Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
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Testimonianze di incidenti sul lavoro, tratte dal film documentario di Daniele Segre "Morire di lavoro". Ogni giorno in italia muoiono 4 persone, altre migliaia rimangono lese da incidenti sui luoghi di lavoro. Le vedove e gli orfani sono quasi sempre dimenticati. Le loro testimonianze servono a non dimenticare una piaga che affligge il nostro paese.
Da assoluta ignorante in materia c'è una domanda che mi sto ponendo in queste ore: perchè se si sa (e credo che l'evenienza oggi sia abbastanza prevedibile) che durante il volo si incontrerà una forte turbolenza, si lascia partire lo stesso un volo? E se invece il pilota viene informato a volo iniziato, perchè non può decidere di tornare indietro o dirottare l'aereo ad altra destinazione più sicura? Giro le domande, forse ingenue, ai più esperti fra voi...
Pensavo che sarebbe interessante riuscire a tradurre in italiano e mettere on line i rapporti sulla Colombia delle maggiori organizzazioni di difesa dei diritti umani.
Sono disponibili infatti soltanto in inglese e in spagnolo.
In questo modo la situazione in Colombia sarebbe veramente a portata di tutti.
Potrei creare una sezione apposita in questo sito (che tra l’altro gode di buona visibilità sui motori di ricerca) e chiunque altro potrebbe pubblicare dove e come vuole.
Purtroppo io non ho moltissimo tempo e generalmente sono rapporti molto lunghi, quindi se qualcuno volenteroso fosse disponibile ad organizzarsi in un “lavoro di squadra”, credo che possa venirne fuori una bella cosa e ben fatta.... Continua a leggere...
Jaime Rodriguez, un colombiano che vive in Italia da anni ha lasciato in questi giorni un lungo commento sul sito, raccontando la sua esperienza e la sua vita. E' una testimonianza educata e gentile e che merita rispetto, anche se tuttavia rappresenta per così dire, quella che è la versione filogovernativa della realtà colombiana. Perfino nel tentativo di dare la colpa ai "vicini stati latinoamericani" (leggi Venezuela) della distorsione con cui noi europei ci occupiamo della Colombia. La sua lettera mi ha ricordato la conversazione avuta tempo fa con l'ambasciatore colombiano a Roma Sabas Pretelt de la Vega. Sembra che certi discorsi vadano secondo binari stabiliti e rigidi copioni. Tuttavia non è sempre così semplice e la realtà è mutevole e diversa. So bene che non è facile per nessuno e che ognuno ha le proprie ragioni, che anni di guerra civile hanno portato all'imbarbarimento del conflitto, che è facile far passare delinquenza comune per guerriglia, così come è stato facile per i militari dell'esercito far passare giovani innocenti per “pericolosi terroristi”, ucciderli e mettergli addosso una mimetica con il distintivo delle FARC, ma non sono sicura che il popolo voglia per una terza volta Uribe come dice il nostro amico, non sono sicura che il presidente colombiano abbia l'intero consenso nazionale. Piuttosto bisogna sempre scegliere da che parte stare...
Questa è la risposta che ho scritto ieri sera a Jaime e di seguito c'è il suo commento, tanto per riflettere e discuterne, nessuno di noi pretende di avere la palla di vetro o l'elisir della saggezza...
Caro Jaime, ti ringrazio per l’attenzione e per la sincerità e la delicatezza con la quale mi hai raccontato alcune cose della tua vita.
Non ho motivo per dubitare di quanto tu racconti. Tuttavia permettimi di dirti che le storie che giungono dalla Colombia, anche da quello stesso popolo che tu giustamente chiami in causa, sono molto diverse.
So di persone che se ne sono dovute andare perchè minacciate e costantemente in pericolo di vita per il loro lavoro e per il loro impegno.
So di tanti sfollati che hanno dovuto lasciare le loro terre perchè semplicemente gli sono state sottratte dai paramilitari.
Ho conosciuto Aida Quilcué , leader del CRIC, in Italia poche settimane dopo che l’esercito gli ha ammazzato a bruciapelo il marito. ... Continua a leggere...
Licenziamento De Angelis: 8 giugno 2009, ore 10,30, a Roma. Presidio di solidarietà alla prima udienza.
L’8 giugno tutti a Roma davanti al Tribunale !
Viale Giulio Cesare, 54 (metro A, fermata Lepanto) Aula 101, primo piano, giudice Conte
Il prossimo 8 giugno si terrà pressoil Tribunale di Roma la prima udienza del ricorso contro il licenziamento di Dante De Angelis, macchinista Fs e Rappresentante dei Lavoratori alla Sicurezza.
Dante è stato licenziato il giorno di ferragosto per aver segnalato, come delegato alla sicurezza, “problemi” ai treni Eurostar. Da allora ci sono stati diversi altri incidenti, altri due Etr si sono spezzati, 6 lavoratori sono morti sui binari, 2 viaggiatori uccisi e 4 orribilmente mutilati dalle porte Killer.
L’attacco frontale ai diritti sindacali e alle libertà fondamentali iniziate con il licenziamento, stanno proseguendo con l’intimidazione nei confronti di altri RLS attivi e di centinaia di lavoratori.
Il disegno aziendale di un ulteriore massiccio ridimensionamento del numero dei ferrovieri, l’introduzione del macchinista solo alla guida dei treni, l’attacco alle condizioni di lavoro e all’intero servizio ferroviario, in particolare ai pendolari e al trasporto merci, aprono inquietanti scenari per chi potrebbe essere espulso, per quelli che rimarranno e per tutti i viaggiatori.
