Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Comunidad de Paz de San José de Apartadò, Monumento alla memoria. Luogo attualmente occupato dalle Forze di Polizia dal 2 aprile 2005, subito dopo i fatti del massacro. Il monumento è stato distrutto dalla Polizia il 10 aprile 2006, I Membri della Comunità di Pace dal 2 aprile 2005 , rimanendo fermi nel loro principio di autonomia e non collaborazione, sono stati costretti ad abbandonare il villaggio ed hanno ricominciato a costruirne uno nuovo in un territorio di proprietà della Comunità ( territorio collettivo) a 10 minuti di cammino, San Josecito lugar de Dignidad dove tuttora vivono continuando a rispettare i loro principi.
La Comunità di Pace di San José de Apartadò è stata nominata , insieme ad ACIN - Asociacion de Cabildos Indigenas del Norte del Cauca - al premio Nobel per la Pace 2007 da AFSC American Friends Service Committee (Nobel per la Pace del 1947)
Fotografia gentilmente concessa da Stefano Vanzetto
Ormai la manifestazione si è conclusa, tutti lo sanno, nel migliore dei modi. Un po’ in ritardo però vorrei far notare come, Pierluigi Battista, forse resosi conto che il suo articolo dal titolo “Vicenza violenza” aveva sollevato critiche da più parti per i toni allarmistici usati, in un altro editoriale del 16 febbraio scorso usa parole ben più benevole titolandolo addirittura “Uno spiraglio per Vicenza”, nel quale ammette che “non è poi così irragionevole auspicarsi che Vicenza potrebbe uscire indenne dalla manifestazione”. Bontà sua!! Non si comprende cosa è che abbia contribuito ad aprire questo spiraglio nella benevolenza di Battista verso Vicenza. Vicenza infatti è uscita indenne dalla ... Continua a leggere...
Ricevo da Rafael Rolando Prudencio Briancon da Cochabamba il 5 febbraio scorso:
Annalisa, raccontandoti quello che succede a Cochabamba e ai CochaBAMBINI ti comunico che è diffuso un sentimento di frustrazione dopo che i cittadini hanno picchiato i contadini cocaleros, mossi da razzismo risentito e da frustrazioni personali.
Cochabamba è considerata il “cuore della Bolivia e del Continente” per essere situata geograficamente al centro del paese e del Sud America, oltre al fatto che accolse a braccia aperte centinaia di migliaia di emigranti giunti da altre regioni, durante la crisi del settore minerario (20 anni fa quando si instaurò il modello neoliberale) e non essendoci altre risorse lavorative, questi si dedicarono alla coltivazione della coca e di altri prodotti agricoli.
Recibo por el amigo Rafael Rolando Prudencio Briancon esas reflexiones sobre los ultimos acontecimientos en Cochabamba el último 5 de febrero pasado:
Annalisa, contándote lo que sucede en Cochabmaba y los CochaBAMBINOS,te comento que existe un sentimimento de frustración después de que los citadinos apalearan a los campesinos cocaleros,motivados mas por un resentido racismo y frustraciones personales que por una causa justa.
Cochabamba es considerada el "corazón de Bolivia y del Continente"por estar geográficamente al centro del país y de sud América; además que Cochabamba recibió con los brazos abiertos a miles y cientos de migrantes que llegaron de otros departamentos,cuando ... Continua a leggere...
Foto tratta dal sito Altra Vicenza
Grazie Vicenza e grazie al popolo della pace!
Grazie anche a Berlusconi che parlando di un giorno triste perché in Italia si è manifestato contro una base americana, si è reso soltanto molto più ridicolo di quanto già non fosse.
Grazie infine ad Amato, Parisi, Rutelli, Battista (Corriere della Sera) etc etc che con il loro “terrorismo di stato” hanno permesso che il suono delle parole della pace si sia udito ancora più chiaramente.
RENOVANDO LA SOLIDARIEDAD A FREDY MUÑOZ
Era scontato che succedesse. La liberazione di Fredy Muñoz non poteva non nascondere qualche insidia, non poteva concludersi così “banalmente” una vicenda che ha rappresentato un duro attacco alla libertà di espressione in un paese dove questa è già un’utopia. Una vicenda che si inserisce in un contesto di rapporti difficili tra due paesi che appaiono sempre più lontani. Come già preannunciato a suo tempo dai legali e dallo stesso Muñoz, egli, oltre a vedere aggravata la sua di per sé difficile posizione con la magistratura colombiana, è realmente anche in pericolo di vita.
