Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Da: Femminismo a Sud
Non avevamo dubbi. Non potevamo concludere il mese d'agosto senza un'altra strage compiuta da un uomo. Ha massacrato la moglie e due figli, uno di 19 anni e l'altro di 4. Poi ha ammazzato anche una donna di 79 anni che li ospitava.
La rassegna stampa non presenta molte diversità. Per tutti i quotidiani online presi in esame lui è principalmente uno malato di disoccupazione, un cassintegrato che per questo motivo avrebbe deciso di fare una carneficina per poi rincoglionirsi di farmaci e alcool. Qui le tesi si discostano. C'è chi dice che in preda al pentimento si sarebbe gettato dal secondo piano e chi invece specifica che - causa rincoglionimento - quando è uscito per aspettare i carabinieri è caduto e ha sbattuto la testa nella legnaia.... Continua a leggere...
Il poeta cileno, il 6 settembre alle ore 21.15, nella cornice di Villa Mazzarosa presenta il suo ultimo romanzo "L'ombra di quel che eravamo". Per l'occasione ci saranno anche i Modena city ramblers che si occuperanno dell'accompagnamento acustico. L'ingresso alla serata sarà libero.
"Noi a Capannori vogliamo dare visibilità ad un'altra America Latina, quella dei popoli oppressi e del loro riscatto, come abbiamo fatto in questi anni con l'attività dell'Osservatorio per la Pace, affrontando ad esempio il dramma del popolo Mapuche di cui Sepúlveda è un discendente."
E' questo il significato di quanto affermato dall'assessora alla cultura del Comune di Capannori, Leana Quilici, durante la conferenza stampa di annuncio della presenza di Luis Sepúlveda a Capannori il prossimo 6 settembre per presentare in anteprima il suo ultimo romanzo "L'ombra di quel che eravamo". Un romanzo che parla di coloro che essendo al fianco di Salvador Allende si opposero fermamente alla dittatura cilena difendendo i diritti civili e la libertà.
E' parlando della realtà cilena e dei temi affrontati da Sepúlveda che l'assessore Quilici ha sottolineato che le scelte culturali dei Comuni di Capannori e di Lucca sono certamente diverse.
"Non ho mai messo in discussione la partecipazione alla Santa Croce del capo di Stato di Panama nel più pieno rispetto delle scelte delle altre istituzioni locali - dichiara l'assessora Quilici - e mai potrei contestare l'elezione di alcuno, che proprio essendo stato eletto dal popolo è pienamente legittimato a governare. L'amministrazione comunale ben volentieri parteciperà alla Santa Croce così come ha sempre fatto. Chi ha voluto leggere nelle mie parole altri significati ha ora l'occasione di avviare un corretto e proficuo dibattito politico". (Comunicato stampa del Comune)
Nell’ambito della polemica recente che ha infiammato queste già torride giornate di fine ... Continua a leggere...
Il trailer del documentario di prossima uscita che racconta il caso colombiano dei crimini di Stato noto come "falsos positivos". Di Simone Bruno e Dado Carillo.
I "falsi positivi" sono vere e proprie esecuzioni extragiudiziali commesse dall'Esercito colombiano per giustificare in termini di numeri e cadaveri la lotta contro il terrorismo.
Quando nel febbraio scorso (un mese dopo la conclusione dell’Operazione Piombo Fuso che provocò più di mille morti tra la popolazione civile di Gaza) il presidente israeliano Shimon Peres gli disse “anche noi abbiamo la nostra camorra, caro Saviano. Si chiama Hamas…”, il nostro più famoso saggista non corresse la più che interessata sciocchezza dell’ex esponente laburista e Nobel per la Pace. Anzi, la fece sua, riportandola senza alcun commento nel blog personale (www.robertosaviano.it). In qualche modo, forse ne fu contagiato tanto che, ieri l’altro, Saviano, che fino a poco tempo fa era conosciuto come esperto di fenomeni mafiosi italiani e che ora disquisisce con disinvoltura di tutto ciò che accade nel mondo, ha dichiarato nel corso di una lectio magistralis offerta all'università Menendez Pelayo di Santander che l’ETA «traffica con la cocaina» per finanziarsi in combutta con le Farc colombiane e ottenendo in cambio “appoggi e armi dalla Camorra”. Un’affermazione così fantasiosa da meritare l’immediata smentita ... Continua a leggere...
Fotografia di Luiz Vasconecelos presentata al Word Presss Photo 2009. Altre fotografie qui.
