Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Porque es necesario decir esto:
para acabar con la Cuba socialista
hay que acabar con seis millones de cubanos,
hay que arrasar a Cuba con una guataca inmensa
o echarle encima todas las bombas atómicas y los diablos.
(Jaime Sabines)
Sirvase encontrar aqui anexada una declaración parlamentaria relativa a Colombia, qur firmaron 15 diputados europeos de 4 diferentes grupos políticos, en el marco de la visita al Parlamento europeo de la Senadora colombiana Piedad Cordoba.
DECLARACION PARLAMENTARIA
Por el derecho a la oposición política, el trabajo por la paz, y el respeto de la separación de los poderes en Colombia
Cuatro parlamentarios colombianos de oposición, Piedad Córdoba, Álvaro Leyva, Gloria Inés Ramírez, y Wilson Borja, el periodista Carlos Lozano, y otras personalidades cuyo trabajo a favor del acuerdo humanitario y de la paz es ampliamente reconocido, han sido acusados por el Fiscal General de la Nación de supuestos nexos con las FARC.
También, un delegado suizo, conocido por su papel de buenos oficios, fue acusado públicamente de tener nexos con las FARC cuando hizo unas declaraciones poco placenteras por el Gobierno.
Unos ataques han sido dirigidos igualmente contra la Corte Suprema de Justicia, que ha emitido fallos sobre los lazos entre políticos y paramilitares y sobre los actos de corrupción que permitieron la reelección del Presidente Uribe en el año 2006.
Como diputados europeos, rechazamos estas persecuciones que son obstáculos puestos al proceso de paz. Expresamos nuestra total solidaridad con los parlamentarios, periodistas y las otras personalidades perseguidas por sus opiniones políticas, y reiteramos nuestro apoyo a su labor a favor de una solución pacifica del conflicto colombiano.
Pedimos igualmente que los representantes de la Unión Europea en Colombia insistan ante las autoridades de dicho país para que sea respetado el derecho de hacer oposición, para que se posibilite las gestiones humanitarias, y para que el Gobierno respete la independencia del sistema judicial y acate las decisiones de la Corte Suprema de Justicia.
- Vittorio Agnoletto,
Diputado europeo por Italia, Miembro de la Comisión de Asuntos exteriores del Parlamento europeo ... Continua a leggere...
Di Annalisa (del 10/07/2008 @ 12:24:04, in Perù, linkato 994 volte)
Circa 200 persone in stato di arresto e una cinquantina di feriti, questo il saldo dello sciopero nazionale agrario organizzato dalla Central General de Trabajadores del Perú (il quarto durante la presidenza di Alan García), che nella giornata di ieri ha paralizzato il paese.
Il governo aveva disposto imponenti misure di sicurezza e dispiegato notevoli mezzi dell’esercito per le strade, negli aeroporti e in aree giudicate più a rischio come le centrali idriche ed elettriche.
Una sede governativa è stata data alle fiamme e moltissime strade e vie di comunicazione sono state bloccate, in quella che soprattutto nelle zone interne del paese e sicuramente con minor intensità a Lima, si è dimostrata essere una giornata di protesta a tutto tondo contro Alan García.
Nonostante le fonti governative tentino di sminuire l’esito dell’iniziativa, Mario Huamán segretario generale della CGTP, informa che si è trattato di un successo sia a livello organizzativo che di partecipazione. Da da questa grande occasione di ripudio alla politica neoliberale del presidente Alan García è nato inoltre un impegno importante per il futuro sia sul piano di incontro di istanze diverse che su quello prettamente politico in vista delle prossime elezioni del 2011.
E’ stata annunciata infatti per il prossimo 4 novembre, (giorno in cui ricorre la grande rivolta indigena guidata da Túpac Amaru) la costituzione della Asamblea Nacional de Los Pueblos (Assemblea Nazionale dei Popoli) che avrà l’intento di “promuovere cambiamenti” a livello sociale nel paese e che presenterà un fronte politico elettorale per il prossimo appuntamento del 2011.
L’Assemblea Nazionale dei Popoli sarà formata da due grandi sindacati, da settori organizzati della società civile e da diverse realtà regionali dislocate in tutto il paese. ... Continua a leggere...
