Letizia Moratti e Álvaro Uribe
“Ho trovato un paese che vive grandi trasformazioni, un paese con una grande energia, che si sta rilanciando e che dimostra tutta la sua volontà nell’essere protagonista del suo futuro e in tutta la regione”.
Così il sindaco di Milano Letizia Moratti ha parlato della Colombia visitata nel suo recente viaggio in occasione del quale ha partecipato a Medellin all’assemblea della Banca Interamericana di Sviluppo che si è svolta alla fine di marzo e nel corso della quale ha anche incontrato il presidente Álvaro Uribe.
Il sindaco Moratti, che ha firmato un accordo chiamato delle tre M (Milano, Medellin, Moda, visto che Medellin è la capitale colombiana della moda e tra le più importanti in America ) ha dichiarato inoltre di voler mettere a disposizione a Milano un edificio che si chiamerà Casa Colombia e che sarà un luogo dove diffondere la cultura e le potenzialità del paese latinoamericano. Milano farà anche da palcoscenico alle iniziative che l’ambasciata colombiana in Italia, congiuntamente ad altre rappresentanze diplomatiche della Colombia nel mondo, stanno portando avanti per lanciare l’immagine di paese paladino della lotta al narcotraffico e della legalità.... Continua a leggere...
Il Comune di Bologna ha scelto questa immagine per promuovere via mail un convegno sulla violenza alle donne. La scelta, ovviamente discutibile ha scatenato innumerevoli e comprensibili proteste.
Si è trattata indubbiamente di una decisione presa con leggerezza e con superficialità.
Non si è tenuto conto della situazione di emergenza razzismo nella quale vive il paese. Chi ha scelto questa immagine per promuovere un convegno sulla violenza alle donne ha dimostrato di non vivere appieno il tessuto sociale del nostro paese. E di per sé, per chi governa, per chi lavora nella pubblica amministrazione e in quella politica, è già una colpa. Grave.
Nei giorni immediatamente successivi all’omicidio di Giovanna Reggiani, uccisa e violentata nel novembre del 2007 a Roma dal romeno Nicolae Romolus Mailat, gruppi di estrema destra avevano tappezzato i muri della capitale e non solo proprio con questo manifesto e con alcuni simili dove era riportata la stessa scritta. ... Continua a leggere...
Ascolta qui l'intervista a Giuseppe De Marzo fatta da Radio Onda Rossa sulle nuove costrituzioni latinoamericane, quella della Bolivia e dell'Ecuador
Sabato 18 Aprile
Il presidente boliviano Evo Morales ha denunciato ieri che le forze di sicurezza boliviane hanno sventato due giorni fa a Santa Cruz un piano organizzato da «mercenari internazionali» per attentare contro la sua vita e quella del vicepresidente, Alvaro Garcia Linera: lo ha detto in Venezuela lo stesso Morales, mentre a La Paz la polizia locale annunciava l’uccisione dei tre attentatori.
I tre uomini uccisi dalle forze speciale sono il rumeno Mayarosi Ariad, l'irlandese Dyer Micheal Martin e il boliviano di origine ungherese Eduardo Rozsa Flores, sospettato di essere il capo della banda. Lo affermano fonti ufficiali di La Paz, e lo ha ripetuto Morales subito dopo essere giunto a Cumanà, in Venezuela, dove partecipava al vertice dell’Alternativa Bolivariana delle Americhe (Alba), accolto dal presidente Hugo Chavez. ... Continua a leggere...
Nell’entusiasmo generale che ha accompagnato il Vertice delle Americhe di Trinidad e Tobago, è sfuggito agli osservatori internazionali che hanno seguito con trepidazione forse eccessiva l’incontro e la “storica” stretta di mano tra il neo presidente degli Stati Uniti Barack Obama e quello del Venezuela Hugo Chávez, che alcune ore prima, mentre i media internazionali si beavano di un’atmosfera festosa da inizio di nuovo mondo, all’aeroporto dell’isola venivano arrestati senza nessuna spiegazione alcuni rappresentati dei movimenti antagonisti sociali latinoamericani che erano appena arrivati per partecipare al contro Vertice dei Popoli, la risposta organizzata dei movimenti al Vertice istituzionale dei capi di Stato.
