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Da Terrasini a Cinisi, trent'anni dopo
Di Annalisa (del 11/05/2008 @ 23:13:37, in Anti-mafia, linkato 1665 volte)

e poi dicono che la sinistra non c'è più...
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di Giuseppe Caprisi - Corleone Dialogos
Una folla di giovani e di meno giovani, di varie associazioni, di sindacati e alcuni esponenti politici, tutti insieme venerdì 9 maggio 2008 hanno rifatto in corteo il presunto tragitto che Peppino Impastato ha fatto trent’anni fa prima di essere ucciso barbaramente dagli uomini del boss di Cinisi Tano Badalamenti. Più o meno 10.000 persone con le bandiere al vento, con i propri striscioni e con i propri slogan per dire che Peppino non è morto invano e che oggi le sue idee non moriranno mai. Il corteo è iniziato da Terrasini davanti la casa, dove Peppino e i suoi compagni avevano la sede della straordinaria Radio Aut, con la quale denunciavano il sistema politico-mafioso di Cinisi. La nipote di Peppino, Luisa Impastato ha distribuito migliaia di fiori, gerbere, donate da un’associazione pugliese, portate dai partecipanti al corteo. Tanta l’emozione di tutti ma tantissima emozione dell’amico di Peppino, Salvo Vitale che ha dato il saluto incazzato per l’avvio del corteo. Da Terrasini a Cinisi un corteo lunghissimo aperto dallo striscione dei compagni di Peppino “La mafia uccide il silenzio pure”. C’erano giustamente i ragazzi di Radio Aut, Libera, l’Arci, Addio Pizzo e tantissimi altri. Il corteo ha sfilato per il lungo mare, dove le tante bandiere rosse e non solo sventolavano al vento, con la musica festosa che risuonava per tutta la spiaggia, mentre atterravano gli aerei diretti all’aeroporto di Punta Raisi. Poi si è passati dal passaggio a livello della strada ferrata, dove la notte tra l’8 e il 9 maggio 1978 Peppino veniva dilaniato dal tritolo. Infine l’entrata trionfale a Cinisi con in testa il fratello Giovanni e i compagni di Peppino, con il corteo che intonava “Bella Ciao”. Mi ricordava la scena del film “I cento passi” quando arriva quella folla di giovani per dare l’ultimo saluto a Peppino e portarlo al cimitero, ma se allora erano in mille dopo 30 anni erano in seimila. Passando dalla Casa Memoria dove Peppino ha vissuto, l’hanno salutato con il pugno alzato e hanno ricordato anche la grande Mamma Felicia. Il corteo si è concluso 100 passi sopra la casa di Tano Badalamenti, dove dal palco prima di tutti ha preso la parola, il compagno Umberto Santino, Presidente del Centro Impastato, il quale ha detto che la lotta di Peppino “è stata culturale, sociale e politica. Oggi è importante non solo per ricordare ma per continuare la lotta alla mafia come sistema di potere”. Ha denunciato il rapporto che esiste tra la mafia e il berlusconismo. “La manifestazione di oggi è riuscita ma stiamo attenti perchè Cosa nostra è alle corde ma molto rimane da fare”. Ha proposto che quella piazza fosse intitolata a Peppino e che la casa di Badalamenti venga confiscata. Poi ha denunciato che “di Cinisari o Cinisensi ce ne sono stati ben pochi come quando feci il comizio dell’11 maggio 2008 al posto di Peppino Impastato che le finestre erano chiuse. Anche nel caso di oggi ciò si è ripetuto”. Ha invitato i Cinisensi a non aver come eroi Tano Badalamenti e i mafiosi ma di aver come eroe Peppino Impastato e Felicia. Poi ha preso la parola Salvo Vitale l’amico di Peppino e presidente della Casa Memoria. Con il suo inconfondibile humor ha detto “ci siamo rotti le balle di fare solo manifestazioni corteo, oggi ha un senso se alziamo lo scontro. Non ne possiamo più. Dobbiamo prendere a modello la resistenza per sconfiggere la mafia”. Ha concluso il fratello Giovanni dicendo che a distanza di 30 anni ce l’hanno fatta perché il messaggio di Peppino è stato recepito dai giovani. Poi ha risposto ai suoi concittadini dicendo che non è ricordando Peppino che si scredita Cinisi ma “ospitando” capimafia come i Lo Piccolo. Poi il 9 maggio si è concluso all’insegna della musica con il concerto. Noi del circolo Arci di “Corleone Dialogos” siamo stati presenti e l’abbiamo sentito come un dovere partecipare perché Peppino è simbolo di chi ha fatto antimafia attraverso anche l’informazione libera e per noi questa rimane la via da seguire ed è vero che le sue idee oggi sono le nostre idee. Grazie Peppino la tua morte non è stata vana.
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Altre foto del corteo si trovano qui, ringrazio gli amici della redazione di Corleone Dialogos
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