Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Motivos para una renuncia y la construcción de la Nueva Colombia
La caída del régimen narco-paramilitar es inminente. Motivos hay suficientes. Es necesario adelantar todo lo necesario para un Nuevo Gobierno de Reconstrucción y Reconciliación Nacional que nos enrumbe hacia la Nueva Colombia.
El régimen narco-paramilitar de Álvaro Uribe Vélez ha colapsado. Sus prácticas fraudulentas y mafiosas lo han llevado hasta allá. Este llamamiento es a todas las fuerzas democráticas de Colombia para construir un nuevo país.
MOTIVOS
El narco-paramilitar presidente Uribe Vélez debe renunciar porque:
1- Su elección en el año 2006 estuvo sustentado en un acto ilegal, fraudulento, con la práctica del delito de co-hecho como ya no sólo es conocido por toda Colombia sino está legalmente comprobado por la Corte Suprema de Justicia.
2- Su elección del 2002 fue realizado bajo las condiciones de un fraude instrumentado en la Registraduría Nacional del Estado Civil y en las armas de los narco-paramilitares, hecho estos que se repitieron también en las elecciones del 2006. En ambos casos, Jorge Aurelio Noguera Cotes fue el instrumentador del ilícito.
3- Sus dos elecciones -2002 y 2006- estuvieron sustentados en los votos de los narco-para-congresistas uribistas. En el 2006 fue elegido por los votos fraudulentos de los narco-para-políticos y los 35 parlamentarios presos le significaron más de 1’300.000 votos. ... Continua a leggere...
la foto è stata scattata a Firenze durante i cortei che si dirigevano al festival alle Cascine
“Il Festival nazionale de “L’Unità” per il 1975 si è svolto a Firenze, alle Cascine, dal 30 agosto al 14 settembre. Un programma fitto ogni giorno di spettacoli, proiezioni, concerti e dibattiti, un susseguirsi di avvenimenti culturali che ha coinvolto tutta la città. La giornata conclusiva si è aperta con una grande manifestazione alla quale hanno preso parte un milione di persone: due interminabili cortei si sono mossi contemporaneamente da Piazza della Libertà e da Porta Romana per confluire, dopo aver attraversato il centro della città, sul viale delle Cascine, davanti al palco del Comitato centrale e delle delegazioni ospiti. Un milione di persone giunte in gran parte da tutta Italia con treni speciali, centinaia e centinaia di pullman, carovane di auto.”
(Tratto da ALMANACCO PCI ’76)
Liberata Ingrid Betancort e con lei altri 14 ostaggi con un blitz delle forze armate colombiane. Lo ha annunciato il ministro della difesa Juan Manuel Santos. Leggi Ansa.
E’ la grande notizia. Forse la notizia più attesa degli ultimi tempi.
Quella che dall’Europa all’America da tempo avremmo voluto ricevere. Ingrid Betancourt, 46 anni, di cui gli ultimi sei trascorsi nella foresta nelle mani della guerriglia colombiana delle FARC è stata liberata insieme a tre cittadini americani (tre “contractors” accusati dalla guerriglia di essere al soldo della Cia) e a 11 colombiani membri dell’Esercito e della Polizia.
Le ultime notizie che avevamo di lei, pochi mesi fa, la davano quasi in fin di vita. Probabilmente le sue condizioni non erano così gravi, certo è che le sue immagini e le sue parole giunte fino a noi sotto forma di una missiva riservata inviata alla madre e poi invece fatta circolare su tutti i giornali e pubblicata anche sotto forma di libro, testimoniavano di una donna visibilmente provata nel fisico e nell’animo da anni di prigionia in condizioni difficili.
Si è già ricongiunta ai suoi familiari, ai figli, al marito, alla madre e alla sorella, che con fiducia e speranza ammirevoli le sono stati vicini in tutto questo tempo, che hanno sempre parlato in nome e per conto di Ingrid, madre, sorella, figlia e moglie, ma anche in nome e per conto di tutti gli altri ostaggi, spesso dimenticati dai media, e in nome e per conto di un popolo, quello colombiano che non merita di vivere un conflitto così lungo e violento sulla propria pelle. Familiari che pur nella tragedia della situazione, anche in momenti particolarmente drammatici, hanno sempre dovuto con dignità e umiltà mediare tra le intemperanze ... Continua a leggere...
