Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Importante, qui la risposta di Ramón Mantovani all'articolo di O.Ciai
Ci è andato pesante questa volta Omero Ciai contro Ramón Mantovani e Marco Consolo. Già ci aveva provato tempo fa.
Finge di non aver capito che le FARC, piaccia o no ad Álvaro Uribe, per anni hanno goduto e godono tutt’ora dell’appoggio di una larga parte della società civile e istituzionale di moltissimi paesi.
E che questo non vuol dire necessariamente, per chi lo fa, essere dei terroristi, né star sul punto di diventarlo, né essere complici di alcun crimine, né avere il passaporto pronto per andarsi ad arruolare nella guerriglia colombiana.
Vuol dire credere, piaccia o no ad Álvaro Uribe, che c’è chi pensa che in Colombia esiste una via diversa da quella della risoluzione armata del conflitto e che questa via passa necessariamente per il dialogo e attraverso contatti con le parti in causa, che possono probabilmente anche formalizzarsi in relazioni amichevoli e di lunga durata. Si lavora per la pace ed è questo un lavoro ampio e costruttivo che richiede diplomazia, coraggio, sforzo ed impegno costante, diversamente da quanto ne occorrono per sorvolare accampamenti e gettare bombe.
Ramón Mantovani e Marco Consolo avevano già esaurientemente spiegato e chiarito la loro posizione in una conferenza stampa, meno di un mese fa.... Continua a leggere...
“Iluminemos México” (illuminiamo il Messico) è stato lo slogan che ha identificato la marcia organizzata contro la delinquenza e l’inefficacia del governo a fronteggiarla e che si è svolta sabato 30 agosto a Città del Messico. Si calcola che vi abbiano partecipato circa 200 mila persone, forse più, ognuna delle quali portava una candela accesa per “illuminare” simbolicamente il baratro di violenza nel quale sembra essere precipitato il paese negli ultimi tempi.
Tuttavia questa manifestazione non esprime i desideri e il sentire di tutta la società messicana.
Questa marcia esprime soltanto il timore di una piccola porzione di essa che si sente minacciata dalla criminalità organizzata nei suoi affetti e nei suoi interessi.
Alla quale appartenevano per esempio il piccolo Fernando Martí, appena 14 anni, figlio dell’imprenditore Alejandro Martí, sequestrato e poi trovato morto il 1 agosto scorso dopo il pagamento di un riscatto di 5 milioni di pesos e Silvia Vargas Escalera di 19 anni, figlia del titolare della Commissione Nazionale dello Sport, sequestrata il 10 settembre del 2007 e di cui non si hanno più notizie da quella data.... Continua a leggere...
... Dimenticare ci fa più male
Verónica, Soren, Fernando, Juan
e Lucía, insieme ai i vostri amici e alle vostre famiglie
prenderemo i vostri sorrisi e i vostri desideri
e li trasformeremo in parole e azioni...
(Dr. Adrián Ramirez López)
Leggi il bollettino n. 1 (spagnolo)
“Abbiamo il coraggio di denunciare il crimine contro l’umanità che ha commesso l’esercito colombiano quando ha bombardato di notte un accampamento delle FARC in territorio ecuadoriano, violando la sovranità di questo paese, uccidendo i sopravvissuti, e sapendo che lì si trovavano civili di altre nazionalità come i nostri figli messicani”.
Con queste parole i genitori di Verónica, Soren, Fernando e Juan, i quattro studenti messicani massacrati a Sucumbíos (Ecuador) dall’esercito colombiano, appoggiato dalla forze militari statunitensi e del Mossad, annunciano il primo numero di un bollettino, realizzato in collaborazione con la LIMEDDH, la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani, che ogni mese consegneranno all’ambasciata colombiana a Città del Messico e che verrà contemporaneamente consegnato alle rappresentanze diplomatiche della Colombia in Italia, Spagna e Francia. Il bollettino si chiamerà Cada Uno por la Justicia (Ognuno per la Giustizia), nome che identifica anche la campagna nazionale e internazionale di “giornate di solidarietà con il popolo colombiano e con la Patria Grande in memoria dei massacrati di Sucumbíos (Ecuador)
Un bollettino mensile per ricordare chi erano Verónica Natalia Velázquez Ramírez , Juan Gonzáles del Castillo, Fernando Franco Delgado, Soren Ulises Avilés Ángeles, quattro giovani studenti che mossi unicamente dal desiderio di pace e di solidarietà con altri popoli latinoamericani, e motivati dai loro studi, si erano avvicinati ad un accampamento non militare, dove si stavano svolgendo tra l’altro importanti trattative di mediazione internazionale per la liberazione di Ingrid Betancourt e di altri ostaggi nelle mani delle FARC. E per raccontare chi è Lucia Morett l’unica sopravvissuta costretta attualmente a vivere in Nicaragua in attesa di poter fare rientro tranquillamente senza conseguenze nel suo paese.
Un bollettino mensile per riscattare la memoria di questi ragazzi dalla infamante campagna mediatica montata dal governo colombiano nel loro paese d’origine con l’appoggio di gruppi dell’estrema destra messicana e avallata dal silenzio complice del governo del loro paese, che li sta facendo apparire come terroristi da tempo legati alle FARC e ai movimenti armati messicani.
Infine, un bollettino mensile per ricordare veramente quali sono le violazioni dei diritti umani che si commettono quotidianamente in Colombia da parte di un governo che impunemente viola trattati internazionali, utilizza i simboli della Croce Rossa Internazionale in operazioni di intelligence e commette efferati crimini di guerra.
Qui il resoconto dell’evento realizzato ieri a Città del Messico
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