Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
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un urlo selvaggio
denso
...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta
la forza delle ferite
di un amore a brandelli
contro queste ore
di padroni affamati di sangue
di retate
contro le sbarre pesanti dell'emarginazione
contro le foreste di un dolore
e una solitudine senza fine.
Di Annalisa (del 03/08/2008 @ 23:30:00, in In Italia, linkato 4983 volte)
...
Pubblico qui di seguito un saggio dello scrittore e giornalista Antonio Mazzeo sui presunti finanziatori arabi del Ponte sullo Stretto si Messina, e i loro collegamenti con i traffici d’armi internazionali e l’attentato alle Torri Gemelle di New York ' l’11 settembre 2001.
IL PONTE DELL’11 SETTEMBRE
di Antonio Mazzeo
Non ci sarebbe stata solo la mafia italoamericana a volere investire milioni di euro per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Stando alle indagini della Procura di Roma, una parte dei soldi potrebbe essere stata promessa da misteriosi finanziatori arabi. Giuseppe Zappia, l’ingegnere accusato di associazione mafiosa per i lavori del Ponte, ha rivelato l’identità di uno di essi. Si tratterebbe di uno dei congiunti della casa reale dell’Arabia Saudita. Spuntano così pericolosi trafficanti d’armi e agenti segreti, faccendieri e terroristi internazionali. E il sogno del Ponte s’incrocia con le indagati per gli attentati alle Torre Gemelli di New York, l’11 settembre del 2001…
Dal Canada allo Stretto di Messina via Arabia Saudita[1]
Non ci sarebbe stato solo il boss italo-canadese Vito Rizzuto, fedele alleato del clan dei Cuntrera-Caruana, ad aver dato l’assalto al Ponte sullo Stretto di Messina. Tra le carte dell’inchiesta denominata “Brooklin” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, che ha individuato l’operazione di Cosa Nostra per riciclare cinque miliardi di euro nella realizzazione del Ponte, c’è pure una pista parallela che porta direttamente in Arabia Saudita.
L’ingegnere Giuseppe “Joseph” Zappia, sotto processo con l’accusa di aver fatto da prestanome delle cosche italocanadesi e che aveva partecipato alla gara di pre-qualifica per la progettazione definitiva e la realizzazione del Ponte, si è difeso dando un volto differente ai suoi presunti finanziatori. “Non avevo né ho bisogno del finanziamento della mafia italo-canadese per costruire il ponte sullo Stretto di Messina”, ha dichiarato l’anziano professionista all’Ansa nel febbraio 2005. ...
Raúl Reyes a Fiumicino con la moglie Olga Marín ed altri leader FARC
Due articoli apparsi uno il 27 luglio sul sito di Radio Caracol e uno due giorni fa sull’edizione online del quotidiano El Tiempo, dichiarano che le autorità colombiane sono a conoscenza dei nomi, saltati fuori dal computer di Raúl Reyes, dei presunti “fiancheggiatori” delle FARC in Europa e che tali informazioni sarebbero state già trasmesse ai governi dei paesi interessati.
Anche l’Italia figura fra questi, il sito di Radio Caracol fa infatti riferimento a un certo “Ramón”, mentre quello di El Tiempo cita due persone che usano gli “alias” di Ramón e “Consolo” e “le cui identità sarebbero già note”.
In Italia la stessa notizia è stata ripresa ieri dal quotidiano La Repubblica a firma del suo latinoamericanista Omero Ciai, che in un ignobile articolo dal titolo “Ecco chi aiuta le FARC dall’Italia”, scrive: “degli Italiani si conoscono solo i “nomi di battaglia” estratti dal computer di Reyes (“Ramon” e “Consolo”) ma, sempre secondo El Tiempo, la polizia italiana ne conosce la vera identità e l’ha già comunicata ai colombiani”.
Si lascia sfuggire una grande occasione Omero Ciai, quella di fare il suo mestiere come andrebbe fatto, e cioè usando la curiosità ma soprattutto la conoscenza dell’argomento trattato, per riportare una notizia in modo corretto e onesto.
Per chi fosse infatti appena dentro le vicende colombiane ...
