Ieri, mi sono trovata a passare del tutto casualmente, durante una imprevista quanto piacevole passeggiata, per Via Caetani. Praticamente erano secoli che non passavo di lì.
Devo dire che mi sono emozionata e forse anche commossa, le autorità avevano deposto da poco le loro corone di fiori e qualcuno aveva lasciato un mazzo di lilium accompagnato da una bella lettera scritta a mano indirizzata ad Aldo Moro. Trent’anni dopo. E ho pensato che io avevo pubblicato solo un ricordo a Peppino Impastato, ma nulla che ricordasse anche il trentennale della morte di Aldo Moro. Non so bene per quale motivo, forse perchè ho sempre la tendenza a ricordare prima gli ultimi o a scrivere generalmente più di quello di cui si racconta meno. “Tanto” – mi dico, “agli altri c’è già chi ci pensa”.
Credo anche che niente avvenga per caso, almeno le cose che mi riguardano. E così mi sento, anche se solo con una foto, di ricordare l'uomo Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse a Roma il 9 maggio 1978. Forse rimasto oggi anche più solo di Peppino, a differenza di lui, ricordato solo freddamente dalle autorità. Peppino, invece nella sua Sicilia è stato ricordato da migliaia di persone. Lo voglio ricordare, Aldo Moro, anche perchè, almeno per me, non è vero che “ha avuto ciò che si meritava” come ebbe a dire il cardinale Siri, quando gli diedero la notizia della sua morte.
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