Qui la risposta di Fides et Forma
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Nell'Italia di oggi, malata di egoismo ed individualismo, sempre più alla deriva dal punto di vista ormai anche della normale convivenza e civiltà, non poteva mancare in questa ripresa dalle vacanze – che sempre meno gente può permettersi – la silenziosa e mortale clava del Vaticano, a rimettere ordine tra i sacerdoti non allineati con il pensiero unico autorizzato sotto i porticati di San Pietro.
A pochi giorni dalla ripresa dei lavori parlamentari sul testamento biologico, il Vaticano ha diffuso infatti una dura nota di condanna contro i 41 sacerdoti che – ormai 5 mesi fa – si erano espressi a favore della libertà di scelta sulla fine della vita, firmando un appello pubblicato poi dalla rivista Micromega. Erano i giorni in cui si susseguivano uno dopo l’altro gli sconcertanti episodi di bigottismo e populismo politico-istituzional-ecclesiale che hanno accompagnato passo passo le sofferte evoluzioni del caso Eluana Englaro.
A distanza di cinque mesi il vaticano regola insomma i conti con i 41 preti ribelli che si erano permessi di opporsi alle istruzioni impartite dalla CEI ed alla legge sul testamento biologico.
La Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede ha inviato una lettera riservata ai vescovi delle diocesi di appartenenza dei 41 preti con un ordine preciso: convocarli per richiamarli all'ordine ed eventualmente punirli.... Continua a leggere...
Questa la risposta data alla redazione di A Sud dal direttore del blog Fides Et Forma, tal Francesco Colafemmina, uno dei tanti inquisitori del cattolicesimo in libera uscita. Anche poco intelligente, dal momento che trova motivo di vanto il fatto che su una lista di 41 sacerdoti almeno 8 (per loro fortuna) non stanno più “tra le fila”. Io caro sig. Colafemmina mi preoccuperei fossi nel Santo padre e in Santa madre chiesa , o forse dobbiamo pensare che vi rallegrate perchè finalmente e democraticamente (no?) la purezza dello spirito cristiano è stato epurato da tanta feccia (gay, no global, comunisti, antiberlusconiani)?? Altro che Opus Dei Colafemmina, brr... (A.M)
Gentile Redazione di A Sud,
in merito all'articolo da voi pubblicato sulla questione dei "41 sacerdoti" che farebbero "paura" al Vaticano, essendo stato citato il blog da me curato, vorrei precisarvi i seguenti punti:
a. Il blog non è vicino all'Opus Dei, ma è espressione del mio pensiero individuale.
b. Il Vaticano non ha espresso la decisione di "punire" i suddetti sacerdoti ma soltanto leggittimamente di verificarne la aderenza al Magistero Ecclesiale in termini di fine vita.
c. E' fondamentale operazione di informazione svelare che almeno 8 dei suddetti non sono più sacerdoti da anni. E alcuni di essi sono sospesi "a divinis".
d. Sarà sconcertante per Voi ma i Sacerdoti fanno voto di obbedienza al proprio Vescovo, dunque prima del loro pensiero individuale devono obbedire al Magistero ecclesiale, altrimenti possono benissimo abbandonare la Chiesa, come peraltro hanno fatto taluni dei suddetti 41.... Continua a leggere...
Ieri ho salvato da spazzatura certa, pulito e regalato a un caro amico che sicuramente ne farà buon uso, una raccolta del quotidiano Il Manifesto dal 1971 al 1986.
Quindici anni di storia d’Italia. Un pezzo importante della storia del nostro paese. Gli anni terribili, “innominabili, rimossi e maledettamente belli” come questa persona li definisce.
Fa un certo effetto prendere quei volumoni in mano e leggervi la storia delle proteste, delle fabbriche, del movimento studentesco, del carcere, della repressione, giorno dopo giorno, come in un film.
Anche se Il Manifesto spesso non fu tenero con gli attori di quelle battaglie, credo che recuperare questa collezione sia stato importante,resta una preziosa testimonianza da sinistra, di quanto avveniva.
Nel tempo e con pazienza, trascriveremo qualche articolo, magari i più interessanti, racconteremo qualche episodio, magari i più dimenticati.
Chi avesse curiosità o domande rispetto a qualche evento o articolo in particolare può scrivermi.
"Las ultimas palabras" è una canzone di Marcelo Coulon che utilizza come testo l'ultimo discorso fatto da Salvador Allende.
Ringrazio Stefano AbulQasim. per la segnalazione del video
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