Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Programma di oggi martedì 29 settembre 2009 presso il Cinema l'Aquila a Roma:
Ore 18.00 Bajo Juárez, la ciudad devorando a sus hijas / Bajo Juárez la città che divora le sue figlie
Dir:Alejandra Sánchez e José Antonio Cordero, Messico, 2007, 96’, V.O. Spagnolo. sott. italiano
Il documentario si concentra intorno al fenomeno della violenza sulle donne nella città di Juárez, in Messico. Per la realizzazione del documentario, entrambi registi hanno fatto una profonda ricerca di sette anni. Bajo Juárez ha vinto numerosi Premi nei festival messicani ed internazionali.
Incontro con Lucélia Santos
Ore 20:00 Timor Leste: O massacre que o mundo não viu/Timor Est: Il massacro que il mondo non ha visto.
Dir: Lucélia Santos, Timor Est/Brasile, 2001, 75’, V.O. Portoghese, sott. italiano
Sarà presente l’attrice - regista
Documentario sulla recente storia di Timor Est, ex-colonia portoghese in Asia. Dopo essere riuscita a liberarsi dal dominio portoghese, nel 1975, il Paese fu invaso dalla vicina Indonesia, che per 25 anni ha massacrato quasi un terzo della popolazione locale. Il dramma del popolo timorense non ha mai ricevuto la giusta attenzione da parte della comunità internazionale. Nel 1999, dopo un plebiscito supervisionato dall’ONU, venne confermata l’autonomia della regione.
La regista e la sua troupe arrivò a Timor Est un anno dopo e filmarono la nuova realtà.
Ore 22:00 Destino
Dir:Moacyr Góes, Brasile, Cina, 2009, V.O. Portoghese, Cinese, Inglese. sott. inglese. Cast: Lucélia Santos, Thomas Li, Chao Chen, David Pond, Lian Tai, Lai Jung, Débora Olivieri, ecc.
E’ la storia d’amore tra una giornalista brasiliana, interpretata da Lucélia e un maestro di circo cinese (Zhao Zhenbang). La vita della giornalista cambia radicalmente quando le appare il fantasma di un emigrante cinese, che si suicidò in Brasile agli inizi del XX sec. Il personaggio interpretato da Lucélia parte per la Cina, dove conosce il suo futuro marito e viene coinvolta nella storia di una saga familiare di tre generazioni...
Il film è stato girato nelle regione cinese di Sichuan, Shanghai e Pechino, mentre in Brasile a Rio de Janeiro, San Paolo e Rio Grande do Sul; il film è una produzione totalmente brasiliana, ma ha contato con l’aiuto dell’equipe della regista cinese Li Shaohong.
Candidatura Independiente Popular a la Presidencia de la República
COMUNICADO 2
Los empresarios golpistas en su estrategia de legitimarse para profundizar el neoliberalismo y abortar la constituyente, califican el golpe de Estado del 28 de junio no como golpe de estado militar, sino como “sucesión constitucional” y lo hacen así, para poder realizar las elecciones del 29 de noviembre como si aquí no ha pasado nada. Con las elecciones pretenden no solo legitimar el golpe de Estado, sino garantizar la continuidad de los golpistas en el poder, sepultar la Constituyente y bajar el perfil de la Resistencia.
Si nuestra posición y la de la Comunidad Internacional es que ha habido un golpe de Estado, lo único que procede es reestablecer el Orden Constitucional reinstalando al Presidente Zelaya Rosales en su puesto; o, convocar a una constituyente que siente las bases para la refundación de la República, con representación mayoritaria de todos los Sectores Populares.... Continua a leggere...
Guerra al terrorismo o nuovo maccartismo?
di Annalisa Melandri
Il 18 aprile scorso Hernando Calvo Ospina si trovava sul volo Air France n. 438 partito da Parigi e con destinazione Città del Messico, quando a cinque ore dall’arrivo il comandante dell’aereo informava i passeggeri che su disposizioni degli apparati di sicurezza del governo degli Stati Uniti non erano stati autorizzati a sorvolare lo spazio aereo di quel paese in quanto a bordo si trovava una persona non gradita per “motivi di sicurezza nazionale”. Praticamente un terrorista, secondo l’uso in voga del termine.
Dopo uno scalo tecnico in Martinica per il rifornimento di carburante, e soltanto dopo essere ripartiti da Fort de France, il sig. Calvo Ospina è stato informato dai membri dell’equipaggio che il “terrorista” sulla cui identità tutti i passeggeri del volo, egli compreso, si stavano interrogando, era proprio lui.
