Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
di Guido Piccoli
30/04/2009
Ai più che sostengono la fesseria che la violenza in Colombia derivi dallo scontro tra «democrazia e terrorismo» o che dipenda dalla droga, il caloroso invito di Berlusconi a Uribe appare normale. Ai molti che conoscono il marciume del regime colombiano appare invece osceno che Berlusconi individui in Uribe un campione di «governabilità sotto la minaccia del terrorismo» e che per giunta lo proponga in questa veste al prossimo G8.
In realtà, non c'è molto da sorprendersi. Berlusconi e Uribe hanno parecchio in comune. Sono gli orfani più nostalgici di George W. Bush. ... Continua a leggere...
di Antonio Mazzeo
Da quel maledetto giorno del marzo 2008 in cui l’esercito colombiano bombardò l’accampamento della guerriglia installato in territorio ecuadoriano, assassinando il numero due delle FARC Raul Reyes, i due paesi latinoamericani hanno rotto le loro relazioni diplomatiche. Adesso il governo di Alvaro Uribe dovrà presentarsi di fronte la Corte internazionale di giustizia dell’Aja per rispondere dei “danni incalcolabili” all’ambiente e alla salute delle popolazioni indigene e afrodiscendenti generati dalle incessanti fumigazioni delle coltivazioni di coca alla frontiera con l’Ecuador.
Il ministro degli esteri ecuadoriano, Fander Falconí, ha presentato al massimo organo di giustizia internazionale una memoria di 450 pagine con oltre 2.900 documenti annessi, chiedendo formalmente la cessazione da parte delle forze armate colombiane delle operazioni di dispersione degli erbicidi, più l’imposizione di “indennizzi e riparazioni” a favore delle popolazioni vittime delle fumigazioni. ... Continua a leggere...
Il comitato “Colombiani e Colombiane per la Pace” promosso dalla senatrice Piedad Córdoba e che ha tra i suoi membri Iván Cepeda (figlio di Manuel Cepeda il senatore dell’Unidad Patriótica ucciso il 9 agosto del 1994 dai paramilitari) e portavoce del MOVICE, Movimento Nazionale delle Vittime dei Crimini di Stato, ha dal mese di settembre 2008 avviato una corrispondenza epistolare con la guerriglia colombiana delle FARC-EP, volta alla liberazione degli ostaggi ma anche alla costruzione di una soluzione pacifica del conflitto colombiano.
Il dialogo tra il Comitato e le FARC ha già dato risultati positivi e questa importante iniziativa fa ben sperare per il futuro, infatti nel mese di febbraio scorso la guerriglia ha liberato unilateralmente 6 ostaggi e ha promesso la liberazione senza condizioni del soldato Pablo Moncayo, prigioniero da oltre 11 anni.
Il governo colombiano invece sembra essere il grande assente in questa mediazione, anzi in più di un’ occasione ha respinto ... Continua a leggere...
per una nuova resistenza operaia...
I sindacati italiani sono “arrabbiati” e "preoccupati” perchè hanno saputo oggi, dai loro colleghi tedeschi che la Fiat starebbe progettando la chiusura di Termini Imerese e il ridimensionamento di Pomigliano d’Arco.
Fanno finta di non averlo mai saputo? Possibile che non hanno mai chiesto a Marchionne che fine avrebbero fatto gli operai italiani con la crisi in corso?
Quando cominceranno ad ascoltare i lavoratori? Quando decideranno da che parte stare?
Questa lettera è presa dal sito Boicotta Israele, e sarebbe utile farla circolare come meglio si può... attaccarla nelle bacheche delle scuole, ai cancelli o davanti gli ingressi dei parchi. Insomma... impariamo l'importanza dei boicottaggio ! e magari riprendiamo anche quelle belle usanze dell'attacchinare e volantinare in quartiere, nei propri posti di lavoro, nelle scuole... (Grazie Vale! )
di Boicotta Israele
Tra qualche giorno, care ragazze e ragazzi delle scuole elementari e medie avrete finito questa fatica. Sarete sicuramente promosse e promossi, ma se anche dovesse esserci qualche complicazione, qualche piccolo inciampo… suvvia non sarà la fine del mondo. Avete una vita davanti e tutto il tempo per recuperare brillantemente qualsiasi rallentamento e andare ancora più avanti.
Alla vostra età si ha il tempo dalla propria parte, è un prezioso alleato il tempo, non dimenticatelo.
Comunque vada sarà stato un anno importante. Avete imparato tante cose, fatto conoscenze interessanti, avete approfondito conoscenze precedenti…
Ricordate? Ogni mattina vi recavate, casomai un po’ insonnolite/i, con i vostri libri, quaderni, matite, pennarelli, che poi utilizzavate per trascorrere ore piacevoli e interessanti… Fermiamoci qui un momento e pensiamo: siamo sicuri che per tutti i bambini e le bambine del mondo ogni mattina era così ?... Continua a leggere...
