Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.

A Radio Onda Rossa presentazione del libro e intervista in diretta a Eric Salerno mercoledì 18 marzo alle ore 11.
Conti chiusi, conti in sospeso (Introduzione alla nuova edizione)
Italiani brava gente? Oltre un quarto di secolo è trascorso da quando fu pubblicato Genocidio in Libia, una ricerca su alcuni aspetti del colonialismo italiano in Libia. Gli storici di professione, in questi anni, hanno scoperto e divulgato altri particolari (dove modificavano la sostanza degli eventi, sono stati integrati in questa nuova edizione) e una parte della nostra società è stata capace di riconoscere le colpe di quell’Italia, tra Giolitti e Mussolini, anche in Etiopia, Eritrea e Somalia. Ma il mito dell’Italiano Buono, portatore di Civiltà, non è del tutto scomparso. Anzi. Assomiglia, quando viene evocato, alle giustificazioni del presidente americano, George W. Bush, quando giustifica l’invasione dell’Iraq con la necessità di portare la democrazia occidentale tra chi non l’ha mai sperimentata. Assomiglia alle parole dei crociati moderni contro l’Islam, a chi insiste per sottolineare gli aspetti positivi, illuministici del Cristianesimo nella storia dell’Europa dimenticando, e cito soltanto due tragici imperdonabili prodotti della società cristiana, l’Inquisizione e l’Olocausto. Il primo, è vero, appartiene a un lontano passato, il secondo è un pezzo del nostro presente, e pesa su ogni momento della nostra vita. ... Continua a leggere...
"È la vecchia storia del ferroviere anarchico che venne giù dalla finestra del quarto piano della Questura di Milano. Quarant’anni fa, più o meno. Quelli che allora c’erano, ciascuno a suo modo, credono di saperla. Be’, non la sanno. In nessuno di quei modi. Figurarsi quelli che non c’erano. Figurarsi una ragazza di vent’anni, di quelle che fanno le domande. Anch’io credevo di saperla. Poi ho ricominciato daccapo". A. S.
Ci sono giorni in cui un intero paese resta senza respiro... Il 12 dicembre fu un giorno – una sera – così. Si sentì che la vita non sarebbe stata più la stessa, che c’era stato un prima, e che cominciava un dopo. ...
La televisione aveva due canali, ed era in bianco e nero:lo sarebbe stata ancora fino all 1977. Servirebbe di più raccontarti quanto, e soprattutto come si fumava, nel dicembre del 1969...
C’e’ una stanza al quarto piano della Questura di Milano, è di Luigi Calabresi, un giovane commissario dell’Ufficio Politico, ha solo 32 anni. C’è un interrogato, un ferroviere di 41 anni, Giuseppe Pinelli. Sono presenti altri quattro sottufficiali di polizia, e un tenente dei carabinieri. Fumano tutti. Sono lì da ore, è quasi mezzanotte...
Autore: Adriano Sofri Titolo: La notte che Pinelli Collana: La memoria Num. di collana: 772 Anno: 2009 ISBN: 88-389-2371-X Pagine: 304 Prezzo: 12.00 Euro
Un proverbio arabo recita che, una menzogna ripetuta per tante volte, diventa realtà. La grande bugia è che la Palestina fosse una terra disabitata e, perciò data a un "popolo" senza terra, il che è una altra menzogna. in quanto la religione ebraica è una religione: trasformarla in una nazione è una bizzarria.