Una volta giunto a Città del Messico, dopo essere stato sottoposto al controllo della sua identità e ad un “interrogatorio”, nel corso del quale gli sono state poste domande sulla propria religione, sul possesso di eventuali armi e sui motivi del suo imminente viaggio in Nicaragua (l’asse del male, ricordate?) è stato lasciato andare.
Qualche mese dopo l’Air France si è comportata più gentilmente con il sig. Ospina. Poche ore prima di salire a bordo dell’aereo diretto a Cuba in partenza da Parigi, Ospina è stato avvisato ... Continua a leggere...
Per i romani: da non perdere!
Presentazione del VI Incontro con il Cinema Latinoamericano
Qui il programma completo
Questo evento conta con il sostegno della Regione Lazio - Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport; sul Patrocinio del Comunde di Roma - VI Municipio; in collaborazione con l’Ambasciata del Brasile, con l’Ambasciata Argentina, con l’Istituto Cervantes di Roma; sul Patrocinio dell’Università di Roma, nonchè sul Patrocinio dell’Ambasciata dell’Ecuador, del Messico e dell’Uruguay.
In collaborazione con il Nuovo Cinema Aquila, dal 26 al 29 settembre si svolgerà il “VI Incontro con il Cinema Latinoamericano”, mentre il 30 settembre si terrà l’Omaggio a Lucélia Santos presso l’Auditorio dell’Ambasciata del Brasile.
Interverranno: L’Assessore Giulia Rodano (Regione Lazio), il Direttore dell’Istituto Cervantes, dott. Mario García de Castro, un Rappresentatnte dell’Ambasciata del Brasile, il professore di Letteratura Brasiliana presso l’Università “La Sapienza” Ettore Finazzi Agrò e Sonia Castillo, presidente dell’Associazione organizzatrice della manifestazione.
La rassegna cinematografica, che da sei anni si prefigge di essere una finestra sul nuovo cinema latinoamericano, si arricchisce quest'anno con un più nutrito gruppo di protagonisti del Cinema Latinoamericano.
Un particolare ringraziamento al nostro Main Sponsor, TAM.
Per informazioni
392 0989238
Mi spiegate che ha detto di tanto grave Ahmadinejad all'Assemblea ONU di ieri tanto da far andare via i rappresentanti di molti paesi? Ha solo detto che Israele ha applicato "politiche disumane" a Gaza.
Non è stata proprio la commissione di inchiesta dell’ONU appena 10 giorni fa a esprimersi sull’operato di Israele a Gaza durante l’operazione Piombo Fuso con parole durissime? “Crimini di guerra contro l’umanità e gravi violazioni del diritti internazionale”, questo è quanto sostanzialmente è emerso forse sul rapporto più completo e obiettivo che sia stato redatto rispetto a quanto compiuto da Israele nella Striscia di Gaza nel gennaio scorso e che probabilmente finirà sul tavolo del Tribunale Penale Internazionale.
Ajmadinejad ha soltanto detto la verità.
Per un Berlusconi che continua a dire boiate invece non si alza nessuno. Nessuno ha avuto nulla da ribadire alla colossale cretinata detta ... Continua a leggere...
L'ambasciata brasiliana a Tegucigalpa, dove da ieri si trova Mel Zelaya dopo essere entrato nel paese in maniera assolutamente improvvisa e inaspettata, e' sotto assedio. L'esercito golpista ha sparato sulla folla uccidendo due persone e sta sgomberando le case vicine in vista di un' attacco alla sede diplomatica brasiliana.
In Italia tutto tace, la notizia non merita nemmeno una piccola nota nei tiggi' serali e penso che in altri tempi, sicuramente migliori, ci sarebbero state tante manifestazioni spontanee sotto le ambasciate dell'Honduras in tutta Europa.
Forza Mel. Micheletti a la mierda...
A due anni dalla detenzione-sparizione forzata del difensore dei diritti umani
José Francisco Paredes Ruiz
La Fondazione Diego Lucero A.C. (FDL), che fa parte della Red de Alerta Temprana (Rete di Attenzione Immediata), è un’organizzazione che lavora per la difesa dei diritti umani in Messico in particolar modo nelcampo delle indagini e dellaricerca della verità rispetto agli oltre 1300 casi di sparizioni forzate avvenute durante la cosiddetta guerra sucia (guerra sporca), il recupero della memoria storica, la difesa dei diritti umani e anche rispetto alle proposte di modifiche di leggi in materia di diritti umani.
Il 26 settembre prossimo si compiono ormai due anni dalla detenzione-sparizione forzata di José Francisco PAREDES RUIZ, difensore dei diritti umani e co-fondatore della Fondazione Diego Lucero A.C.