Di Annalisa (del 10/08/2008 @ 18:20:53, in In Italia, linkato 2140 volte)
Bruno Vespa a Cortina d’Ampezzo a fine luglio, dal palco del Cortina Incontra dove si trovava per intervistare Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, (meglio conosciuto “come ministro castigastatali”), riesce a vedere tra gli 800 presenti all’iniziativa, non solo alcuni fortunati “esponenti della laboriosa e media impresa del Nord” che si possono permettere vacanze a Cortina (e più in generale che si possono permettere vacanze) ma anche “persone medie, statali d’ogni grado e insegnanti”... Tutti lì ad acclamare addirittura con una “standing ovation” il ministro.
Povere persone medie, poveri statali, quanto gli sarà costato di stipendio ...
Di Annalisa (del 13/08/2008 @ 00:00:30, in En español, linkato 892 volte)
Mi amiga Rosina Valcárcel, reconocida antropóloga, periodista, escritora y poeta de Perú, además de miltante y luchadora , desde tiempo impulsa una campaña en defensa del líder del MRTA (Movimiento Revolucionario Túpac Amaru) Víctor Polay Campos, quien conoce desde tiempo.
Víctor Polay , hijo de Víctor Polay Prisco, fundador del Partido Aprista Peruano, fundó el MRTA en el año 1982.
En 1993 fue condenado a la cadena perpetua por los “jueces sin rostro” de la dictadura fujimorista.
Esa condena fue cancelada por la presión de los organismos internacionale de defensa de los Derechos Humanos.
En marzo de ese año la Corte Suprema de Perú lo ha condenado a 35 años de carcél por terrorismo.
Víctor Polay se encuentra desde 17 años en el penal de maxima seguridad de la Base Naval del Callao, la nueva condena a 35 años por lo tanto equivale a una cadena perpetua.
Rosina Valcárcel, cree que el presidente de Perú, Alan García, nunca dejará salir de la carcél a Víctor Polay por el hecho que el fascinante líder del Movimiento Túpac Amaru en su juventud tuvo una relación amorosa con Pilar Nores antes que esa fuera la esposa del mandatario peruano.
Lo ha declarado en una entrevista al programa radial del periodista César Hildebrandt.
Di Annalisa (del 13/08/2008 @ 00:35:12, in Perù, linkato 1489 volte)
La mia amica Rosina Valcárcel, nota antropologa, giornalista, scrittrice e poetessa peruviana, nonché militante battagliera, da tempo porta avanti una campagna in difesa del leader del MRTA (Movimiento Revolucionario Túpac Amaru) Víctor Polay Campos, che conosce da anni.
Victor Polay, figlio di Victor Polay Prisco, fondatore del Partito Aprista Peruviano, fondò l’MRTA nel 1982 . Nel 1993 fu condannato all’ergastolo dai così detti “giudici a volto coperto” della dittatura fujimorista.. Questa sentenza fu poi annullata in seguito alla pressione degli organismi internazionali in difesa dei Diritti Umani.
A marzo di quest’anno la Corte Suprema del Perù lo ha condannato invece a 35 anni di carcere per terrorismo.
Victor Polay si trova da ormai circa 17 anni nel carcere di massima sicurezza della Base Navale del Callao, la nuova condanna quindi equivale ad un ergastolo.
Rosina Valcárcel crede che Alan García non lascerà mai uscire dal carcere Victor Polay per il fatto che l’affascinante leader del Movimento Túpac Amaru in gioventù ebbe in passato una relazione con Pilar Nores, prima che questa diventasse la moglie del presidente peruviano.
Lo ha dichiarato in un’intervista al programma radiofonico del giornalista César Hildebrandt.
A Fiumicino i voli diretti negli Stati Uniti partono da un nuovo terminal, il T5. Un addetto mi dice che e´riservato esclusivamente ai voli "sensibili", e cita Stati Uniti e Israele... C'e´la stessa confusione di quando il T5 non esisteva, e gli stessi controlli, scarsi tra l'altro, piu´che altro riservati ai documenti. Solo un terminal almeno a prima vista molto piu´triste, poi una navetta ti prende e ti porta nella solita area di sempre da dove partono tutti per tutto il mondo, zone "sensibili" e non. E allora?