Il petrolio, come fu un tempo per la via della seta, presuppone anche il controllo delle vie di comunicazione. La Palestina non ha il petrolio, ma la sua posizione la rende indispensabile per il controllo delle ricchezze petrolifere da parte dell'imperialismo mondiale e di Israele. Una entità statale antiaraba nel cuore di questa regione ha significato destabilizzazione, divisione, guerre e povertà per il mondo arabo che paga carissimo questa strategia: la maggior parte dei paesi produttori di petrolio sono arretrati e sottosviluppati. La loro ricchezza, per colpa dei loro governanti. è nelle mani delle grandi compagnie petrolifere occidentali. Con il pretesto dello stato di guerra con Israele, la maggior parte delle entrate vengono spese per l'acquisto di armamenti - sempre dal l'occidente che si è alleato con regimi feudali e antidemocratici. Queste armi sono usate contro ogni ribellione popolare o contro i movimenti di opposizione a questi regimi. In nome della Palestina sono stati fatti colpi di stato, rovesciati governi, sono stati repressi nel sangue partiti comunisti e movimenti progressisti.
I palestinesi continuano a resistere in una giungla di fucili puntati contro di loro. sia dall'esercito israeliano, sia dai regimi arabi. L'ingenuità di essersi fidati dei nemici americani e israeliani, li ha portati ad accettare piani e a firmare ingiuriosi accordi.
Dopo la caduta dell'Urss la supremazia sul mondo era nelle mani della potenza americana, alleata di Israele e con l'attentato dell' 11 settembre la nuova strategia americana della guerra preventiva ha peggioratola situazione dei palestinesi.... Continua a leggere...
Gavino Puggioni - esperto di storia orale e scrittura popolare
Salvatore Ricciardi – Radio Onda Rossa
“Il ministro Teruzzi con foglio riservatissimo ha comunicato al generale Bastico che il Duce ha deciso che tutti gli ebrei della Cirenaica siano riuniti in un campo di concentramento della Tripolitania...”. Come spiega la nota dei carabinieri italiani del 28 febbraio 1942 la “soluzione degli ebrei di Tripolitania”, per usare le parole del console tedesco a Tripoli, era stata avviata su diretta iniziativa di Mussolini. In realtà, l'operazione di pulizia era cominciata ben prima, a partire dalla promulgazione delle leggi razziali anticipate dal “Manifesto della razza” del '38 e che prefiguravano, oltre alle disposizioni per l'Italia, anche le limitazioni da imporre agli ebrei residenti nelle colonie per “..togliere loro le posizioni acquisite in assoluta sproporzione con la loro entità numerica, ponendoli e tenendoli in un piano razziale inferiore”. Gli ebrei di Libia erano diverse migliaia. Solo a Tripoli erano almeno 15mila di cui forse mille di origine italiana. Erano mercanti e imprenditori che figuravano soprattutto nell'élite locale ma non soltanto. Ce n'erano di provenienza italiana, francese, spagnola. Vivevano nelle città ma i più poveri, i “trogloditi della montagna”, campavano d'agricoltura e piccoli commerci in uno stato di palpabile povertà. A sentire il generale Badoglio, che ne scrive nel 1930, gli “israeliti d'Italia son meglio degli israeliti di ... Continua a leggere...

Ho visto... tratto da La Repubblica del 18 marzo 2008 da un articolo di Giuseppe D'Avanzo:
“Ho visto picchiare con violenza e ripetutamente i detenuti presenti con schiaffi, pugni, calci, testate contro il muro. Picchiava la polizia di stato ma soprattutto il “gruppo operativo mobile” e il “nucleo traduzioni” della polizia penitenziaria. Ho visto trascinare un detenuto in bagno, da tre o quattro agenti della “penitenziaria”. Gli dicevano: “Devi pisciare vero?” Una volta arrivati nell’androne del bagno, ho sentito che lo sottoponevano a un vero e proprio linciaggio....Ho visto il medico vestito con tuta mimetica, anfibi, maglietta blu con stampato sopra il distintivo degli agenti della polizia penitenziaria, togliere un piercing dal naso di una ragazza che era in qiuel momento sottoposta a visita medica e intanto le diceva: “sei una brigatista?”
"Non ho la fortuna di credere in Dio, ho la fortuna di credere in questa cosa, nella giustizia..."
