Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Si respira nel paese un clima pesante di violenza. Una violenza che a volte germina e trova terreno fertile in una sottocultura fatta di simboli e immagini che ci riportano prepotentemente indietro di decenni.
Svastiche e immagini di Hitler e Mussolini nel computer di un quattordicenne che è accusato di aver seviziato, bruciandogli anche i capelli, un coetaneo; un ragazzo ammazzato di botte a Verona da cinque nazifascisti. Questi sono solo gli ultimi due episodi in ordine di tempo sui quali si impone una riflessione. Tanto più urgente dal momento in cui sembra trattarsi di fenomeni nei quali si può parlare di atteggiamenti maturati in seno a famiglie consapevoli e complici. Famiglie che hanno dissoluto il loro ruolo educativo delegandolo al branco, alla televisione, a internet. Libri e quaderni contro playstation e televisione, il tempo lento della riflessione sulla parola scritta contro la velocità dell’immagine. E la cultura, un tempo sogno e illusione, desiderio e speranza, oggi appare sempre più lontana, tanto lontana quanto la memoria della storia del nostro Paese. ... Continua a leggere...
Poeti, uscite dai vostri studi, aprite le vostre finestre, aprite le vostre porte, siete stati ritirati troppo a lungo nei vostri mondi chiusi. Scendete, scendete Dalle vostre Russian Hills e dalle vostre Telegraph Hills, Dalle vostre Beacon Hills e dalle vostre Chapel Hills, dalle vostre Brooklyn Heights e dai Montparnasse, giù dalle vostre basse colline e dalle montagne, fuori dalle vostre tende e dai vostri palazzi. Gli alberi stanno ancora cadendo E non andremo più nei boschi. Non è il momento ora di sedersi tra loro quando l'uomo incendia la propria casa per arrostire il maiale. Non si canta più Hare Krishna mentre Roma brucia. San Francisco sta bruciando... Continua a leggere...
In occasione del soggiorno romano di Lawrence Ferlinghetti il Comune di Roma e il Teatro di Roma propongono un programma intenso ed emozionante che spazia dalla parola poetica alle performance, dai video alle letture fino all'arte visiva; un tributo straordinario per celebrare il cantore della Beat Generation e per far conoscere la sua opera ai più giovani. L'istituzione Biblioteche di Roma inoltre festeggerà Ferlinghetti con un ampio programma di iniziative nelle biblioteche.
tutte le manifestazioni sono ad ingresso libero
16 maggio .08
Teatro India ore 21.30 e 23.00
Underwear azione pittoriche e poetiche
collezione archivio Francesco Conz, Verona ideazione Laura Zanetti e Francesco Conz scena e video Ferdinando Vicentini Orgnani
Nell’area esterna del teatro sarà allestita la mostra Underwear che testimonia il lavoro di Ferlinghetti nel campo dell’arte visiva. In quest’occasione Ferlinghetti si esibirà in una performance pittorica e poetica alle ore 21.30 e ore 23.00. Partendo proprio dalla poesia Underware che dà il titolo alla mostra, l’artista traccerà un percorso visivo nei luoghi della Beat Generation attraverso immagini girate a San Francisco proiettate direttamente sui muri del teatro India.
17 maggio .08
Teatro Tor Bella Monaca ore 21.00
Reading poetico
ideazione Laura Zanetti e Francesco Conz
Sarà il teatro di via Bruno Cirino, il più grande dei teatri di cintura del Teatro di Roma, ad ospitare alle ore 21.00 il Reading e il Bombardamento poetico di Lawrence Ferlinghetti, insieme al poeta un evento con Giorgio Albertazzi e Michele Placido, direttore artistico del teatro: un evento unico per ascoltare dal vivo la voce del grande maestro della Beat Generation. Per l’occasione verrà aperto il retro del palco della sala grande in modo da poter fruire lo spettacolo sia dall’interno che dall’arena esterna.
12_17 maggio .08
Bibliobeat 7 incontri sulla Beat Generation
a cura di Emanuele Bevilacqua e Maddalena Fallucchi
La rete delle Biblioteche di Roma ospiterà nei suoi spazi letture, proiezioni, incontri per la rassegna BIBLIOBEAT.
di Claudio Tognonato
«Ritardi» nei carteggi tra Italia e Uruguay: torna in libertà il capitano Nestor Troccoli, detenuto a Regina Coeli per la scomparsa di 6 cittadini italiani e 30 urugaiani. Era il solo dei 140 arrestati del Plan Condor a essere in prigione
L'ex capitano di vascello Néstor Troccoli, uruguayano, già membro dell'intelligence della dittatura del suo paese, accusato della scomparsa di sei cittadini italiani e arrestato a Salerno il 23 dicembre 2007 è stato rimesso in libertà. Il tribunale del riesame di Roma prima, la Cassazione uruguayana poi, ed infine Carlos Abin, ambasciatore del Uruguay in Italia, hanno ognuno fatto del loro peggio. Di 140 mandati di cattura nei confronti dei responsabili delle giunte militari e dei servizi di sicurezza che negli anni '70 hanno orchestrato il Plan Cóndor, la multinazionale del crimine organizzata da militari cileni, argentini, uruguaiani, paraguaiani boliviani e brasiliani, solo uno era finito in carcere. Ora anche lui è libero. Néstor Troccoli è stato scarcerato il 23 aprile. In realtà sarebbe uscito di prigione prima se non ci fosse stata una richiesta di estradizione della magistratura uruguayana che lo accusa della scomparsa di trenta cittadini del suo paese che erano fuggiti in Argentina nel 1978 e lì sono diventati desaparecidos. Troccoli, che da due anni risulta residente a Marina di Camerota ... Continua a leggere...
e poi dicono che la sinistra non c'è più...
