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 Proletari di tutti i paesi, unitevi!... di Annalisa
 
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un urlo selvaggio denso ...un urlo selvaggio denso che io rilancio con tutta la forza delle ferite di un amore a brandelli contro queste ore di padroni affamati di sangue di retate contro le sbarre pesanti dell'emarginazione contro le foreste di un dolore e una solitudine senza fine.

Ferruccio Brugnaro
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\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Annalisa (del 03/09/2008 @ 21:34:46, in Interviste, linkato 1383 volte)
Narciso Isa Conde
Narciso Isa Conde può essere considerato come uno dei rivoluzionari che hanno fatto la storia del suo paese, la Repubblica Dominicana e quella di tutta l’America Latina per il contributo  del suo pensiero e per il suo impegno attivo  per una terra libera da legami  con l’imperialismo dei “falchi” del Nord. Nato nel 1942, appena adolescente partecipa alla lotta contro il regime di Trujillo.
 
Diventa  poi Secretario Generale del Partito Comunista Dominicano.
Ha partecipato inoltre  alla rivoluzione di Aprile del 1965 e alla Guerra Patria contro l’invasione degli Stati Uniti.
Durante il regime di Joaquín Balaguer ha sofferto  il carcere, la persecuzione e l’esilio.
 
Attualmente  fa parte della presidenza collettiva della Coordinadora Continental Bolivariana (CCB), insieme al  sociologo statunitense Jaime Petras, all’arcivescovo Casaldáliga del Brasile e ad altri importanti politici e intellettuali latinoamericani.
 
Per questo impegno rivoluzionario caratterizzato dal fatto di non non  aver mai discriminato forme diverse di lotta, incluso la lotta armata delle FARC, con le quali mantiene  “vincoli pubblici di amicizia e solidarietà da lungo tempo”,  è oggetto  attualmente  di una campagna di diffamazione basata su falsità  e  montata dal governo colombiano.
Cercando notizie che lo riguardano, troviamo che viene definito:  “ideologo delle FARC”,  “alto dirigente delle FARC”, “portavoce dei vertici delle FARC”, “amico del separatismo basco”, “ammiratore di Marulanda” mentre  più recentemente Álvaro Uribe lo  ha chiamato “leader terrorista”.
 
Lo incontro nella sua casa di Santo Domingo, cordiale e gentile, e in verità non dà l’impressione di essere un terrorista. Nel suo paese è conosciuto e rispettato e parlando di lui con la gente comune si nota negli occhi di qualcuno accendersi una luce, ricordando il “rivoluzionario radicale” che ha lottato per la libertà del suo paese.
 
A.M. - Chi è Narciso Isa Conde in realtà?  
 
N.I.C. - Io sono un rivoluzionario radicale nel senso più profondo del termine, in quanto cerco sempre di andare alla radice dei problemi, non per il linguaggio forte che utilizzo e nemmeno per  le diverse forme di  lotta che posso aver  impiegato  in alcun determinato momento.
 
A.M. - Narciso, sei un riconosciuto  leader rivoluzionario nella Repubblica Dominicana, è vero che hai partecipato in prima persona alla lotta per la libertà del tuo paese?
 
N.I.C. - Ho iniziato la mia attività politica in clandestinità,  contro il regime di  Trujillo e successivamente ho fatto parte della rivoluzione dell’Aprile del 1965, dopo il golpe militare contro Juan Bosh. Ho partecipato poi alla  rivolta militare guidata dai colonnelli  Fernández Domínguez e Francisco Caamaño e i “militari costituzionalisti”, e alla sua  trasformazione  in una rivolta  popolare militare  quando si formó allora l’allenza tra i  militari patrioti  e il popolo armato.
Abbiamo subito successivamente  l’invasione nordamericana e il massacro che questa ha perpetrato. Anche allora gli Stati Uniti ci calunniavano, presentandoci  come quelli che fucilavano i civili nel Parco Indipendenza qui nella città di Santo Domingo. Allora il mio nome faceva parte  di una lista di 56 terribili comunisti ed ero  appena un giovane dirigente universitario. I  grandi  mezzi di comunicazione dell’impero, costituiti anche da  aerei con altoparlanti potentissimi, sorvolavano la città, ripetendo il mio nome e quello degli altri 55 compagni,  descrivendoci come esseri diabolici......

