Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sono molto contenta di segnalarvi che il sito canadese stoptheism.com dove nei giorni scorsi erano apparse esplicite minacce a Vittorio Arrigoni e agli altri cooperanti dell’ISM che si trovano a Gaza, è stato definitivamente chiuso dal suo stesso web host.
Lo stesso è avvenuto anche per un sito italiano di evidente ispirazione sionista che ospitava una traduzione di un articolo delirante di Lee Kapland, un personaggio ai limiti della follia, sedicente “giornalista investigativo” legato alle frange più estreme della destra sionista americana, ideatore e gestore del sito canadese e di un blog personale. (Si potrebbe provare anche con quello direi).
E’ una grande vittoria che è stata possibile grazie alla mobilitazione di tutti noi che in questi giorni abbiamo tempestato di mail e segnalazioni i due web hosting che ospitavano i due siti, la polizia postale e la rappresentanza canadese in Italia.
Fotografia di Annalisa Melandri
Le verità di Gaza.
Abraham Yehoushua, io la disprezzo.
Una cosa è chiara. Israele, i suoi governanti e la gran parte del suo popolo non vogliono la pace. Per la preponderanza bellica, per gli appoggi internazionali, perché le guerre come l’attuale (accettando che possa chiamarsi così il massacro di questi giorni) gli comportano un centesimo delle vittime rispetto al nemico. Israele, i suoi governanti e la gran parte del suo popolo non vogliono la pace per il fanatismo cresciuto con il compiacimento o la tolleranza della gran parte dell’intellettualità locale e internazionale. Ma c’è una ragione in più.
Come una parte dei palestinesi e degli arabi coltivano l’utopia di riprendersi la Palestina, buttando a mare gli israeliani, la gran parte degli israeliani coltiva il progetto (qualcosa più di un’utopia) di formare la grande Israele, Eretz Israel, cacciando ancora più palestinesi dalla loro terra e mantenendone la parte utile nel ruolo dei servi. La proclamazione del sogno dei primi suscita condanna e biasimo internazionali, l’attuazione del progetto dei secondi è accompagnato da accondiscendenza e comprensione internazionali. ... Continua a leggere...
Fotografia di Melandri Annalisa
Stampa e diffondi più che puoi questo volantino, davanti ai supermercati, ai centri commerciali, per strada, davanti alle scuole...
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BOICOTTA ISRAELE
Quali prodotti bisogna boicottare?
Non è sempre facile per i consumatori riconoscere i prodotti israeliani. Per i prodotti freschi, la frutta, i legumi e le spezie è possibile. Per contro, tutto si complica per i prodotti trasformati che non portano necessariamente traccia della loro origine. Il codice a barre su un prodotto può essere un indizio. I prodotti che sono imballati ed etichettati in Israele hanno un codice a barre israeliano che inizia con 729. Ma alcuni prodotti israeliani sono imballati in Belgio o in Francia (o in altri Paesi, n.d.t.) dalle grandi catene di distribuzione con un codice a barre nazionale.
Carmel
Legumi, frutta (avocados, pompelmi... ), vini, cognac, liquori, succhi di frutta, fiori.
La compagnia di esportazione di prodotti agricoli AGREXCO, oggi uno dei più grossi gruppi di esportazione di prodotti agricoli nel mondo. AGREXCO una società gestita dal Ministero dell'Agricoltura israeliano e dalle aziende agricole in ragione del 50% ciascuno. ... Continua a leggere...
Deportazioni in massa e minacce di bombardamenti per i pirati della Somalia.
di Antonio Mazzeo
La flotta aeronavale USA attivata a largo delle coste della Somalia, attende nelle prossime ore l’autorizzazione per avviare la caccia ai pirati e, eseguita la cattura, garantire la loro deportazione in un paese africano top secret. Lo ha dichiarato in un incontro con i giornalisti, il vice ammiraglio William E. Gortney, comandante dell’US Naval Forces Central Command, il Comando Centrale delle Forze Navali da cui dipende la task force internazionale –Combinated Task Force 151 – che pattuglia una vasta aerea geografica compresa tra il Golfo di Aden, il Mar Rosso e l’Oceano Indiano. “Stiamo lavorando a stretto contatto con il Dipartimento di Stato – ha esordito Gortney - per portare a termine un accordo con una delle nazioni dell’area che permetterà alla CTF 151 e alle forze della coalizione di spezzare, impaurire, catturare e detenere le persone sospettate di essere responsabili di atti di pirateria. Stiamo negoziando tutti i dettagli per decidere come prenderli, dove imprigionarli, quale corte li dovrà giudicare e dove verranno detenuti nel caso in cui saranno dichiarati colpevoli”. ... Continua a leggere...
