Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Da leggere, firmare e possibilmente diffondere.
Un po’ appello, un po’ invito alla riflessione. Questo testo redatto da alcuni intellettuali, giornalisti e scrittori che si sono fermati a riflettere su cosa Chiaiano (e non solo) rappresenti per il nostro paese. Al di là delle amare constatazioni sui fatti, come si sono svolti nel passato e nelle settimane scorse, il timore che probabilmente nella discarica di Chiaiano, con i rifiuti ci vada a finire anche la democrazia....
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un appello per smuovere una partita ferma: governo e tutto il quadro parlamentare da una parte, la extra assente o occupata a lavare i panni dentro le quattro mura, i no questo e no quello uniti, i magistrati (per fortuna che ci son loro!).....
Chiaiano è sola?
Sono trascorsi alcuni giorni dalle cariche di polizia, dalla tregua stipulata con il sottosegretario Bertolaso e dall’entrata dei tecnici nelle cave per verificarne l’idoneità a ospitare una discarica da 700mila tonnellate. Nell’attesa, gli abitanti di Chiaiano, Marano e Mugnano continuano a presidiare pacificamente i luoghi della contesa. Nei capannelli che si formano tra i gazebo all’ingresso delle cave, le persone ripercorrono a mente fredda gli ultimi avvenimenti, analizzando il resoconto fatto dai media degli eventi di cui sono state protagoniste. E in quei racconti, nessuno si riconosce.
Cercando fotografie sul sito del quotidiano colombiano El Tiempo, scopro che pur di mostrare il lato peggiore del Venezuela, i Santos (proprietari della testata) mettono sotto la voce “Actualidad” (attualità) ben 26 fotografie del 29 gennaio scorso relative a una tentata rapina in una filiale del Banco Provincial del gruppo Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA) in località Altagracia de Orituco,Venezuela, quando 4 rapinatori tennero in ostaggio circa 30 persone per 29 ore e poi fuggirono in una ambulanza con 6 di essi che si erano offerti volontari.
Dal gennaio ad oggi in Colombia, in America latina, nel mondo non è successo nient’ altro??
Riflettendo però, si tratta di ben poca cosa rispetto a quanto si legge tra le notizie principali, e cioè che un presunto sergente della Guardia Nazionale venezuelana sarebbe stato arrestato in Colombia mentre stava vendendo armi alle FARC. Inutile dire che il nome del sergente non risulta né tra gli effettivi né tra i congedati della Guardia Nazionale.
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Alla direzione di Hydromania,
Io sicuramente non avrei nessun problema se i miei figli si trovassero a fare il bagno a mare o in piscina con uno zingaro, quello che farò però sarà spiegargli perchè non li porterò mai più a Hydromania. Leggo infatti su Repubblica di sabato 7 giugno una lettera firmata dalla signora Ilaria de Laurentiis (che ringrazio) dove denuncia di come a una famiglia rom, composta da padre, madre e una bambina , che voleva accedere al parco pagando regolarmente il biglietto d’ingresso, sia stata negata tale possibilità in quanto “zingari”. Alla richiesta di spiegazioni, alla signora il personale addetto ha risposto: “Signora, lei vorrebbe che suo figlio facesse il bagno in piscina con uno zingaro?” Non so cosa abbia fatto la signora Ilaria, io personalmente me ne sarei andata all’istante.
Esprimo piena solidarietà alla famiglia vittima di quanto sopra e a voi profondo disprezzo per il vostro atteggiamento.
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P.S Hydromania è un grande parco acquatico alle porte di Roma, anche molto bello, ma episodi di razzismo come questi sono GRAVISSIMI. Non si può lasciar correre, io la lettera l’ho mandata e invito tutti voi a fare altrettanto, anche copincollando quella sopra, denunciando quanto più possibile questa vergogna, perchè simili fatti non si ripetano più.
Questi gli indirizzi:
Incontri con JORGE GIORDANI Economista, già ministro della programmazione economica del Venezuela.
Giovedì 12 giugno - ore 18
Sala Pintor, presso Carta
Via dello Scalo di San Lorenzo 67
Jorge Giordani
Giorgio Baratta, International Gramsci Society
Guido Piccoli, giornalista e sceneggiatore, autore di "Colombia il paese dell'eccesso"
Francesca Bria, giornalista
Marinella Correggia, giornalista
Fabio Amato, esteri PRC
Coordina Anna Cotone.