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Di Annalisa (del 03/09/2008 @ 21:30:00, in Segnalo/Recomiendo, linkato 910 volte)
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Fonte: Il Manifesto

L'ex-ostaggio franco-colombiano delle Farc, liberato dopo sei anni di penosa prigionia nella selva da una mirabolante operazione militare ordinata dal presidente Uribe, rischia di diventare, suo malgrado, un'icona. E una chiave di lettura troppo facile e sbagliata (i Buoni contro i Cattivi) di un conflitto complesso come quello della Colombia

di Guido Piccoli
 
Sei anni nella selva a invocare la Madonna e a leggere la Bibbia, l'unica pubblicazione consentita dal rigore guerrigliero. Poi, a luglio, la liberazione, lo sbarco in terra europea, i festeggiamenti con Sarkozy e la Legion d'Oro, la visita a Lourdes. Domattina l'udienza con Benedetto XVI a Castel Gandolfo e il pomeriggio una preghiera in San Pietro. Così Ingrid Betancourt conclude il suo pellegrinaggio di ringraziamento per l'Operazione Scacco nella selva del Guaviare che, per come è stata raccontata, appare un miracolo da ascrivere, come sostenne allora anche il presidente Alvaro Uribe, «all'intervento dello Spirito Santo e alla protezione di nostro Signore e della Vergine, in tutte le sue espressioni».
Domani, martedì e mercoledì, prima a Roma e poi a Firenze, ci sarà anche spazio per i riti civili: conferenze, incontri, altre chiavi di varie città, il Giglio d'Oro....

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Di Annalisa (del 03/09/2008 @ 14:57:57, in Messico, linkato 857 volte)

(Dal momento che la Cattedrale Metropolitana è il monumento più importante del Centro Storico, è proibita la vendita ambulante all'interno dell'atrio) Foto Annalisa Melandri

Arrogante e prepotente come sempre la Chiesa Cattolica, che pretende che la Cattedrale Metropolitana sia il monumento più importante del centro storico di Città del Messico.
Arrogante fin dal 1573 quando iniziò la costruzione della Cattedrale sopra le rovine del  Templo Mayor (questo sì sicuramente il monumento più importante del centro storico), distrutto nel 1521 dagli Spagnoli, saccheggiandole  per ricavarne materiale edile. E’ per questo motivo che sta lentamente sprofondando fin dal momento della sua costruzione. Giustizia divina?
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Di Annalisa (del 02/09/2008 @ 12:39:49, in LIMEDDH, linkato 1322 volte)

... Dimenticare ci fa più male
Verónica, Soren, Fernando, Juan
e Lucía, insieme ai  i vostri amici e alle vostre famiglie
prenderemo i vostri sorrisi e i vostri desideri
e li trasformeremo in parole e azioni...
(Dr. Adrián Ramirez López)
 Leggi il  bollettino n. 1 (spagnolo)
 
Abbiamo il coraggio di denunciare il crimine contro l’umanità che ha commesso l’esercito colombiano quando ha bombardato di notte un accampamento  delle FARC in territorio ecuadoriano, violando la sovranità di questo paese, uccidendo i sopravvissuti, e sapendo che lì si trovavano civili di altre nazionalità come i nostri figli messicani”.
 
