ORE 18.15
Brevemente, non ne sono felice primo perchè non è bello gioire per la morte di una persona anche se si chiamava Augusto Pinochet, secondo perchè è morto da uomo libero, c'è stata una parte della società cilena che lo ha sostenuto fino in fondo, che ha permesso che la condanna tanto attesa non arrivasse, che ha difeso la sua impunità per anni. Quando questa parte della società cilena lascerà la scena, forse solo allora le vittime della dittatura avranno pace.
ORE 00.19
C'è la voce di Pablo in sottofondo, che, come per volermi tranquillizzare, mi dice che percorrerà ancora le strade di Santiago..., non ci riesco, non riesco a gioire di questa morte, anche se il colore del post lascia trasparire un'emozione sottile, non è forse il rosso il colore delle feste?Las calles de Santiago no serán más las mismas, todavía huelen a sangre. Per qualche oscura ragione quando il mio cuore si avvicina idealmente al Cile, pur non essendoci mai stata, sento come un macigno sull'anima e una canzone basta a ...Non è stato solo Augusto Pinochet, non è stato lui da solo, cè stato un pianeta intero che per lunghi 20 anni ha permesso che accadesse la barbarie, (per molto meno l'Iraq è stato invaso per insegnargli la democrazia e Saddam Hussein condannato a morte), Pinochet si è prestato al gioco di chi adesso sta perpetrando la barbarie in altri modi e in altri luoghi, certo quel gioco gli è piaciuto e lo ha giocato fino in fondo, ma non lo ha giocato da solo, ci sono poteri che lo hanno appoggiato e sostenuto fino a poche ore fa, ci sono stati medici che hanno stilato certificati fasulli, banche che hanno accettato i suoi soldi insanguinati, ci sono uomini e donne che adesso per le strade di Santiago piangono la morte del loro generale, su tutte queste persone pesa la colpa. La barbarie sin olvido non ha fine, non finirà con la morte di Pinochet perchè troppo grande è stato il dolore, perchè grandi e indimenticabili i suoi martiri, Don Salvador, Victor, Pablo, uomini, donne e bambini, la musica que se calló e i versi mai più recitati, i libri bruciati e i sogni di unità popolare distrutti, è troppo, è stato veramente troppo perchè la morte di un uomo solo possa cancellare tutto. La storia deve insegnare, la memoria deve vivere per poter riconsegnare la storia ai posteri. Non dimentichiamo. Que descanses, Augusto, en el cielo (si existe el cileo) en 3000 te esperaban, muerto más, muerto meno no Augusto?
E intanto penso a Oaxaca.... La storia deve insegnare? Lo stesso silenzio, lo stesso pianeta, gli stessi poteri....
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