Contestualmente sarà presentato il libro:
L'alba dell'avvenire. Socialismo del XXI secolo e modelli di civiltà dal Venezuela e dall'America Latina, edizioni Punto Rosso 2007, a cura di Marinella Correggia e di Claudia Fanti
Hasta finales de la Segunda guerra mundial, Europa fue un continente de emigrantes. Decenas de millones de Europeos partieron a las Américas para colonizar, escapar de las hambrunas, las crisis financieras, las guerras o de los totalitarismos europeos y de la persecución a minorías étnicas.
Hoy, estoy siguiendo con preocupación el proceso de la llamada "directiva retorno". El texto, validado el pasado 5 de junio por los ministros del Interior de los 27 países de la Unión Europea, tiene que ser votado el 18 de junio en el Parlamento Europeo. Siento que endurece de manera drástica las condiciones de detención y expulsión a los migrantes indocumentados, cualquiera sea su tiempo de permanencia en los países europeos, su situación laboral, sus lazos familiares, su voluntad y sus logros de integración.
A los países de América Latina y Norteamérica llegaron los europeos, masivamente, sin visas ni condiciones impuestas por las autoridades. Fueron siempre bienvenidos, Y. lo siguen siendo, en nuestros países del continente americano, que absorbieron entonces la miseria económica europea y sus crisis políticas. Vinieron a nuestro continente a explotar riquezas... Continua a leggere...
“Tener primeramente claro que el valor de la Tierra no tiene precio”.
Victor Ancalaf
Victor Ancalaf , ex preso político mapuche, ha realizado en los días pasados una extensa gira en Europa, compartiendo experiencias y esperanzas.
Muy interesantes fueron los encuentros que tuvo en Italia con la gente de la Val di Susa, qué igualmente al pueblo mapuche se encuentra luchando por la soberanía sobre la tierra y los recursos naturales.
A.M. - Victor, Usted salió de la carcel el año pasado, después de haber cumplido una condena de cinco años y un día por el crimen de incendio terrorista. ¿No se trata esa de una imputación heredada por la dictatura de Pinochet?
V.A. - Sì, claro. En Chile todavía seguimos con la legislación de la costitución politica de los años ’80. La aplicación de esa ley en los juicios contra el pueblo mapuche ha sido siempre desmedida. No se configura como terrorismo por lo que nunca se ha puesto en riesgo la vida de personas. La protesta del pueblo mapuche es una protesta sin armas.
A.M. – ¿Eso quiere decir que se trata de una protesta pacífica?
V.A. - No, la protesta mapuche non es y no podría ser pacífica, por lo que el gobierno de Chile no es pacífico con nosotros, se trata de una forma de protesta donde no se ponen en riesgo vidas y donde no se utilizan armas.
A.M. - Parece que en Chile la Concertación que actualmente està gobernando el país, además de continuar con las leyes represivas contra el pueblo mapuche, sigue también con las políticas neoliberales de los años de la dictatura.? En ese sentido qué batallas están llevando adelante?
V.A. - Estamos luchando duramente contra las políticas mercantilisticas neoliberales, ... Continua a leggere...
Victor Ancalaf “werken” (messaggero) del popolo mapuche è stato in carcere come prigioniero politico in Cile, per cinque anni, dal 2002 al 2007, accusato secondo una legge che risale agli anni della dittatura di Pinochet di incendio terrorista, senza che a suo carico ci siano state prove valide.
E’ stato recentemente in Europa e in Italia, in un lungo viaggio che ha avuto lo scopo di testimoniare ancora una volta, la difficile condizione e la strenua lotta del popolo mapuche per i suoi diritti.
A.M. Victor, sei uscito dal carcere l’anno scorso dopo aver scontato una condanna di cinque anni e un giorno con l’accusa di incendio terrorista. Non si tratta di un capo d’accusa ereditato dalla dittatura di Pinochet?
