Vorrei ringraziare pubblicamente il mio amico Bruno Spelorzi. Dal suo Blog Politicamente Incorrecto, dal Venezuela, ha approfondito in due post particolarmente interessanti alcune tematiche già trattate qui.
Nel primo, ironicamente, facendo la parodia di un programma televisivo statunitense, Who Wants to Be a SuperHero, Bruno immagina che un simile programma venga realizzato in Venezuela dal titolo Quien Quiere Ser Un AntiHeroe Venezuelano. Non sarebbe sorprendente che dopo aver fallito in tutti i modi democratici e non (Enrique Salas nel 1998, Francisco Arias Cárdenas nel 2000, l’opzione del SI nel referendum del 2004, Rosales nel 2006), l’opposizione venezuelana, sconfitta dalla forza dirompente del popolo che finalmente é “protagonista del proprio destino”, si affidi ai mezzi televisivi privati (disinformativi di opposizione o laboratori di guerra sporca) al servizio delle multinazionali per creare “controfigure mediatiche che si oppongano “con tutte le loro forze, con tutta la loro mente e tutto il loro cuore al presidente Hugo Chavéz”.
Tra i possibili aspiranti a partecipare a questo reality show, il nostro Bruno immagina per esempio, a nome della società civile Alejandro Peña Esclusa e Maria Corina Machado, per i mezzi di comunicazione privati, Nixon Moreno, Carlos Alberto Montaner e Miguel Rodríguez, e per la chiesa cattolica venezuelana, Il Cardinale Rosalio Josè Castillo Lara e Monsignor Roberto Luckert.
Uno dei primi protagonisti dello show potrebbe essere per esempio Nixon Moreno, oppositore e studente della Università delle Ande (ULA), resosi recentemente protagonista di uno show mediatico con il quale si è rifugiato nella Nunziatura Apostolica chiedendo a Benedetto XVI che gli concedesse un salvacondotto come esiliato politico.
Nixon Moreno è un volgare criminale con un mandato di cattura nel suo paese per omicidio e tentata violenza carnale che fu trasformato come per magia in “vittima del regime”. Nello stesso modo in cui un fascista e golpista come Peña Esclusa nel nostro paese viene fatto passare come “oppositore moderato di Chávez.
Conclude testualmente Bruno:
“Se decidente di votare per lui o per qualsiasi altro partecipante - del fenomeno dei mass media venezuelani - potete chiamare lo 0-800-dissociazione o scrivere a dissociazionepsicotica@chivuolessereunantieroevenezuelano.com e vincere un simpatico dizionario Rosales-Spagnolo Spagnolo-Rosales edito da MonteAvila Editrice e un magico tour alla Casa Bianca per conoscere di persona il presidente con più desiderio di vendetta di tutto il pianeta”.
Il secondo post di Bruno è ugualmente molto interessante. Egli ha raccolto il mio invito ad approfondire un articolo apparso tempo fa sul quotidiano La Stampa dal titolo “In fuga da Chavez” di Paolo Manzo, secondo il quale, migliaia e migliaia di italiani residenti in Venezuela, stanno velocemente facendo ritorno in patria terrorizzati dalla “dittatura” di Hugo Chávez e dalla possibilità di perdere i privilegi acquisiti in quel paese dopo anni di duro lavoro. (“Espropri in vista, c’è paura”).
Nota Bruno, che non una parola viene spesa dal giornalista per ricordare che gli italiani giunsero in Venezuela fuggendo da un continente distrutto da due guerre e che furono amabilmente accolti da questo popolo grazie al quale poterono ricostruirsi una vita.
In Venezuela non si sta espropriando niente, si sta solamente applicando la Legge delle terre riconsegnando ai contadini porzioni di terreno fertile ma improduttivo che erano in mano di alcuni latifondisti i quali non ne erano nemmeno i legittimi proprietari.
E gli espropri di cui l’opposizione va parlando da anni, semplicemente non esistono..
