Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Cada vez más mágica la computadora de Raúl Reyes. Practicamente en ella se encuentra de todo. Sólo hay que tener un poco de fantasía y la necesidad de lo que se esté buscando.
Parece que de la correspondencia del jefe guerrillero, (Raúl ¿pero guardabas todos tus correos?) salió que también los Mapuche pidieron tiempo atrás a un alto jefe de las FARC que los entrenara militarmente para llevar a cabo la liberación de una amplia zona de territorio chileno al sur del país, donde ellos viven.
“Obviamente” la Coordinadora Continental Bolivariana (CCB), capítulo chileno, desarrolló el papel de intermediario. Nada raro, se sabe de hecho que la CCB desde tiempo es el calderón de donde prácticamente la inteligencia colombiana y la de Estados Unidos sacan todo lo que necesitan: terroristas, guerrilleros y amigos o simpatizantes de las FARC. ... Continua a leggere...
Sempre più “magico” il computer di Raúl Reyes. Praticamente ci sarebbe di tutto lì dentro. Basta solo avere fantasia e soprattutto aver bisogno di quello che si sta cercando.
Risulta infatti dalla posta elettronica del capo guerrigliero (Raúl, ma non cancellavi mai la posta?) che anche i Mapuche chiesero tempo fa a un alto comandante delle FARC consulenza per l’addestramento militare con il fine di portare avanti la loro lotta contro il Governo cileno nel sud del paese, e particolarmente per la liberazione di un’ampia porzione di territorio del Cile.
“Ovviamente” il tramite lo avrebbe fatto la Coordinadora Continental Bolivariana, capitolo cileno, anche questa un calderone dal quale praticamente l’intelligence colombiana e quella degli Stati Uniti all’occorrenza tirano fuori tutto ciò di cui hanno bisogno: terroristi, guerriglieri e amici o simpatizzanti delle FARC.
Nella relazione consegnata al pubblico ministero cileno Sabas Chahuán viene menzionata anche la Cumbre de los Pueblos, che riunisce movimenti sociali ed organizzazioni non governative di sinistra dell’Europa e dell’America Latina e che svolge i suoi incontri parallelamente ai quelli dei capi di Stato e di Governo di Europa, America Latina e Caraibi. L’ultimo a Lima, nel maggio scorso, dove mentre i capi di Stato europei e latinoamericani cercavano di formalizzare accordi economici basati sullo sfruttamento di risorse naturali e umane, la Cumbre de los Pueblos e il suo “braccio giuridico”, il Tribunale Permanente dei Popoli, ... Continua a leggere...
All’ONU, alla vigilia di quella che sta diventando sempre più la giornata internazionale contro il terrorismo, oggi hanno parlato le vittime.
Quelle sopravvissute agli attacchi delle Twin Towers, come quelle scampate agli attentati kamikaze a Gerusalemme, i familiari dei morti della strage di Beslan, come quelli rimasti uccisi negli attentati di Bali, quelli di Londra, come quelli di Madrid. C’erano anche i familiari degli attentati delle Brigate Rosse e ovviamente non poteva mancare Ingrid Betancourt, relatrice principale della giornata.
L’evento, il primo Forum Internazionale di Supporto alle Vittime del Terrorismo è stato organizzato a New York dal segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon .
E’ interessante però ricordare qui quale fu il manifesto di guerra pronunciato da George Bush davanti al Congresso degli Stati Uniti il 20 settembre del 2001, 9 giorni dopo l’attacco alle Torri Gemelle:“La nostra guerra contro il terrore comincia con Al Qaeda ma non termina lì. Non terminerà fino a quando ogni gruppo terrorista a livello mondiale non sia stato trovato, fermato e sopraffatto”.
L’11 settembre ha ufficializzato un prima e un dopo. Il terrorismo prima e il terrorismo dopo. La lotta contro il terrorismo prima e la lotta contro il terrorismo dopo. Da quel momento sono cambiati metodi e strategie. In questo senso l’11 settembre è stata una data epocale. Ha segnato un mutamento in quella che è la percezione collettiva della paura e nell’ identificazione dei nemici. Lo Stato che ha scatenato più guerre e conflitti nel mondo, ... Continua a leggere...
La storia
non si ferma, né con la repressione, né con il crimine.
Questa è una fase che verrà superata, questo è un momento
duro e difficile. È possibile che ci annientino, ma
il domani apparterrà al popolo, apparterrà ai lavoratori.
L’umanità avanza verso la conquista di una vita migliore.
