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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 19/02/2007

Fotografia gentilmente concessa da Stefano Vanzetto
Ormai la manifestazione si è conclusa, tutti lo sanno, nel migliore dei modi. Un po’ in ritardo però vorrei far notare come, Pierluigi Battista, forse resosi conto che il suo articolo dal titolo “Vicenza violenza” aveva sollevato critiche da più parti per i toni allarmistici usati, in un altro editoriale del 16 febbraio scorso usa parole ben più benevole titolandolo addirittura “Uno spiraglio per Vicenza”, nel quale ammette che “non è poi così irragionevole auspicarsi che Vicenza potrebbe uscire indenne dalla manifestazione”. Bontà sua!! Non si comprende cosa è che abbia contribuito ad aprire questo spiraglio nella benevolenza di Battista verso Vicenza. Vicenza infatti è uscita indenne dalla manifestazione certamente non grazie agli auspici di Battista né tanto meno grazie agli allarmi di Amato, “Cicciobello” Rutelli e l’Ambasciata degli Stati Uniti che invitava i suoi concittadini a stare alla larga dalla città. Molti cittadini americani infatti hanno sfilato accanto ai vicentini come dimostra la foto. Ma poi Amato aveva bisogno di gridare “ho vinto io” (ma si vinceva qualcosa?) e quindi ecco le foto degli striscioni dei 10 presunti amici dei terroristi ripresi e fotografati da tutte le angolazioni possibili, per poter raccontare alla fine che i movimenti e l’espressione popolare nascondono il seme dell’eversione e del terrorismo…
Qui il post precedente su Pierluigi Battista
Qui l'articolo del 16 febbraio 2007 del Corriere della Sera

Ricevo da Rafael Rolando Prudencio Briancon da Cochabamba il 5 febbraio scorso:
Annalisa, raccontandoti quello che succede a Cochabamba e ai CochaBAMBINI ti comunico che è diffuso un sentimento di frustrazione dopo che i cittadini hanno picchiato i contadini cocaleros, mossi da razzismo risentito e da frustrazioni personali.
Cochabamba è considerata il “cuore della Bolivia e del Continente” per essere situata geograficamente al centro del paese e del Sud America, oltre al fatto che accolse a braccia aperte centinaia di migliaia di emigranti giunti da altre regioni, durante la crisi del settore minerario (20 anni fa quando si instaurò il modello neoliberale) e non essendoci altre risorse lavorative, questi si dedicarono alla coltivazione della coca e di altri prodotti agricoli.
Fino a prima degli ultimi scontri Cochabamba era considerata la capitale dell’ integrazione, ma repentinamente e con razzismo “il diavolo si è impossessato di noi” e le nostre debolezze hanno avuto la meglio.
Rispetto a Manfred ti dico che è rientrato a Cochabamba oggi 5 di febbraio precisamente dall’ Europa, (Germania e Belgio), dopo essere stato negli Stati Uniti denunciando e dispregiando con l’intento di destabilizzare, di essere stato vittima di un’insurrezione.
Proprio oggi torna a Cochabamba da questo suo viaggio denigratorio, ma tuttavia potrà continuare ad esercitare il suo ruolo di prefetto, il quale snatura le sue dichiarazioni di mostrarsi come martire davanti alla comunità internazionale.
Caro Rafael mi chiedo come è che questo diavolo improvvisamente si sia impossessato dei CochaBAMBINI come li chiami tu e non piuttosto sia stato ben fomentato e magari nutrito, a dollari forse?
Un abbraccio Annalisa.
Recibo por el amigo Rafael Rolando Prudencio Briancon esas reflexiones sobre los ultimos acontecimientos en Cochabamba el último 5 de febrero pasado:
Annalisa, contándote lo que sucede en Cochabmaba y los CochaBAMBINOS,te comento que existe un sentimimento de frustración después de que los citadinos apalearan a los campesinos cocaleros,motivados mas por un resentido racismo y frustraciones personales que por una causa justa.
Cochabamba es considerada el "corazón de Bolivia y del Continente"por estar geográficamente al centro del país y de sud América; además que Cochabamba recibió con los brazos abiertos a miles y cientos de migrantes que llegaron de otros departamentos,cuando se produjo la crisis de la minería (20 años atrás, cuando se implantó el modelo Neoliberal) y no habían fuentes de trabajo y esos migrantes se dedicaron al cultivo de coca y otros productos agrícolas.
Hasta antes de los enfrenatmientos Cochabamba era considerada la capital de la integración,pero repentina y racistamente se "nos salieron los demonios del cuerpo"y nos vencieron nuestras debilidades.
Respecto a Manfred;te cuento que el llega hoy día(5 de febrero)precisamente de Europa -Alemania y Bélgica-d espués de haber estado en EEUU,denunciando y desprestigiando desestabilizadoramente que fue víctima de un derrocamiento.
Pero hoy precisamente está llegando a Cochabamba de esa su desprestigiosa gira, pero el podrá seguir jerciendo su cargo de prefecto,lo cual desvirtua sus declaraciones de mostrarse como martir ante la comunidad internacional.
Querido Rafael, me pregunto como es que improvisamente a los CochaBAMBINOS como los llamas tú, improvisamente “les salieron los demonios del cuerpo” y no mas bien esos demonios fueron alimentados y bien fomentados, quien sabe acaso con dolares?
Annalisa
Fotografie del 19/02/2007
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