Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
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un urlo selvaggio
denso
...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta
la forza delle ferite
di un amore a brandelli
contro queste ore
di padroni affamati di sangue
di retate
contro le sbarre pesanti dell'emarginazione
contro le foreste di un dolore
e una solitudine senza fine.
E LO STATO DIVENNE IL VERO TERRORISTA Colombia DEI FANTASMI
di Guido Piccoli
Fonte: Il Manifesto Scoppia lo scandalo dei «falsi positivi»: l'esercito uccide innocenti e li veste da guerriglieri. Per soldi, mostrine, licenze. Rimossi 27 ufficiali. Ma il capo, il generale Montoya, viene promosso ambasciatore Quando si parla di terrorismo in Colombia si è indotti a pensare alla guerriglia, anzi alla «narcoguerriglia, com'è definita dalla gran parte della stampa. Paragonati non solo ai gruppi paramilitari ma anche all'esercito, però, i ribelli appaiono degli angioletti. Anche quelli delle Farc, nonostante i crimini e i frequenti «errori» nelle loro attività (che vanno dai sequestri di civili agli omicidi di persone non combattenti, per arrivare all'uso delle mine antipersona e delle bombole a gas trasformate artigianalmente in ordigni). Non si tratta di assolvere il male col peggio, ma di raccontare la realtà per quella che è, squarciando il velo di falsità e ipocrisia che nasconde il maggiore protagonista del terrorismo nel paese: cioè lo stato, con gli agenti legali e quelli clandestini. ...
«Denaro, licenze e premi: così una direttiva metteva un prezzo ai morti» Ivan Cepeda e Liliana Uribe, attivisti contro i «falsi positivi»: un documento del 2005 indica il valore di ogni uomo eliminato. Iván Cepeda, portavoce del Movimento delle vittime di crimini di stato (Movice), è stato tra gli organizzatori delle manifestazioni in favore delle vittime dei falsos positivos del 6 di marzo, che ha visto la partecipazione dei familiari di circa 200 ragazzi assassinati provenienti da 15 regioni del paese. Cosa chiedete con questa manifestazione? La creazione di un gruppo speciale d'investigatori, che si dedichi esclusivamente alla ricerca dei responsabili delle 1400 esecuzioni commesse in Colombia durante il governo Uribe. Fino ad ora le indagini non sono andate avanti, perchè affidate alla giustizia penale militare, ignorando le raccomandazioni dell'Onu. In alcune regioni sono a carico di magistrati designati dall'ex fiscal Camilo Osorio (già ambasciatore in Italia e attuale ambasciatore in Messico): è molto probabile che facciano parte dell'apparato paramilitare. Molte famiglie non hanno ancora potuto riavere i cadaveri dei propri cari. Il ministro della difesa Santos considera quello dei «falsos positivos» un caso chiuso affermando che da ottobre, da quando sono stati allontanati i 27 militari, non si siano verificati nuovi omicidi. È vero? Mente. Continuiamo a registrare casi con modalità molto simili. Santos è il responsabile politico di questa catena di esecuzioni e ne chiediamo la destituzione immediata. E il generale Montoya? Durante il suo periodo alla guida dell'esercito sono aumentati in modo significativo gli omicidi di civili. ...
La denuncia scioccante viene dal quotidiano israeliano Haaretz. Ai soldati israeliani piace andare in giro con magliette che superano i classici simbolismi del militarismo per addentrarsi nella guerra del futuro, quella asimmetrica nella quale il protagonista è il cecchino onnipotente con la testa vuota che ammazza civili, meglio se donne e bambini.
E questo si riflette nella moda, nell’abbigliamento dei soldati di Tsahal. Sembra vadano a ruba le magliette con disegni di bambini presi nel mirino, oppure madri piangenti sulle tombe dei figli oppure t-shirt come quella nella foto che mostra una donna palestinese incinta e lo slogan: “con un tiro due piccioni”.
Tutte le scritte sono per “uomini veri”, notevole per un esercito che fa dell’integrazione delle ragazze motivo d’immagine. I riferimenti sessuali, perfino allo stupro, sono continui come sono continui quelli alla maternità “piangeranno, piangeranno”. A una maglietta che mostra un bimbo ammazzato si accompagna un “era meglio se usavano il preservativo”. A quella con un bambino palestinese nel mirino si accompagna un “non importa quando si comincia, dobbiamo farla finita con loro” che suona in italiano come “meglio ammazzarli da piccoli”.
Leggi tutto il reportage di Haaretz qui e conserva questo link per la prossima volta che ti diranno che i palestinesi educano i figli alla cultura dell’odio.