(S. Allende)
Pubblico qui di seguito l’intervista realizzata dall’amico Mario Casasús, in esclusiva per Clarin.cl, a Guillermo Rivast, giornalista cileno, direttore nel 1973 di Radio Magallanes, che fu colui il quale, disobbedendo agli ordini imposti dalla Giunta Militare, decise di trasmettere l’ultimo discorso di Salvador Allende, l’11 settembre 1973 dal Palacio de la Moneda.
Guillermo Ravest, ex director de Radio Magallanes: “Despercudir la historia es tarea colectiva”
escrito por Mario Casasús
jueves, 11 de septiembre de 2008
Texcoco, México.- El periodista Guillermo Ravest (1927) recibió y puso al aire la última llamada telefónica del Presidente Allende, el 11 de septiembre de 1973, transmitiendo su discurso desde La Moneda: “Seguramente Radio Magallanes será acallada y el metal tranquilo de mi voz no llegará a ustedes... Tienen la fuerza, podrán avasallarnos, pero no se detienen los procesos sociales ni con el crimen ni con la fuerza. La historia es nuestra y la hacen los pueblos”.
A 35 años, el director de Radio Magallanes, entre marzo de 1972 y septiembre de 1973, cuenta en exclusiva para Clarín.cl: “Los aniversarios, son hitos propicios para ayudarnos a limpiar la memoria. Y la tarea no sólo compete a los historiadores, los ‘recordadores oficiales’ según Eric Hobsbawm, sino también a los historiógrafos del día a día que somos los periodistas” .
Desde México, Guillermo Ravest desmiente otra vez a Hernán Barahona, quien de 1989 a 2002 sostuvo una elucubración fantasiosa, atribuyéndose el heroísmo en la difusión de las últimas palabras del Compañero Presidente; todos los antecedentes quedaron demostrados en Rocinante (08/2003) y Clarín.cl (19/02/2007) ambos reportajes publicados como Nota de tapa; finalmente en 2008, durante las comparecencias y veredicto del Tribunal de Ética del Colegio de Periodistas.
MC.- ¿Por qué insistir en la verdad histórica de la transmisión y rescate del audio del 11 de septiembre en Radio Magallanes?
GR.-Llevo veinte años intentando que mi ex partido, en el que milité durante medio siglo, respete la ética y la verdad histórica. No se trata de rescatar honores personales. Quienes posibilitamos que el pueblo de Chile conociera las últimas palabras de Allende fuimos un grupo de casi una veintena de periodistas, locutores, técnicos y trabajadores –en su mayoría comunistas-, que hicimos caso omiso del bando de la Junta Militar. Nos amenazaban que si seguíamos transmitiendo seríamos atacados por tierra y aire. Nosotros cumplimos con nuestro deber de ciudadanos, de comunicadores y de militantes comunistas. Pero hemos sido sostenidamente ocultados y desaparecidos. ... Continua a leggere...
Una Bolzaneto rom a Bussolengo [Vr]
di Gianluca Carmosino
[9 Settembre 2008]
Si erano fermati fuori del paese, vicino Verona, solo per mangiare. Sono stati picchiati, sequestrati e torturati dai carabinieri per ore. La loro testimonianza
Venerdì 5 settembre 2008, ore 12. Tre famiglie parcheggiano le roulotte nel piazzale Vittorio Veneto, a Bussolengo [Verona]. Le famiglie sono formate da Angelo e Sonia Campos con i loro cinque figli [quattro minorenni], dal figlio maggiorenne della coppia con la moglie e altri due minori, infine dal cognato Christian Hudorovich con la sua compagna e i loro tre bambini. Tra le roulotte parcheggiate c’è già quella di Denis Rossetto, un loro amico. Sono tutti cittadini italiani di origine rom.
Quello che accade dopo lo racconta Cristian, che ha trentotto anni ed è nato a San Giovanni Valdarno [Arezzo]. Cristian vive a Busto Arsizio [Varese] ed è un predicatore evangelista tra le comunità rom e sinte della Lombardia. Abbiamo parlato al telefono con lui grazie all’aiuto di Sergio Suffer dell’associazione Nevo Gipen [Nuova vita] di Brescia, che aderisce alla rete nazionale «Federazione rom e sinti insieme».... Continua a leggere...
Rapidissima trascrizione e traduzione del discorso di Hugo Chàvez:
Ci informano in questo momento, che proprio adesso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato l’espulsione dell’ambasciatore della Bolivia dal suo territorio.