Con queste parole i genitori di Verónica, Soren,  Fernando e Juan, i quattro  studenti messicani massacrati a Sucumbíos (Ecuador) dall’esercito colombiano,  appoggiato dalla forze militari statunitensi e del Mossad, annunciano il primo numero di un bollettino, realizzato in collaborazione con la LIMEDDH, la Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani, che ogni mese consegneranno all’ambasciata colombiana a Città del Messico e che verrà contemporaneamente consegnato alle rappresentanze diplomatiche della Colombia in Italia, Spagna e Francia. Il bollettino si chiamerà  Cada Uno por la Justicia (Ognuno per la Giustizia), nome che identifica anche la campagna nazionale e internazionale di “giornate di solidarietà con il  popolo colombiano e con la Patria Grande in memoria dei massacrati di Sucumbíos (Ecuador)
 
Un bollettino mensile per ricordare chi  erano  Verónica Natalia Velázquez Ramírez , Juan Gonzáles del Castillo, Fernando Franco Delgado, Soren Ulises Avilés Ángeles, quattro giovani studenti che mossi unicamente dal desiderio di pace e di solidarietà con altri popoli latinoamericani, e motivati dai loro studi, si erano avvicinati ad un accampamento non militare, dove si stavano svolgendo tra l’altro importanti trattative di mediazione internazionale per la liberazione di Ingrid Betancourt e di altri ostaggi nelle mani delle FARC. E per raccontare chi è Lucia Morett l’unica sopravvissuta costretta attualmente a vivere in Nicaragua in attesa di poter fare rientro tranquillamente senza conseguenze nel suo paese.
 
Un bollettino mensile per riscattare la  memoria  di questi ragazzi dalla infamante campagna mediatica montata dal governo colombiano nel loro paese d’origine con l’appoggio di gruppi  dell’estrema destra messicana e avallata dal  silenzio complice del governo del loro paese, che li sta facendo apparire come terroristi da tempo legati alle FARC e ai movimenti armati messicani.
 
Infine, un bollettino mensile per ricordare veramente quali sono le violazioni dei diritti umani che si commettono quotidianamente in Colombia da parte di un governo che impunemente viola trattati internazionali, utilizza i simboli della Croce Rossa Internazionale in operazioni di intelligence e commette efferati crimini di guerra.
 
Qui il resoconto dell’evento realizzato ieri a Città del Messico
 
 
 
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Di Annalisa (del 01/09/2008 @ 16:09:21, in Messico, linkato 927 volte)

Iluminemos México” (illuminiamo il Messico) è stato lo slogan che ha identificato la marcia  organizzata contro la delinquenza e l’inefficacia del governo a fronteggiarla e  che si è svolta sabato 30 agosto a Città del Messico. Si calcola che vi abbiano partecipato circa 200 mila persone, forse più,  ognuna delle quali portava  una candela accesa per “illuminare” simbolicamente il  baratro di violenza nel quale sembra essere precipitato il paese negli ultimi tempi.
 
Tuttavia questa manifestazione non esprime i desideri e il sentire di tutta la società messicana.
Questa marcia esprime soltanto il timore di una piccola porzione di essa   che si sente minacciata  dalla criminalità organizzata nei suoi affetti e nei suoi interessi.
Alla quale appartenevano per esempio  il piccolo Fernando Martí, appena 14 anni, figlio dell’imprenditore Alejandro Martí, sequestrato e poi  trovato morto il 1 agosto scorso dopo il pagamento di un riscatto di  5 milioni di pesos e   Silvia Vargas Escalera di 19 anni, figlia del titolare della Commissione Nazionale dello Sport, sequestrata il 10 settembre del 2007 e di cui non si hanno più notizie da quella data....

