Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
si prega di inviare il seguente testo, che ricevo e pubblico a:
NO al maestro unico
NO ai tagli alla scuola pubblica
Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto.
Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine.
Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori a gruppi.... Continua a leggere...
Di Annalisa (del 16/09/2008 @ 15:12:16, in Musica, linkato 1265 volte)
Honrar la vida
No... Permanecer y transcurrir No es perdurar, no es existir Ni honrar la vida Hay tantas maneras de no ser Tanta conciencia sin saber Adormecida.
Merecer la vida no es callar ni consentir Tantas injusticias repetidas Es una virtud, es dignidad Y es la actitud de identidad Mas definida. ... Continua a leggere...
URGENTE E IMPORTANTE
In questa intervista, Narciso Isa Conde, noto dirigente comunista della Repubblica Dominicana, nonché riconosciuto leader rivoluzionario del suo paese, aveva denunciato i piani del Governo colombiano per assassinarlo. Recentemente il generale Mario Montoya e membri dell’intelligence colombiana si erano recati nella Repubblica Dominicana per indagare sui suoi presunti vincoli con le FARC. Narciso Isa Conde, che fa parte della presidenza collettiva della Coordinadora Continental Bolivariana, da anni si occupa del conflitto colombiano e crede fermamente in una soluzione pacifica e negoziata dello stesso contro la politica militare di sicurezza democratica del governo di Álvaro Uribe. Egli inoltre da tempo denuncia i crimini e le violenze che impunemente vengono commesse in Colombia dai paramilitari e dallo stesso esercito colombiano.
Qualche giorno fa Narciso Isa Conde è stato oggetto di un tentato omicidio, nei pressi della sua abitazione a Santo Domingo. Diversi membri della Polizia Nazionale del gruppo operativo “Lince” si sono affiancati alla sua auto e alla motocicletta dei suoi uomini di scorta ( per essere già stato in passato vittima di un tentato omicidio) in modo aggressivo e provocatorio con l’evidente scopo di scatenare una reazione violenta e quindi una sparatoria.... Continua a leggere...
Riflettendo sul fatto che alla sinistra italiana manca quella spinta dal basso e di movimento che caratterizza invece la sinistra latinaomericana, compagne e compagni, se chiamarvi/ci così ha ancora senso e significato, vale la pena affermare che l’America latina, le sue passioni, le sue reazioni, e anche il suo sangue, come quello versato in questi giorni in Bolivia, a Pando possono e devono rappresentare un insegnamento per tutti noi.
Ieri sera ho assistito alla proiezione del video “L’asse del Bene” di Fulvio Grimaldi. E’ un bellissimo panorama su quello che l’America latina può insegnare a tutti noi, ma al di là di questo mi ha fatto riflettere il fatto che nelle riprese si vedevano a Cuba, in Venezuela, in Bolivia, tanti giovani e meno giovani italiani, persone di sinistra, comunisti, compagni, chiamateli come volete, che in quei paesi, lontani migliaia di chilometri dall’Italia, sfilavano per le strade con il pugno teso, cantando Bandiera Rossa o l’Internazionale, ostentando simboli universalmente riconosciuti come il volto del Che, le bandiere rosse e la falce e il martello. In Italia questo accade sempre più raramente ed è giusto chiederci perchè e fare un esame di coscienza.
L’America latina è davvero la coscienza critica del pianeta, come dice qui l’amico Mauro Cassano e davvero vale la pena imparare lo spagnolo come osserva l’amico Vannino Chiti, perchè sembra che le uniche cose di sinistra, veramente di sinistra al momento vengano dette e fatte in America latina. Ma allora quella passione che ci trasmettono i compagni latinoamericani, i sindacalisti e i difensori dei diritti umani, i semplici studenti, gli indigeni, quell’impegno civile in difesa dei diritti di tutti, perchè di questo si tratta, di discorsi molto semplici e che riguardano la vita di tutti i giorni, ... Continua a leggere...
Questa raccolta di firme contro le aggressioni fasciste in Bolivia e in solidarietà al popolo boliviano sta girando in America Latina. Sarebbe molto importante che giungessero adesioni dall'Italia e dall'Europa.
