Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
"
un urlo selvaggio
denso
...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta
la forza delle ferite
di un amore a brandelli
contro queste ore
di padroni affamati di sangue
di retate
contro le sbarre pesanti dell'emarginazione
contro le foreste di un dolore
e una solitudine senza fine.
Di Annalisa (del 11/06/2010 @ 00:43:58, in Messico, linkato 653 volte)
Il 1 giugno, nel corso della protesta mensile dell'Associazione dei Genitori e Familiari delle Vittime di Sucumbíos, alla quale era presente come sempre anche la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani (LIMEDDH) un uomo con evidente accento colombiano ha aggredito i manifestanti, tirando via lo striscione e poi è entrato in ambasciata protetto dalle forze dell'ordine. Il dr. Adrián Ramírez, con il megafono ha chiesto, inutilmente, più volte che venisse identificato e poi che venissero forniti chiarimenti sull'accaduto.
Di Annalisa (del 09/06/2010 @ 15:08:30, in In Italia, linkato 1064 volte)
Morte di un anarchico
di Michele Fumagallo
su il manifesto del 05/06/201
Ci sono vite che sembrano destinate a portare sulle spalle il dolore del mondo e altre che sembrano destinate a procurare un dolore indicibile. Dentro questa forbice si è svolta l'avventura umana di Francesco Mastrogiovanni, maestro elementare, morto in circostanze assurde (nel senso di assurdamente brutali, come documentiamo con le foto a lato) l'anno scorso nel padiglione adibito alle cure psichiatriche dell'ospedale di Vallo della Lucania, cittadina del Cilento. Una morte decisa nello spazio di 4 lunghissimi giorni di agonia e vera e propria tortura, per cui adesso dovranno comparire nel tribunale di Vallo della Lucania (la prima udienza del processo è fissata per il 28 giugno prossimo) 18 imputati, 7 medici e 11 infermieri, accusati tutti di sequestro di persona e morte derivata da altri delitti (la contenzione forzata), mentre per i medici vi è anche l'accusa di falso ideologico nell'alterazione della cartella clinica. E davvero la storia di Francesco, a partire dalle foto che lo vedono sul letto di contenzione prima di morire, è uno di quei racconti che si farebbe bene a narrare sempre ai bambini con cui lui aveva vissuto. Sempre, a ricordo di quanto può essere triste la vita degli uomini quando si distaccano dagli altri uomini e rendono emarginata la vita di chi non si adagia all'egoismo dominante. Una vita "normale" che Francesco non poteva vivere, perché altra era la sua natura e la sua storia. Una scelta a favore degli ultimi, che gli aveva fatto abbracciare in gioventù (ma come è curioso parlare di gioventù per una persona che è morta, anzi uccisa, quando era ancora nel pieno della maturità, a soli 58 anni) l'idea anarchica, che per lui era più un modo di vivere che un'ideologia, per cui aveva anche pagato dei prezzi molto salati e sofferto ingiustizie e umiliazioni che non lo avrebbero più abbandonato. Una sofferenza accresciuta, tra l'altro, dal fatto che...
Di Annalisa (del 07/06/2010 @ 23:09:39, in Messico, linkato 798 volte)
MESSICO Appello alla solidarietà
Parte oggi la Carovana di solidarietà “Bety Cariño e Jyri Jaakkola” che ha come obiettivo portare aiuti umanitari nel municipio autonomo di San Juan Copala, nel sud del Messico, nello stato di Oaxaca nelle giornate del 7, 8 e 9 giugno.
La Carovana, che trasporta cibo e medicinali, testimonia la gravissima situazione di violenza che vive la regione insieme alla drammatica condizione sofferta dal municipio di San Juan Copala, assediato e circondato da gruppi paramilitari che impediscono qualsiasi accesso alla comunità.
Questi gruppi sono stati i responsabili della tragica morte di Bety Cariño, attivista dei diritti umani e Jyri Jaakkola, osservatore internazionale, lo scorso 27 di aprile, quando una precedente carovana che trasportava aiuti umanitari fu attaccata proprio da paramilitari vicini al partito del governatore dello Stato, Ulises Ruiz Ortiz. Gli stessi gruppi paramilitari si sono macchiati di altre due omicidi politici qualche settimana più tardi, quando il 20 maggio hanno assassinato il principale leader del municipio di San Juan COpala, Alejandro Ramirez e la sua sposa, Cleriberta Castro.
Le famiglie che vivono nel municipio sono 700 ed a causa dell’embargo imposto dai paramilitari sono ormai stremate e privi di medicinali e cibo. La Carovana “Bety Cariño e Jyri Jaakkola” vuole proprio evitare il verificarsi di una tragedia umanitaria di cui il governo Calderon, oltre che dello Stato di Oaxaca, sarebbero direttamente responsabili.
