Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Somos todos “periodistas terroristas” Por Annalisa Melandri - periodista terrorista
www.annalisamelandri.it
La Asociación Bolivariana de Periodistas aún no ha nacido y ya ha sido objeto de atención de parte de los servicios de seguridad de los Estados Unidos.
El periodista colombiano residente en Australia desde décadas, Luis Ernesto Almario, corresponsal de Radio Café Stereo, colaborador de la Agencia Bolivariana de Prensa y de la Asociación Bolivariana de Periodistas ha sido detenido el miércoles pasado, 25 de noviembre, en el aeropuerto de Los Ángeles mientras estaba en tránsito hacia Caracas donde tenía que participar al congreso del Movimiento Continental Bolivariano, (nacido desde la Coordinadora Continental Bolivariana) y al primer encuentro internacional de periodistas bolivarianos y operadores de la información en donde se iba a conformar la Asociación. ... Continua a leggere...
Ringrazio l’amico Spartaco che mi ha inviato queste brevi righe ricordandomi quanto accadeva in Italia nei giorni del golpe in Cile. Una risposta decisa e contundente di ogni settore della società che stava a dimostrare quanto forte e sentita fosse la solidarietà internazionale. Uno spunto per riflettere su quanto accaduto e accade in Honduras, per non abbassare la guardia, ma soprattutto lo sguardo.(A.M.)
Tra il 12 e il 15 settembre 1973:
Si realizzano brevi fermate sul lavoro indette dalla Flm per protestare contro il golpe in Cile, in altre località le fermate del lavoro sono spontanee.
Si sciopera fra l’altro nelle fabbriche bolognesi e della cintura genovese, a Matera, alla Siemens di Catanzaro e alla Fiat di Torino, ... Continua a leggere...
Il giornalista colombiano residente in Australia Luis Ernesto Almario, corrispondente di Radio Café Stereo, collaboratore dell’ Agencia Bolivariana de Prensa e dell’ Asociación Bolivariana de Periodistas è stato fermato mercoledì scorso all’aeroporto di Los Angeles mentre era in transito diretto a Caracas per partecipare al Congresso Costitutivo del Movimento Continentale Bolivariano (nato dal Coordinamento Continentale Bolivariano) e al primo incontro internazionale di giornalisti e operatori dell’informazione bolivariani che avrebbe dovuto sancire la nascita proprio dell’ Asociación Bolivariana de Periodistas.... Continua a leggere...
di Gennaro Carotenuto
Pepe Mujica, l’ex guerrigliero Tupamaro, per 13 anni prigioniero della dittatura fondomonetarista, per nove anni rinchiuso in un pozzo e torturato continuamente, è il nuovo presidente della Repubblica in Uruguay. Ha ottenuto il 51,9% dei voti, superando il 50.4% con il quale Tabaré Vázquez era stato eletto cinque anni fa. Il suo rivale, Luís Alberto “Cuqui” Lacalle, del Partito Nazionale, si è fermato al 42.9% dei voti.
E’ uno scarto di nove punti, superiore a tutte le aspettative e, con un’affluenza alle urne superiore al 90% in uno dei paesi dal più alto senso civico al mondo, conferma che quella del presunto rifiuto per la figura popolana e popolare e dal passato guerrigliero di Mujica era una menzogna cucinata e venduta a basso costo dal complesso disinformativo-industriale di massa.... Continua a leggere...
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A volte le strade si trasformano
in visioni di inquietudini,
strani filmati di deliri sociali.
Il guscio reclama il nucleo ribelle e fuggitivo.
Vedo e sento fredde solitudini
scontrarsi con la mia.
Rincorro semafori in sequenza
e il sogno indefinito del riposo.
Il racconto commosso e indignato dei familiari dei giovani studenti messicani massacrati insieme ad altre 25 persone nel corso del bombardamento notturno avvenuto contro un accampamento delle FARC in Ecuador il 1 marzo 2008 da parte dell'esercito colombiano in sinergia con forze statunitensi e apparati dell'intelligence israeliana. In spregio a ogni trattato internazionale tra Stati e al Diritto Umanitario.
La Colombia di Uribe tra i giganti dell’America Latina
nella violazione dei diritti umani e sindacali!
Mercoledì prossimo (25 novembre) si terrà un convegno organizzato dalla cattedra di Geografia economica di Scienze politiche dal titolo “La Colombia di Uribe tra i giganti dell’America Latina”.
L'unico campo in cui la Colombia è gigante in America latina è quello della violazione dei diritti umani e sindacali:
49 sindacalisti assassinati nel 2008 4.100.000 profughi interni (fonte: ACNUR) su 45.000.000 abitanti, 227.127 solo nel 2008 (fonte: Presidenza della Repubblica) Più di 7200 prigionieri politici (fonte: CPDH) 900 persone torturate negli ultimi 5 anni, nel 50,6% dei casi da agenti statali, nel 42% dei casi con la complicità di agenti statali (casi noti, fonte: CCCT) più di 1400 persone uccise dall'esercito e denunciati come come guerriglieri caduti in combattimento per mostrare risultati militari tra 2007 e giugno 2009 (casi noti, fonte: MOVICE)
Con la scusa del conflitto e del narcotraffico l'esercito colombiano uccide civili, tortura, minaccia ed appoggia le milizie paramilitari per sostenere la rapina delle risorse naturali da parte delle multinazionali e lo sfruttamento dei lavoratori.