Siccome la manifestazione è anche contro i provvedimenti sulle intercettazioni promossi dal governo Berlusconi e siccome sono settimane che leggo che editori e giornalisti sono sul “piede di guerra”, mi piacerebbe sapere chi tra questi (editori e giornalisti) ha aderito e parteciperà domani alla manifestazione.
La terribile proposta di Maroni della schedatura dei bambini rom a mezzo impronte digitali, che secondo il ministro dell’Interno sarebbe un’ulteriore garanzia per la tutela dei loro diritti e un mezzo per difenderli dai genitori sfruttatori, mi ha fatto venire in mente che, sempre in materia di tutela della sicurezza dei bambini, la nostra normativa per l’identificazione dei minori è a dir poco ridicola.
Al momento dell’iscrizione di un minore sul passaporto di uno dei genitori, per esempio, gli unici dati del bambino che vengono riportati sono il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita. Senza fotografia. Lo spazio per la foto c’è, ma questa fino ad una certa età non è obbligatoria.
Pertanto immagino che sia possibile e probabile, che un qualsiasi malintenzionato sul cui passaporto sia registrato un figlio e che voglia effettuare un traffico di bambini possa:
- partendo dall’Italia senza figlio (ovviamente), recarsi in un qualsiasi altro paese, prelevare un bambino dello stesso sesso e apparentemente della stessa età di quello registrato sul suo passaporto e farlo entrare come suo figlio, e al ritorno farne ciò che vuole.
- con lo stesso sistema partire dall’Italia con un figlio non suo ma con le stesse caratteristiche di quello registrato sul suo passaporto. E giunto nel paese di destinazione, farne ciò che vuole.
O no? E’ così facile come sembra o spero, mi auguro, che non sia così?
Ho fatto presente questo una volta a un addetto ai controlli documenti di Fiumicino che mi ha detto: “signora, lei ha ragione, non faccio io le leggi, ma se vuole può mettere le foto dei suoi figli sul passaporto...”.
Certo, solo che io non ho nessuna intenzione di vendere i miei figli, né qualsiasi altro bambino.
I desideri di George W. Bush affidati ad un albero dei desideri di un giardino della località dove si sta tenendo il G8. "Un mondo libero dalla tirannia: quella della fame e dei governanti" e "quello nel quale si compia il desiderio universale di libertà". Restiamo in attesa di istruzioni.
Gli 8 grandi piantando alberelli a Toyako...Shhhhhh... che stanno lavorando per il futuro del pianeta!
“Si usted me quema el carro, y después salva a mi papá, yo le agradezco que lo haya salvado, pero sí le digo que se portó como un cerdito al quemar mi carro”.
Juan Carlos Lecompte, esposo di Ingrid Betancourt hablando de Àlvaro Uribe en una entrevista de esos días.
Los dos días de huelga nacional agraria, 8 y 9 de Julio, en el Perú promovida por diversas organizaciones, entre ellas la Confederación General de Trabajadores del Perú (CGTP), la Confederacíon Nacional Agraria (CNA), la Confederación Campesina del Perú (CCP) y Coordinadora Andina de Organizaciones Indígenas (CAOI) amenazan con paralizar el país y se convierten en un momento de rebelión contra el gobierno del Presidente Alan García. Este se ha mantenido sordo hasta la fecha a las distintas voces de protesta que se levantaban más o menos de forma aislada, y que es ahora –contrariamente- la manifestación de un movimiento bien organizado y, sobre todo, unitario. Un movimiento campesino e indígena bien estructurado al que se añadieron otros sectores, tales como los trabajadores del carbón y la minería, transportistas, trabajadores de la industria pesquera.
Un movimiento que además tiene un fuerte apoyo internacional obtenido por varias organizaciones no gubernamentales europeas (entre las cuales nuestro ASud), especialmente durante los días de la Cumbre de los Pueblos, llevada a cabo en Lima entre el 13 y el 16 de Mayo de este año, en contraposición a la cumbre institucional de los países de Europa y América Latina y el Caribe. Enlazando Alternativas es el nombre que se le dio a este gran proyecto de hermanamiento de intenciones y movimientos entre los dos continentes. ... Continua a leggere...
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