Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Marco Carmisani Calzolari autore di questo post, ed altri illustri blogger hanno inviato una lettera a Bruno Vespa protestando per la sua trasmissione del 21 febbraio scorso nella quale i blog e internet in generale venivano dipinti come un ricettacolo di delinquenza e prostituzione, con tanto di parere della sessuologa ...
La lettera si può leggere qui.
Mostra storico-documentaria
La Shoah per immagini
In collaborazione con Foundation Auschwitz di Bruxelles
Realizzata con il contributo di documenti unici provenienti dall’archivio storico della Fondazione Auschwitz di Bruxelles, questa piccola ma intensa esposizione è un percorso immediato per toccare con mano, attraverso la forza evocatrice delle immagini, il dramma, la tragedia, l’orrore di quel “mondo fuori dal mondo”.
La mostra rimarrà aperta dal giorno 1 al giorno 31 Marzo 2008 durante gli orari di apertura della Biblioteca.
Inaugurazione 1 marzo 2008 ore 17.00
Via Monte delle Capre 23 - ex scuola Marconi - Roma
Ingresso libero.
Il volume “La Shoah. L’universo concentrazionario e la politica di sterminio nazista” edito dalla Società Umanitaria è in vendita al costo di .€ 5,00. Per informazioni sulla mostra e per l’acquisto del libro: 339/7059551
«Roma, cuore del cattolicesimo universale, è stata e sarà sede insostituibile del dialogo interreligioso: laica e pluralista, raccoglie la più antica comunità ebraica della diaspora, fedeli islamici e di altre confessioni e religioni. Agli stranieri offre accoglienza e tolleranza, rigetta la xenofobia, richiede il rispetto dei doveri di convivenza e della legalità». Ai gay e lesbiche invece non li considera nemmeno, a loro offre solo cultura, poesie, libri, mostre e dibattitti ma diritti niente . Verrà istituito infatti un “centro internazionale di cultura omosessuale” nella capitale, ma del registro delle unioni civili non se ne parla nemmeno.
Questo è l’annuncio dato dal candidato sindaco PD Rutelli durante l’incontro che si è tenuto al centro congressi della Cgil per l’accordo, (leggi inciucio), ... Continua a leggere...
Chi di voi mi dice, magari i più assidui lettori della stampa colombiana, dove e quando Uribe avrebbe detto che “teme la nascita di uno staterello governato dalle Farc e associato al Venezuela nell'area di confine tra i due paesi, la prima cellula "bolivariana" del sub-continente”.?
Altrimenti si potrebbe pensare che FARCLAND sia una fantasia di Omero Ciai..
Le FARC con la liberazione degli ultimi quattro ostaggi, avvenuti nei giorni scorsi avevano di fatto passato la palla a Uribe. Nel loro ultimo comunicato del 28 febbraio avevano chiesto nuovamente la smilitarizzazione dei municipi di Florida e Pradera per poter avviare con la partecipazione della comunità internazionale, le trattative per lo scambio umanitario.
Uribe invece ha giocato malissimo questa palla. Ha segnato un bel tiro giocando con la vita di Ingrid Betancourt e di tutti gli altri ostaggi nelle mani delle FARC, che in questo momento, a causa del loro presidente, stanno veramente rischiando la vita. Con un’operazione effettuata in territorio ecuadoriano e quindi violando apertamente il diritto internazionale, l’esercito colombiano ha ucciso nel sonno il n. 2 delle FARC Raúl Reyes e l’ideologo del gruppo, Julián Conrado, oltre ad altri 17 guerriglieri. Nonostante le smentite del governo colombiano, che in queste ore sta rilasciando dichiarazioni sommarie e contraddittorie sulla violazione del territorio dell’Ecuador, primi accertamenti sul luogo effettuati dall’esercito ecuadoriano che ha recuperato 15 cadaveri e due guerrigliere ferite, dimostrerebbero che si “è trattato di un massacro” e che Raúl Reyes e gli altri membri delle FARC sono stati uccisi mentre dormivano. Si suppone anche l’attacco sia stato effettuato con il supporto di mezzi aerei di una potenza straniera.... Continua a leggere...
Luís Alberto Matta, especial para ABP noticias.
Desde los escombros de un bombardeo feroz, y en medio de los árboles destrozados, y de entre las rocas pulverizadas en un cráter humeante, el gobierno de Colombia ha encontrado tres computadores del comandante guerrillero Raúl Reyes, en perfecto estado, léase bien, en perfecto estado.