Inviare una mail a: geopolitica@geopolitica.ws indicando nell'oggetto: FIRMA A LA CARTA DE REPUDIO A AGRESIONES FASCISTAS CONTRA BOLIVIA
Carta de repudio a agresiones fascistas contra Bolivia
Bolivia enfrenta en estas horas el mayor atentado contra la democracia y la constitucionalidad. Repudiamos totalmente los actos vandálicos y delictivos organizados por la oligarquía y los grupos fascistas santacruceños, que intentan provocar una guerra civil o un golpe de estado. Demandamos castigo a los culpables y los conminamos a mantener su lucha por cauces legales y democráticos. No nos mantendremos impasibles frente a estos acontecimientos. Estamos comprometidos con la democracia, la justicia y la autodeterminación de los pueblos y la defenderemos en cualquier parte del mundo. Hoy toca en Bolivia. Con Bolivia estamos.
FIRMAS HASTA EL MOMENTO Estados Unidos Immanuel Wallerstein, Grassroots Global Justice Alliance,
México Ana Esther Ceceña, Enrique Leff, José Francisco Gallardo, Angel Guerra, Ricardo Melgar, Manuel Pérez Rocha, Enrique Rajchenberg, Gudrun Lohmeyer, Carlos Lenkersdorf, Alicia Castellanos, Gilberto López y Rivas, Carlos Fazio, Observatorio Latinoamericano de Geopolítica, Alberto Arroyo, Fernando Buen Abad, Beatriz Stolowicz, Carlos Beas, Magdalena Gómez, José Luis Ávila, Aldo Rabiela, Dolores González Saravia, Red Mexicana de Acción frente al Libre Comercio, Marco Antonio Velázquez, Comité Mexicano de Solidaridad con Bolivia, José Steinsleger, Ma. Guadalupe Guadarrama Huerta, Benjamín Tirado, Jaime Estay, Red Nacional Genero y Economía, Marcha Mundial de las Mujeres, Mujeres por el Diálogo AC, Siembra AC, Leonor Aída Concha, Maricarmen Montes C, Rosa Barranco, Angeles González, Lourdes del Villar, Elizabeth Alejandre, Graciela Tapia, Virginia Bahena, Cecilia Bonilla, Marianela Madrigal, Teresina Gutiérrez-Haces, Ezequiel Maldonado López, Héctor de la Cueva, Centro de Investigación Laboral y Asesoria Sindical, Federico Manchón, Aida Lerman, Frente Autentico del Trabajo, Ezequiel Garcia Vargas, Hilda Ramirez Garcia, José Luz Trejo Torres, Cándido Cerón Hernández, Gabino Jimenez, Movimiento Mexicano de Solidaridad con Cuba, Comité de DH "Asís", Héctor Martínez, Ericka Navarro, Rodolfo Castillo, Lucía García, Isabel Pichardo, Josefina Ponce, Juana Quevedo, Alejandro Castillo, ... Continua a leggere...
L'arrivo del nuovo ambasciatore in Honduras era previsto per oggi, non si sa ancora se arriverà effettivamente nel paese, il presidente Zelaya in solidarietà con la Bolivia ha respinto la sua lettera di credenziali.
TeleSUR _ Hace: 01 hora
El presidente de Honduras, Manuel Zelaya, decidió suspender temporalmente la recepción de cartas credenciales del nuevo embajador de Estados Unidos en solidaridad con Bolivia, informó una fuente del Gobierno a la agencia de noticias Reuters. Bolivia ordenó el miércoles la salida del embajador estadounidense en La Paz, Phillip Goldberg, tras concluir que éste coordinaba acciones desestabilizadoras contra el gobierno democrático de Evo Morales. La llegada del nuevo representante de Washington en Tegucigalpa, Hugo Llorens, estaba prevista para el mediodía de este viernes y en la tarde iba a ser recibido por Zelaya. No estaba claro si el embajador llegará efectivamente a Honduras... Continua a leggere...
Rapidissima trascrizione e traduzione del discorso di Hugo Chàvez:
Ci informano in questo momento, che proprio adesso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato l’espulsione dell’ambasciatore della Bolivia dal suo territorio.
Bene... noi iniziamo da questo momento a valutare le relazioni diplomatiche con il governo degli Stati Uniti. Ho parlato in questo momento con il ministro degli Esteri e affinché la Bolivia sappia di non essere sola, a partire... che ore sono, le 7 e 15 minuti, ha 72 ore, a partire da questo momento l’ambasciatore yankee a Caracas per lasciare il Venezuela, in solidarietà con la Bolivia e il popolo della Bolivia ed il governo boliviano... ha 72 ore l’ambasciatore per abbandonare il territorio venezuelano, e immediatamente, signor ministro Maduro, immediatamente disponga che rientri il nostro ambasciatore là, che ritorni prima che lo mandino via , il compagno Bernardo Álvarez che ritorni in patria. Quando ci sarà un nuovo governo negli Stati Uniti manderemo un ambasciatore, un governo che rispetti i popoli dell’America Latina, all’America di Simón Bolivar, diavolo!... Continua a leggere...
