillola proprio non ci sto. E non ci sto come donna e come cittadina. Non ci sto a considerare la pillola come un qualcosa che “irrompendo in modo pervasivo nella quotidianità” la trasformi rendendola “distruttiva degli antichi universi valoriali e stilistici…”
Così commenta Patrizio Pazzaglia, direttore finanza di Banca Insinger di Beaufort, alle proteste dei pacifisti per l’accordo firmato nel silenzio mediatico più completo, dal sottosegretario Lorenzo Forcieri negli Stati Uniti i primi giorni di febbraio per la produzione in Italia del super caccia americano F-35 Joint Strike Fighter:
“Problemi etici contro interessi industriali”
Più chiaro di così….
Ma si tratta solo di “problemi etici”?
Leggi anche:
Testo a cura di Colombia Vive! Onlus
Ubicazione: Municipio di Apartadó, dipartimento (equivalente amministrativo delle nostre regioni) di Antioquia, nord ovest della Colombia, vicino alla frontiera con Panama. Esistono forti interessi economici su quest’area per le sue ricchezze minerarie e non solo.
Conflitto armato. Attualmente lo scontro in questo territorio vede contrapporsi la guerriglia delle FARC, le Forze Armate Colombiane ed i paramilitari. A partire dalla metà degli anni novanta, i paramilitari irrompono nella regione applicando la strategia del terrore contro la popolazione civile: nella città di Apartadó chiunque sia impegnato in attività sociali viene visto ... Continua a leggere...
Una protesta di alcuni docenti della provincia argentina di Neuquén che reclamavano per salari migliori è stata duramente repressa dal governatore Jorge Sobisch.
Un docente, Carlos Fuentealba, è stato ucciso in seguito all’esplosione, nell’abitacolo dell’auto in cui si trovava, di una granata di gas lacrimogeno lanciata dalla polizia per disperdere i manifestanti.
Sobisch come Ulises Ruiz. Circa trecento maestri hanno circondato la Casa del Governo chiedendo le immediate dimissioni al grido di “Sobisch asesino”.
Sono previsti altri scioperi nei prossimi giorni ai quali oltre ai sindacati dei maestri parteciperanno anche quelli dei lavoratori e di altri settori della società.
Il governatore Sobisch era intenzionato a candidarsi alle elezioni per la prossima presidenza.
Il governo centrale ha precisato , tramite il ministro dell’Interno che i conflitti “si risolvono parlando, con la discussione politica, cercando un accordo e non con una fucilata in testa”.
"Oggi stiamo parlando, domani potremmo essere morti"
Luis Eduardo Guerra 15 gennaio 2005
Lo scorso mese di febbraio, a Roma, si sono tenute varie iniziative volte a ricordare i due anni del massacro di San José de Apartadó in Colombia avvenuto il 21 febbraio 2005. Una di queste iniziative, ha previsto un sit-in davanti all’Ambasciata colombiana, proprio il 21 febbraio, per chiedere la fine dell’impunità e il rispetto del “diritto di distinzione” della popolazione civile dagli attori armati. Durante questa manifestazione è stata consegnata all’ambasciatore colombiano una lettera indirizzata al Presidente della Colombia Alvaro Uribe.
Il 23 febbraio invece, nella Sede del Parlamento Europeo si è tenuta la tavola rotonda dal titolo “El día en que lo iban a matar!" (Il giorno che lo avrebbero ammazzato) in cui è stato ... Continua a leggere...
Marcha en Neuquén
La casa negra
Una multitud marchó hasta la sede la gobernación para expresar un contundente nunca más a la represión. Los maestros pintaron de negro las puertas y ventanas de la casa de gobierno en señal de luto. La principal oradora del acto fue Sandra, la viuda del profesor asesinado, quien sintetizó: “La orden del señor gobernador fue como jalar el gatillo”. La historia de este reclamo docente, que sigue cosechando palos en Salta y Santa Cruz.... Continua a leggere...
Foto di Monica Iorio
Come sassi in un secchio
il pensiero immaginato del futuro
incontra lungo la via un bambino ricordo,
lo sguardo volge altrove
mentre il domani fugge via.
….
E’ pietra un giorno come questo
di ermetiche sensazioni
di ineffabili chissà
è pietra sul petto
cristallo una lacrima.
Vorrei ringraziare pubblicamente il mio amico Bruno Spelorzi. Dal suo Blog Politicamente Incorrecto, dal Venezuela, ha approfondito in due post particolarmente interessanti alcune tematiche già trattate qui.
Nel primo, ironicamente, facendo la parodia di un programma televisivo statunitense, Who Wants to Be a SuperHero, Bruno immagina che un simile programma venga realizzato in Venezuela dal titolo Quien Quiere Ser Un AntiHeroe Venezuelano. Non sarebbe sorprendente che dopo aver fallito in tutti i modi democratici e non (Enrique Salas nel 1998, Francisco Arias Cárdenas nel 2000, l’opzione del SI nel referendum del 2004, Rosales nel 2006), ... Continua a leggere...
LA VIOLENZA OMICIDA CONTRO LE DONNE A OAXACA
(La storia di Maria Luisa)
Una non sa fino a che punto può arrivare un marito. Fin da piccola ti insegnano che gli uomini sono donnaioli, molti sono alcolizzati, che altri picchiano e prendono con forza le donne. Ma non immagini mai che l’uomo con il quale ti sei sposata, possa arrivare a picchiarti fino a che non si stanchi, fino a che tu non svieni perché il dolore non lascia fiato nemmeno più per il pianto e il corpo preferisce così l’incoscienza.
Maria Luisa, indigena zapoteca di San Francisco Lachigoló, avrebbe mai immaginato qualcosa del genere di suo marito tutte le volte che tornava a casa ubriaco e la picchiava davanti ai suoi figli? avrebbero mai immaginato qualcosa del genere, lei e tutte le donne di questa o qualsiasi altra comunità, con un velo di amarezza, senza poter fare nulla, quando sono picchiate dai loro mariti arrabbiati per la cena fredda, per la mancanza di soldi, per una stupidaggine?
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