Le delegazioni fermate sono state quelle del Brasile, del Venezuela, di Cuba e di Porto Rico.... Continua a leggere...
Venerdì 24 aprile alle ore 17.00
nella Sala della Pace Giorgio La Pira
della Provincia di Roma
Via IV novembre n. 119/a ( nei pressi di Piazza Venezia).
presentazione di un classico del pensiero pacifista
finalmente tradotto in italiano:
E. Krippendorff, LO STATO E LA GUERRA, Centro Gandhi Edizioni.
Insieme all'autore e al traduttore Francesco Pistolato
interverranno il sen. Salvatore Senese e il prof. Cesare Frassineti.
Ekkehart Krippendorff
LO STATO E LA GUERRA
L’insensatezza delle politiche di potenza
a cura di F. Pistolato
€ 30,00 [ISBN: 978-88-7500-018-9]
Il saggio dimostra come la nascita e la vita degli Stati moderni siano intimamente legati all’apparato militare. Il cemento ideologico che li unisce è il realismo politico, che Krippendorff, con una stringente e brillante argomentazione dimostra essere insensato, cioè frutto di una sostanziale stupidità, di un accecamento di cui soffrono i potenti a danno delle popolazioni che governano.
Il libro è un classico mondiale del pensiero pacifista che ci permette di riflettere su verità inconfessabili, sui fattori e le dinamiche storiche che portano alle guerre.
Vignetta Mauro Biani
Liberazione occupata
di Alessandro Portelli
23 aprile 2009
Avevamo un Presidente Operaio. Il terremoto ci ha regalato un Presidente Odontotecnico che aggiusta le dentiere alle anziane signore. Adesso, grazie ai buoni uffici di Franceschini, abbiamo anche un Presidente Partigiano che si prepara ad andare a celebrare il 25 aprile.
Io non capisco che bisogno c'era di insistere per regalare a Berlusconi un ennesimo palcoscenico. Berlusconi non viene il 25 aprile perché finalmente si è convinto che i partigiani avevano ragione, che la Costituzione non è bolscevica, e che la colpa delle Fosse Ardeatine è dei nazisti. No, viene il 25 aprile perché alla fine la bulimia prevale sull'ideologia: «Non lo lascio alla sinistra», ha detto. Come dire che non poteva sopportare che esistesse nella sfera pubblica uno spazio non occupato da lui e non definito dalla sua presenza.
Il migliore omaggio che potesse rendere alla Resistenza , Berlusconi lo faceva standosene in famiglia il 25 aprile. Era un modo per dire che l'antifascismo è una differenza. Non esclude nessuno, ma ridefinisce chi include.
Ora, il 25 aprile che viene non ridefinisce Berlusconi, ma è Berlusconi che venendo ridefinisce il 25 ... Continua a leggere...
Ringrazio Antonello Mangano e l'ottima redazione di Terre Libere per la segnalazione.
Rimando al sito di Terre Libere per ogni approfondimento sull'argomento. Qui una pagina completa ed esauriente.
Quindici anni fa si compiva nel cuore dell`Africa il terzo genocidio del Novecento, dopo quello di armeni ed ebrei. Emmanuel Murangira, il guardiano delle ossa di Murambi, la scuola dove, il 21 aprile del 1994, furono massacrati 50.000 ruandesi, racconta la sua drammatica esperienza di sopravvissuto a quel massacro accusando gli assassini e denunciando le responsabilità dell’Occidente ... (leggi tutto)
Domani, 27 aprile alle ore 12 ne parlerà in diretta dal Messico Matteo Dean su Rai News24 (video)
La situazione in Messico rispetto al dilagare della febbre suina sembra aggravarsi con il passare delle ore.
Come riporta il quotidiano La Jornada il numero dei morti in un solo giorno è passato da 62 a 81 e i casi di persone che hanno contratto il virus da 1000 a 1324. Negli Stati Uniti sono già 11 quelli accertati, ma alcuni casi sospetti si registrano in Nuova Zelanda e probabilmente in Spagna.
In Messico l’epidemia sembra al momento concentrata nella zona del Distretto Federale, nello Stato delMessico e a San Luis Potrosí e la popolazione è invitata a non effettuare spostamenti all’interno del paese se non strettamente necessari.... Continua a leggere...