Una Bolzaneto rom a Bussolengo [Vr]
di Gianluca Carmosino
[9 Settembre 2008]
Si erano fermati fuori del paese, vicino Verona, solo per mangiare. Sono stati picchiati, sequestrati e torturati dai carabinieri per ore. La loro testimonianza
Venerdì 5 settembre 2008, ore 12. Tre famiglie parcheggiano le roulotte nel piazzale Vittorio Veneto, a Bussolengo [Verona]. Le famiglie sono formate da Angelo e Sonia Campos con i loro cinque figli [quattro minorenni], dal figlio maggiorenne della coppia con la moglie e altri due minori, infine dal cognato Christian Hudorovich con la sua compagna e i loro tre bambini. Tra le roulotte parcheggiate c’è già quella di Denis Rossetto, un loro amico. Sono tutti cittadini italiani di origine rom.
Quello che accade dopo lo racconta Cristian, che ha trentotto anni ed è nato a San Giovanni Valdarno [Arezzo]. Cristian vive a Busto Arsizio [Varese] ed è un predicatore evangelista tra le comunità rom e sinte della Lombardia. Abbiamo parlato al telefono con lui grazie all’aiuto di Sergio Suffer dell’associazione Nevo Gipen [Nuova vita] di Brescia, che aderisce alla rete nazionale «Federazione rom e sinti insieme».... Continua a leggere...
La storia
non si ferma, né con la repressione, né con il crimine.
Questa è una fase che verrà superata, questo è un momento
duro e difficile. È possibile che ci annientino, ma
il domani apparterrà al popolo, apparterrà ai lavoratori.
L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore.
(S. Allende)
Pubblico qui di seguito l’intervista realizzata dall’amico Mario Casasús, in esclusiva per Clarin.cl, a Guillermo Rivast, giornalista cileno, direttore nel 1973 di Radio Magallanes, che fu colui il quale, disobbedendo agli ordini imposti dalla Giunta Militare, decise di trasmettere l’ultimo discorso di Salvador Allende, l’11 settembre 1973 dal Palacio de la Moneda.
Guillermo Ravest, ex director de Radio Magallanes: “Despercudir la historia es tarea colectiva”
escrito por Mario Casasús
jueves, 11 de septiembre de 2008
Texcoco, México.- El periodista Guillermo Ravest (1927) recibió y puso al aire la última llamada telefónica del Presidente Allende, el 11 de septiembre de 1973, transmitiendo su discurso desde La Moneda: “Seguramente Radio Magallanes será acallada y el metal tranquilo de mi voz no llegará a ustedes... Tienen la fuerza, podrán avasallarnos, pero no se detienen los procesos sociales ni con el crimen ni con la fuerza. La historia es nuestra y la hacen los pueblos”.
A 35 años, el director de Radio Magallanes, entre marzo de 1972 y septiembre de 1973, cuenta en exclusiva para Clarín.cl: “Los aniversarios, son hitos propicios para ayudarnos a limpiar la memoria. Y la tarea no sólo compete a los historiadores, los ‘recordadores oficiales’ según Eric Hobsbawm, sino también a los historiógrafos del día a día que somos los periodistas” .
Desde México, Guillermo Ravest desmiente otra vez a Hernán Barahona, quien de 1989 a 2002 sostuvo una elucubración fantasiosa, atribuyéndose el heroísmo en la difusión de las últimas palabras del Compañero Presidente; todos los antecedentes quedaron demostrados en Rocinante (08/2003) y Clarín.cl (19/02/2007) ambos reportajes publicados como Nota de tapa; finalmente en 2008, durante las comparecencias y veredicto del Tribunal de Ética del Colegio de Periodistas.
MC.- ¿Por qué insistir en la verdad histórica de la transmisión y rescate del audio del 11 de septiembre en Radio Magallanes?
GR.-Llevo veinte años intentando que mi ex partido, en el que milité durante medio siglo, respete la ética y la verdad histórica. No se trata de rescatar honores personales. Quienes posibilitamos que el pueblo de Chile conociera las últimas palabras de Allende fuimos un grupo de casi una veintena de periodistas, locutores, técnicos y trabajadores –en su mayoría comunistas-, que hicimos caso omiso del bando de la Junta Militar. Nos amenazaban que si seguíamos transmitiendo seríamos atacados por tierra y aire. Nosotros cumplimos con nuestro deber de ciudadanos, de comunicadores y de militantes comunistas. Pero hemos sido sostenidamente ocultados y desaparecidos. ... Continua a leggere...
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