Un gruppo di persone oggi ha bruciato un autobus a Napoli. Sempre nella mattinata alcuni disoccupati hanno fatto irruzione nella sede del coordinamento regionale del Pdl.
"Se pensate di essere al sicuro, se pensate che le rivolte non potranno trasformarsi in rivoluzioni, è tempo di rivedere il vostro modo di pensare"
(Percival James Patterson , primo ministro della Giamaica alla riunione del G77 del 2008)
Polifonia / Attori
A SCHIENA DRITTA
CRONACHE DALL’ULTIMA
GUERRA DI COSA NOSTRA
di
Prefazione di
Sergio Nazzaro
formato: 13,5x21
pagine: 228
prezzo: € 18,00
ISBN: 978-88-95265-26-1
uscita: maggio 2009
Un anno di reportage e inchieste sulla riorganizzazione di Cosa nostra dopo i clamorosi arresti di Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. Partendo dai clan "periferici" della
mafia rurale di Partinico, ai massimi sistemi e alle inquietanti connessioni con pezzi dello
Stato. Un viaggio in una Sicilia che tenta di reagire e di modificare un percorso di emarginazione
sia dal punto di vista sociale che sul piano della legalità.
Un'inchiesta che punta anche all'emersione e all'analisi di figure criminali considerate erroneamente
marginali e che, alla luce di una vera e propria guerra di mafia in atto in questo
periodo, si rivelano come ai vertici del sodalizio criminale.
"...Loro vivono lì e noi qui. Già. Oggi mentre tornavo a casa guardando gli stranieri ed in particolare gli africani alle fermate dell’autobus pensavo che una volta si andava dall’Europa a prenderli con le navi mentre ora per diventare “schiavi” come i loro antenati devono pure pagarsi il viaggio su barconi fatiscenti…Così va il mondo, purtroppo, nell’indifferenza generale, in una sorta di egoismo legalizzato e il dramma che ogni giorno va in scena in tutti i Delta del Niger del mondo sembra proprio non appartenere a nessuno..." (un commento sul sito Portametronia)
di Edo Dominici per A Sud
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Nel Delta State l’esercito attacca un campo del Mend sarebbero almeno 200 i militanti uccisi, tra loro potrebbe esserci Government Ekpemukpolo alias Tompolo . Ucciso da un “colpo vacante sparato dall’esercito” uno degli ostaggi filippini.
Una giornata di combattimenti e comunicati, di morti reali o presunti ,di vittorie schiaccianti e di smentite, in una regione nella quale i giornalisti non sono tollerati dall’esercito e dove spesso anche i rari quotidiani locali hanno difficoltà a verificare sul campo quanto sta realmente accadendo. Il bilancio degli scontri di venerdì, secondo il Vanguard , tra civili, soldati e militanti potrebbe essere di oltre 250 morti.
Il Movimento per l´emancipazione del delta del Niger (Mend) oggi ha ribadito la dichiarazione di «guerra totale» in tutta la regione del Delta del Niger.
Le violazioni dei diritti umani del popolo mapuche accertate da parte degli organismi internazionali
Facendo buon viso a cattivo gioco, il Cile ha accettato le raccomandazioni di alcuni Stati membri dell’ONU e di alcune ONG rispetto al tema della violazioni dei diritti umani del popolo mapuche, promettendo entro la fine del corrente anno di dare impulso a un programma nazionale volto al rispetto di questi e realizzato in coordinazione con la società civile.
La sessione speciale dell’ONU si è tenuta martedì 12 maggio nell’ambito della riunione dell’ Esame Periodico Universale (EPU), un nuovo meccanismo delle Nazioni Unite che ogni quattro anni esamina la situazione di un determinato paese.
Povertà estrema, educazione, rispetto dei diritti di donne e bambini, fine della repressione, garanzie giuridiche e diritto alla terra. Questi i principali temi affrontati e le richieste di chiarimenti da parte di alcuni paesi membri dell’ONU, ma sono state proposte anche raccomandazioni sul caso dei giornalisti stranieri espulsi dal paese per aver realizzato reportages sui mapuche e la revisione della legge Antiterrorista, alle quali il governo cileno deve rispondere entro il settembre del 2009.
Tuttavia rischia di trasformarsi nel solito balletto vuoto e senza senso di raccomandazioni, fatto di buone intenzioni e promesse mancate, dove tutti sanno quel che accade ma nessuno è seriamente intenzionato a fare bene la sua parte fino in fondo. E soprattutto dal quale è rimasto escluso il diretto interessato e cioè il popolo mapuche. ... Continua a leggere...
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