Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
“Wenuykan” – amicizia con il popolo Mapuche
presenta:
La parola errante
recital di poesie musicate con il tamburo rituale mapuche “kultrun” e conferenza stampa sulla situazione dei prigionieri politici Mapuche in Cile
Rayen Kvyeh – poetessa Mapuche
Libreria Odradek
Via Dei Banchi Vecchi n. 57 – ROMA
25 gennaio – h. 18
partecipano:
Rayen Kvyeh – poetessa mapuche
Geraldina Colotti – Il Manifesto
Giuseppe De Marzo – Associazione A Sud
Gavino Puggioni - Associazione Wenuykan, wenuykan@gmail.com
La poesia di Rayen Kvyeh viene dalla terra, perchè Mapuche vuol dire “uomini della terra” e viene dall’amore, che si percepisce in ogni suo verso: amore per il suo popolo, per la natura, per la libertà e per la vita.... Continua a leggere...
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Ho sognato che Clemente Mastella si era dimesso perchè in Italia, non nel Messico degli anni ’70, un uomo di 44 anni è morto in cella poco dopo il suo arresto (avvenuto per alcune piantine di marijuana trovate nel suo orto) in seguito a gravi lesioni e ancora, nonostante siano passati più di tre mesi dall’accaduto, non si ha nessuna notizia nè dei colpevoli, nè delle motivazioni, nè delle circostanze in cui è avvenuto l’OMICIDIO DI ALDO BIANZINO.
Ma era un sogno...Clemente Mastella si è dimesso perchè da buon ministro della Giustizia, è inquisito.
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Verità per Aldo
Cile, la rivolta dei detenuti mapuche
Il caso di uno studente ucciso dalla polizia fa riesplodere la protesta della minoranza indigena
Geraldina Colotti
Il Manifesto, 13 gennaio 2007
Torna in scena la questione Mapuche in Cile. Alla morte del giovane studente Matias Katrileo Quezada, 22 anni, sepolto domenica scorsa, ucciso dai proiettili di un carabinero, potrebbe aggiungersi quella di Patricia Troncoso, da 90 giorni in sciopero della fame e ricoverata all'Hospital Angol di Temuco in condizioni disperate. Altri quattro mapuche, detenuti nel carcere di Angol a Temuco, hanno invece sospeso lo sciopero della fame con cui chiedevano la revisione del processo e il riconoscimento dei loro diritti. Ieri il risultato delle perizie ordinate dal giudice istruttore che ha messo sotto inchiesta il sottufficiale dei carabinieri cileni Walter Ramirez Espinoza, ha confermato che a uccidere lo studente è stato il proiettile di un'arma di ordinanza. Le associazioni per i diritti umani hanno chiesto garanzie perché il procedimento non venga affidato a un tribunale militare, come già accaduto in un caso analogo recente. ... Continua a leggere...
Rayen Kvyeh, es la única poeta de Chile que ha viajado desde Temuco hasta Reggio Calabria (Italia) en diciembre 2007, para recibir la Mención Especial (segunda clasificada) del prestigioso Premio Internacional de Poesía Nósside.
Nósside es un “Proyecto que mira hacia un mundo sin barreras, donde la poesía vence sobre odios políticos y religiosos, sobre rencores entre pueblos y sobre prejuicios culturales y raciales”.
La poesía de Rayen Kvyeh por tanto encuentra su espacio natural en ese contexto, y todavía más en ese momento en el que su pueblo, el pueblo mapuche, es objeto de una dura represión de parte del gobierno “socialista” de Michelle Bachelet.
Se encuentra en Roma, etapa final de ese largo viaje que la ha llevado también en Alemania (donde vivió un largo exilio) y en Austria, unos días antes de regresar a Chile donde dice sentirse más nacesaria a su pueblo, no obstante en ese viaje haya contribuido en manera imprescindible a la difusión de la causa mapuche.
Poe eso “palabra errante” es el nombre con que me gusta llamar el recital y la rueda de prensa que Rayen tendrà el 25 de enero en el Spazio Odradek en Roma. La palabra errante que viaja y testimonia la voz de un pueblo, pero la voz de Rayen, su “embrión rebelde”, alberga en su vientre, cómo ella escribe en un poema, en los largos días pasados en la cárcel , al tiempo de la dictatura militar de Augusto Pinochet , por sus obras teatrales críticas al régimen.