Come denunciato dalle sue figlie, dai compagni e dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, il 23 settembre del 2007, Francisco PAREDES RUIZ aveva partecipato ad alcuni eventi commemorativi previsti in quella data a Madera, Stato del Chihuahua e il giorno 25 settembre stava facendo ritorno a Morelia.
Il 26 settembre l’ultimo contatto che si ha con lui è una telefonata, effettuata tramite cellulare circa alle 18.30 del pomeriggio a una delle sue figlie per avvisarla che stava tornando a casa. Non è mai più tornato e il giorno 28 il suo furgoncino è stato trovato aperto nei pressi del suo domicilio.
Come membro attivo della Fondazione Diego Lucero aveva partecipato in diverse iniziative in difesa dei diritti umani che l’associazione civile aveva organizzato nello Stato di Michoacán. Brevemente ricordiamo le seguenti:... Continua a leggere...
RED DE ALERTA TEMPRANA
(Liga Mexicana por la Defensa de los Derechos Humanos A.C., Limeddh; Fundación Diego Lucero A.C. FDL; Asociación de Familiares de Detenidos Desaparecidos y Víctimas de Violaciones de Derechos Humanos en México AFADEM-FEDEFAM, Asociación por la Defensa de los Derechos Humanos y la Equidad de Género, ASDDHEG; Asociación de Derechos Humanos del Estado de México, ADHEM; Red Universitaria de Monitores de Derechos Humanos, RUMODH; Centro de Derechos Humanos Coordinadora 28 de Mayo.)
OSSERVATORIO PER LA PROTEZIONE DEI DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI
(Programma congiunto dell’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura OMCT e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani FIDH)
LETTERA DISPONIBILE SU QUESTA PAGINA INTERNET
Alziamo le nostre voci contro l’impunità e per la presentazione con vita di Francisco Paredes Ruiz!
Il 26 settembre prossimo si compiono ormai due anni dalla detenzione-sparizione forzata di José Francisco PAREDES RUIZ, difensore dei diritti umani e co-fondatore della Fondazione Diego Lucero A.C.
Como denunciato dalle sue figlie, dai compagni e dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, il 23 settembre del 2007, Francisco PAREDES RUIZ aveva partecipato a un evento commemorativo previsto per in quella data a Madera, Chihuahua. Il 25 settembre ritorna a Morelia, e il giorno seguente l’ultimo contatto che si ha con lui è una telefonata, effettuata tramite cellulare circa alle 18.30 del pomeriggio a una delle sue figlie per avvisarla che stava tornando a casa. Non è mai più tornato e il giorno 28 il suo furgoncino è stato trovato aperto nei pressi del suo domicilio.
Nel corso di questi due anni sono state realizzate numerose azioni presso gli uffici statali e federali, governativi e dei diritti umani, senza che ad oggi si sia ottenuta nessuna risposta soddisfacente.
E’ deplorevole che nonostante il governo messicano sia firmatario degli strumenti internazionali che mettono fine alla pratica della sparizione forzata considerata un crimine di lesa umanità e un crimine di Stato, gli incaricati di applicare la giustizia contro questo delitto non abbiano nessuna sensibilità rispetto a un caso così grave come quello descritto, cosa che è stata messa in risalto dalla negligenza delle autorità preposte proprio nei momenti più decisivi per poter agire per la difesa della vittima.
A due anni dalla scomparsa di José Francisco PAREDES RUIZ, non ci sono stati progressi nelle indagini preliminari della PGR e della PGJM. In Messico non esistono strumenti giuridici e nemmeno la volontà politica per ottenere la presentazione in vita dei detenuti scomparsi.
E’ per questo che facciamo un appello alle organizzazioni, persone solidali, simpatizzanti intellettuali, artisti di tutto il mondo affinché alzino le loro voci fin da ora e fino a quando Francisco non ottenga la sua libertà. La lettera di adesioni sarà inviata alle autorità interessate il prossimo 26 settembre alla scadenza dei due anni della sparizione forzata di Francisco PAREDES.