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Una folla di giovani e di meno giovani, di varie associazioni, di sindacati e alcuni esponenti politici, tutti insieme venerdì 9 maggio 2008 hanno rifatto in corteo il presunto tragitto che Peppino Impastato ha fatto trent’anni fa prima di essere ucciso barbaramente dagli uomini del boss di Cinisi Tano Badalamenti. Più o meno 10.000 persone con le bandiere al vento, con i propri striscioni e con i propri slogan per dire che Peppino non è morto invano e che oggi le sue idee non moriranno mai. Il corteo è iniziato da Terrasini davanti la casa, dove Peppino e i suoi compagni avevano la sede della straordinaria Radio Aut, con la quale denunciavano il sistema politico-mafioso di Cinisi. La nipote di Peppino, Luisa Impastato ha distribuito migliaia di fiori, gerbere, donate da un’associazione pugliese, portate dai partecipanti al corteo. Tanta l’emozione di tutti ma tantissima emozione dell’amico di Peppino, Salvo Vitale che ha dato il saluto incazzato per l’avvio del corteo. ... Continua a leggere...
Ieri, mi sono trovata a passare del tutto casualmente, durante una imprevista quanto piacevole passeggiata, per Via Caetani. Praticamente erano secoli che non passavo di lì.
Devo dire che mi sono emozionata e forse anche commossa, le autorità avevano deposto da poco le loro corone di fiori e qualcuno aveva lasciato un mazzo di lilium accompagnato da una bella lettera scritta a mano indirizzata ad Aldo Moro. Trent’anni dopo. E ho pensato che io avevo pubblicato solo un ricordo a Peppino Impastato, ma nulla che ricordasse anche il trentennale della morte di Aldo Moro. Non so bene per quale motivo, forse perchè ho sempre la tendenza a ricordare prima gli ultimi o a scrivere generalmente più di quello di cui si racconta meno. “Tanto” – mi dico, “agli altri c’è già chi ci pensa”.
Credo anche che niente avvenga per caso, almeno le cose che mi riguardano. E così mi sento, anche se solo con una foto, di ricordare l'uomo Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse a Roma il 9 maggio 1978. Forse rimasto oggi anche più solo di Peppino, a differenza di lui, ricordato solo freddamente dalle autorità. Peppino, invece nella sua Sicilia è stato ricordato da migliaia di persone. Lo voglio ricordare, Aldo Moro, anche perchè, almeno per me, non è vero che “ha avuto ciò che si meritava” come ebbe a dire il cardinale Siri, quando gli diedero la notizia della sua morte.
Appartiene al tuo sorriso l'ansia dell'uomo che muore, al suo sguardo confuso chiede un pò d'attenzione, alle sue labbra di rosso corallo un ingenuo abbandono, vuol sentire sul petto il suo respiro affannoso: è un uomo che muore.
(Peppino Impastato)
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Questo il Programma del Forum Sociale Antimafia 2008
Fa troppo male all’Italia democratica e moderna un gruppo di nazifascisti che ammazza a sangue freddo un coetaneo per una sigaretta. Ma questa è un’ipotesi confortante, il fatto ben più triste è che quanto accaduto era meglio se non fosse successo, dato il governo che ci ritroviamo.
E allora va messo in atto il piano B. Che consiste:
a) nello spoliticizzare l’accaduto e a questo ci pensano le istituzioni e i mezzi di comunicazione. Ci ha provato Gianfranco Fini, neo presidente della Camera, affermando che è stato più grave bruciare una bandiera che non aver ammazzato un giovane.
b) nel tentativo subdolo e ignobile di trasformare la vittima, nella coscienza di noi tutti, trovandogli pecche, atteggiamenti da poter criticare, qualsiasi appiglio per cui anche a livello giudiziario quanto commesso dagli omicidi possa trovare anche una sola minima giustificazione. E a questo ci stanno pensando i legali degli assassini e di nuovo, i mezzi di comunicazione.... Continua a leggere...
L’informazione e la desaparición
La riapertura in Argentina dei processi contro la dittatura militare
9 Maggio 2008
10:00-18.30
Istituto Italo-Latino Americano
P.za Benedetto Cairoli, 3
Roma
partecipano:
Flavio Fusi, giornalista - Rai Tre
E.L Duhalde, segreteria dei diritti Umani - governo argentino
Vera Vigevani Jarach, Madres de Plaza de Mayo - Linea Fundadora
Angela Boitano, Familiares
Livio Zanotti, scrittore e corrispondente estero - La Stampa e RAI
Donato Di Santo, esperto di America Latina
Victoria Ginzberg, giornalista - Pagina 12
Gennaro Carotenuto, Università di Macerata
Alessandra Coppola, giornalista - Corriere della Sera
Cecilia Rinaldini, giornalista - Rai
promosso e ideato
dalla Fondazione Basso – Sezione Internazionale
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