Il governatore, esponente del partito della destra messicana PRI, è già tristemente conosciuto per le brutali repressioni e violazioni dei diritti umani messe in atto in passato contro le comunità indigene e contadine impegnate nella difesa dei beni comuni e della loro sovranità.
Denunciamo dunque le continue aggressioni contro le comunità indigene e contadine del municipio autonomo San Juan Copala e dello Stato di Oaxaca.
Invitiamo la società civile italiana:
* a sostenere la Carovana di Solidarietà “Bety Cariño e Jyri Jaakkola”
* a fare pressioni sull’Ambasciata messicana, ADERENDO ALLA LETTERA che darà consegnata mercoledì prossimo 9 giugno all'Ambasciatore del Messico in Italia denunciano la situazione di violazione dei Diritti Umani in messico e chiedendo che cessino immediatamente le violenze contro le comunità e gli attivisti per la giustizia sociale ed ambientale, si interrompa l’accerchiamento dei paramilitari contro il municipio autonomo San Juan Copala e vengano individuati i responsabili degli omicidi politici di Bety Cariño, Jyri Jaakkola, Alehandro Ramirez e Cleriberta Castro.
Le associazioni e organizzazioni che intandano aderire possono scrivere entro le ore 12.00 di mercoledì 9 /06 una mail con oggetto "APPELLO MESSICO a:
Per quanto volessero seguire direttamente quanto avverrà in questi giorni, Radio Planton trasmetterà informazioni continue dalle 11 di mattina alle 5 del pomeriggio, ora messicana
Il coordinamento nazionale per la Conferenza Mondiale delle Donne – Caracas 2011 sostiene la rivolta di Joy
Joy è la donna nigeriana che – nell’agosto del 2009 – ha denunciato un tentativo di stupro compiuto da Vittorio Addesso, ispettore capo del Cie di Via Corelli, a Milano, dove allora si trovava rinchiusa. In quell’occasione fu aiutata da una compagna di reclusione, Hellen, come lei vittima della “tratta”.
Dopo le proteste scoppiate nel Cie contro “il pacchetto sicurezza” di Maroni, le due donne vennero portate in carcere insieme ad altre migranti. Al processo denunciarono di esser state spogliate e picchiate dagli uomini di Addesso, il quale avrebbe preteso “prestazioni sessuali gratuite”. In tribunale, però, non vennero credute: la giudice decise di denunciarle per calunnia e di condannarle a sei mesi per le rivolte.
Dopo essere stata a San Vittore, poi nel carcere di Como, ora Joy ed Hellen sono di nuovo in un Cie, a Modena, in attesa dell’espulsione in Nigeria: ovvero di una probabile condanna a morte per aver cercato di fuggire alla “tratta”. Per questo, Joy ha tentato il suicidio.
“La polizia stupra nei Cie” è stato lo slogan ripetuto nelle manifestazioni di solidarietà a Joy ed Hellen. La polizia stupra nei Cie, aggiungendo al già nutrito repertorio di metodi repressivi quello “classico”riservato alle donne. Niente di nuovo sotto il sole. Carceri e tribunali – strumenti cardine del dominio di classe – non offrono speranze di riscatto per gli oppressi.
La libertà di Joy ed Hellen, la nostra libertà, si ottiene con la lotta. Rompiamo le gabbie. Chiudiamo i Cie, luoghi di detenzione e di tortura. Il governo vuole costruirne altri vicino agli aeroporti. Impediamolo.
Impediamo le deportazioni. Libertà per Joy ed Hellen. No allo stato di polizia.
Martedì 8 giugno alle 14,30, tutte davanti al tribunale di Milano, dove avrà luogo il cosiddetto “incidente probatorio” e il confronto tra Addesso, Joy ed Hellen.
NOI NON SIAMO COMPLICI LOTTIAMO UNITE Coordinamento nazionale per la Conferenza Mondiale delle Donne – Caracas 2011 conferenzadonne@libero.it http://conferenzamondialedonne.wordpress.com/
Di Annalisa (del 06/06/2010 @ 01:37:08, in Messico, linkato 731 volte)
I maestri in Messico cercano di aprire il portone settecentesco del Ministero dell' Istruzione nel corso di una protesta per i salari troppo bassi. Volevano consegnare una lettera e non erano stati ricevuti. Così sono passati ai fatti. Sono stati anche denunciati per aver provocato danni al portone, antico di trecento anni. ...
Di Annalisa (del 30/05/2010 @ 18:30:55, in Honduras, linkato 1025 volte)
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L'Honduras è sempre stato un paese affetto da “instabilità cronica” e l'ultimo colpo di Stato del giugno 2009 che ha deposto il presidente legittimo Manuel "Mel" Manuel "Mel" Zelaya ne è la prova.