Bene... noi iniziamo da questo momento a valutare le relazioni diplomatiche con il governo degli Stati Uniti. Ho parlato in questo momento con il ministro degli Esteri e affinché la Bolivia sappia di non essere sola, a partire... che ore sono, le 7 e 15 minuti, ha 72 ore, a partire da questo momento l’ambasciatore yankee a Caracas per lasciare il Venezuela, in solidarietà con la Bolivia e il popolo della Bolivia ed il governo boliviano... ha 72 ore l’ambasciatore per abbandonare il territorio venezuelano, e immediatamente, signor ministro Maduro, immediatamente disponga che rientri il nostro ambasciatore là, che ritorni prima che lo mandino via , il compagno Bernardo Álvarez che ritorni in patria. Quando ci sarà un nuovo governo negli Stati Uniti manderemo un ambasciatore, un governo che rispetti i popoli dell’America Latina, all’America di Simón Bolivar, diavolo!... Continua a leggere...
L'arrivo del nuovo ambasciatore in Honduras era previsto per oggi, non si sa ancora se arriverà effettivamente nel paese, il presidente Zelaya in solidarietà con la Bolivia ha respinto la sua lettera di credenziali.
TeleSUR _ Hace: 01 hora
El presidente de Honduras, Manuel Zelaya, decidió suspender temporalmente la recepción de cartas credenciales del nuevo embajador de Estados Unidos en solidaridad con Bolivia, informó una fuente del Gobierno a la agencia de noticias Reuters. Bolivia ordenó el miércoles la salida del embajador estadounidense en La Paz, Phillip Goldberg, tras concluir que éste coordinaba acciones desestabilizadoras contra el gobierno democrático de Evo Morales. La llegada del nuevo representante de Washington en Tegucigalpa, Hugo Llorens, estaba prevista para el mediodía de este viernes y en la tarde iba a ser recibido por Zelaya. No estaba claro si el embajador llegará efectivamente a Honduras... Continua a leggere...
Questa raccolta di firme contro le aggressioni fasciste in Bolivia e in solidarietà al popolo boliviano sta girando in America Latina. Sarebbe molto importante che giungessero adesioni dall'Italia e dall'Europa.
Inviare una mail a: geopolitica@geopolitica.ws indicando nell'oggetto: FIRMA A LA CARTA DE REPUDIO A AGRESIONES FASCISTAS CONTRA BOLIVIA
Carta de repudio a agresiones fascistas contra Bolivia
Bolivia enfrenta en estas horas el mayor atentado contra la democracia y la constitucionalidad. Repudiamos totalmente los actos vandálicos y delictivos organizados por la oligarquía y los grupos fascistas santacruceños, que intentan provocar una guerra civil o un golpe de estado. Demandamos castigo a los culpables y los conminamos a mantener su lucha por cauces legales y democráticos. No nos mantendremos impasibles frente a estos acontecimientos. Estamos comprometidos con la democracia, la justicia y la autodeterminación de los pueblos y la defenderemos en cualquier parte del mundo. Hoy toca en Bolivia. Con Bolivia estamos.
FIRMAS HASTA EL MOMENTO Estados Unidos Immanuel Wallerstein, Grassroots Global Justice Alliance,
México Ana Esther Ceceña, Enrique Leff, José Francisco Gallardo, Angel Guerra, Ricardo Melgar, Manuel Pérez Rocha, Enrique Rajchenberg, Gudrun Lohmeyer, Carlos Lenkersdorf, Alicia Castellanos, Gilberto López y Rivas, Carlos Fazio, Observatorio Latinoamericano de Geopolítica, Alberto Arroyo, Fernando Buen Abad, Beatriz Stolowicz, Carlos Beas, Magdalena Gómez, José Luis Ávila, Aldo Rabiela, Dolores González Saravia, Red Mexicana de Acción frente al Libre Comercio, Marco Antonio Velázquez, Comité Mexicano de Solidaridad con Bolivia, José Steinsleger, Ma. Guadalupe Guadarrama Huerta, Benjamín Tirado, Jaime Estay, Red Nacional Genero y Economía, Marcha Mundial de las Mujeres, Mujeres por el Diálogo AC, Siembra AC, Leonor Aída Concha, Maricarmen Montes C, Rosa Barranco, Angeles González, Lourdes del Villar, Elizabeth Alejandre, Graciela Tapia, Virginia Bahena, Cecilia Bonilla, Marianela Madrigal, Teresina Gutiérrez-Haces, Ezequiel Maldonado López, Héctor de la Cueva, Centro de Investigación Laboral y Asesoria Sindical, Federico Manchón, Aida Lerman, Frente Autentico del Trabajo, Ezequiel Garcia Vargas, Hilda Ramirez Garcia, José Luz Trejo Torres, Cándido Cerón Hernández, Gabino Jimenez, Movimiento Mexicano de Solidaridad con Cuba, Comité de DH "Asís", Héctor Martínez, Ericka Navarro, Rodolfo Castillo, Lucía García, Isabel Pichardo, Josefina Ponce, Juana Quevedo, Alejandro Castillo, ... Continua a leggere...
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