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Ramon Mantovani
Importante, qui la risposta di Ramón Mantovani all'articolo di O.Ciai
Ci è andato pesante questa volta Omero Ciai contro Ramón Mantovani e Marco Consolo. Già ci aveva provato tempo fa.
Finge di non aver capito che le FARC,  piaccia o no ad Álvaro Uribe, per anni hanno goduto e godono tutt’ora dell’appoggio di una larga parte della società civile e istituzionale di moltissimi paesi.
E che questo non vuol dire necessariamente, per chi lo fa,  essere dei terroristi, né star sul punto di diventarlo, né essere complici di alcun crimine, né avere il passaporto pronto per andarsi ad arruolare nella guerriglia colombiana.
Vuol dire credere,  piaccia o no ad Álvaro Uribe,  che c’è chi pensa che in Colombia esiste una via diversa da quella della risoluzione armata del conflitto e che questa via passa necessariamente per il dialogo e attraverso contatti con le parti in causa, che possono probabilmente anche  formalizzarsi in relazioni amichevoli e di lunga durata. Si lavora per la pace ed è questo un lavoro ampio e costruttivo che richiede diplomazia, coraggio,  sforzo ed impegno costante, diversamente da quanto ne occorrono per sorvolare accampamenti e gettare bombe.
Ramón Mantovani e Marco Consolo avevano già esaurientemente spiegato e chiarito la loro posizione in una conferenza stampa, meno di un mese fa....

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Anche se Amnesty International  la definisce genericamente ed erroneamente Giornata Internazionale degli Scomparsi, in realtà si tratta della giornata internazionale in solidarietà e per la riapparizione in vita dei detenuti scomparsi o più in generale di   tutti coloro che  sono stati arrestati o sottratti all’affetto dei loro cari e alle loro vite   dallo Stato  e dei quali non si ha più nessuna traccia.
E‘ importante chiarire che il crimine di “desaparición forzada” (sparizione forzata) è innanzitutto un crimine contro l’umanita’, come disposto dall’articolo 7 dello Statuto di Roma su cui si basa la Corte Penale Internazionale, equiparabile da vari trattati internazionali alla tortura e  si configura tale in quanto commesso dallo Stato, diversamente si tratterebbe di un crimine identificabile con la accusa generica di “sequestro di persona”. In altre parole solo lo Stato, di qualsiasi paese si tratti, commette “desapareciones forzadas” e fa sparire quindi  forzatamente le persone. E’ un crimine permanente e quindi imprescrittibile e rappresenta  anche una violazione permanente dei diritti umani dei familiari  delle  persone scomparse.
Yanahuit e Cristina Paredes sono le due  figlie di Francisco Paredes Ruiz, 58 anni, scomparso il 26 settembre del 2007 da Morelia, Michoacán, Messico. Era un difensore dei diritti umani appartenente alla Fondazione Diego Lucero. Da quella data non si hanno più sue notizie. Oltre alle evidenti negligenze delle istituzioni locali nell’accettazione delle denuncie sporte dalle figlie del Sig. Paredes,  ci sono forti indizi che egli sia stato sequestrato da organi di polizia.
Le due ragazze sono molto giovani e oltre al dolore per la scomparsa del padre si trovano in una grave situazione finanziaria. Avevano infatti già perso la mamma  un anno prima della scomparsa del  papà  a causa di una grave malattia e sono rimaste pertanto completamente sole, senza nemmeno poter disporre del  poco denaro di famiglia disponibile in quanto non possono accedere al conto corrente del padre, proprio per la sua condizione di persona scomparsa. Se è vivo la banca chiede infatti una delega, se è morto un certificato di morte. Ma lui non è né vivo né morto. Se lo sia o no, lo Stato messicano  lo sa ma non lo dice.
 

La Limeddh (Lega Messicana per la Difesa dei Diritti Umani) sta seguendo il caso Paredes Ruiz.

 

Chiunque voglia aiutare economicamente le figlie del Sig.  Paredes Ruiz può farlo tramite questo conto corrente:

4915662233828246

C/o BANORTE

intestato a CRISTINA E. PAREDES LACHINO

...

