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Perchè NO AL MAESTRO UNICO
Di Annalisa (del 16/09/2008 @ 16:05:16, in In Italia, linkato 1397 volte)

si prega di inviare il seguente testo,  che ricevo e pubblico a:
On Valentina Aprea, pres VII Commissione Camera
presaprea.cultura@camera.it
Fax: 06 6760 4806
 
sen. Guido Possa pres. VII Commissione senato:
guido.possa@senato.it
fax 06 6706 5854
NO al maestro unico
NO ai tagli alla scuola pubblica
 
 
Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto.
 
Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine.
 
Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori a gruppi.
 
Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze.
 
Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci.
 
 … e il Tempo Scuola?
 
Le ore settimanali di didattica previste dal Decreto Gelmini sono in totale 24: è evidente che la restaurazione del maestro unico annulla di fatto gli attuali Tempi Scuola con gravi ricadute sull’apprendimento – ci sono forse materie da “tagliare” perché inutili o che fruiscono di un numero eccessivo di ore di insegnamento? - e sull’organizzazione familiare. Il Tempo Modulo ad oggi prevede 30 ore a settimana e quindi con l’attuazione del Decreto subirebbe una contrazione di 6 ore mentre il Tempo Pieno, che prevede 40 ore settimanali, subirebbe una contrazione di ben 16 ore.