Di Annalisa (del 09/07/2008 @ 02:09:50, in Perù, linkato 1259 volte)
I due giorni di sciopero nazionale agrario del 8 e 9 luglio promossi in Perú da varie organizzazioni tra le quali la Confederación General de Trabajadores del Perú (CGTP), la Confederacíon Nacional Agraria (CNA), la Confederación Campesina del Perú (CCP) e la Coordinadora Andina de Organizaciones Indígenas (CAOI) rischiano di paralizzare il paese e di trasformarsi in un momento di rivolta nazionale contro un governo, quello del presidente Alan García. Questo sordo fino a questo momento alle varie voci di protesta che si levavano più o meno isolatamente, si trova ora a fare i conti con un movimento ben organizzato e soprattutto unito. Un movimento contadino e indigeno ben strutturato al quale si sono aggiunti altri settori, come quello dei lavoratori e degli imprenditori dell’attività estrattiva e mineraria, i trasportatori, i lavoratori del settore della pesca. Un movimento oggi forte dell’appoggio internazionale ottenuto anche da varie organizzazioni non governative europee (tra le quali la nostra ASud) soprattutto durante i giorni della Cumbre de los Pueblos, realizzata a Lima tra il 13 e il 16 di maggio di quest’anno, in contrapposizione al vertice istituzionale dei paesi dell’Europa e dell’America Latina e dei Caraibi. Enlazando Alternativas è il nome che è stato dato a questo grande progetto di gemellaggio di intenti e movimenti tra i due continenti.... Continua a leggere...
Los dos días de huelga nacional agraria, 8 y 9 de Julio, en el Perú promovida por diversas organizaciones, entre ellas la Confederación General de Trabajadores del Perú (CGTP), la Confederacíon Nacional Agraria (CNA), la Confederación Campesina del Perú (CCP) y Coordinadora Andina de Organizaciones Indígenas (CAOI) amenazan con paralizar el país y se convierten en un momento de rebelión contra el gobierno del Presidente Alan García. Este se ha mantenido sordo hasta la fecha a las distintas voces de protesta que se levantaban más o menos de forma aislada, y que es ahora –contrariamente- la manifestación de un movimiento bien organizado y, sobre todo, unitario. Un movimiento campesino e indígena bien estructurado al que se añadieron otros sectores, tales como los trabajadores del carbón y la minería, transportistas, trabajadores de la industria pesquera.
Un movimiento que además tiene un fuerte apoyo internacional obtenido por varias organizaciones no gubernamentales europeas (entre las cuales nuestro ASud), especialmente durante los días de la Cumbre de los Pueblos, llevada a cabo en Lima entre el 13 y el 16 de Mayo de este año, en contraposición a la cumbre institucional de los países de Europa y América Latina y el Caribe. Enlazando Alternativas es el nombre que se le dio a este gran proyecto de hermanamiento de intenciones y movimientos entre los dos continentes. ... Continua a leggere...
“Si usted me quema el carro, y después salva a mi papá, yo le agradezco que lo haya salvado, pero sí le digo que se portó como un cerdito al quemar mi carro”.
Juan Carlos Lecompte, esposo di Ingrid Betancourt hablando de Àlvaro Uribe en una entrevista de esos días.
Gli 8 grandi piantando alberelli a Toyako...Shhhhhh... che stanno lavorando per il futuro del pianeta!
I desideri di George W. Bush affidati ad un albero dei desideri di un giardino della località dove si sta tenendo il G8. "Un mondo libero dalla tirannia: quella della fame e dei governanti" e "quello nel quale si compia il desiderio universale di libertà". Restiamo in attesa di istruzioni.
La terribile proposta di Maroni della schedatura dei bambini rom a mezzo impronte digitali, che secondo il ministro dell’Interno sarebbe un’ulteriore garanzia per la tutela dei loro diritti e un mezzo per difenderli dai genitori sfruttatori, mi ha fatto venire in mente che, sempre in materia di tutela della sicurezza dei bambini, la nostra normativa per l’identificazione dei minori è a dir poco ridicola.
Al momento dell’iscrizione di un minore sul passaporto di uno dei genitori, per esempio, gli unici dati del bambino che vengono riportati sono il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita. Senza fotografia. Lo spazio per la foto c’è, ma questa fino ad una certa età non è obbligatoria.
Pertanto immagino che sia possibile e probabile, che un qualsiasi malintenzionato sul cui passaporto sia registrato un figlio e che voglia effettuare un traffico di bambini possa:
- partendo dall’Italia senza figlio (ovviamente), recarsi in un qualsiasi altro paese, prelevare un bambino dello stesso sesso e apparentemente della stessa età di quello registrato sul suo passaporto e farlo entrare come suo figlio, e al ritorno farne ciò che vuole.
- con lo stesso sistema partire dall’Italia con un figlio non suo ma con le stesse caratteristiche di quello registrato sul suo passaporto. E giunto nel paese di destinazione, farne ciò che vuole.
O no? E’ così facile come sembra o spero, mi auguro, che non sia così?
Ho fatto presente questo una volta a un addetto ai controlli documenti di Fiumicino che mi ha detto: “signora, lei ha ragione, non faccio io le leggi, ma se vuole può mettere le foto dei suoi figli sul passaporto...”.
Certo, solo che io non ho nessuna intenzione di vendere i miei figli, né qualsiasi altro bambino.
Siccome la manifestazione è anche contro i provvedimenti sulle intercettazioni promossi dal governo Berlusconi e siccome sono settimane che leggo che editori e giornalisti sono sul “piede di guerra”, mi piacerebbe sapere chi tra questi (editori e giornalisti) ha aderito e parteciperà domani alla manifestazione.
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