Istanbul si chiude oggi il V World Water Forum, organizzato, come le edizioni precedenti di Marrakech, L'Aja, Kyoto, Città del Messico, dal World Water Council, un think-tank internazionale di governi, esperti, ong e agenzie intergovernative sponsorizzato e di fatto guidato dalle più grandi multinazionali del settore idrico.
Nato su iniziativa della Banca Mondiale per affrontare la crisi idrica globale e per realizzare gli obiettivi del millennio, comprendenti la riduzione della sete nel mondo, propone come soluzione le stesse politiche che questa crisi hanno creato: la considerazione dell'acqua come merce, sottoposta alle regole di mercato e la costruzione di grandi infrastrutture che colpiscono ecosistemi e comunità. Del resto l'attuale presidente del World Water Council Loïc Fauchon è allo stesso tempo presidente della Société des Eaux de Marseille, di proprietà di Suez e Veolia, rispettivamente 70 e 110 milioni di clienti nel mondo, le più grandi multinazionali dell'acqua. ...
La terra, la fine di un viaggio. L’inizio di un’altro. Terra desolata e desiderata. Speranza o calvario, a volte morte. E’ importante la ricostruzione umana dei drammi, sono fondamentali i percorsi individuali che si fondono tra loro fino a diventare storia collettiva di un popolo. Storie di emarginazioni e di esclusioni, di vita e di morte, ma anche ponti gettati per il divenire, percorsi di costruzione partecipata.
Il mare in fondo è solo una distesa d’acqua e affonda nei suoi abissi ogni linea di frontiera tracciata dall’uomo. (A.M)
Fonte: The Independent - Friday, 20 March 2009 Peter Popham reports
The flames are going out all over Italy. Tomorrow, the flame which for more than 60 years has been the symbol of neo-Fascist continuity with Mussolini, will disappear from mainstream politics. The National Alliance, the last important home of that inheritance, is "fusing" with Silvio Berlusconi's People of Freedom party to give the governing bloc a single identity and a single unchallenged leader.
The change has been a long time coming – 15 years and more. Mr Berlusconi broke the great taboo of Italian post-war politics after he won his first general election victory in 1994 and incorporating four members of the National Alliance into his coalition.
Embracing the Fascists and neo-Fascists was taboo for good reason. For one thing, their return after they had led the nation to ruin in the war was banned by the new Constitution, whose Article 139 states, "the re-organisation, under whatever form, of the dissolved Fascist party, is forbidden." ...
La notizia che il presidente venezuelano Hugo Chávez avrebbe offerto l’isola di La Orchila come base d’appoggio a bombardieri russi è rimbalzata nei giorni scorsi sulla cronaca internazionale di tutti i nostri maggiori quotidiani accompagnata da titoli inquietanti.
Per un momento il pensiero è riandato alla Crisi dei Missili del1962, quando in seguito all’invasione della Baia dei Porci, Fidel Castro chiese e ottenne dall’ Unione Sovietica l’installazione di missili nucleari a Cuba. Il 22 ottobre di quell’anno, Kennedy informò gli Stati Uniti e il mondo intero della presenza dei missili sovietici sull’isola, allora tutti pensarono per un momento che si stesse arrivando a un terzo conflitto mondiale. Kennedy definì l’installazione dei missili ”un cambiamento nello status quo, deliberatamente provocatorio e ingiustificato” (facendo finta di dimenticare la Baia dei Porci di qualche mese prima).
Bombardieri russi a Cuba e in Venezuela - Riprendono i voli a lungo raggio come nella “Guerra fredda”, Mosca sfida Obama.
Questo il titolo di la Repubblica del 15 marzo 2009, con tanto di cartina e distanze chilometriche tra Caracas e Miami e la scheda tecnica dei bombardieri TU-160, gli aerei con testate atomiche che “hanno autonomia per poter raggiungere le coste Usa”. ...
Tensione a Roma. Dopo la prima carica della polizia avvenuta nel piazzale Aldo Moro antistante l’ingresso dell’Università, anche all’uscita su via Cesare De Lollis della Sapienza si sono verificati nuovi scontri tra forze dell’ordine e studenti. La situazione è tesa.
“Quanto si sta verificando in queste ore all’universita’ La Sapienza e’ a dir poco inaudito. Le cariche delle forze dell’ordine, che vogliono impedire agli studenti di muovere in corteo pacifico verso la manifestazione indetta dalla Flc-Cgil contro i tagli all’istruzione operati dal Governo, e’ il primo atto di un provvedimento assurdo che limita il diritto allo sciopero e riduce gli spazi di partecipazione democratica”. E’ quanto afferma la consigliera regionale della Sinistra, Anna Pizzo, in merito agli scontri di stamane in piazzale Aldo Moro.