Di esproprio si parla anche a proposito del mancato rinnovo della licenza all’emittente RCTV, anche in questo caso vengono diffuse menzogne volte a creare timore nella popolazione verso una deriva totalitaria del governo di Hugo Chavez.
Chiarisce Bruno infatti: “E’ insindacabile potere del governo nazionale, come amministratore, in nome del popolo venezuelano, dello spazio radioelettrico, il rinnovo o il non rinnovo delle licenze operative. In nessun caso si tratta di espropriare l’emittente televisiva ai suoi legittimi proprietari: essi potranno continuare a produrre e ad emettere le loro programmazioni via cable e non, attraverso il segnale aperto.. Ma questo sicuramente non implica nè la chiusura dell’emittente nè la sua espropriazione.”
Ma l’aspetto sul quale occorre riflettere è se sia giusto o meno che a un’emittente televisiva chiaramente coinvolta in un tentativo di colpo di stato, come fu confermato successivamente, venga permesso di utilizzare ancora uno spazio pubblico.
Bruno, sicuramente da italo-venezuelano, comprende molto bene il desiderio degli italiani di ricongiungersi ai loro familiari in Italia dopo una vita di lontananza, anche per recuperare il filo delle origini e della memoria. Indubbiamente ci sono Italiani ai quali non piace Chávez e che temono una “presunta” dittatura alla Castro, e così molti venezuelani, sicuramente non appartenenti ai segmenti più umili della popolazione, vanno al consolato e all’ambasciata statunitense per richiedere il visto per trasferirsi negli Stati Uniti.
Purtroppo La Stampa si unisce al coro dei media italiani quali Il Tempo, La Repubblica, L’Espresso che diffondono notizie opportunamente manipolate e false e mai le reali conquiste del Venezuela: che è diventato il paese a maggior crescita economica in America Latina, che l’emissione dei Buoni del Sud e di quelli di PDVSA è stato un successo, che il Venezuela ha preso il controllo della Falda Petrolifera dell’Orinoco, che promuova il Banco del Sud per liberare le nazioni del continente dal FMI, che è l’unico paese dove la metà dei suoi abitanti sta studiando, che lancerà prossimamente un suo satellite per raggiungere una sovranità tecnologica informatica, che l’UNESCO lo ha certificato come libero dall’analfabetismo, che il paese ha un’ assistenza sanitaria e di educazione gratuite e di qualità.
Questo conta molto meno di tutte le bugie e le falsità.
Vorrei inoltre segnalare il commento che Gloria, ha lasciato sul blog di Bruno: fa notare infatti come la ridicolaggine si è spinta ben oltre, probabilmente ai più è sfuggita infatti una puntata della trasmissione di RAI 1 “Il treno dei desideri” condotta da Antonella Clerici dove tempo fa intervistarono una donna venezuelana e i suoi tre figli, secondo i quali il regime costringendoli alla fuga, gli aveva fatto abbandonare tutti i loro averi e ora si trovavano in miseria. La signora doveva fare pulizie nelle case (ed è così brutto? nemmeno avesse detto prostituirsi..)per sopravvivere ed erano anni che non potevano far ritorno in patria, lontani da amici e parenti. Il programma alla fine regalava quattro biglietti A/R affinché visitassero i loro cari in Venezuela.
Certo che se ci si mette pure la Clerici….
Vorrei segnalare inoltre questo articolo de La Patria Grande, sull’ennesimo attacco al governo venezuelano ancora una volta da parte del quotidiano La Stampa di Torino. In un articolo anonimo, infatti, La Stampa, affermerebbe che il Venezuela sia in rivolta contro Hugo Chávez, presidente populista (come va di moda questa parola!) per l’applicazione della Ley Seca nella Settimana Santa.
Invito tutti infine ad aderire all’appello di La Patria Grande, scrivendo all’ambasciata venezuelana in Italia embaveit@iol.it , per chiedere all’Ambasciatore Venezuelano di far sentire la propria voce contro un giornale che sta sistematicamente cercando di screditare il Governo Chavez ed il Venezuela.
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