Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Annalisa (del 08/04/2008 @ 20:55:21, in Humor, linkato 1049 volte)
Più di 700 firme per il nostro appello per i diritti umani in Colombia e per chiedere le dimissioni di José Obdulio Gaviria, consigliere di Uribe, il quale con le sue scellerate dichiarazioni rivolte alla stampa colombiana in cui ha bollato la marcia del 6 marzo scorso promossa dal MOVICE, come “organizzata dalle FARC” ha messo gravemente in pericolo la vita di tutti coloro che si sono impegnati nella sua organizzazione.
“Era otro Pancho Villa, era un loco que a nada le tenía miedo”, (era un altro Pancho Villa, era un pazzo che non aveva paura di niente)..., così hanno gridato i suoi compagni ai suoi funerali, mentre decine di trattori con la scritta “governo assassino” sfilavano insieme al suo feretro.
In Messico, Armando Villareal Martha, dirigente di Agrodinámica Nacional, era un leader stimato e seguito dai contadini del suo stato, Chihuahua, e dell’intero paese, ed era nello stesso tempo temuto dal governo federale per i suoi metodi radicali di lotta.
Le sue battaglie andavano dalla difesa dei diritti dei lavoratori del settore agricolo e zootecnico alle proteste contro l’approvazione dei capitoli più controversi del Trattato di Libero Commercio del Nord America (aveva guidato la marcia da Ciudad Juárez fino allo zócalo della capitale); da quelle contro le privatizzazioni del settore energetico, alle pressioni sul governo ... Continua a leggere...
L'amico Roberto di Nuova America ha scattato questa foto a Piazza Vittorio a Roma. Lo ringrazio per aver colto e testimoniato quest' attimo di follia pura nella campagna elettorale italiana del 2008.
“Las luces se encienden. En el escenario está un joven trovador colombiano, "más moderno que medieval". Con su guitarra parecen uno solo. Son una mezcla indisoluble, un centauro contemporáneo: mitad hombre, mitad guitarra. Ahora con su voz suave y sin agites, interpreta, guitarra en mano, sus propias canciones. Al fondo del escenario, con un telón blanco, proyecta hermosas imágenes que a su espalda confirman la plástica de su espectáculo: idea, sonido, palabra, imagen, todas mezcladas en un derroche de poesía y luz, acorde y color, ritmo y forma.”
Y ahora qué más da; si nos hemos quedado solos, que nos invadan sería lo mejor. Sería una bendición para nuestra tierra que rodeen nuestras fronteras y que nos invadan nuestros hermanos latinoamericanos. Que nos invadan los ecuatorianos, tal vez así volvamos a tener de tierno maíz el corazón que perdimos. ¡Que nos invadan los cubanos! Para que nuestros niños se eduquen gratuitamente y no mueran en las puertas de los hospitales privados.... Continua a leggere...
Questa è una poesia scritta da un giovane cantautore colombiano, trovador, mejor dicho.
Lizandro Carvajal: “le luci si accendono. Sul palco un giovane cantautore colombiano, “più moderno che medioevale”. Con la sua chitarra sembrano una cosa sola. Sono una miscela indissolubile, un centauro contemporaneo: mezzo uomo, mezzo chitarra...
Consiglio una passeggiata nel suo sito, tra suoni e colori, atmosfere suggestive, esperimenti e laboratori di melodie.
Lizandro sarà in Europa a maggio, in una tournée che lo porterà anche in Polonia, Francia e Spagna, chi fosse interessato a organizzare un concerto con lui, magari cogliendo l’occasione per parlare di Colombia, può contattarlo tramite il suo sito.
E ora che succede,
se siamo rimasti soli,
che ci invadano, che sarebbe meglio.
Sarebbe una benedizione per la nostra terra,
che circondino le nostre frontiere,
che ci invadano i nostri
fratelli latinoamericani.
Che ci invadano gli ecuatoriani,
così magari avremo di nuovo
tenero come mais, il cuore che abbiamo perduto.
Che ci invadano i cubani!
affinchè i nostri bambini
siano educati gratuitamente
e non muoiano davanti alle porte
Un assaggio di quello che sarà il livello culturale e politico del nostro paese nei prossimi cinque anni:
“manderemo Veltroni in Africa, ma forse è meglio di no perchè anche gli aficani meritano un futuro”...(Maurizio Gasparri, ieri 14 aprile in TV) .
e questo è stato Ministro delle Comunicazioni...
se non siamo oggi un paese di merda, lo diventeremo presto.
E’ inevitabile e doveroso oggi, all’indomani del risultato elettorale, interrogarsi sul proprio ruolo, sul proprio posto nella società, su quello che ad essa si chiede e su ciò che si è disposti a dare.
Lo faccio e mi trovo più confusa che mai. Ma non è confusione data da incertezza, per carità . E’ solitudine. Quel guardarsi intorno e rendersi conto che nessuno ha da offrirti, o è nelle condizioni di poterlo fare, quello che tu chiedi e a nessuno ti senti più di concedere le tue energie, le tue risorse.
Sono questi i miei sentimenti oggi. E’ questo che mi ha lasciato il “voto utile”. Mi ha lasciato una grande amarezza aver votato solo per non far tornare Berlusconi. Un voto sterile, senza entusiasmo, senza crederci, un voto senza bandiera. che alla fine si è dimostrato anche un voto inutile.
Un voto che oggi lascia un senso di solitudine. Perchè io nel PD non ci credo e non ci ho mai creduto. Perchè per me la sinistra ha il colore rosso del fuoco vivo e non le tinte sbiadite dai ripetuti lavaggi dei compromessi. Perchè per ,me la guerra è sempre stata senza se e senza ma; perchè io gli americani non ce li voglio, nè a Sigonella, ma nemmeno a Vicenza; perchè ho combattuto una volta per il nucleare e non ho intenzione che quel referendum, al quale nel mio piccolo ho lavorato, venga rimesso in discussione; perchè per me l’aborto è un diritto della donna e non posso credere che la “mia” sinistra possa pensare di governare un paese insieme a chi nel nome di Dio o di un cristo qualsiasi vada in giro a criminalizzare chi decida di usufruire di una legge che già troppe battaglie è costata.
Mi sento senza una casa, ecco. Ma è un viaggio senza meta iniziato da molto tempo e non so fino a che punto questo coincide, come spesso mi sento dire, con la maturità, con gli innumerevoli impegni, con i figli e i problemi quotidiani di ogni giorno che a volte ti tolgono anche la forza di pensare e di immaginare un futuro migliore.... Continua a leggere...
Di Annalisa (del 16/04/2008 @ 22:52:13, in Haiti, linkato 1451 volte)
Un dimostrante mangia erba di fornte ad un casco blu dell'ONU durante le recenti proteste contro il carovita (AP Photo/Ariana Cubillos)
5 morti e decine di feriti. Questo è il saldo delle proteste avvenute a partire dalla fine di marzo ad Haiti contro l’alto costo della vita, in uno dei paesi più poveri dell’America Latina e dei Caraibi, dove l’80 per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno e dove oggi, a differenza di 20 anni fa, quando si produceva il 95 % del riso consumato, se ne importa l’80% dagli Stati Uniti.
Proteste però anche contro i circa 9000 militari della Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione di Haiti (MINUSTAH), che dal 2004, cioè da quando il presidente Aristide in seguito ad un colpo di stato è stato costretto a rifugiarsi Sud Africa, presidiano il paese.
Militari accusati più volte dalla popolazione locale di aver compiuto, restando tuttavia impuniti, crimini che vanno dalle violenze sessuali alle torture.... Continua a leggere...
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