Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
“Morire avvelenati dal made in China è l’ultima versione del “pericolo giallo”, la più inquietante.... I milioni di Barbie e Batman ritirati dalla circolazione per la vernice al piombo che può intossicare i bambini occidentali...Prima era un dragone in grado di divorare interi settori industriali dei paesi ricchi. Ora è in gioco un bene perfino più prezioso, la nostra salute e quella dei nostri figli...Scopriamo con orrore che i “terzisti” cinesi ingaggiati dalla Mattel o dalla Nike sono spesso pirati del capitalismo, criminali che non esitano a sacrificare vite umane per arricchire i loro conti offshore nei depositi esentasse di Hong Kong.”
Così scriveva quest’estate Federico Rampini sulle pagine de La Repubblica del 15 agosto, commentando la notizia del ritiro di 18 milioni di giocattoli Mattel dal mercato.
Questi erano i toni di tutto l’articolo, che chiudeva con una lapidaria conclusione: “Il suicidio del boss dell’impresa Lee Deer, colpevole di aver esportato giocattoli tossici, può diventare un sinistro presagio della sorte che toccherà un giorno al regime cinese, se si ostina a rifiutare le riforme politiche”.
Effettivamente allora, questo grido al “pericolo giallo” mi sembrò un tantino esagerato, soprattutto perchè il vero nocciolo della questione veniva gettato lì in un rigo solo: “Le Multinazionali occidentali vi hanno colto un’opportunità”.
Le multinazionali occidentali hanno colto da sempre infatti un’opportunità per far soldi e trarre enormi profitti approfittando di situazione economiche e sociali che lasciano spazio allo sfruttamento più bieco e infimo, quello della mano d’opera.... Continua a leggere...
Di Annalisa (del 24/09/2007 @ 22:20:00, in Perù, linkato 2045 volte)
Por Julio Carmona
Mucho se ha hablado a raíz de la extradición del ciudadano japonés Kenya Fujimori Fujimori. Pero se ha hecho muchas veces tergiversando los términos. Por ejemplo eso de seguir considerándolo como "ciudadano peruano". Y no es así, porque esa nacionalidad peruana devino nula, en la medida que la Constitución que se lo impedía no es la del '93 sino la del '33, que es la que regía cuando él llegó al Perú sin haber renunciado a la nacionalidad japonesa, la misma que hizo valer para refugiarse en el Japón al fugar abandonando el cargo de Presidente que ostentó por diez años, ilegalmente no sólo por el golpe de Estado del '92, sino porque para ser presidente del Perú, según la Constitución del '79 -aplicable para el caso-, se debía tener la nacionalidad peruana, que la daba el haber nacido en el Perú o el haber renunciado a la nacionalidad de origen: y en ambos casos está probado que Fujimori no cumplía con esos requisitos. ... Continua a leggere...
Frange di cattolici tradizionalisti già all’indomani del secondo conflitto mondiale si intrecciano con alcuni ambienti nostalgici neofascisti, in nome di un’alleanza retta nel rifiuto del “mondo moderno”, del “mito democratico ed egualitario” e della civiltà borghese. Tale intesa si è poi protratta fino ai giorni nostri, senonché oggi i due fronti del tradizionalismo cattolico e dell’estrema destra hanno talmente tanti punti in comune che molto spesso si sovrappongono, per cui assistiamo ad una cristianizzazione degli aderenti ai movimenti neofascisti (Lega Nord compresa), ed una sorta di fascistizzazione della sponda cristiana. Naturalmente i temi delle alleanze e delle strette collaborazioni sono alquanto noti, vanno dalle storiche lotte all’aborto a quelle più attuali che riguardano la battaglia all’omosessualità e alla tanto ventilata, quanto imminente e pericolosa - a loro modo di vedere - invasione islamica e la conseguente società multirazziale, vista come un vero e proprio flagello dell’umanità.
Giuseppe Scaliati (1978), laureato in scienze politiche all’Università degli studi di Napoli “Federico II”, all’indirizzo storico-politico, con una tesi in storia del Pensiero Politico contemporaneo dal titolo Origini e sviluppi dell’Anarchismo. Ha pubblicato nel febbraio 2005 TRAME NERE. I movimenti di destra in Italia dal dopoguerra ad oggi con la casa editrice Fratelli Frilli Editori; nel febbraio 2006 DOVE?VA?LA?LEGA?NORD, Radici ed evoluzione politica di un movimento populista, Edizioni Zero in condotta. Collabora con testate giornalistiche e siti web.
Foto Reuters
è diventato visibile....