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Da più parti si propone di organizzare un boicottaggio dei prodotti provenienti da Israele. Si tratta di iniziative promosse da numerosi movimenti pacifisti al fine di sollecitare il governo di Israele verso un percorso di autentica e giusta pace nei confronti della popolazione palestinese.
Queste proposte si sono intensificate dopo la tremenda ggressione dei giorni scorsi dell’esercito israeliano a Gaza che ha ucciso oltre mille palestinesi di cui circa 400 bambini, distruggendo territorio, case e infrastrutture e riducendo alla fame la popolazione.
Molte autorevoli personalità pacifiste si sono fatte promotrici di tali iniziative(una per tutti Naomi Klein), molti siti internet hanno raccolto e rilanciato questo invito al boicottaggio, moltissime donne e uomini si stanno organizzando per poter esprimere con questa azione concreta la loro ... Continua a leggere...
Sta prendendo sempre più piede in questi giorni in Italia la campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani che anche da questo sito è attivamente appoggiata e promossa.
Non stupisce pertanto il fatto che i fascisti, come già avvenuto in passato in altre occasioni, si pongano al servizio dei poteri forti e delle potenze imperialiste cercando di inquinarla, confondendola con azioni razziste e antisemite con il solo scopo di creare confusione e gettare discredito su questo movimento spontaneo e pacifista che sta prendendo sempre più piede e che si avvale dell’entusiasmo e dalla voglia di partecipazione di migliaia di giovani desiderosi di contribuire in prima persona al raggiungimento della pace e della dignità del popolo palestinese.
Il boicottaggio dei prodotti provenienti da Israele che si sta cercando di portare avanti anche coinvolgendo i sindacati presenti nelle grandi aziende di distribuzione commerciale o nei porti, pratica pacifista e non violenta che in passato ha sancito la fine del regime dell’apartheid in Sud Africa, nulla ha a che vedere con l'azione fascista e chiaramente antisemita del boicottaggio dei negozi della comunità ebraica romana e con azioni criminali e chiaramente razziste contro di essa che condanniamo fermamente.
funerale di un militante di Hamas
Lorenzo Cremonesi, l’inviato del Corriere della Sera a Gaza, è riuscito magistralmente a mettere d’accordo israeliani e palestinesi.
Gli è bastato aver dato i numeri sulle cifre delle vittime dell’attacco di Israele nella Striscia di Gaza.
Nel suo “reportage” scrive di non più di 500/600 vittime contro le oltre 1300 registrate da fonti diverse.
Jaber Wishah direttore del PCHR, Centro palestinese per i diritti umani ha definito l’articolo di Cremonesi “ridicolo” nel corso di una intervista telefonica con il Jerusalem Post. “E’ completamente sbagliato” ha detto Wishah, la cui organizzazione si sta facendo carico di contare i morti e i feriti palestinesi.
Anche l’esercito israeliano conferma la cifra di 1300 vittime delle quali la maggior parte sarebbero militanti di Hamas. ... Continua a leggere...
“Tutto il "sistema dei partiti" ha sostanzialmente contribuito al funzionamento di questa distorta forma di governo delegando alla magistratura enormi poteri giudiziari e discrezionali, elaborando una legislazione "speciale" che avrebbe dovuto avere una funzione transitoria e che invece è stata trasferita nel corpo delle leggi "normale", costruendo decine di "carceri speciali" con trattamento "differenziato", governando continuamente per "decreti" e frequentemente in stridente contrasto con i princìpi della Costituzione. Per fare ciò si è provveduto ad agitare in continuazione un supposto "pericolo per la democrazia", di volta in volta individuato nel "terrorismo", nella criminalità organizzata o in altri fenomeni sociali che mai, in ogni caso, hanno rappresentato un'autentica minaccia per il quadro democratico”
Primo Moroni
A rischio l’archivio Primo Moroni, una straordinaria raccolta di documenti, testi e riviste rappresentativi di esperienze e di percorsi politici e sociali spesso convergenti, spesso diversissimi fra loro, che hanno fatto un pezzo di storia politica d’Italia, quella dei movimenti della sinistra extraparlamentare a partire dal 1971, data di fondazione dell’archivio e della storica libreria Calusca fondata dallo scrittore e intellettuale milanese.
Giovedì scorso il centro sociale Conchetta, sede dell’archivio e della libreria è stato sgomberato e i locali posti sotto sequestro.
Nella Milano sempre più fascista che tollera realtà come quella della libreria Cuore Nero, si decide che “niente abbia più valore” come dice Maysa Moroni, figlia di Primo in un intervista concessa a Il Manifesto.
L’amarezza di Maysa è quella che proviamo tutti noi nel constatare la facilità con cui il fascismo si sta riappropriando di alcuni spazi. Purtroppo oggi “è cambiato tutto... Facebook vale più di un’assemblea, la spesa ideologica aggrega più delle bandiere rosse”, si sfoga nell'intervista. Come darle torto.... Continua a leggere...
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