Con la prefazione di Giuliano Giuliani e la postfazione dell'avvocato Giuliano Pisapia. La biografia di Marco Poggi, l'infermiere che ha sollevato il caso delle violenze alla caserma Bolzaneto durante il G8 di Genova, nel luglio 2001. Marco Poggi racconta i giorni trascorsi nella caserma, ciò che ha visto e ciò che ha fatto. ... Continua a leggere...
La violencia en Colombia, consecuencia de la intransigencia política del Estado y de las enormes desigualdades sociales, es investigada en la presente obra a través de múltiples documentos y enmarcada en una historia que se remonta al siglo XIX.
Se suceden los acontecimientos más determinantes en los que la voraz oligarquía nacional, Estados Unidos y ciertas potencias europeas, han intentado subyugar a un pueblo con el objetivo de apoderarse de sus inmensas riquezas naturales. Sin embargo, un importante sector de sus gentes ha reaccionado adoptando las más diversas formas de lucha y convirtiendo la violencia en una especialización, en un pretexto.
Si en un pasado fueron las tropas oficiales las que arrasaban y sembraban la barbarie, ahora son los paramilitares, hijos de aquéllas. El poder y la economía del narcotráfico, sombra del presente, convive en matrimonio permanente con un Estado que dice combatirlo. Como asegura el ex funcionario del Departamento de Estado e investigador William Blum, «el libro describe perfectamente la complicidad de Washington en la utilización del terrorismo y el tráfico de drogas para que el gobierno colombiano lleve la verdadera guerra: combatir el 'comunismo'». ... Continua a leggere...
Dalla quarta di copertina:
A quarant'anni dalla morte, una documentata ricerca storiografica per la prima volta tradotta in italiano mette in luce aspetti poco noti e non ancora chiariti riguardo gli ultimi mesi di vita di Ernesto Che Guevara. Dopo il suo arrivo in Bolivia nel novembre 1966, la CIA e l'ambasciata degli Stati Uniti a La Paz fecero di tutto per impedire la vittoria della guerriglia, assumendo il controllo dello Stato, militarizzando la società e reprimendo nel sangue ogni protesta. Ogni sforzo fu fatto per soffocare sul nascere il sogno del Che di "creare due, tre, molti Vietnam", che si prefiggeva di porre fine al sistema di sfruttamento di oppressione imperialista.
La CIA decise di occultare il cadavere del Che, cercò di non far mai pubblicare il suo diario, per portare avanti l'opera di disinformazione e discredito ai danni del guerrillero heróico e dell'intero movimento rivoluzionario mondiale. Di lì a pochi anni, con l’aiuto della stessa CIA e del governo di Washington, in tutto il continente furono organizzati cruenti colpi di stato, dall'Argentina di Videla al Cile di Pinochet, secondo i dettami dell'operazione Condor.
Oggi però, dopo l'elezione in Venezuela di Hugo Chávez nel 1998, molti altri paesi dell'America Latina hanno abbandonato l'obbedienza incondizionata in favore di politiche più attente alla popolazione: anche l'odierna Bolivia di Evo Morales, scelta quarant'anni fa da Ernesto Che Guevara per muovere guerra all'imperialismo degli Stati Uniti, "il più grande nemico dell'Umanità", come affermò nel messaggio alla Tricontinental di quello stesso anno.
pp 184 - € 13,00
Adys Cupull e Froilán González hanno istituito dei corsi dedicati alla vita e all’opera di Che Guevara nelle università di Santiago de Cuba e di Santa Clara. Sono membri della Commissione scrittori e artisti del movimento cubano per la pace e l’autodeterminazione dei popoli, dell’Unione nazionale scrittori e artisti di Cuba dell’Unione dei giornalisti cubani.