Fonte Agi
Di Annalisa (del 28/09/2007 @ 20:13:08, in Perù, linkato 1987 volte)
Lo aveva previsto perfino Mario Vargas Llosa in un suo articolo del 16 gennaio scorso che sarebbe successo. Scriveva allora infatti: “El ojo que llora” (L’occhio che piange), in “un paese dove tutto è possibile, potrebbe essere distrutto da una singolare congiuntura di ignoranza, stupidità e fanatismo”.
E così è stato, il singolare monumento, costruito in memoria delle circa 70 mila vittime del conflitto in Perù negli anni compresi tra il 1980 e il 2000, domenica 23 settembre è stato il bersaglio mirato di un atto vandalico e non privo di inquietanti interrogativi (vista l’estradizione di Fujimori in Perù), da parte di un gruppo armato di circa venti persone, che si sono introdotte nel complesso dell’Alameda della Memoria in Campo di Marte a Lima, minacciando e immobilizzando il custode.
“El Ojo que llora” è una creazione della scultrice olandese, ma residente in Perù da circa 40 anni, Lika Mudal, la quale per commemorare le vittime, ... Continua a leggere...
Son ya 4 meses que desaparecieron Edmundo Reyes Amaya y Gabriel Alberto Cruz Sánchez, los integrantes del EPR (Ejercito Popular Revolucionario) y de ellos desde el 25 de mayo no se conoce su paradero.
Las autoridades méxicanas niegan que los dos sean detenidos en algun penal, sin embargo se vocifera que ellos se encuentran el Campo Militar Número 1 de la Ciudad de México.
Mientras toda America Latina se va progresivamente democratizando y se deja a las espaldas los años terribles de las dictaturas, México parece mirar hacia atrás y la sociedad civil està estremecida por el repetirse de acontecimientos que caracterizaron la “guerra sucia” de los ’70.
Desapariciones, torturas, detenciones arbitrarias, miedo entre la población....
Es del 26 de septiembre la noticia de la desapareción de otra persona en Morelia, Michoacán, como denunciado por la Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos (Limeddh).
Se trata de Francisco Paredes Ruiz, 58 años, ex guerrillero perteneciente al exinto Movimiento Armado Revolucionario (MAR). En 1971 fue condenado por cospiración, asociación delictuosa, portación ilegal de arma prohibida, robo e uso de documentos falsos.
Francisco Paredes Ruiz
Di Edmundo Reyes Amaya e di Gabriel Alberto Cruz Sánchez, i militanti del EPR (Esercito Popolare Rivoluzionario) scomparsi il 25 maggio scorso, non si hanno più notizie ormai da quattro mesi.
Le autorità messicane negano che i due siano detenuti, ma voci sempre più insistenti dicono che siano tenuti prigionieri nel Campo Militar N. 1 di Città del Messico.
Mentre l’America Latina va progressivamente democratizzandosi e si lascia alle spalle gli anni bui delle dittature, il Messico invece sembra guardare al passato e la società civile è scossa dal ripetersi sempre più spesso di fatti che caratterizzarono la “guerra sucia” degli anni ’70.
Sparizioni, torture, arresti arbitrari e la paura tra la popolazione...
E’ del 26 di settembre la notizia della scomparsa di un’altra persona, a Morelia, Michoacán, come ha denunciato la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (Limeddh).
Si tratta di Francisco Paredes Ruiz, 58 anni, ex guerrillero appartenente negli anni ’70 al Movimento Armato Rivoluzionario (MAR). Nel 1971 fu condannato per cospirazione, associazione a delinquere, detenzione illegale di armi, furto e possesso di documenti falsi.
Sara Wasington, 22 anni uccisa e gettata in un lago dal fidanzato.
L’ennesima vittima in Italia della follia omicida di fidanzati e mariti nei confronti delle loro compagne. Sembra di stare nel Messico di Ciudad Juárez, un “femminicidio” costante a tutti gli effetti.
E’ triste dirlo, ma quando vostra figlia vi dirà: “sai mamma, ho conosciuto un ragazzo...” per il suo bene consigliatele di passare prima in Questura per sporgere denuncia cautelativa e lasciare le generalità del futuro....killer...ehm...scusate marito...”
Con tanta tristezza e anche tanta rabbia.
P.S. La Repubblica stamattina a pag. 21 riportava la notizia con questo titolo: Torino, uccisa e getatta nel lago dal fidanzato, sull'edizione online si specifica che l'assasino non è il fidanzatao ma il suo più caro amico che probabilmente l'ha ammazzata perchè voleva stare con lei e lei non voleva...
Ovviamente non cambia il senso del fatto che le donne stanno diventando carne da macello, sia per un marito, che per un fidanzato, per un amico...e come fa ben notare Gennaro Carotenuto, la notizia scivola lentamente verso il fondo, fino alla prossima esecuzione..
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