Ascolta qui l'intervista di Cecilia Rinaldini a Dave Hardy, coordinatore della Coalizione Internazionale contro le Sparizioni Forzate

 

 

 

 

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Di Annalisa (del 30/08/2008 @ 14:00:00, in En español, linkato 884 volte)
Aunque Amnesty International lo define genéricamente Día Internacional de los Desaparecidos, en realidad esta es   la jordada internacional en solidariedad y por la reaparición con vida de los detenidos desaparecidos o más en general de todos los que han sido presos y que no han vuelto a sus familiares y a su vida  por parte del Estado.
Es muy importante aclarecer que el crimen de desapareción forzada, que se puede considerar también cómo una forma de tortura,  es sobretodo un crimen contra la humanidad, como dispuesto por el artículo 7 del Estatuto de Roma que  es el Instrumento de la Corte Penal Internacional.
Se configura como desapareción forzada la que es comedita por el Estado, de diversa manera sería solamente identificable con el crimen de secuestro. Así que solamente el Estado, de cualquier país sea, puede cometer el crimen de desapareción forzada y por lo tanto es el que desaparece personas.
Es un crimen permanente e imprescriptible y representa también una violación a los derechos humanos de los familiares de las personas desaparecidas.
Yanahuit y Cristina Paredes son las dos hijas de Francisco Paredes Ruiz, defensor de los derechos humanos perteneciente a la Fundación Diego Lucero., de 58 años, desaparecido el 26 de septiembre del 2007 de Morelia, Michoacán, México. Son evidentes las neglicencias de las instituciones locales al recibir la demanda de las hijas del Sr. Paredes y hay también indicios vehementes que él haya sido preso por fuerzas  de policía.
Las dos son muy jóvenes  y además de haber padecido el dolor por la desapareción de su padre se encuentran en una grave situación financiera. Se había ya fallecido su mamá un año antes por una grave enfermedad y por eso están completamente solas sin tampoco tener acceso a la cuenta bancaria de Francisco Paredes donde se quedan los pocos ahorros de la familia. El banco le pide una autorización de parte de él o un un certificado que  ateste su muerte. Pero  él no está ni vivo ni muerto. Sólo el Estado méxicano lo sabe pero no lo dice.
 
La Limeddh està atendiendo el caso de Francisco Paredes Ruiz
 
Quien desea ayudar económicamente las hijas del Sr. Paredes Ruiz puede hacerlo con esa cuenta bancaria:
4915662233828246
C/o BANORTE
a nombre de  CRISTINA E. PAREDES LACHINO
 
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Di Annalisa (del 26/08/2008 @ 23:23:58, in En español, linkato 1516 volte)
Narciso Isa Conde

Narciso Isa Conde se puede considerar como uno de los revolucionarios que han hecho la historia de su país, la República Dominicana y de toda América Latina por el aporte de su pensamiento y por su compromiso militante por una región libre de vínculos con el imperialismo de “los halcones” del Norte. Nacido en 1942, ya desde la adolescencia participó en la lucha contra el régimen de Trujillo. Luego llegò a ser Secretario General del Partido Comunista Dominicano.
Participó también en la revolución de Abril de 1965 y en la Guerra Patria contra la invasión de Estados Unidos.
Durante el régimen de Joaquín Balaguer sufrió cárceles, persecuciones y exilio.
Actualmente es parte de la presidencia colectiva de la Coordinadora Continental Bolivariana (CCB) junto al sociológo estadounidense Jaime Petras, el obispo Casaldáliga de Brasil y otros destacados politícos e intelectuales latinoamericanos.   
Por este empeño revolucionario caracterizado por no haber nunca discriminado diferentes formas de lucha, incluida la lucha armada de las FARC, con las cuales “sostiene vínculos públicos de amistad y solidaridad de larga data” está sufriendo recientemente una campaña de mentiras montada desde el gobierno de Colombia.
Buscando noticias de él se encuentra que es tildado cómo: “ideólogo de las Farc”, ,“agitador multicarta”, “alto dirigente de las FARC”, “expositor de las ponencias de las FARC”, “amigo del separatismo vasco”, “admirador de Marulanda” y por último Álvaro Uribe lo ha definido recientemente “líder terrorista”. ...

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21/12/2024 @ 12:55:31
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