Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Nell'immagine cartolina postale a cura dell' Ufficio propaganda della milizia spedita da Littoria il 3 aprile 1936. La cartolina riporta la frase di Mussolini: "in Africa vi è posto e probabilmente gloria per tutti"
"Faccetta nera": i crimini sessuali del colonialismo fascista nel Corno d'Africa sarà l'argomento della trasmissione “più scheletri che armadi per nasconderli” condotta ogni mercoledì da Salvatore Ricciardi in onda su Radio Onda Rossa domani 22 ottobre, ore 11, con la partecipazione della saggista Nicoletta Poidimani e con la collaborazione di Gavino Puggioni
E' possibile parlare di crimini sessuali del colonialismo fascista nel Corno d'Africa?
Certamente sì, se per crimini sessuali si intendono tanto le forme di rappresentazione delle donne africane e del loro sfruttamento sessuale – legittimate dal fascismo per coartare forza-lavoro maschile nelle colonie – quanto l'estremo dello stupro coloniale, in certo modo autorizzato da quelle stesse rappresentazioni. Ma non solo: anche il rovesciamento di queste rappresentazioni, conseguente alla proclamazione dell'Impero nel maggio del '36, e la legge del 1937 sulle “Sanzioni sui rapporti di indole coniugale tra cittadini e sudditi” vanno letti in questo senso, oltre a portare alla luce il nesso tra politiche sessuali e politiche razziali del colonialismo fascista.
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Leggi il saggio completo di Nicoletta Poidimani
Simone Bruno
A María-Piendamó, ne cuore del Cauca, si sono concentrati 20.000 indigeni tra cui moltissimi bambini, donne e anziani e in maniera collettiva hanno deciso di occupare la Carretera Panamericana per attirare l’attenzione internazionale e nazionale sulla loro situazione. Questa strada unisce Cali a Popayan e la Colombia con L’Ecuador ed è di vitale importanza.
Il bastone della pace. I Nasa non usano armi, ma sono protetti da una Guardia Indigena munita di un simbolico bastone colorato simbolo di comando, che da sempre fa parte della loro cultura. Guardia possono essere tutti: bambini, donne, uomini, vecchi e giovani. Solo con questo si sono riversati in due punti equidistanti dall’ entrata della Maria per bloccare la strada. Dopo pochi minuti sono arrivati gli Esmad (squadroni antisommossa della polizia) che hanno attaccato con gas e manganelli. Gli indigeni hanno resistito eroicamente fino a quando la polizia ha cominciato a usare fucili a pallettoni e granate non convenzionali composte da polvere da sparo, schegge, chiodi e pezzi di vetro. ... Continua a leggere...
Ha ragione Roberto Saviano. Siamo tutti casalesi. La storia del nostro paese, soprattutto la storia politica del nostro paese, non accetta più giustificazioni. Ormai non ci possiamo più nascondere dietro “la questione meridionale del crimine”. Il silenzio con il quale l’Italia tutta, da Nord a Sud, passando per Roma e Casal di Principe, secondo quella traiettoria che unisce a doppio legame camorra e politica, tace su quello che dovrebbe essere uno scandalo nazionale, e ci rende pertanto complici dei disastri ambientali commessi nel casertano, dei morti, delle stragi e finanche delle minacce di morte a Roberto Saviano.
L’espresso da settimane va denunciando e riportando notizie sui presunti vincoli dell’attuale sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino con il clan dei casalesi, l’Italia politica fa spallucce, gli italiani ormai assuefatti all’ambiguità e all’ipocrisia si indignano solo per le minacce di morte a Saviano, mentre Casal di Principe, paese natale di Cosentino e Roma, sede del Governo, si danno la mano e tacciono complici. Dopo che la “cupola” del Popolo della Libertà si è stretta intorno all’onorevole, è calato il silenzio su tutta la vicenda.... Continua a leggere...
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Berlusconi ha prometido luchar contra la camorra, pero la mafia napolitana le ha advertido que tiene al enemigo en casa y que uno de sus ministros no es trigo limpio.
Parece que el Gobierno de Berlusconi, tan proclive a declarar su lucha sin cuartel contra la mafia, ha sido pillado en un nuevo renuncio. El subsecretario italiano de Economía, Nicola Cosentino, ha sido acusado por cinco mafiosos arrepentidos de haber favorecido los intereses de la camorra a cambio de varios servicios.
La historia es la siguiente. Entre 1996 y 2008 cinco ex mafiosos que aceptaron colaborar con la justicia afirmaron que Cosentino favorecía los intereses del clan Casalesi, el más poderoso de la camorra, la mafia napolitana.
En 1995 Cosentino "me pidió ayudarle en su campaña electoral. Hice mucho por él. Pedí a varias peronas votar por él. Cuando pedía un favor, no se me negaba. ... Continua a leggere...
Movilización indígena en todo el país
di Simone Bruno
(qui l'articolo in italiano)
El castillo construido sobre una burbuja de popularidad del presidente Uribe parece empezar a caerse. Nunca en los 6 años que lleva el mandatario en la presidencia se habían registrada tantas protestas ni en duración, ni en intensidad, ni en participación.
La figura presidencial construida sobre una retórica beligerante ha escondido los temas sociales detrás del “sacrificio para ganar la guerra contra los terroristas”. Pero ahora los problemas de la vida real de los colombianos están explotando agraviados por una crisis económica que golpea muy duro al país.... Continua a leggere...
Caro Roberto,
Quando dicesti tempo fa che non avresti riscritto Gomorra, ci rimasi malissimo.
Forse per un momento mi sentii tradita.
Mi dissi che non era giusto da parte tua dirlo in quel momento, soprattutto nei confronti di tante persone che trovano il coraggio di denunciare la criminalità organizzata e poi purtroppo vengono lasciate sole. Penso adesso ad Adolfo Parmaliana, che si è suicidato qualche settimana fa proprio perchè si è sentito abbandonato dallo Stato, l'ultimo di una lunga lista.
Adesso sentirti dire che vuoi andartene dal paese, risveglia in me quelle stesse sensazioni di allora. Tu Roberto non sei solo, non lo sei mai stato e non sei abbandonato dalle Istituzioni.
So benissimo che nessuno ha il diritto di chiederti di diventare un martire. Io per prima non lo farei. Posso dirti anche che QUESTA ITALIA, O ALMENO UNA PARTE DI ESSA, NON TI MERITA. E di questo ne sono convinta. Non ti meritiamo perchè la tua battaglia, che a tratti qualcuno vuol far passare come una tua battaglia personale, in realtà è una lotta per il bene del paese.... Continua a leggere...
Sul sito AgoraVox è possibile inviare a questo link, messagi di solidarietà a Roberto Saviano. La redazione provvederà a recapitarli allo scrittore.
Gentile Signor Parisi,
mi permetta di esprimerle nuovamente riserve e perplessità riguardo all’ambiguità dìimostrata dal suo giornale nel condannare quanto sta accadendo a Roberto Saviano.
L'ironia di dubbio gusto sia nella conclusione della sua "breve" che nella sua lettera di risposta, che ho reso pubblica nel blog, mi convincono sempre più di quanto sia importante e necessario tenere desta l'attenzione sui mezzi di informazione, per il ruolo fondamentale che dovrebbero svolgere di formazione della coscienza civile.
Questa frase, da lei inviatami nella sua risposta via mail:
"Saviano è abbastanza grande per badare a se stesso ed essere consapevole delle conseguenze (benefici e costi) delle proprie azioni, mi auguro solo che non metta mai a repentaglio la vita di persone innocenti."
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