A tenere la conferenza sarà l'ambasciatore colombiano in Italia Sabas Pretelt de la Vega: come ministro dell'interno di Uribe (2002-2006) ha ideato e applicato la Legge di giustizia e pace per la smobilitazione delle bande narco-paramilitari, una legge che ha garantito alla maggior parte di loro di non scontare nessuna pena per i crimini commessi e di conservare le terre espropriate con la violenza. Dopo la finta smobilitazione, gli squadroni della morte operano ora sotto il nome di Aguilas Negras, i capi paramilitari estradati per narcotraffico negli Stati Uniti hanno confessato i loro accordi con molti uomini politici e imprenditori legati al governo Uribe.
Nonostante dal 2002 gli Stati Uniti abbiano erogato alla Colombia più di 6.000.000.000 di dollari di finanziamenti militari attraverso il Plan Colombia la produzione di coca è rimasta superiore alle 600 tonnellate annue, primo paese produttore al mondo, e le fumigazioni selvagge hanno colpito soprattutto le coltivazioni legali.
CONTESTIAMO UN GOVERNO ASSASSINO CHE GIUSTIFICA CON LA LOTTA AL NARCOTRAFFICO UNA SPESA MILITARE (11 miliardi di dollari) PIÙ ALTA DI QUELLA PER L'ISTRUZIONE
mercoledì 25 novembre 2009 ore 17.00 aula B, facoltà di Scienze politiche Università di Roma La Sapienza (piazzale Aldo Moro 5)
Comitato “Carlos Fonseca”
Ricevo da parte di Marisa Masucci la petizione in italiano e qui in spagnolo da inoltrare alle autorità peruviane in difesa dei diritti dei prigionieir politici, violati pesantemente con la recente approvazione da parte del governo della nuova legge che regola le condizioni carcerarie.
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Negli ultimi tempi si sta verificando in Perù una serie di eventi che, con il pretesto della lotta al terrorismo, stanno rendendo sempre più difficile la condizione dei prigionieri politici, mediante un irrigidimento delle leggi e il ritorno a condizioni di detenzione che, con il crollo della dittatura fujimorista e dopo il lavoro effettuato dalla Commissione della Verità e Riconciliazione, sembravano dovere essere superate definitivamente. A ciò contribuisce senza dubbio la campagna di demonizzazione dei prigionieri ed degli ex-prigionieri politici realizzata dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione, mediante la quale si diffonde la preoccupazione che la loro liberazione possa contribuire ad ingrossare le fila dell’insorgenza armata, nonostante ad oggi non esista alcuna evidenza dell’incorporazione nei gruppi armati attualmente operanti di ex prigionieri politici che hanno ottenuto la libertà. ... Continua a leggere...
Al Sr. Presidente de la República del Perù – Alan García Pérez
Jirón de la Unión s/n cuadra 1
Lima
Al Sr. Ministro de Justicia del Perú - Aurelio Pastor
Carlos Tenaud cuadra 3 s/n
Miraflores , Lima 18
apastor@minjus.gob.pe
Al Sr. Director del INPE – Jorge León Ballén
Jirón Carabaya N° 456 – Lima
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Estimados Señores,
observo con preocupación que en los últimos tiempos se vienen dando circunstancias de las cuales son víctimas los presos políticos peruanos. Después de la promulgación de la ley que elimina los beneficios penitenciarios, 36 de ellos, después de haber pedido una mejoría de las condiciones mínimas de vida al interior de la prisión (reducción de las restricciones en el servicio de agua, electricidad, alimentación, atención médica) han sido transferidos de improviso del penal limeño Miguel Castro Castro al penal de máxima seguridad de Piedras Gordas y a otras cárceles lejos de Lima. Sé también que, después de la abolición de los beneficios penitenciarios, las condiciones de detención se han vuelto más rígidas, con la prohibición, por ejemplo, de dedicarse a actividades de estudio y trabajo. ... Continua a leggere...
di Renata Puleo
Liberazione
Il 21 settembre 2009 è il giorno in cui si celebra la commemorazione dei soldati morti a Kabul, Afghanistan. E' anche l'inizio della vicenda surreale o iperrealista in cui mi trovo coinvolta. Verso la metà della mattina del 21, la mia collega, Simonetta Salacone, mi telefona e mi dice che sta girando una circolare ministeriale che invita (ribadisco: invita) le scuole ad osservare un minuto di silenzio in segno di lutto nazionale. Lei non l'ha ancora vista - in molte scuole arriverà nel tardo pomeriggio o il giorno dopo - ma ha deciso di non diffonderla in ogni caso, di convocare i docenti ad un collegio straordinario per il pomeriggio, di comunicare le sue decisioni all'Ansa. Mi dice che anche la collega della Marconi, Maria Letizia Ciferri non ha diffuso la circolare. Credo, ma potrebbe essere un ricordo deformato dai fatti successivi, che mi parli anche di bandiere esposte, di superficiali patriottismi di alcuni suoi docenti, di fascisti in strada. Da noi, tutto tranquillo. Venendo a scuola, lungo la strada non vedo le finestre impavesate col tricolore come ha chiesto il Governo, mentre sventolano alcune bandiere arcobaleno. ... Continua a leggere...
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