Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
In Messico si spera che la situazione non sfugga di mano da un momento all’altro, ma giungono continuamente notizie di detenzioni illegali, violazioni dei diritti umani, episodi di violenza e abusi, soprattutto a carico degli insegnanti e leader sociali. In varie scuole di Oaxaca e delle zone circostanti si sono registrate incursioni della Polizia Federale Preventiva, che con le armi in pugno, davanti agli stessi alunni hanno picchiato e arrestato dei maestri, generalmente attivisti del movimento sociale che con forza chiede le dimissioni del governatore Ulises Ruíz. Si registrano dozzine di arresti extragiudiziali in tutto il territorio di Oaxaca, in uno stato dove i diritti individuali sono stati cancellati totalmente.
Dal sito ufficiale della APPO , traduco un comunicato della Rete di Oaxaca per i Diritti Umani a cura di Sara Méndez Morales :
“Dopo la retata realizzata dalla Polizia Federale Preventiva contro i manifestanti il giorno 25 Novembre del 2006 della APPO, Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca, continuano le persecuzioni e le minacce ai leader sociali, appartenenti... Continua a leggere...

Non è detto che tutto debba avere per forza un significato, ma sono proprio le cose apparentemente senza significato quelle che ci consegnano un messaggio. E così è per gli incontri, quelli casuali, quelli senza senso, quelli che giungono improvvisi, per strada, da lontano, su di un treno, in un bar, in internet, incontri improvvisi e con un significato da svelare. Giunge improvvisamente qualcosa o qualcuno che in sintonia con un mio pensiero mi ricorda che forse un po’ di “lentezza” non guasta, nei pensieri, come nelle azioni. E ioche ho sempre la sensazione di star perdendo un treno, mi fermo a riflettere che a volte anche solo pensare lentamente può dare serenità. Rincorrendo da mattina a sera pensieri a cui indicare un cammino, messaggi da dedicare agli altri, impegno sociale e poesia, storie da raccontare e sogni da realizzare, tra decine di altre cose da fare si perde il senso del tempo e tutto diventa un affanno. Con la paura che i versi traballanti di una poesia possano fuggire per non far più ritorno, non mi accorgo che a farli fuggire è proprio la fretta e l’ansia di renderli reali senza assaporarne del tutto l’impalpabilità…. In fondo anche il soldato dietro la sua trincea sa che di notte c’è un breve istante in cui può chiudere gli occhi e forse sognare perché il nemico sicuramente starà facendo altrettanto….
Mi dedico e vi dedico… "Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perche' andare a piedi e' sfogliare il libro e invece correre e' guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada. Bisogna imparare a star da se' e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti e' incontrare cani senza travolgerli, e' dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, e' trovare una panchina, e' portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volonta', ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo." da “Il pensiero meridiano” – Franco Cassano
FOTO ITALO ARRIAZA
TE QUEREMOS, PRESIDENTE!
Hugo Chávez ha dedicato la sua vittoria al popolo. Al suo popolo, a quel popolo che in queste ore sta ballando e cantando per le strade festeggiando la sua speranza e il suo futuro. Quel popolo che Omero Ciai dalle pagine di La Repubblica con l’arroganza di chi è servo del potere e non capisce cosa sia l’orgoglio civile, non esita sfacciatamente e senza vergogna a chiamare “sussidiato e fannullone”. Quel popolo a cui non importa nulla se, come il buon giornalista fa notare, Hugo Chavez troppo impegnato a “costruire la sua immagine di leader di un nuovo e in gran parte indefinito, socialismo planetario” ha dimenticato di ricostruire un ponte per cui da Caracas all’aeroporto si impiegano tre ore. A quel popolo non importa di arrivare all’aeroporto perché forse prendere un aereo è un lusso ancora troppo lontano ma festeggia il suo presidente perché i suoi figli, i figli del popolo, ... Continua a leggere...
Dal blog NOTIZIE DALL'IMPERO di Elio Bonomi
Per Manifestolibri è uscito in questi giorni "Ma che mondo è questo? Interviste sulle emergenze di fine millennio" un libro curato da Robero De Romanis per il Circolo Culturale Primomaggio di Bastia Umbria, diretto dall'attivissimo Luigino Ciotti. Celebrando i suoi primi quindici anni di attività, il circolo culturale Primomaggio ha raccolto attorno a un tavolo virtuale alcuni di quegli intellettuali, politici, giornalisti, uomini di Chiesa, dirigenti di organizzazioni umanitarie e di intervento sociale che hanno animato con la loro presenza e la loro passione civile le iniziative del circolo. Li ha chiamati a raccontare, ciascuno dalla propria prospettiva e con le proprie categorie di analisi, cosa è accaduto nel mondo in questo primo scorcio di millennio, e a portare nuova testimonianza di quelle voci di disagio e di sofferenza che non riescono ancora a farsi sentire da noi. Le testimonianze e le riflessioni disegnano così tutte assieme il quadro di un pianeta in piena emergenza, abitato da un’umanità con urgentissimo bisogno di pace e di giustizia sociale. ... Continua a leggere...