FIRMA COME ORGANIZZAZIONE
Inviando i seguenti dati:
Nome Organizzazione/Contatto/Telefono/Mail/Città /Paese
FIRMA COME PERSONA
Inviando i seguenti dati:
Nome Organizzazione/Contatto/Telefono/Mail/Città /Paese
INVIARE LA FIRMA DI ADESIONE TRAMITE POSTA ELETTRONICA:
CORDIALMENTE
RED DE ALERTA TEMPRANA
OSSERVATORIO PER LA PROTEZIONE DEI DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI (Programma congiunto dell’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura OMCT e la Federazione Internazionale dei Diritti Umani FIDH)
Túpac Amaru en espera del alba
Entrevista a Víctor Polay Campos
Enterrados vivos desde hace muchos años por haber luchado contra una dictadura recientemente reconocida culpable de crímenes de Estado: son muchos ex guerrilleros del Mrta( Movimiento Revolucionario Túpac Amaru), organización que la Unión Europea, a pesar de la solicitud del gobierno peruano no ha incluido en la lista de los grupos terroristas. Hemos entrevistado por medio de sus abogados, ya que su régimen carcelario no lo permite de otra forma, al fundador y ex líder del Mrta, Víctor Polay Campos. Quien pide una campaña internacional por una solución política: “nuestra lucha era justa y no ha sido en vano. Pero el tiempo de las armas ha terminado en Perú y en una América Latina a la que hay que mirar con esperanza y optimismo”.
por
Marinella Correggia
Annalisa Melandri
il manifesto (Roma, Italia)
10/9/2009
Había una fiesta el 17 diciembre de 1997 en la residencia del embajador japonés en el Perú del dictador Alberto Fujimori, cuando catorce guerrilleros del Mrta (Movimiento revolucionario Túpac Amaru) encabezados por Néstor Cerpa Cartolini irrumpieron en el salón tomando como rehenes a los encumbrados invitados, contra quienes nunca usaron violencia. Los catorce emerretistas pedían la liberación de 400 presos políticos del Movimiento, desde años encerrados en las cárceles del país, al frío de los 4000 metros como en Yanamayo o en “celdas tumbas” como en la base naval del Callao, llamada la “Guantánamo peruana”, donde ya entonces estaba detenido el ideólogo y jefe político y militar del Mrta: Víctor Polay Campos.
La toma de la embajada terminó en una masacre. Después de cuatro meses de resistencia, ignorada por la política internacional aunque se desarrollaba ante los ojos del mundo entero y en el contexto de una América Latina en las tinieblas de las dictaduras o de los gobiernos neo liberales de derecha, todos los guerrilleros fueron ejecutados, luego de rendirse, en un blitz de las fuerzas armadas especiales de Perú el 22 abril de 1997. Hace doce años. Parece una eternidad. Mucho ha cambiado en América Latina, que vive nuevos amaneceres. En Perú no es así.
En el 2003 la “Comisión de la Verdad y la Reconciliación” ha evidenciado que la guerrilla de los Túpac Amaru se diferenciaba de la de Sendero Luminoso por “métodos y objetivos” por “reivindicar siempre sus acciones, por abstenerse de atacar a la población inerme y en algunas coyunturas dio muestras de estar abierta a negociaciones de paz”. El Mrta considerado por la misma Comisión responsable de apenas el 1,8% de las muertes y desapariciones de persona ocurridas bajo el conflicto armado entre los años 1980 y 2000 (contra el 54% de Sendero Luminoso y el 37% de las Fuerzas Armadas) ha luchado contra dos de los gobiernos más controvertidos de la historia del país. ... Continua a leggere...
di Marinella Correggia, Annalisa Melandri
«Ora soluzione politica»
Intervista dal carcere del Callao, dove è sepolto vivo da quasi 20 anni, a Víctor Polay, leader dell'Mrta, il Movimento rivoluzionario Túpac Amaru. «La nostra lotta era giusta e non è stata vana. Ma il tempo delle armi è finito: in Perú e in una America latina che va vista con speranza e ottimismo»
Sepolti vivi da molti anni per aver lottato contro una dittatura militare riconosciuta di recente colpevole di aver commesso crimini di stato e di lesa umanità: sono gli ex-guerriglieri peruviani del Mrta (Movimiento Revolucionario Túpac Amaru), gruppo non inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche dall'Unione europea che lo qualifica come «insorgente». Abbiamo intervistato, attraverso i suoi avvocati, il fondatore e leader del Mrta Víctor Polay. Che chiede una campagna internazionale per una soluzione politica.
Era in corso una festa diplomatica quel 17 dicembre 1996 alla residenza di Lima dell'ambasciatore giapponese nel Perú dell'autocrate Alberto Fujimori (ancora enfant gâté degli Usa e dell'occidente), quando 14 guerriglieri del Mrta guidati da Néstor Cerpa Cartolini fecero irruzione prendendo in ostaggio i partecipanti, contro i quali non fu usato alcun tipo di violenza. ... Continua a leggere...
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