Frange di cattolici tradizionalisti già all’indomani del secondo conflitto mondiale si intrecciano con alcuni ambienti nostalgici neofascisti, in nome di un’alleanza retta nel rifiuto del “mondo moderno”, del “mito democratico ed egualitario” e della civiltà borghese. Tale intesa si è poi protratta fino ai giorni nostri, senonché oggi i due fronti del tradizionalismo cattolico e dell’estrema destra hanno talmente tanti punti in comune che molto spesso si sovrappongono, per cui assistiamo ad una cristianizzazione degli aderenti ai movimenti neofascisti (Lega Nord compresa), ed una sorta di fascistizzazione della sponda cristiana. Naturalmente i temi delle alleanze e delle strette collaborazioni sono alquanto noti, vanno dalle storiche lotte all’aborto a quelle più attuali che riguardano la battaglia all’omosessualità e alla tanto ventilata, quanto imminente e pericolosa - a loro modo di vedere - invasione islamica e la conseguente società multirazziale, vista come un vero e proprio flagello dell’umanità.
Giuseppe Scaliati (1978), laureato in scienze politiche all’Università degli studi di Napoli “Federico II”, all’indirizzo storico-politico, con una tesi in storia del Pensiero Politico contemporaneo dal titolo Origini e sviluppi dell’Anarchismo. Ha pubblicato nel febbraio 2005 TRAME NERE. I movimenti di destra in Italia dal dopoguerra ad oggi con la casa editrice Fratelli Frilli Editori; nel febbraio 2006 DOVE?VA?LA?LEGA?NORD, Radici ed evoluzione politica di un movimento populista, Edizioni Zero in condotta. Collabora con testate giornalistiche e siti web.
….I sogni sono come dei nomi solitari che navigano nel vuoto e nella vastità del cuore, questo misterioso segno che naufraga nell’inesorabile delle acque, e che, come l’ineffabile e drammatica e tesa poesia di questi tempi, il suo destino è scomparire tra le sue orme o nelle sue proprie radici, nutrite sempre di immensa umanità, nonostante assalite costantemente dal fuoco laborioso e, a volte difficile degli uomini…
Juan Cristóbal
Los sueños son una especie de nombres solitarios navegando en el vacío y en la vastedad del corazón, ese misterioso signo que naufraga en lo inexorable de las aguas, y que, como la inefable y dramàtica y tensa poesía de estos tiempos, su destino es desaparecer entre sus huellas o en sus propias raíces, nutridas siempre de inmensa humanidad, aunque asaltadas constantemente por el fuego laborioso y, a veces grotesco, de los hombres.
Juan Cristóbal
Me felicito con el amigo Juan Cristóbal por sus sueños….se que llegan desde ese lugar donde la conciencia se hace infinita y eterna, aunque como él dice, vulnerable.
Che cos'è oggi la Chiesa cattolica, ed il suo centro nevralgico, il Vaticano? A questa domanda cerca di rispondere questo libro, che ricuce una mole rilevante di informazioni, ne analizza il senso, e offre ai lettori una loro collocazione logica, in modo da permettere di identificare la piovra, a partire da una prima radiografia, e poi attraverso la sua storia recente. Una storia di usurai e falsari, di mafiosi e massoni, di mangiasoldi di professione, una storia che non è solo italiana, ma che si sviluppa, subdola o palese, in America latina e in Africa, nell'Europa dell'Est e in Asia.
I tentacoli del Vaticano vengono qui messi a nudo, sia che si tratti dell'Opus Dei, o dei Cavalieri di Malta, di Comunione e Liberazione o dei Carismatici, dei legionari o dei gruppi integralisti legati all'estrema destra neofascista. Tutto l'apparato umano e mass-mediatico viene inquadrato nella sua reale portata, ed infine collegato con l'attivismo vaticano e cattolico nella società italiana, un caso in cui parlare di ingerenza è troppo poco: ormai la Chiesa dà le direttive alla politica, e in ciò è molto più a suo agio oggi che quando c'era la DC.
L'anticlericalismo si rivela una condizione essenziale della batta- glia per l'emancipazione dell'uomo dalle varie forme di schiavitù; dimenticarlo è commettere un nuovo, tragico, errore.
(dall'ultima di copertina)
Ed. La Fiaccola, Ragusa
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