Dal 1936 e per lunghi 16 anni il paese visse sotto la dittatura del generale Tiburcio Carías Andino, già fondatore del Partido Nacional. 16 lunghi anni caratterizzati da uccisioni politiche, sparizioni forzate, torture e arresti indiscriminati.
La famiglia dell’attuale Cardinale di Tegucigalpa, ...
Di Annalisa (del 30/05/2010 @ 11:57:22, in Cuba, linkato 1228 volte)
Por CUBA
Sin discutir la buena fe de los intelectuales Italianos que recientemente se han posicionado públicamente contra el gobierno Cubano, después de la trágica muerte en la cárcel de Orlando Tamayo Zapata, hablando - aunque siempre basándose en información proviniendo de los Estados Unidos - "de prisioneros políticos y de consciencia" en las cárceles de Cuba, nosotros quisiéramos recordar a la opinión publica italiana, subyugada por una prensa "independiente" desde siempre enemiga de la revolución castrista, revolución esta que sigue siendo un punto de referencia y una fuerte inspiración para todas las fuerzas políticas siempre más numerosas, y no solo en America Latina, que luchan por un mundo sin explotación, sin guerra y sin violencia.
La muerte de Zapata, que el gobierno Cubano ha públicamente recordado con dolor y sentimiento de solidariedad, mientras que todavía se espera que el gobierno italiano haga un gesto similar por la muerte de Stefano Chucchi y del suicidio de decenas de encarcelados en nuestras muy democráticas prisiones, ha servido de ocasión para una campaña de desvergonzada difamación "democrática" de la revolución cubana. No importa que Zapata fuera detenido por varios crímenes y que solo recientemente intentara dar a la propia protesta carcelaria una precisa connotación política (incluida la petición de disponer de una cocina y de un teléfono privado en la celda)....
Di Annalisa (del 29/05/2010 @ 19:11:58, in Honduras, linkato 1350 volte)
padre Andrès Tamayo
Questa è la risposta che mi ha inviato il Dr. Romeo Enzo, capo redattore esteri del TG 2 alla mia mail in cui comunicavo la mia (e vostra) indignazione per l’organizzazione dell’evento in cui era ospite il Mons. Maradiaga:
Cara Signora, Non ci conosciamo ma mi permetta di dirLe che Lei sta gratuitamente rovesciando un cumulo di fango su una persona che da' la vita per il suo popolo, specie per i più poveri. Il cardinale Rodriguez Maradiaga e' un globe trotter della carita', uno che si e' impegnato come pochi per ottenere la cancellazione del debito che pesa sui cosiddetti paesi in via di sviluppo, a cominciare dall'Honduras. Evidentemente, gentile Signora, le sue informazioni sono del tutto inesatte e farebbe bene a spegnere la sua (incomprensibile) acredine verso una personalita' di cui tutta l'America Latina dovrebbe andare orgogliosa. Saluti. Enzo Romeo
Ora è ovvio che il Dr. Romeo è libero di presenziare a tutti gli eventi nel modo che ritiene più opportuno,è anche ovvio però che i cittadini si domandino se è compatibile o meno la sua presenza in qualità di giornalista della RAI (servizio pubblico) in un incontro , dove non si parla tra l’altro nemmeno di politica e nemmeno di temi legati alla sua professione, e dove è prevista la presenza di un cardinale considerato dall’opinione pubblica di mezzo mondo come sostenitore di un colpo di Stato....
Anarchici, squatter, centri sociali... Per la questura sono un network itinerante del disordine e della violenza, per chi non ha niente e resta ai margini della società perbene, sono una sponda corsara e generosa, armata solo del proprio sarcasmo.
Venerdì, 14 maggio, verso le 4 del pomeriggio. Fra i pellegrini diretti al Duomo per l'ostensione della Sindone, molti nasi rivolti verso il cielo indicano un evento inaspettato: sulle Porte palatine, un gruppo di anarchici ha issato uno striscione che dice «Liberi tutti». Poco dopo, alcuni ragazzi verranno placcati da agenti in borghese, gettati a terra e ammanettati, alla fermata del tram. In serata, si saprà che due di loro sono stati arrestati con l'accusa di resistenza e lesioni. Uno verrà rilasciato sabato sera, prima ancora dell'udienza di convalida, l'altro invece domenica scorsa.
Per consentire la visione del sacro lenzuolo che, secondo la tradizione cattolica, ha avvolto il viso di Gesù Cristo (circa cinque minuti di sosta davanti alla teca che lo conserva), il prefetto di Torino, Paolo Padoin, ha ottenuto altri 200 uomini in più, arrivati da tutta Italia....