En aquel vientre de mujer orgullosa, torturada y privada de la libertad, ha encontrado refugio y protección en un “bosque de ternura”, en aquel mundo de amaneceres y atardeceres, de ojos de niños, de una naturaleza mágica y ancestral que representa el hilo conductor de su mensaje.... Continua a leggere...
Rayen Kvyeh, unica poeta del Cile, ha viaggiato da Temuco a Reggio Calabria, nel dicembre del 2007, per ricevere la Menzione Speciale come seconda classificata del prestigioso Premio di Poesia Internazionale Nosside.
Nosside è un “Progetto che guarda a un mondo senza barriere, dove la poesia vince sugli odi politici e religiosi, sui rancori tra i popoli e sui pregiudizi culturali e razziali”.
La poesia di Rayen Kvyen, pertanto trova il suo spazio naturale in questo contesto, e ancor di più in questo momento in cui il suo popolo, il popolo mapuche, è oggetto di una dura repressione da parte del governo “socialista” di Michelle Bachelet.
Moises Naim: una nuova epidemia dilaga per l'Europa
Su l’Espresso un criminale scrive di onestà intellettuale....
C’è una nuova epidemia in giro per l’Europa, con principi di focolai pericolosi anche negli Stati Uniti. In America Latina circa due terzi della regione ne è affetta.
Ce ne informa Moises Naim in un articolo scritto per la sua rubrica “Senza Frontiere” su l’Espresso.
E’ un’epidemia pericolosa soprattutto per gli interessi ai quali egli è sempre stato ossequiente: e cioè quelli degli Stati Uniti e dell’opposizione antichavista nel suo paese, il Venezuela.
Questa epidemia, come si apprende leggendo quanto scrive, sarebbe la sindrome di Stoccolma che si sta propagando per tutta Europa e che avrebbe come caratteristica principale quella di portare cittadini di continenti lontani a solidarizzare con “quelle bande di assassini e sequestratori” che sarebbero le FARC.
Il governo cade su una citazione errata...
Mastella apre la crisi di governo e cita Neruda (o almeno così crede).
Cita una poesia che inizia così :
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,...
è una poesia bellissima ma non è di Pablo Neruda.
E’ di una scrittrice brasiliana Martha Medeiros. In Internet è attribuita da anni erroneamente a Pablo Neruda, è una specie di leggenda metropolitana del web.
Mastella non lo sa ed evidentemente nemmeno le agenzie stampa e tutti i giornali che hanno riportato la notizia della citazione errata.
Gracias a nuesto político Clemente Mastella, ex ministro de Justicia y líder de la Udeur, quien, saliendo del ejecutivo de hecho ha llevado a la caída el gobierno de Romano Prodi, se pudo, creo, de una vez por todas aclarar que el poema “lentamente muere” no pertenece a Pablo Neruda.
Él lo leyó en el Senado y citò cómo autor del poema el grande poeta chileno Pablo Neruda.
Ya había escrito aquí que el autor del poema no es Pablo Neruda sino una escritora brasileña, Martha Medeiros.
La atribución a Neruda del poema es una leyenda metropolitana de la web, un apócrifo.
Ci voleva Mastella per far sì che sul web cominciasse finalmente a circolare la verità sulla falsa poesia di Neruda.
“Lentamente muore”, poesia scritta dalla brasiliana Martha Medeiros, è da anni ormai erroneamente attribuita al grande poeta cileno in centinaia di siti e pagine internet, nonché in numerose raccolte di poesie.
Una sorta di leggenda metropolitana in internet. Un apocrifo.
In realtà la poesia non è stata mai scritta da Pablo Neruda e infatti chi conosce Neruda non ne riconosce lo stile in questa lirica un po’ adolescenziale.
L’editore delle opere di Neruda Stefano Passigli ha confermato infatti (come editore) che “chi conosce la sua poesia si accorge all’istante che quei versi banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del ‘900”, mentre afferma giustamente (da politico) ... Continua a leggere...
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