La rivista colombiana Cambio pubblica quella che a suo dire è la “prova principe”, quella che inchioderebbe definitivamente l’imputato alle sue responsabilità, o alle manipolazioni di cui è oggetto a seconda dei punti di vista. Addirittura si vocifera che
la Fiscalía abbia emesso già un mandato di cattura per Fredy Muñoz.
La fotografia, ritrarrebbe il corrispondente di TeleSUR in un accampamento delle FARC sorridente tra i guerriglieri con un bicchiere di vino in una mano e un M16 nell’altra.
Questa fotografia sarebbe stata “casualmente” ritrovata nell’accampamento di Martin Caballero, comandante del fronte 37 delle FARC, dall’esercito colombiano durante una perquisizione all’indomani della liberazione dell’ex ministro Arajuco.
Un investigatore consultato dalla rivista Cambio afferma che ... Continua a leggere...
"Sulle tracce del colore"
Mostra di pittura
Marcella Bravetti ( Bramar )
Libreria Odradek
Roma- Via dei Banchi Vecchi n. 57
(entrata libera)
la mostra è visitabile nell’orario di apertura continuata della libreria
inaugurazione Sabato 17 alle ore 18
Presenta Carla Guidi, giornalista
a seguire
Recital della poetessa Gladys Basagoitia Dazza
I colori delle parole
"Berlino mi premia, l'italia mi ignora". Gianni Minà è stato il primo italiano ad essere premiato a Berlino con il “Berlinale Kamera” un ambito riconoscimento che il Festival Internazionale del cinema di Berlino assegna dal 1986 a personaggi del mondo cinematografico per il loro impegno. La consegna del premio è avvenuta l'11 febbraio presso il Filmpalast.
Grazie a Gianni Minà da parte mia per l’impegno, la passione e l’autonomia intellettuale che distinguono il suo lavoro e per la sua “l’ingovenabilità” di cui fu accusato a Viale Mazzini, se per “governabilità” si intende il tradimento della verità.
Non tutta l’Italia la ignora Sig. Minà, mi creda…
Per ulteriori dettagli il post di Verosudamerica di Antonio Pagliula.
Ho visitato Machu Picchu molti anni fa, anzi moltissimi, ma il ricordo è vivido. E’ un luogo che ti lascia “qualcosa” tanto è magico. E questo “qualcosa” io non so descriverlo. Ma tra quelle rovine si percepisce magia, mistero, forse anche dolore e la sensazione di “sentirsi infinitamente piccoli al centro di quel ombelico di pietra, ombelico di un mondo disabitato, orgoglioso ed elevato” (Pablo Neruda).
Nella seconda metà di febbraio le autorità peruviane preposte riceveranno il certificato attestante la candidatura di Machu Picchu a partecipare al gigantesco sondaggio globale che sceglierà le 7 meraviglie del Mondo Moderno, il prossimo 7 luglio. Lo stesso accadrà a quelle italiane per il Colosseo. Le aspiranti località candidate erano inizialmente 77 e in seguito ad un’accurata selezione ne sono rimaste 21 tra le quali possono scegliere gli internauti di tutto il mondo.
Interessante notare come il numero 7 si ripeta, anche nella data del 7 luglio (07/07/07).... Continua a leggere...
Visité Machu Picchu hace muchos años, hace muchissimos años, pero el recuerdo está vivo. Es un lugar que te “deja” algo, tanto es mágico. Y ese “algo” yo no se decribirlo. Pero entre aquellas ruinas se percibe magia, misterio, creo dolor también y la sensación de “sentirse infinitamente pequeño en el centro de aquel ombligo de pietra; ombligo de un mundo deshabitado, orgulloso y eminente” (Pablo Neruda) .En la segunda mitad de febrero las autoridades peruanas correspondientes recibirán el cetificado de candidatura de Machu Picchu para participar a el gigantesco sondeo global con el que se escojerán la 7 maravillas del Mundo Moderno el proximo ... Continua a leggere...
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