La lotta per il reintegro di Dante riguarda tutti i ferrovieri, i lavoratori, i pendolari e i cittadini. La mobilitazione per il reintegro di Dante è una battaglia di civiltà.
Per questo invitiamo tutti, ferrovieri, pendolari, lavoratori e cittadini ad essere presenti:
8 GIUGNO ‘09, ORE 10.30
UDIENZA AL TRIBUNALE DI ROMA
Viale Giulio Cesare 54 (metro A, fermata Lepanto)Aula 101, primo piano, giudice Conte
Per i ferrovieri e chiunque voglia: appuntamento al binario 1 della Stazione Termini alle ore 9.30
03 giugno 2009 Assemblea Nazionale Ferrovieri
L’ esecuzione di Ken Saro Wiwa, poeta e attivista per la difesa dei diritti umani, e di altri otto militanti del Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni (Mosop), da lui fondato nel 1990, avvenuta per mano di un gruppo di paramilitari il 10 novembre 1995, fu decisa dal regime dittatoriale nigeriano di Sani Abacha per reprimere la battaglia che il leader ambientalista da tempo stava portando avanti contro lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e in difesa del popolo Ogoni.
Da Ogoniland, il territorio del Delta del Niger dove questi vivono e dove sorgevano gli impianti della multinazionale anglo-olandese Shell, in 30 anni sono stati estratti 30 miliardi di dollari di petrolio, senza che gli abitanti di quella zona ne traessero alcun beneficio. Anzi,quella zona ha subito nel tempo una devastazione ambientale spaventosa e permanente, restandone definitivamente compromessa, tanto che il Delta del Niger è una delle aree più inquinate del mondo.
La Shell inoltre, per difendere le proprie attività estrattive e il proprio personale presente nella zona, negli anni scorsi ha finanziato ed armato gruppi di paramilitari, nonché la stessa polizia nigeriana, come hanno ammesso anche alcuni suoi funzionari.
Il governo nigeriano, finanziato economicamente e militarmente dalla multinazionale del petrolio ha commesso contro il popolo Ogoni numerose e documentate violazioni dei diritti umani: dalle detenzioni arbitrarie, alle torture, ... Continua a leggere...
Breve riepilogo dei più recenti incidenti: Negli ultimi due mesi si sono verificati 8 infortuni a viaggiatori segnalati dal solo Personale di Bologna su convogli di categoria Eurostar (etr 463), Eurostarcity, Ic, Icplus, Espresso, senza contare, quindi, le decine di casi che ogni settimana funestano la circolazione ferroviaria nel Paese con esiti anche mortali o con lesioni gravissime. Il 19 marzo 2009 Anna Tagliente è morta a Lecce schiacciata dal treno per essere rimasta intrappolata da una porta dell'Eurostarcity, Il 28 febbraio a Roma Tiburtina Enrico Checchi ha perso le gambe, il 24 settembre Giuseppina Tagliente ha perso la vita a Fasano (BS), stritolata dal treno per essere rimasta intrappolata in una porta del treno Eurostarciy, il 26 aprile nella stazione di Latina, Letizia Ranaldi, di 20 anni ha subito l'amputazione del braccio destro dopo. perse le gambe in un incidente identico. La signora Rosa Garibaldi, ha perso le gambe per essere rimasta intrappolata da una porta del treno su cui stava salendo, sempre nella stazione di Bologna, otto giorni prima di Antonio Di Luccio . A Genova, il 24 aprile 2007, la capotreno, Maria Nanni, è rimasta intrappolata da una porta ed è stata trascinata per 80 metri prima che venisse dato l’allarme. Nel corso del 2007 altri 4 viaggiatori sono morti a causa delle porte dei treni.
Di Annalisa (del 06/06/2009 @ 13:59:04, in Lavoro, linkato 1007 volte)
Ricevo da Marco Bazzoni - Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e pubblico volentieri (AM):
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PER L'AMPUTAZIONE DELLE GAMBE DEL CAPOTRENO ANTONIO DI LUCCIO NON E' COLPA DI NESSUNO
PER IL GIUDICE "IL FATTO NON SUSSISTE":
ASSOLTO VINCENZO SACCA'
Roma, 5 GIUGNO 2009 - Il Tribunale di Piacenza ha assolto oggi, perché il fatto non sussite, Vincenzo Saccà, già dirigente di Trenitalia, imputato per il grave infortunio in cui il nostro compagno di lavoro, Antonio di Luccio, ha perso le gambe durante le mansioni di capotreno il 9 marzo 2006 nella stazione di Bologna.
Il giudice, Monica Fagnoni ha accolto la richiesta del Pm, Monica Vercesi per l'assoluzione di Saccà, il quale all'epoca dei fatti ricopriva, per delega, l'incarico di datore di lavoro, responsabile per la sicurezza dei dipendenti.
Temiamo che sentenze di questo tipo aprano la strada ad una deresponsabilizzazione totale dei dirigenti sui temi della sicurezza con la formula "errore umano" delle stesse vittime e la riteniamo, così come quella pronunciata a Bologna per il disastro di Crevalcore, profondamente ingiusta poiché ignora un punto fermo posto alla base della cultura giuridica del nostro Paese: l'obbligo per le imprese, di adottare tutti i mezzi possibili per garantire la massima sicurezza di chi lavora, e in questo caso anche di chi viaggia. ... Continua a leggere...
Di Annalisa (del 06/06/2009 @ 14:31:18, in Lavoro, linkato 1261 volte)
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