V.A. Sì, infatti. In Cile abbiamo ancora leggi che risalgono alla costituzione politica degli anni ’80. L’applicazione di questa legge nei processi contro il popolo mapuche è stata sempre sproporzionata. Questo non può configurarsi come atto terroristico perchè non ha mai messo a rischio la vita delle persone. La protesta del popolo mapuche è una protesta senza armi.... Continua a leggere...
Questa la mail ricevuta dalla direzione di Hydromania, ieri:
Signora Annalisa Melandri, la informiamo che sta utilizzando il logo Hydromania, che è un marchio privato di nostra esclusiva proprietà, sul suo sito personale senza nessuna autorizzazione da noi concessa. Pertanto la diffidiamo, fin da ora, a cancellarlo dal suo sito entro e non oltre 24 ore, compresi i link di collegamento ai nostri indirizzi e-mail, assolutamente non autorizzati ,onde evitare azioni legali nei suoi confronti.
Potevano scrivere tante altre cose, potevano inventarsi che l’addetto alla biglietteria ha agito liberamente, che quindi si dissociano da tali iniziative di selezione razziale della clientela del tutto arbitrarie e che avrebbero preso provvedimenti. Magari era tutto falso, magari davvero agli addetti della biglietteria viene ripetuto ogni mattina di non far entrare rom, zingari, negri, animali, marziani... e di annusare tutti coloro che entrano come qualcuno qui (commento n. 21 propone di fare nelle nostre scuole pubbliche). Avrebbero potuto anche stare zitti e non scrivere nulla, avrebbero potuto perfino scrivere una bella lettera a Repubblica... Ma Berlusconi docet... ci vuole la mano dura, con tutti, dai clandestini, agli abitanti di Chiaiano, dai giornalisti, ai magistrati...etc... etc... L’Italia si adegua. Vietato protestare. E tra un po’ cari amici, guai a protestare tutti insieme. Ci sta pensando la Marcegaglia ad abolire la Class Action. Non è anche lei che sta governando questo paese?
P.S.
A proposito:
Mosaico Arredamenti ha denunciato il blogger Sergio Sarnari chiedendogli 400.000 euro di danni per diffamazione perchè costui si era permesso di raccontare in un post, documentandoli, i disservizi riscontrati in una consegna di mobili da parte del noto mobilificio.
La blogosfera sta testimoniando grande solidarietà a Sergio Sarnari per quanto accaduto.
Sul sito di Marco Camisani Calzolari c’è una lettera all’Amministratore di Mosaico Arredamenti che si può firmare lasciando il proprio nominativo tra i commenti. Vi pregherei di farlo questa sera stessa. Domani la lettera verrà inviata con tutte le firme al destinatario. Purtroppo ne sono venuta a conoscenza soltanto questo pomeriggio.
Dal blog di Marco Camisani Calzolari:
"Viviamo in anni di grande trasformazione in cui alcuni viaggiano serenamente con carrozze trainate da cavalli, mentre altri sfrecciano con potenti automobili su strade ancora sterrate. I semafori non sono ancora stati inventati e per risolvere il problema si usano sui neo automobilisti gli stessi frustini che andavano bene per i cavalli. Molti si sentono come Benigni e Troisi nel film “Non ci resta che piangere”, in cui ci si trova a vivere in quel presente che altri invece chiamano futuro, ma per molti tratti si ha la percezione di vivere in un passato in cui alcuni traguardi di modernità non sono ancora stati raggiunti."
Fonte: Le Monde 3/2/2006
Leggo su più giornali questa mattina che Ahmadinejad “gela l’europa” perchè ha dichiarato di voler continuare con il suo programma di arricchimento dell’uranio.
L’Europa ormai si gela e si surriscalda a seconda di che aria tiri negli Stati Uniti, ma a voi, cittadini del mondo, non viene nemmeno un brividino piccolo piccolo nella schiena sapendo che Israele, Cina, Russia, Francia, Stati Uniti, Pakistan, India , Corea del Nord ... e chissà quanti altri hanno l’atomica?
Ahmadinejad gela e Istraele no? Ma Ahmadinejad è musulmano e ha detto bene ieri sera Alex Zanotelli, al Palazzo delle Esposizioni a Roma, in un discorso tuttavia non riferito all’Iran e all’atomica, ricordando che “abolito il comunismo, bisogna ora costruire il nuovo nemico, e questo nuovo nemico oggi sono i musulmani”.
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