Como en los cuentos de hadas, las bombas cluster y los misiles fueron muy cuidadosos de no ir a estropear los computadores. Y los computadores de marras, vaya sorpresa, no tenían claves de acceso, y sus archivos no estaban encriptados. Como si se tratara del computador de un colegial, y no el de un experimentado jefe insurgente. Entonces, Reyes no sabía que estaba enfrentado a la maquinaria bélica de un gobierno narco-paramilitar que tiene todo el apoyo de los EE.UU...... Continua a leggere...
Giornata Internazionale dedicata alle vittime del Paramilitarismo, della Para-Politica e del
Terrorismo di Stato in Colombia.
Questi gli appuntamenti in Italia:
ROMA, PIAZZA CAMPO DE FIORI, ORE 16,30
PROMUOVONO: Comitato “Carlos Fonseca”, Rete italiana di solidarietà Colombia Vive, Associazione
A SUD, Confederazione COBAS, Cobas Bologna, Colombiani in Italia
TORINO, VIA VERDI angolo VIA SAN OTTAVIO ORE 10:00A.M. 5:00P.M.
(di fronte al “palazzo Nuovo” dell’Università)
Punto di incontro dove si esporranno i nomi e le fotografie delle vittime, cartelloni e striscioni, con distribuzione di volantini e informazioni in Spagnolo e Italiano.
Entrevista esclusiva a Iván Cepeda, promotor de la marcha del 6 de marzo en solidariedad a las víctimas de la parapolítica y de los crímines de Estado en Colombia.
Iván Cepeda es el hijo de Manuel Cepeda, senador de la Unidad Patriótica cúando fue asesinado por miembros de las Fuerzas Militares del Estado de acuerdo con las Autodefensas Unidas de Colombia (AUC) el 9 de agosto de 1994. Entonces estaba investigando sobre el “Plan Golpe de Gracias”, organizado por altos mandos de las Fuerzas Armadas colombianas para asesinar líderes del Partido Comunista Colombiano y de la Unidad Patriotica y acabar con las fuerzas de izquierda en el país. El mismo Carlos Castaño admitiò su participació en el magnicidio de Manuel Cepeda. Iván es ahora el presidente de la Fundación Manuel Cepeda y vocero del Movimiento Nacional de Víctimas de Crímines de Estado (MOVICE).
A.M. - Señor Iván Cepeda, Usted es uno de los coordinadores de la marcha del 6 de marzo en Colombia, un homenaje nacional e internacional a las víctimas del paramilitarismo, de la parapolítica y de los crímenes de Estado. ¿ Cuáles son las motivacione de esa iniciativa?
I.C. - En Colombia hay millones de desplazados, 15.000 o más desaparecidos y más asesinados, victimas del ejercito e de los paramilitares. Los familiares de todos ellos no tienen ayuda del Estado, están rodeados por el silencio social y de las autoridades.... Continua a leggere...
Intervista esclusiva a Iván Cepeda, promotore della marcia del 6 marzo in solidarietà alle vittime della parapolitica e dei crimini di Stato in Colombia.
di Annalisa Melandri
Iván Cepeda è il figlio di Manuel Cepeda, che fu senatore dell’ Unidad Patriótica quando venne ucciso da membri delle Forze Militari di Stato in accordo con le Autodefensas Unidas de Colombia (AUC) il 9 agosto 1994. Egli stava indagando sul “Plan Golpe de Gracia”, il piano organizzato dai vertici militari colombiani per assassinare i leader del Partito Comunista Colombiano e della Unidad Patriotica e annientare così le forze di sinistra del paese. Lo stesso Carlos Castaño ha ammesso nel suo libro Mi confesión, la sua partecipazione all’omicidio di Manuel Cepeda. Iván Cepeda, è ora presidente della Fondazione Manuel Cepeda e portavoce del Movimento Nazionale delle Vittime dei Crimini di Stato (MOVICE).
A.M - Signor Iván Cepeda, lei è uno degli organizzatori della marcia del 6 di marzo in Colombia, un omaggio alle vittime del paramilitarismo, della parapolitica e dei crimini di Stato. Quali sono le motivazioni di questa iniziativa?
I.C.- In Colombia ci sono milioni di sfollati, 15.000 o più desaparecidos e ancora di più morti, vittime dell’esercito e dei paramilitari. Tutti i loro familiari non hanno nessun aiuto da parte dello Stato, sono circondati dal silenzio sociale e da quello delle autorità. Per questo bisogna ... Continua a leggere...
11 Gennaio 2007
Los presidentes de Venezuela, Hugo Chavez; Bolivia, Evo Morales; Ecuador, Rafael Correa; Colombia, Alvaro Uribe y el Príncipe de España Felipe de Borbon, en la posesión de Daniel Ortega presidente de Nicaragua.
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