Chiamo la notte,
lei mi guarda, sorride.
Dolce Venere!
Che brilli dall’alto
e sprizzi sprazzi di eterea luce!
Le tremule sorelle
ti si inchinano al passo
vestite solo di argentea seta.
La luna che tutto sa,
di me e di te,
ci tende la mano
e canta all’amore con noi!
Mark Engler
19/11/06
Progreso Semanal
La Banca Mondiale dovrebbe ricevere un’insufficienza per la sua classifica dei paesi che violano i diritti dei lavoratori.
In queste elezioni molti elettori hanno posto una domanda chiave: quale è il ruolo più appropriato che gli Stati Uniti devono tenere nelle questioni mondiali? Penalizzando quei legislatori che votarono a favore della guerra in Iraq, molti cittadini stanno rifiutando ora l’idea degli Stati Uniti come tiranno militare e affermano che la nostra politica estera debba orientarsi verso un insieme di valori diversi.
Lo stesso tipo di discussione dovrebbe applicarsi ai nostri temi economici. Chi osserva i valori che stiamo promuovendo per l’economia globale noterà qualche tendenza sovversiva. Invece di contribuire a creare una globalizzazione che protegga i diritti dei lavoratori, alimenti lo sviluppo sostenibile e valorizzi l’autodeterminazione democratica, il nostro paese spesso avvia politiche che minano quei valori che la maggior parte dei nordamericani vuole promuovere.
Ricordando Pinochet con i versi di una poesia di Gustavo Valcarcel (Arequipa1921-Lima1992), Don Gustavo, poeta peruviano a me particolarmente caro ...
M ...COME?
ESTE es Pinochet, el desabrido Caín de nuestro tiempo, el verdugo a la medida, el cancerbero exacto, el traidor perfecto, el sirviente puntual, la eme más eme del vil abbecedario.
Dadle su diploma de tirano ensangrentado! Dadle su patente de hambreador del pueblo! Dadle su título de saqueador del fisco! Dadle su medalla de homicida made in USA! Dadle en fin el doctorado de la muerte! Para todo lo cual los méritos le abundan.
Chile jamás podrà olvidarlo en sus noches más tristes y longevas nació del pus y se hizo fístula estudió para alacrán y se graduó de víbora soñó ser general y despertó de Judas degradado. Monarca de los piojos, rey de los gusanos, no cabe duda, llegarás muy lejos, lejísimo, donde terminan las cloacas !
QUESTO è Pinochet, il disgustoso Caino del nostro tempo, il carnefice a puntino, il cerbero preciso, il traditore perfetto, il servo diligente, la emme più emme del vile abbecedario.
Dategli il suo diploma di tiranno insanguinato! Dategli la sua patente di affamatore del popolo! Dategli il suo titolo di saccheggiatore del fisco! Dategli la sua medaglia di assassino made in USA! Dategli alla fine il dottorato della morte! Per tutto ciò abbonda di meriti.
Il Cile non potrà mai dimenticarlo nelle sue notti più tristi e lunghe nacque dal pus e si fece fistola studiò da scorpione e si laureò come vipera sognò di essere generale e si svegliò degradato a Giuda. Sovrano dei pidocchi, re dei vermi, non c’è dubbio, arriverai molto lontano, lontanissimo, dove terminano le cloache!
Traduzione di Annalisa Melandri

ORE 18.15
Brevemente, non ne sono felice primo perchè non è bello gioire per la morte di una persona anche se si chiamava Augusto Pinochet, secondo perchè è morto da uomo libero, c'è stata una parte della società cilena che lo ha sostenuto fino in fondo, che ha permesso che la condanna tanto attesa non arrivasse, che ha difeso la sua impunità per anni. Quando questa parte della società cilena lascerà la scena, forse solo allora le vittime della dittatura avranno pace.
ORE 00.19
C'è la voce di Pablo in sottofondo, che, come per volermi tranquillizzare, mi dice che percorrerà ancora le strade di Santiago..., non ci riesco, non riesco a gioire di questa morte, anche se il colore del post lascia trasparire un'emozione sottile, non è forse il rosso il colore delle feste?Las calles de Santiago no serán más las mismas, todavía huelen a sangre. Per qualche oscura ragione quando il mio cuore si avvicina idealmente al Cile, pur non essendoci mai stata, sento come un macigno sull'anima e una canzone basta a ...Non è stato solo Augusto Pinochet, non è stato lui da solo, cè stato un pianeta intero ... Continua a leggere...
Dal sito di Gennaro Carotenuto, un articolo su Pinochet che mi è particolarmente piaciuto:
PINOCHET, IL SADICO CHE SPENSE LA PRIMAVERA EN ESPAÑOL
Oggi è un giorno triste per la storia del Cile e soprattutto per la giustizia cilena. Il più grande criminale nella storia di quel paese e forse dell’intera America Latina, Augusto Pinochet Ugarte, è morto nel suo letto. Per i 3.500 desaparecidos, per le decine di migliaia di torturati e prigionieri politici, per il mezzo milione di esiliati non ci sarà mai giustizia.
In un conato di dignità il governo concertazionista, che pure ne ha discusso per tempo spaccandosi, ha annunciato che non ci sarà né lutto nazionale né funerale di stato. ... Continua a leggere...
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